Ajovy: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Ajovy (Fremanezumab): sicurezza e modo d’azione

Ajovy (Fremanezumab) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

AJOVY è indicato per la profilassi dell’emicrania in adulti che presentano almeno 4 giorni di emicrania al mese.

Ajovy: come funziona?

Ma come funziona Ajovy? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Ajovy

Categoria farmacoterapeutica: non ancora assegnata.

Codice ATC: non ancora assegnato.

Meccanismo d’azione

Fremanezumab è un anticorpo monoclonale umanizzato IgG2?a/kappa derivato da un precursore murino. Fremanezumab si lega selettivamente al ligando del peptide correlato al gene della calcitonina (CGRP) e impedisce a entrambe le isoforme del CGRP (?- e ?-CGRP) di legarsi al recettore del CGRP. Sebbene non sia noto il meccanismo esatto d’azione attraverso il quale fremanezumab previene gli attacchi di emicrania, si ritiene che la prevenzione dell’emicrania sia dovuta al suo effetto di modulazione del sistema trigeminale. È stato osservato che i livelli di CGRP aumentano in modo significativo durante l’emicrania e tornano a valori normali quando la cefalea si allevia.

Fremanezumab è altamente specifico per il CGRP e non si lega a membri della famiglia strettamente correlati (ad es. amilina, calcitonina, intermedina e adrenomedullina).

Efficacia e sicurezza clinica

L’efficacia di fremanezumab è stata valutata in due studi randomizzati, della durata di 12 settimane, in doppio cieco, controllati verso placebo, di fase III, su pazienti adulti affetti da emicrania episodica (Studio 1) e cronica (Studio 2). I pazienti arruolati presentavano un’anamnesi di almeno 12 mesi di emicrania (con e senza aura) secondo i criteri diagnostici dell’International Classification of Headache Disorders (ICHD-III). I pazienti anziani (?70 anni), i pazienti che usavano oppioidi o barbiturici più di 4 giorni al mese e i pazienti con infarto miocardico, accidente cerebrovascolare ed eventi tromboembolici pregressi sono stati esclusi.

Studio sull’emicrania episodica (Studio 1)

L’efficacia di fremanezumab è stata valutata nell’emicrania episodica in uno studio randomizzato, multicentrico, della durata di 12 settimane, controllato verso placebo, in doppio cieco (Studio 1). Nello studio sono stati inclusi pazienti con anamnesi di emicrania episodica (meno di 15 giorni di cefalea al mese). In totale, 875 pazienti (742 donne e 133 uomini) sono stati randomizzati a uno dei tre bracci seguenti: 675 mg di fremanezumab ogni tre mesi (trimestrale, n=291), 225 mg di fremanezumab una volta al mese (mensile, n=290) o somministrazione mensile di placebo (n=294), tutti per iniezione sottocutanea. Le caratteristiche demografiche e della malattia al basale erano equilibrate e comparabili tra i bracci di studio. I pazienti avevano un’età mediana di 42 anni (intervallo: da 18 a 70 anni); l’85% era di sesso femminile e l’80% era bianco. La frequenza media dell’emicrania al basale era di circa

9 giorni al mese. Ai pazienti era concesso l’uso di trattamenti per la cefalea acuta durante lo studio. A un sottogruppo di pazienti (21%) era anche concesso utilizzare un medicinale preventivo concomitante comunemente utilizzato (beta-bloccanti, calcio-antagonista/benzocicloeptene, antidepressivi, anticonvulsivanti). In totale, il 19% dei pazienti aveva precedentemente utilizzato topiramato.

791 pazienti in totale hanno completato il periodo di trattamento in doppio cieco di 12 settimane.

