Quanti punti INAIL per il tunnel carpale?

Guida INAIL alla valutazione della Sindrome del Tunnel Carpale: sintomi, diagnosi, punteggi di invalidità, trattamenti, riabilitazione e risorse per i pazienti

Quanti punti INAIL spettano per la sindrome del tunnel carpale? È una domanda frequente tra chi svolge attività manuali ripetitive e comincia a convivere con formicolii, dolore o perdita di forza alla mano. Per orientarsi nella valutazione medico‑legale è utile partire da una comprensione chiara di che cos’è questa condizione, come si manifesta e perché può incidere in modo significativo sulla capacità lavorativa. Capire il meccanismo alla base della sindrome aiuta infatti a leggere correttamente i referti, a interpretare i test clinici e strumentali e, di riflesso, a comprendere i criteri applicati quando si discute di danno biologico o di postumi invalidanti.

Questa guida offre un percorso pratico: prima delineiamo la sindrome del tunnel carpale, poi approfondiremo sintomi e diagnosi, i principi della valutazione INAIL, le opzioni terapeutiche e la riabilitazione, infine gli strumenti di supporto per i pazienti. Le informazioni hanno finalità divulgative e non sostituiscono il parere del medico o dello specialista: l’inquadramento del singolo caso richiede sempre una valutazione clinica, anche in vista di eventuali pratiche assicurative o medico‑legali.

Cos’è la Sindrome del Tunnel Carpale

La sindrome del tunnel carpale è una neuropatia da intrappolamento dovuta alla compressione del nervo mediano mentre attraversa il canale carpale del polso. Il tunnel carpale è uno spazio osteo‑fibroso rigido, delimitato dalle ossa del carpo e dal legamento trasverso del carpo, all’interno del quale scorrono i tendini flessori delle dita insieme al nervo mediano. Quando, per cause locali o sistemiche, la pressione endocanalare aumenta, il nervo subisce una sofferenza prima funzionale (alterazioni della conduzione) e poi strutturale (danno demielinizzante e, nei casi avanzati, assonale). Ne risultano disturbi sensitivi e motori nel territorio innervato dal nervo mediano, con ripercussioni sulla funzionalità della mano.

La compressione può essere favorita da fenomeni infiammatori dei tendini flessori (tenosinovite), da ispessimenti del legamento trasverso, da edema tissutale o da variazioni volumetriche nello spazio canalare. Fattori occupazionali quali movimenti ripetitivi di flesso‑estensione del polso, prese di forza prolungate, posture estreme (deviazione radiale/ulnare oppure flessione/estensione marcate), uso di utensili vibranti e lavori che richiedono ritmi elevati possono aumentare il rischio. A questi si sommano fattori non professionali: gravidanza, ipotiroidismo, diabete, artrite reumatoide, obesità, menopausa, acromegalia, oltre a eventuali varianti anatomiche. In ambito assicurativo, la definizione accurata del quadro clinico e del nesso con l’esposizione lavorativa è fondamentale per qualsiasi valutazione di postumi. Per comprendere l’impostazione generale con cui si ragiona sui punteggi invalidanti in ortopedia, può essere utile vedere un esempio riferito ad altre condizioni, come il punteggio di invalidità per protesi al ginocchio.

Sintomi e Diagnosi

Clinicamente, la sindrome si manifesta con parestesie (formicolii, intorpidimento) e dolore a carico del pollice, indice, medio e metà radiale dell’anulare; spesso i sintomi compaiono o peggiorano di notte, costringendo a scuotere la mano per alleviarli. Con il tempo possono emergere debolezza della presa fine e impaccio nei movimenti di precisione: bottoni che “scappano”, difficoltà a trattenere piccoli oggetti, riduzione della destrezza. Il dolore può irradiarsi all’avambraccio e, più raramente, fino alla spalla, creando quadri confondenti con patologie cervicali. Il coinvolgimento può essere mono- o bilaterale; quando è bilaterale, non è raro che una mano risulti più sintomatica in relazione alla dominanza e alle mansioni.

