Kousso o Cusso: proprietà curative. A cosa serve? Come si usa?

Kousso o Cusso

Tratto da “Piante Medicinali – Chimica, Farmacologia e Terapa” di R. Benigni, C. Capra e P.F.Cattorini

(Banksia) (o Bankesia) abyssinica Bruce – Fam. Rosacee/Sanguisorbee)

(Sin. – Hagenia abyssinica Willr., Gmelin, Lamarck = Brayera anthelmintica Bruce, Kunth.)

Kousso o Cusso- Ultimo aggiornamento pagina: 27/02/2018

Indice dei contenuti

  1. Generalità
  2. Componenti principali
  3. Proprietà farmacologiche
  4. Estratti e preparati vari
  5. Preparazioni usuali e Formule
  6. Bibliografia

Generalità

Torna ad inizio pagina

Kousso

Etimologia – Banskia o Bankesia, dedicata da Bruce, cho esplorò l’Abissinia dal 1767 al 1771, al naturalista ingleso Giuseppe Banks (1743/1820), che fu compagno di Cook nel viaggio intorno al mondo (1768/71). Il Bruce portò in Europa le prime precisazioni sulla droga. Questa era stata però doscritta nel sec. XVII dal padre gesuita Godinho nel Abyssinorum Rerum.

Hagenia – dedicata in seguito anche a Karl Gottfried Hagen, di Konigsberg, professore di medicina e fisica.

Brayera – dedicata anche al medico francese Brayer, che diede la prima estesa ed esatta relazione sulla pianta e sul suo uso (1822) e la introdusse razionalmente nella terapia.

abyssinica – dell’Abissinia

anthelmintica – rimedio contro i vermi.

Nome volgare Cosso, kousso, koso (amarico), kusso, kossola, cotz, calotz, cabotz, habbi (tigrai), rot, eto o hetò (galla).

Habitat Spontanea e coltivata in Abissinia, sugli altipiani dai 900 ai 2600 m. sm., nell’Africa equatoriale (Alto Egitto, Kenia), in Eritrea, nella zona dei monti Soyra, nel Madagascar.

Grande albero dioico (da 6 a 20 m. alt.) fiorisce in novembre-dicembre.

Parti usate Le infiorescenze dei fiori pistilliferi (femminili) raccolte poco prima o subito dopo la fecondazione, prima della maturazione dei frutti. La droga si presenta o sciolta o in mazzetti di 100-150 g legati con liane o listelli di corteccia. Il Kousso rosso (detto ja seb cosò = cosò dell’uomo). Il Kousso verde (detto ja ousci cosò = cosò del cane) è dato dai fiori maschili, che non è usato perchè ritenuto velenoso. Gli Abissini prendono il Kousso mescolando la polvere col miele. Come ha riferito G. Feodorow (1897) l’imperatore Menelick faceva collocare degli alveari fra gli alberi di Kousso. Il miele ricavato si dimostrò efficace senza gli inconvenienti provocati spesso dalla droga (diarrea, nausee, vomito) il «miele di Kusso» era il tenifugo di Corte.

Componenti principali

Torna ad inizio pagina

Derivati floroglucinici, cosotossina (1) (2) e protocosina (1) (2) (3), dei quali solo la protocosina è stata oggetto di studi approfonditi, mentre la cosotossina, dopo qualche ricerca sui prodotti di scissione (1) (2), non è stata ulteriormente studiata. Una terza sostanza, segnalata da Lobeck (2) con il nome di cosidina, non fu trovata da Hems e Todd (3). Per trattamento dell’estratto di Kousso con alcali si è ottenuto un altro componente, la cosina (coseina, cusseina, cussina, teniina) (1) (2) (3) , riconosciuta in seguito come miscela di due sostanze (4) a- e b-cosina (2).

I principi attivi antielmintici del Kousso hanno composizione molto vicina a quella dei componenti floroglucinici dell’Aspidium filix-mas (ved. Felce maschio): essi contengono nella molecola acido isobutirrico in luogo dell’acido butirrico, presente nei derivati del Felce maschio. Per scissione della protocosina Todd (3) ottenne trimetilfloroglucina ed acido isobutirrico.

Gli studi sulla struttura chimica della protocosina e delle a- e b-cosina furono condotti specialmente da Hems e Todd ( 5) e da Birch e Todd (6), i quali ultimi hanno proposto per le tre sostanze la formula centesimale C25H32O8 e le formule di struttura I, II e III per la protocosina, per la a-cosina e per la b-cosina rispettivamente. La formula della a-cosina è stata successivamente studiata attraverso sintesi da Riedl (7), che ha indicato per essa la struttura IV.

kousso Figura 1

Secondo dati d’analisi di vecchia data, nei fiori di Kousso sarebbero inoltre presenti tannino circa 24 %, cera, zucchero, gomma, olio etereo, acidi valerianico, acetico e ossalico; ceneri 6 % e più (8).