L’endpoint primario di efficacia era la variazione media dal basale del numero mensile medio di giorni di emicrania durante il periodo di trattamento di 12 settimane. Gli endpoint secondari principali erano il raggiungimento di una riduzione rispetto al basale di almeno il 50% dei giorni mensili di emicrania (tasso di responder al 50%), la variazione media rispetto al basale del punteggio MIDAS riferito dai pazienti e la variazione rispetto al basale del numero mensile medio di giorni di assunzione di medicinali per la cefalea acuta. Sia il regime di somministrazione mensile sia quello trimestrale di fremanezumab hanno dimostrato un miglioramento statisticamente e clinicamente significativo degli endpoint principali dal basale rispetto al placebo (vedere la Tabella 2). L’effetto si è verificato già nel primo mese e si è prolungato per tutto il periodo di trattamento (vedere la Fìgura 1).

Figura 1: Variazione media dal basale del numero mensile medio di giorni di emicrania per lo Studio 1

Media al basale (numero medio mensile di giorni di emicrania): placebo: 9,1, AJOVY trimestrale: 9,2, AJOVY mensile: 8,9.

Tabella 2: Esiti principali di efficacia nello Studio 1 sull’emicrania episodica

Endpoint di efficacia Placebo
(n=290)
Fremanezumab
675 mg ogni tre mesi
(n=288)
Fremanezumab 225 mg al mese
(n=287)
MMD
Variazione mediaa (IC 95%)
DT (IC 95%)b
Basale (DS)
-2,2 (-2,68; -1,71)

9,1 (2,65)
-3,4 (-3,94; -2,96)
-1,2 (-1,74; -0,69)
9,2 (2,62)
-3,7 (-4,15; -3,18)
-1,4 (-1,96; -0,90)
8,9 (2,63)
Valore p (rispetto a
placebo)a
p<0,0001 p<0,0001
MHD
Variazione mediaa (IC 95%)
DT (IC 95%)b
Basale (DS)
-1,5 (-1,88; -1,06)

6,9 (3,13)
-3,0 (-3,39; -2,55)
-1,5 (-1,95; -1,02)
7,2 (3,14)
-2,9 (-3,34; -2,51)
-1,5 (-1,92; -0,99)
6,8 (2,90)
Valore p (rispetto a
placebo)a
p<0,0001 p<0,0001
Tasso di responder al 50% per MMD
Percentuale ?%?
27,9% 44,4% 47,7%
Valore p (rispetto a
placebo)
p<0,0001 p<0,0001
Tasso di responder al 75% per MMD
Percentuale ?%?
9,7% 18,4% 18,5%
Valore p (rispetto a
placebo)
p=0,0025 p=0,0023
MIDAS totale Variazione mediaa (IC 95%)
Basale (DS)
-17,5 (-20,62; -14,47)
37,3 (27,75)
-23,0 (-26,10; -19,82)
41,7 (33,09)
-24,6 (-27,68; -21,45)

38 (33,30)

Valore p (rispetto a
placebo)a
p=0,0023 p<0,0001
MAHMD
Variazione mediaa (IC 95%)
DT (IC 95%)b
Basale (DS)
-1,6 (-2,04; -1,20)

7,7 (3,60)
-2,9 (-3,34; -2,48)
-1,3 (-1,73; -0,78)
7,7 (3,70)
-3,0 (-3,41; -2,56)
-1,3 (-1,81; -0,86)
7,7 (3,37)
Valore p (rispetto a
placebo)a
p<0,0001 p<0,0001

IC = intervallo di confidenza; MAHMD = giorni mensili di assunzione di medicinali per la cefalea acuta

(monthly acute headache medication days); MHD = giorni mensili di cefalea (monthly headache days) di gravità almeno moderata; MIDAS = valutazione dell’invalidità per emicrania (Migraine Disability Assessment); MMD

= giorni mensili di emicrania (monthly migraine days); DS = deviazione standard; DT = differenza tra i trattamenti

a Per tutti gli endpoint, la variazione media e gli IC sono basati sul modello ANCOVA che includeva trattamento, sesso, regione e uso al basale di medicinali preventivi (sì/no) come effetti fissi e valore corrispondente al basale e anni dalla comparsa dell’emicrania come covariate.

b La differenza tra i trattamenti si basa sull’analisi MMRM con trattamento, sesso, regione e uso al basale di medicinali preventivi (sì/no), mese e mese di trattamento come effetti fissi e valore corrispondente al basale e anni dalla comparsa dell’emicrania come covariate.

