Quale vaccino per il morbillo veniva somministrato anni 80?

Introduzione:
Il morbillo è una malattia infettiva altamente contagiosa, causata dal virus del morbillo. Prima dell’introduzione dei vaccini, era una delle principali cause di mortalitĂ  infantile in tutto il mondo. Negli anni ’80, la lotta contro questa malattia ha segnato un punto di svolta grazie all’introduzione di vaccini efficaci. Questo articolo esplora il vaccino contro il morbillo somministrato negli anni ’80, analizzandone lo sviluppo, la composizione, il protocollo di somministrazione, gli effetti collaterali, la sicurezza e il confronto con le attuali strategie vaccinali.

Panoramica storica dei vaccini contro il morbillo

Il morbillo è stato una delle malattie piĂ¹ temute fino alla metĂ  del XX secolo, quando furono sviluppati i primi vaccini efficaci. Il primo vaccino contro il morbillo fu licenziato negli Stati Uniti nel 1963. Questo vaccino, noto come vaccino Edmonston B, era un vaccino vivo attenuato. Negli anni successivi, furono sviluppate versioni migliorate del vaccino, che promettevano una maggiore efficacia e minori effetti collaterali. Gli anni ’80 hanno visto l’adozione su larga scala di queste versioni migliorate in molti paesi del mondo.

Sviluppo e approvazione del vaccino negli anni ’80

Negli anni ’80, il vaccino contro il morbillo che veniva comunemente somministrato era una forma piĂ¹ raffinata del vaccino vivo attenuato. Questo periodo ha visto anche l’introduzione del vaccino combinato MPR (morbillo, parotite, rosolia), che offriva una protezione ampia contro tre malattie infettive con una singola iniezione. L’approvazione di questi vaccini combinati ha rappresentato un importante progresso nella vaccinazione pediatrica, semplificando il calendario vaccinale e aumentando le coperture vaccinali.

Composizione e tipologia del vaccino degli anni ’80

Il vaccino MPR, introdotto negli anni ’80, era composto da virus vivi attenuati di morbillo, parotite e rosolia. Questi virus venivano coltivati in colture cellulari, poi attenuati (indeboliti) in laboratorio per non causare la malattia in individui vaccinati, ma ancora in grado di stimolare una risposta immunitaria protettiva. La tecnologia di attenuazione dei virus ha permesso di creare vaccini sicuri ed efficaci, con una protezione duratura contro queste malattie.

Protocollo di somministrazione del vaccino nel decennio

Il protocollo di somministrazione del vaccino MPR negli anni ’80 prevedeva generalmente due dosi. La prima dose veniva somministrata ai bambini di etĂ  compresa tra i 12 e i 15 mesi, mentre la seconda dose era raccomandata prima dell’ingresso a scuola, intorno ai 4-6 anni di etĂ . Questo schema di somministrazione mirava a garantire l’immunitĂ  di lunga durata contro il morbillo, la parotite e la rosolia, riducendo significativamente l’incidenza di queste malattie.

Effetti collaterali e sicurezza del vaccino dell’epoca

Come tutti i vaccini, anche il vaccino MPR degli anni ’80 poteva causare effetti collaterali, sebbene la maggior parte fosse lieve e transitoria. Gli effetti collaterali comuni includevano febbre, eruzioni cutanee e gonfiore al sito di iniezione. Eventi avversi gravi erano estremamente rari. Studi condotti in quegli anni e successivamente hanno confermato l’alta sicurezza del vaccino MPR, rafforzando la fiducia nella vaccinazione di massa contro queste malattie infettive.

Confronto con le attuali strategie vaccinali contro il morbillo

Le strategie vaccinali contro il morbillo hanno continuato a evolversi dalla fine degli anni ’80. Sebbene il vaccino MPR rimanga un pilastro della prevenzione del morbillo, le attuali strategie includono sforzi per aumentare ulteriormente le coperture vaccinali, campagne di vaccinazione di massa in aree con bassa copertura e il monitoraggio delle popolazioni non vaccinate o sottovaccinate. La ricerca continua anche per migliorare i vaccini esistenti e per sviluppare nuove strategie vaccinali che possano eradicare definitivamente il morbillo.

Conclusioni:
Il vaccino contro il morbillo somministrato negli anni ’80 ha rappresentato un importante passo avanti nella lotta contro questa malattia infettiva. La sua introduzione ha portato a una drastica riduzione dei casi di morbillo e delle complicanze associate, salvando innumerevoli vite. Sebbene la tecnologia vaccinale e le strategie di somministrazione siano evolute negli anni successivi, il successo dei vaccini degli anni ’80 rimane un fondamento cruciale su cui si basano le attuali campagne di vaccinazione contro il morbillo.

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