Dal punto di vista funzionale, la severità è variabile e spesso evolutiva. Nelle forme lievi prevalgono i disturbi sensitivi intermittenti, soprattutto notturni o legati a specifiche attività (digitazione prolungata, uso di attrezzi manuali). Nelle forme moderate i sintomi si fanno più continui e si associa una perdita di forza della pinza pollice‑indice, con ridotta resistenza alla fatica. Nelle forme severe, la sofferenza motoria diventa evidente: compaiono deficit dell’abduzione e opposizione del pollice, fino all’atrofia dell’eminenza tenar. In contesti lavorativi, questi esiti incidono sulla performance e sulla sicurezza, specie quando la mansione richiede prensione fine, manipolazione ripetitiva o movimentazione di carichi; tale impatto funzionale è uno degli elementi che, una volta stabilita la diagnosi e documentata la gravità, può entrare nelle valutazioni medico‑legali.

È importante distinguere la sindrome del tunnel carpale da condizioni che possono mimarla o coesistere con essa. Una radicolopatia cervicale C6‑C7 può produrre parestesie simili ma con distribuzione e segni associati differenti; la neuropatia ulnare al gomito coinvolge mignolo e metà ulnare dell’anulare; tendinopatie come la tenosinovite di De Quervain determinano dolore localizzato sul lato radiale del polso con meccanismi non neurogeni. Anche patologie sistemiche, come la neuropatia diabetica, possono sovrapporsi, rendendo più sfumata la presentazione. La corretta definizione nosologica, la lateralità, la cronicità e la documentazione oggettiva del danno (clinica e strumentale) sono passaggi chiave non solo per impostare il trattamento, ma anche per qualsiasi successiva valutazione del danno biologico in ambito assicurativo. In questo senso, la sindrome del tunnel carpale rappresenta un paradigma di come un disturbo “locale” possa avere ricadute complesse sulla funzione e, quindi, sul lavoro.

Valutazione dell’Invalidità INAIL

La sindrome del tunnel carpale può compromettere significativamente la funzionalità della mano, influenzando la capacità lavorativa dell’individuo. In Italia, l’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) valuta l’invalidità derivante da questa patologia per determinare l’eventuale riconoscimento di un indennizzo o di altre prestazioni.

La valutazione dell’invalidità da parte dell’INAIL si basa su specifiche tabelle che attribuiscono un punteggio percentuale in relazione al grado di compromissione funzionale. Per la sindrome del tunnel carpale, il punteggio varia in base alla gravità dei sintomi e all’impatto sulla capacità lavorativa. In generale, una forma lieve può comportare un punteggio inferiore, mentre una forma grave, con perdita significativa di funzionalità, può raggiungere punteggi più elevati.

È fondamentale che il lavoratore fornisca all’INAIL una documentazione medica completa, comprensiva di diagnosi, esami strumentali come l’elettromiografia e relazioni specialistiche. Questa documentazione consente una valutazione accurata del caso e l’eventuale riconoscimento delle prestazioni dovute.

Nell’istruttoria vengono considerati sia il profilo medico sia quello lavorativo. Oltre alla diagnosi e agli accertamenti (ad esempio ENG/EMG con indicazione del grado di neuropatia), rilevano la cronologia dei sintomi rispetto all’esposizione, la descrizione puntuale delle mansioni, l’intensità e la durata dei gesti ripetitivi, l’uso di utensili vibranti e le posture del polso. La distinzione tra malattia professionale e infortunio sul lavoro, così come la valutazione del nesso causale o concausale con l’attività svolta, è parte integrante del procedimento.

Ai fini della quantificazione si ponderano elementi clinico‑funzionali oggettivi: distribuzione e persistenza delle parestesie, dolore, riduzione della forza e della destrezza, eventuale ipotrofia tenar, deficit di opposizione/abduzione del pollice, bilateralità e mano dominante. Vengono inoltre considerati gli esiti dei trattamenti effettuati (conservativi o chirurgici), la presenza di recidiva, la sensibilità cicatriziale e l’eventuale rigidità del polso o delle dita. L’impatto sulle attività quotidiane e sulle specifiche richieste della mansione contribuisce a delineare il grado di menomazione nelle tabelle dell’INAIL.