Nei pazienti trattati in concomitanza con un altro medicinale preventivo dell’emicrania, la differenza tra i trattamenti in termini di riduzione dei giorni mensili di emicrania (MMD) osservata tra fremanezumab 675 mg ogni tre mesi e placebo è stata di -1,8 giorni (IC 95%: -2,95; -0,55) e tra fremanezumab 225 mg una volta al mese e placebo è stata di -2,0 giorni (IC 95%: -3,21; -0,86).

Nei pazienti che avevano usato precedentemente topiramato, la differenza tra i trattamenti in termini di riduzione dei giorni mensili di emicrania (MMD) osservata tra fremanezumab 675 mg ogni tre mesi e placebo è stata di -2,3 giorni (IC 95%: -3,64; -1,00) e tra fremanezumab 225 mg una volta al mese e placebo è stata di -2,4 giorni (IC 95%: -3,61; -1,13).

Studio sull’emicrania cronica (Studio 2)

Fremanezumab è stato valutato nell’emicrania cronica in uno studio randomizzato, multicentrico, della durata di 12 settimane, controllato verso placebo, in doppio cieco (Studio 2). La popolazione dello studio includeva adulti con anamnesi di emicrania cronica (15 o più giorni di cefalea al mese). In totale, 1.130 pazienti (991 donne e 139 uomini) sono stati randomizzati a uno dei tre bracci seguenti: dose iniziale di 675 mg di fremanezumab, seguita da 225 mg di fremanezumab una volta al mese (mensile, n=379), 675 mg di fremanezumab ogni tre mesi (trimestrale, n=376) o somministrazione mensile di placebo (n=375), tutti per iniezione sottocutanea. Le caratteristiche demografiche e della malattia al basale erano equilibrate e comparabili tra i bracci di studio. I pazienti avevano un’età mediana di 41 anni (intervallo: da 18 a 70 anni); l’88% era di sesso femminile e il 79% era bianco. La frequenza media della cefalea al basale era di circa 21 giorni al mese (di cui 13 di gravità almeno moderata). Ai pazienti era concesso l’uso di trattamenti per la cefalea acuta durante lo studio. A un sottogruppo di pazienti (21%) era anche concesso utilizzare un medicinale preventivo concomitante comunemente utilizzato (beta-bloccanti, calcio-antagonista/benzocicloeptene, antidepressivi, anticonvulsivanti). In generale, il 30% dei pazienti aveva precedentemente utilizzato topiramato e il 15% tossina onabotulinica A. In totale, hanno completato il periodo di trattamento in doppio cieco di 12 settimane 1.034 pazienti.

L’endpoint primario di efficacia era la variazione media rispetto al basale del numero mensile medio di giorni di cefalea di gravità almeno moderata durante il periodo di trattamento di 12 settimane. Gli endpoint secondari principali erano il raggiungimento di una riduzione di almeno il 50% rispetto al basale dei giorni mensili di cefalea di gravità almeno moderata (tasso di responder al 50%), la variazione media rispetto al basale del punteggio HIT-6 riferito dai pazienti e la variazione rispetto al basale del numero mensile medio di giorni di assunzione di medicinali per la cefalea acuta. Sia il regime di somministrazione mensile sia quello trimestrale di fremanezumab hanno dimostrato un miglioramento statisticamente e clinicamente significativo degli endpoint principali dal basale rispetto

al placebo (vedere la Tabella 3). L’effetto si è verificato già nel primo mese e si è prolungato per tutto il periodo di trattamento (vedere la Fìgura 2).