Proprietà farmacologiche ed impiego terapeutico

Torna ad inizio pagina

Il Kousso deve la sua attività antielmintica alla presenza di cosotossina, composto floroglucinico e quindi simile ai principi attivi contenuti nel Felce maschio.

Allorché la droga è fresca o di recente raccolta, la sua attività è piuttosto elevata e si manifesta contro le tenie (solium, mediocannellata, in particolare) e contro il Botriocefalo.

La sua azione contro i nematodi (ascaridi, ossiuri) sarebbe invece dubbia; essa è infatti ammessa da alcuni AA. ma è negata da altri.

La cosotossina determina nella rana la paralisi delle terminazioni nervose motorie e dei muscoli, deprime l’attività cardiaca sino a condurre, per le dosi elevate, all’arresto del cuore in diastole [Erben (9)]. Alla dose di 4 mg essa determina la morte della rana in 75′.

Negli animali a sangue caldo la cosotossina determina la morte per paralisi dei muscoli respiratori [Handmann (10)] .

La cosotossina è poco solubile in acqua, per cui i preparati derivanti da estrazione acquosa (infusi, decotti), sono poco attivi (11), ciò nonostante il Kuchenmeister ( 12) ha osservato che le tenie immerse in una infusione di Kousso, muoiono dopo mezz’ora.

Il Kousso è poco usato in Europa come tenifugo, essendo molto difficile il poter ottenere la droga nelle condizioni di freschezza e di purezza tali da garantire un’azione sicura e costante. In Abissinia, in cui le infestioni da tenia sono molto diffuse fra quelle popolazioni, il Kousso rappresenta invece, il rimedio più largamente impiegato. Tuttavia, secondo alcuni AA. con il Kousso non si riuscirebbe ad ottenere l’espulsione completa della tenia dall’intestino, ma soltanto del corpo del parassita e non dello scolice [Brompt (13)].

Avvelenamenti da Kousso sono stati osservati molto raramente [Chopra e Chandler (14)]; dosi elevate possono determinare nausea, vomito, scialorrea, gastro-enterite, disturbi visivi ed anche collasso [Kondakow e Schatz (15)].

Estratti e preparati vari

Torna ad inizio pagina

Estratto fluido (g 1 = XXXV gtt).

Dosi: g 5-15-30, secondo l’età, in due-tre volte ogni ½ ora.

L’estratto fluido si somministra, agli adulti, alla dose di 8-30 g diluito in acqua o sciroppo: si sconsiglia di somministrarlo ai bambini sino ai 5 anni di età. Dai 5 ai 12 anni, da 5 a 10 g. Dopo 1 o 2 ore si somministri un purgante salino.

Preparazioni usuali e formule galeniche

Torna ad inizio pagina

Tintura

Estratto fluido kousso……………………………………………………. g 20

Alcool di 25°………………………………………………………………… g 80

(uno-due cucchiai o più, in due-tre volte ogni ½ ora).

Sciroppo

Estratto fluido kousso………………………………………………….. g. 5

Sciroppo semplice F.U. ……………………………………………….. g 95

(in due o tre volte ad un bambino di 5-6 anni).

BIBLIOGRAFIA

Torna ad inizio pagina

(1) LEICHSENRING, Arch. Pharm., 232, SO, 1894 – (2) LOBECK, ibid., 239, 672, 1901 – (3) HEMS B. A. e TODD A. R., J. Chem. Soc.. 562, 1937 – (4) DACCOMO e MALAGNINI, Boll. chim. farm., 36. 609, 1897 – (5) HEMS B. A. e TODD A. R., J. Chem. Soc., 502, 1937 – (6) BIRCH A. J. e TODD A. R.. ibld., 3102, 1952 – (7) RIEDL W., Ber., 89, 2600, 1956 – (8) WEHMER C., Die Pflanzcnstofle, 1929, p. 457 – (9) ERBEN, Vergiftungen li, Wien-Leipzig 1910 – (10) HANDMANN, cit. in Les remèdes galéni- ques, fase. 17, p. 2349, Laboratoires Dausse, Paris 194! – (11) FRERICHS G., ARENDS G. e ZOERNIG H., Hagers Handbuch der Pharmazeutischen Praxis, vol. II, Springer, Berlin, 1927, p. 32 – (12) KUCHEN- MEISTER, cit. da PIC A. e BONNAMOUR S. in Phytothéraple – Medieaments végétaux p. 292, Bailliere, Paris 1923 – (13) BRUMPT, cit. in Les Remèdes galéniques I.e. – (14) CHOPRA R. N. e CHANDLER A. C., Anthelminties and their uses, p, 90, London 1928 – (15) KONDAKOW e SCHATZ, Arch. Pharm., 237, 481, 1899.