Il riconoscimento del danno avviene di norma a postumi stabilizzati. L’esito della visita medico‑legale può condurre all’attribuzione di un punteggio e, quando previsto, a un’indennità in capitale o a una rendita per menomazioni di maggiore entità. Sono possibili revisioni nel tempo in caso di aggravamento clinico documentato. È bene ricordare che la valutazione di idoneità alla mansione e gli eventuali interventi ergonomici in azienda sono profili prevenzionistici e non coincidono con il punteggio di danno biologico, pur potendo ridurre il rischio di peggioramento e favorire il mantenimento della capacità lavorativa.

Trattamenti e Riabilitazione

Il trattamento della sindrome del tunnel carpale varia in base alla gravità dei sintomi e può includere approcci conservativi o interventi chirurgici.

Nei casi lievi o moderati, le terapie conservative sono spesso efficaci. Queste possono comprendere l’uso di tutori per immobilizzare il polso, soprattutto durante la notte, al fine di ridurre la pressione sul nervo mediano. Inoltre, l’assunzione di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) può aiutare a controllare il dolore e l’infiammazione. In alcuni casi, le infiltrazioni di corticosteroidi nel tunnel carpale possono fornire un sollievo temporaneo dei sintomi. (topdoctors.it)

Quando le terapie conservative non risultano efficaci o nei casi più gravi, può essere indicato l’intervento chirurgico. L’operazione, nota come decompressione del nervo mediano, prevede la sezione del legamento trasverso del carpo per alleviare la pressione sul nervo. Questo intervento viene generalmente eseguito in anestesia locale e in regime di day hospital, con una rapida ripresa delle attività quotidiane. (grupposandonato.it)

La riabilitazione post-operatoria è cruciale per il recupero completo. Sin dai primi giorni dopo l’intervento, è importante iniziare esercizi di mobilizzazione del polso e delle dita per prevenire rigidità e favorire la guarigione. Tecniche fisioterapiche come la magnetoterapia, il linfodrenaggio e l’utilizzo del ghiaccio possono essere impiegate per ridurre l’edema post-operatorio. Dopo la rimozione dei punti di sutura, solitamente intorno alla seconda settimana, si può procedere con esercizi di potenziamento muscolare e tecniche di desensibilizzazione per migliorare la sensibilità e la funzionalità della mano. (cidimu.it)

Supporto per i Pazienti

Affrontare la sindrome del tunnel carpale può essere impegnativo, ma esistono numerose risorse e supporti disponibili per i pazienti. Associazioni di pazienti e gruppi di supporto offrono informazioni, consigli pratici e sostegno emotivo. Partecipare a questi gruppi può aiutare a condividere esperienze e strategie di coping.

Inoltre, è fondamentale mantenere una comunicazione aperta con il proprio medico curante e con gli specialisti coinvolti nel trattamento. Essi possono fornire indicazioni personalizzate, monitorare i progressi e adattare le terapie in base alle esigenze individuali.

Infine, l’educazione del paziente gioca un ruolo chiave. Comprendere la natura della patologia, le opzioni terapeutiche disponibili e le misure preventive può migliorare l’aderenza al trattamento e favorire un recupero ottimale.

In conclusione, la sindrome del tunnel carpale è una condizione trattabile con successo attraverso un approccio integrato che combina terapie mediche, interventi chirurgici quando necessari e un adeguato supporto riabilitativo. Una gestione tempestiva e personalizzata consente di ridurre i sintomi, migliorare la funzionalità della mano e mantenere una buona qualità di vita.

Per approfondire

INAIL – Indennizzo per danno biologico: Informazioni dettagliate sulle prestazioni economiche erogate dall’INAIL in caso di danno biologico.

AIFI – Sindrome del Tunnel Carpale: Approfondimento sulla sindrome del tunnel carpale a cura dell’Associazione Italiana Fisioterapisti.

SICM – Sindrome del Tunnel Carpale: Linee guida e informazioni fornite dalla Società Italiana di Chirurgia della Mano.

Ministero della Salute – Malattie Reumatiche: Sezione dedicata alle malattie reumatiche, inclusa la sindrome del tunnel carpale.

Istituto Superiore di Sanità – Sindrome del Tunnel Carpale: Informazioni scientifiche e aggiornate sulla patologia.