Figura 2: Variazione media rispetto al basale del numero mensile medio di giorni di cefalea di gravità almeno moderata per lo Studio 2

Media al basale (numero medio mensile di giorni di cefalea di gravità almeno moderata): placebo: 13,3, AJOVY trimestrale: 13,2, AJOVY mensile: 12,8.

Tabella 3: Esiti principali di efficacia nello Studio 2 sull’emicrania cronica

Endpoint di efficacia Placebo
(n=371)
Fremanezumab
675 mg ogni tre mesi
(n=375)
Fremanezumab 225 mg al mese con dose iniziale di
675 mg
(n=375)
MHD
Variazione mediaa (IC 95%)
DT (IC 95%)b
Basale (DS)
-2,5 (-3,06; -1,85)

13,3 (5,80)
-4,3 (-4,87; -3,66)
-1,8 (-2,45; -1,13)
13,2 (5,45)
-4,6 (-5,16; -3,97)
-2,1 (-2,77; -1,46)
12,8 (5,79)
Valore p (rispetto a
placebo)a
p<0,0001 p<0,0001
MMD
Variazione mediaa (IC 95%)
DT (IC 95%)b
Basale (DS)
-3,2 (-3,86; -2,47)

16,3 (5,13)
-4,9 (-5,59; -4,20)
-1,7 (-2,44; -0,92)
16,2 (4,87)
-5,0 (-5,70; -4,33)
-1,9 (-2,61; -1,09)
16,0 (5,20)
Valore p (rispetto a
placebo)a
p<0,0001 p<0,0001
Tasso di responder al 50% per MHD
Percentuale ?%?
18,1% 37,6% 40,8%
Valore p (rispetto a
placebo)
p<0,0001 p<0,0001
Tasso di responder al 75% per MHD
Percentuale ?%?
7,0% 14,7% 15,2%
Valore p (rispetto a
placebo)
p=0,0008 p=0,0003
HIT-6 totale Variazione mediaa (IC 95%)
Basale (DS)
-4,5 (-5,38; -3,60)
64,1 (4,79)
-6,4 (-7,31; -5,52)
64,3 (4,75)
-6,7 (-7,71; -5,97)
64,6 (4,43)
Valore p (rispetto a
placebo)a
p=0,0001 p<0,0001
MAHMD
Variazione mediaa (IC 95%)
DT (IC 95%)b
Basale (DS)
-1,9 (-2,48; -1,28)

13,0 (6,89)
-3,7 (-4,25; -3,06)
-1,7 (-2,40; -1,09)
13,1 (6,79)
-4,2 (-4,79; -3,61)
-2,3 (-2,95, -1,64)
13,1 (7,22)
Valore p (rispetto a
placebo)a
p<0,0001 p<0,0001

IC = intervallo di confidenza; HIT-6 = test dell’impatto della cefalea (Headache Impact Test); MAHMD = giorni

mensili di assunzione di medicinali per la cefalea acuta (monthly acute headache medication days); MHD = giorni mensili di cefalea (monthly headache days) di gravità almeno moderata; MMD = giorni mensili di emicrania (monthly migraine days); DS = deviazione standard; DT = differenza tra i trattamenti

a Per tutti gli endpoint, la variazione media e gli IC sono basati sul modello ANCOVA che includeva trattamento, sesso, regione e uso al basale di medicinali preventivi (sì/no) come effetti fissi e valore corrispondente al basale e anni dalla comparsa dell’emicrania come covariate.

b La differenza tra i trattamenti si basa sull’analisi MMRM con trattamento, sesso, regione e uso al basale di medicinali preventivi (sì/no), mese e mese di trattamento come effetti fissi e valore corrispondente al basale e anni dalla comparsa dell’emicrania come covariate.

Nei pazienti trattati in concomitanza con un altro medicinale preventivo dell’emicrania, la differenza tra i trattamenti in termini di riduzione dei giorni mensili di cefalea (MHD) di gravità almeno moderata osservata tra fremanezumab 675 mg ogni tre mesi e placebo è stata di -1,3 giorni (IC 95%: – 2,66; 0,03) e tra fremanezumab 225 mg una volta al mese con dose iniziale di 675 mg e placebo è stata di -2,0 giorni (IC 95%: -3,27; -0,67).

