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Il reflusso gastroesofageo è una condizione comune caratterizzata dalla risalita del contenuto acido dello stomaco nell’esofago, causando sintomi come bruciore retrosternale e rigurgito acido. L’alimentazione gioca un ruolo cruciale nella gestione di questa patologia, poiché alcuni cibi possono aggravare i sintomi.
Cibi che peggiorano il reflusso
Diversi alimenti sono noti per esacerbare i sintomi del reflusso gastroesofageo. I cibi ricchi di grassi, come fritti, carni rosse grasse e formaggi stagionati, possono rallentare lo svuotamento gastrico, aumentando il rischio di reflusso. (my-personaltrainer.it)
Le bevande contenenti caffeina, come caffè e tè, possono ridurre il tono dello sfintere esofageo inferiore, facilitando la risalita del contenuto gastrico. Anche il cioccolato e la menta hanno effetti simili sullo sfintere esofageo, contribuendo al reflusso.
Gli alimenti acidi, come agrumi e pomodori, possono irritare la mucosa esofagea, aggravando i sintomi del reflusso. Inoltre, le bevande gassate e gli alcolici possono aumentare la pressione intragastrica, favorendo il reflusso.
Le spezie piccanti, come pepe e peperoncino, possono irritare la mucosa gastrica ed esofagea, intensificando i sintomi del reflusso. Anche l’aglio e la cipolla, soprattutto se consumati crudi, possono contribuire al peggioramento dei sintomi.
Meccanismi biologici
Il reflusso gastroesofageo si verifica quando il contenuto acido dello stomaco risale nell’esofago a causa di un malfunzionamento dello sfintere esofageo inferiore (SEI). Questo sfintere agisce come una valvola che impedisce la risalita del contenuto gastrico; tuttavia, alcuni alimenti possono ridurre il tono del SEI, facilitando il reflusso.
I cibi ricchi di grassi possono rallentare lo svuotamento gastrico, aumentando la pressione intragastrica e favorendo la risalita del contenuto acido nell’esofago. (my-personaltrainer.it) Inoltre, le bevande alcoliche e quelle contenenti caffeina possono ridurre la pressione del SEI, compromettendo la sua funzione barriera.
Gli alimenti acidi possono aumentare l’acidità del contenuto gastrico, rendendo più probabile l’irritazione della mucosa esofagea in caso di reflusso. Le spezie piccanti e alcuni condimenti possono stimolare la produzione di acido gastrico, aggravando i sintomi del reflusso.
Infine, il consumo di bevande gassate può aumentare la distensione gastrica, incrementando la pressione intragastrica e favorendo il reflusso. Anche il fumo di sigaretta è noto per ridurre il tono del SEI, contribuendo al malfunzionamento della barriera antireflusso.
Effetti negativi
Il consumo di alimenti che aggravano il reflusso gastroesofageo può portare a una serie di effetti negativi sulla salute. L’irritazione cronica della mucosa esofagea può causare esofagite, una condizione infiammatoria che può portare a complicanze come ulcere esofagee e stenosi.
Il reflusso non controllato può aumentare il rischio di sviluppare l’esofago di Barrett, una condizione precancerosa caratterizzata da cambiamenti nella mucosa esofagea. Inoltre, i sintomi persistenti del reflusso possono influire negativamente sulla qualità della vita, causando disturbi del sonno e limitando le attività quotidiane.
Il dolore e il bruciore associati al reflusso possono portare a una riduzione dell’appetito e a una perdita di peso involontaria. In alcuni casi, il reflusso può causare sintomi respiratori, come tosse cronica e laringite, a causa dell’inalazione di acido gastrico nelle vie aeree.
Infine, l’uso prolungato di farmaci per il trattamento del reflusso, come gli inibitori della pompa protonica, può avere effetti collaterali, tra cui un aumentato rischio di infezioni gastrointestinali e malassorbimento di nutrienti. Pertanto, è fondamentale adottare misure dietetiche e comportamentali per prevenire e gestire il reflusso gastroesofageo.
Alternative migliori
Per gestire efficacemente il reflusso gastroesofageo, è fondamentale sostituire gli alimenti che aggravano i sintomi con opzioni più salutari. Ad esempio, invece di consumare cibi fritti o ricchi di grassi, è preferibile optare per proteine magre come pollo o pesce cotti al forno o alla griglia. Questi metodi di cottura riducono l’apporto di grassi e facilitano la digestione. Inoltre, le verdure non acide, come zucchine, carote e broccoli, possono essere consumate senza rischi di irritare l’esofago. (clinicasedes.it)
Per quanto riguarda la frutta, è consigliabile scegliere varietà a basso contenuto di acidità, come mele, banane e meloni. Questi frutti non solo sono meno irritanti per l’esofago, ma forniscono anche fibre e nutrienti essenziali. È importante, tuttavia, consumarli con moderazione e osservare eventuali reazioni individuali, poiché la tolleranza può variare da persona a persona.
I cereali integrali rappresentano un’ottima alternativa ai prodotti raffinati. Alimenti come riso integrale, quinoa e pane integrale aiutano a regolare la digestione e forniscono un senso di sazietà prolungato. Inoltre, l’alto contenuto di fibre contribuisce a mantenere un transito intestinale regolare, riducendo la pressione sullo stomaco e, di conseguenza, il rischio di reflusso.
Infine, è consigliabile includere nella dieta grassi sani, come quelli presenti in avocado, noci e semi. Questi alimenti, consumati con moderazione, forniscono acidi grassi essenziali e possono contribuire a ridurre l’infiammazione. Tuttavia, è importante evitare il consumo eccessivo, poiché un apporto calorico elevato può portare a un aumento di peso, fattore che può aggravare i sintomi del reflusso.
Consigli pratici
Oltre alle scelte alimentari, adottare alcune abitudini quotidiane può aiutare a gestire il reflusso gastroesofageo. Innanzitutto, è consigliabile evitare pasti abbondanti, preferendo porzioni più piccole distribuite nell’arco della giornata. Mangiare lentamente e masticare accuratamente ogni boccone facilita la digestione e riduce il rischio di reflusso. (humanitas-care.it)
È importante non sdraiarsi subito dopo aver mangiato. Si raccomanda di attendere almeno due o tre ore prima di coricarsi, per permettere allo stomaco di svuotarsi adeguatamente. Inoltre, sollevare la testata del letto di circa 15 cm può prevenire la risalita dei succhi gastrici durante il sonno.
Mantenere un peso corporeo nella norma è fondamentale, poiché l’eccesso di peso, soprattutto a livello addominale, aumenta la pressione sullo stomaco e favorisce il reflusso. Un’attività fisica regolare, come camminate o esercizi leggeri, può contribuire al controllo del peso e migliorare la digestione. (humanitas.it)
Infine, è consigliabile evitare abiti troppo stretti, soprattutto intorno all’addome, poiché possono aumentare la pressione intra-addominale e favorire il reflusso. Ridurre lo stress attraverso tecniche di rilassamento, come la meditazione o lo yoga, può inoltre aiutare a diminuire la produzione di acido gastrico e migliorare i sintomi.
Per approfondire
Humanitas Medical Care: Come evitare il reflusso gastroesofageo.
Humanitas: Cinque consigli per contrastare il reflusso.
Quotidiano Sanità: I consigli degli esperti per chi soffre di reflusso gastroesofageo.
