Henné
Tratto da “Piante Medicinali – Chimica, Farmacologia e Terapa” di R. Benigni, C. Capra e P.F.Cattorini
(Lawsonia inermis Lamk. – Fam. Lythracee/Nesee)
(Sin. – Lawsonia alba L.)
Henné- Ultimo aggiornamento pagina: 27/02/2018
Indice dei contenuti
- Generalità
- Componenti principali
- Proprietà farmacologiche
- Estratti e preparati vari
- Preparazioni usuali e Formule
- Bibliografia
GeneralitÃ
Etimologia – Lawsonia, dedicata al medico inglese John Lawson (XVII sec.) che viaggiò nella Carolina del Nord e la descrisse in un libro pubblicato a Londra nel 1709. Studiò la Flora inglese.
inermis, perchè, qualche volta, priva di spine.
alba, per la corteccia dei rami biancastra ed anche per il colore dei fiori, bianco o leggermente rosato.
Nome volgare – c.s. Il nome varia a seconda delle regioni e delle tribù presso le quali la droga è nota dalla più alta antichità. Gli Ebrei l'usavano dieci secoli a.C. col nome di Kurpos.
Habitat – Regioni calde subtropicali. Coltivata in Egitto nelle regioni dei Nord, fra Porto Said e il Cairo, a Zagazig e Bilbeis; nelle regioni presaharie (Touareg, Toubus e Haoussas) Touàt, Reggan (oasi); Tunisia, Tripolitania, India, Iran, Hedjaz, Yemen, Somalia.
Arboscello.
Parti usate – Le foglie.
Componenti principali
Tannino o acido hennotannico (1) 7-8%, sostanze grasse 6%, olio essenziale 1,2%, resina 2-3% e 0,2% di una sostanza colorante (2), cristallizzabile in aghi giallo-arancio, che è stata denominata lawsone ed identificata al 2-ossi-1,4-naftochinone, C10H6O3 (3):
Nelle foglie e nei fusti è stata trovata mannite (4). Nelle foglie Tommasi e Cortesi (5) hanno messo in evidenza i seguenti componenti:
Proprietà farmacologiche ed impiego terapeutico
Nei paesi di origine (Nord-Africa) le foglie e la corteccia di Hennè sono usate dagli arabi e dai berberi, nella terapia delle ferite, delle piaghe e di diverse malattie della pelle dell’uomo e degli animali.
Le foglie, per la loro azione astringente cutanea, vengono usate per lozioni toniche della pelle e del cuoio capelluto ed, inoltre, come antiforfora, per la tintura dei capelli e della barba, delle palme delle mani e delle unghie (Libia).
Superbi, Carlo e Crispolti (6) hanno studiato l'azione dell’Hennè sull’utero di cavia gravido o vuoto, ed hanno trovato che la somministrazione dell’estratto o dell’infuso al 10% agisce sulle contrazioni delle fibre longitudinali aumentandone notevolmente l'ampiezza e leggermente la frequenza. Le fibre circolari vengono influenzate soltanto debolmente e non sempre l'azione della droga riesce a regolarizzarne il ritmo. Secondo gli AA. l’Hennè sarebbe l’unico vegetale capace di esplicare sull’utero una azione qualitativamente simile a quella dei preparati ipofisari.
L'azione oxitocica delI'Hennè sarebbe confermata dal fatto che nei paesi di origine (Tripolitania, specialmente) gli indigeni l’usano a scopo abortivo.
Attualmente l'Hennè è impiegato quasi esclusivamente in cosmetica per la preparazione di lozioni e di tinture per capelli; più raramente viene impiegato, per uso esterno, nel trattamento di ulcerazioni, di piaghe e di ferite.
Estratti e preparati vari
Estratto fluido (g 1 = L gtt).
Uso esterno.
Preparazioni usuali e formule galeniche
Tintura
Estratto fluido hennè………………………………… g 20
Alcool di 60°……………………………………………………. g 80
(uso esterno)
Lozioni per capelli
1) Estratto fluido hennè…………………………………………. g 30
Estratto fluido Jaborandi ………………………………………… g 5
Estratto fluido lavanda g 20
Alcool di 80° q. b. a…………………………………………….. g 150
2) Estratto fluido hennè…………………………………………. g 50
Estratto fluido mallo noci………………………………………. g 50
Acido pirogallico………………………………………………….. g 0,5
Alcool di 45°……………………………………………………….. g 300
Glicerina ………………………………………………………………… g 5
BIBLIOGRAFIA
(1) WEHMER C., Die Pflanzenstoffe, 1931, p. 816 – (2) PERROT E„ Matières Premières Usuelles du Règne Végètal, 1943-4, voi. II. p. 1584 – (3) TOMMASI, Gazz. Chim. Hai., 10, 263, 1920 – (4) OESTERLE, Schwelz. Ap. Zig; 61. 541, 1923 – (5) TOMMASI e CORTESI, Ann, della R. Slaz. CU mica-agraria Sper. di Roma, 8, 75, 1916 – (6) SUPERBI, CARLO e CRISPOLTI, Ann. Orletr. e GInecol., 17, 1935.