Nei pazienti che avevano usato precedentemente topiramato, la differenza tra i trattamenti in termini di riduzione dei giorni mensili di cefalea (MHD) di gravità almeno moderata osservata tra fremanezumab 675 mg ogni tre mesi e placebo è stata di -2,7 giorni (IC 95%: -3,88; -1,51) e tra fremanezumab

225 mg una volta al mese con dose iniziale di 675 mg e placebo è stata di -2,9 giorni (IC 95%: -4,10; – 1,78). Nei pazienti che avevano precedentemente usato tossina onabotulinica A, la differenza tra i trattamenti in termini di riduzione dei giorni mensili di cefalea (MHD) di gravità almeno moderata osservata tra fremanezumab 675 mg ogni tre mesi e placebo è stata di -1,3 giorni (IC 95%: -3,01; – 0,37) e tra fremanezumab 225 mg una volta al mese con dose iniziale di 675 mg e placebo è stata di – 2,0 giorni (IC 95%: -3,84; -0,22).

Il 52% circa dei pazienti dello studio ha abusato dei medicinali per la cefalea acuta. La differenza tra i trattamenti in termini di riduzione dei giorni mensili di cefalea (MHD) di gravità almeno moderata osservata tra fremanezumab 675 mg ogni tre mesi e placebo in questi pazienti è stata di -2,2 giorni (IC 95%: -3,14; -1,22) e tra fremanezumab 225 mg una volta al mese con dose iniziale di 675 mg e placebo è stata di -2,7 giorni (IC 95%: -3,71; -1,78).

Studio a lungo termine (Studio 3)

Per tutti i pazienti affetti da emicrania episodica e cronica, l’efficacia è stata mantenuta per tutti i

12 mesi aggiuntivi dello studio a lungo termine (Studio 3), in cui i pazienti hanno ricevuto 225 mg di fremanezumab una volta al mese o 675 mg ogni tre mesi. Il 79% dei pazienti ha completato il periodo di trattamento di 12 mesi dello Studio 3. Mettendo insieme i due regimi posologici, dopo 15 mesi è stata osservata una riduzione di 6,6 giorni di emicrania al mese rispetto al basale dello Studio 1 e dello Studio 2. Il 61% dei pazienti che hanno completato lo Studio 3 ha raggiunto una risposta del 50% nell’ultimo mese dello studio. Durante il periodo di trattamento combinato di 15 mesi non sono stati segnalati problemi di sicurezza.

Fattori intrinseci ed estrinseci

L’efficacia e la sicurezza di fremanezumab sono state dimostrate indipendentemente da età, sesso, razza, uso di medicinali preventivi concomitanti (beta-bloccanti, calcio-antagonista/benzocicloeptene, antidepressivi, anticonvulsivanti), uso precedente di topiramato o di tossina onabotulinica A per l’emicrania e abuso di medicinali per la cefalea acuta.

Sono disponibili dati limitati sull’uso di fremanezumab in pazienti di età ?65 anni (2% dei pazienti). Popolazione pediatrica

L’Agenzia europea dei medicinali ha rinviato l’obbligo di presentare i risultati degli studi con AJOVY in uno o più sottogruppi della popolazione pediatrica per la prevenzione delle cefalee emicraniche (vedere paragrafo 4.2 per ìnformazìonì sull’uso pedìatrìco).


Ajovy: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Ajovy, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Ajovy

Assorbimento

Dopo singole somministrazioni sottocutanee di 225 mg e 675 mg di fremanezumab, il tempo mediano alle concentrazioni massime (tmax) nei soggetti sani è stato di 5-7 giorni. La biodisponibilità assoluta di fremanezumab dopo somministrazione sottocutanea di 225 mg e 900 mg in soggetti sani è stata compresa tra il 55% (?DS del 23%) e il 66% (?DS del 26%). La proporzionalità alla dose, in base alla farmacocinetica di popolazione, è stata osservata tra 225 mg e 675 mg. Lo stato stazionario è stato raggiunto entro approssimativamente 168 giorni (6 mesi circa) a seguito dei regimi posologici di

225 mg al mese e 675 mg ogni tre mesi. Il tasso di accumulo mediano, basato sui regimi posologici una volta al mese e una volta ogni tre mesi, è rispettivamente di circa 2,4 e 1,2.

Distribuzione

Presumendo una biodisponibilità stimata in base ai modelli del 66% (±DS del 26%) per la popolazione di pazienti, il volume di distribuzione in un paziente tipico è stato di 3,6 L (35,1 % CV) dopo somministrazione sottocutanea di 225 mg, 675 mg e 900 mg di fremanezumab.

Biotrasformazione

Come avviene per altri anticorpi monoclonali, si prevede che fremanezumab sia degradato mediante proteolisi enzimatica in piccoli peptidi e aminoacidi.

Eliminazione

Presumendo una biodisponibilità stimata in base ai modelli del 66% (±DS del 26%) per la popolazione di pazienti, la clearance centrale in un paziente tipico è stata di 0,09 L/die (23,4 % CV) dopo somministrazione sottocutanea di 225 mg, 675 mg e 900 mg di fremanezumab. I piccoli peptidi e gli aminoacidi formati possono essere riutilizzati dal corpo per la sintesi de novo di proteine o essere escreti dai reni. Fremanezumab ha un’emivita stimata di 30 giorni.

Popolazioni particolari

Un’analisi farmacocinetica di popolazione che ha esaminato età, razza, sesso e peso è stata condotta sui dati di 2.546 soggetti. È prevista un’esposizione all’incirca doppia nel quartile di peso corporeo più basso (da 43,5 a 60,5 kg) rispetto al quartile di peso corporeo più alto (da 84,4 a 131,8 kg). Il peso corporeo, però, non ha avuto effetti osservati sull’efficacia clinica in base ad analisi esposizione- risposta in pazienti affetti da emicrania episodica e cronica. Non sono richiesti aggiustamenti della dose per fremanezumab. Non sono disponibili dati sulla correlazione esposizione-efficacia in soggetti con peso corporeo >132 kg.

Compromissione renale o epatica

Poiché non è noto che gli anticorpi monoclonali siano eliminati attraverso vie renali o metabolizzati nel fegato, la compromissione renale ed epatica non dovrebbe avere effetti sulla farmacocinetica di fremanezumab. Non sono stati studiati pazienti con compromissione renale severa (eGFR

<30 mL/min/1,73m2). L’analisi farmacocinetica di popolazione dei dati integrati degli studi clinici su AJOVY non ha rivelato una differenza nella farmacocinetica di fremanezumab in pazienti con compromissione renale o epatica da lieve a moderata rispetto a quelli con funzione renale o epatica normale (vedere paragrafo 4.2).


Ajovy: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Ajovy agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Ajovy è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Ajovy: dati sulla sicurezza

I dati preclinici non rivelano rischi particolari per l’uomo sulla base di studi convenzionali di sicurezza farmacologica, tossicità a dosi ripetute, tossicità della riproduzione e dello sviluppo.

Poiché fremanezumab è un anticorpo monoclonale, non sono stati condotti studi di genotossicità o potenziale cancerogeno.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Ajovy: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Ajovy

Ajovy: interazioni

Non sono stati effettuati studi formali d’interazione tra AJOVY e altri farmaci. Sulla base delle caratteristiche di fremanezumab non si prevedono interazioni farmacocinetiche. Inoltre, negli studi clinici, l’uso concomitante di trattamenti per l’emicrania acuta (in particolare analgesici, ergot-derivati e triptani) e di medicinali preventivi per l’emicrania non ha alterato la farmacocinetica di fremanezumab.


Ajovy: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Ajovy: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

AJOVY non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco