Iressa: effetti collaterali e controindicazioni

Iressa: effetti collaterali e controindicazioni

Iressa 250 mg compresse rivestite con film (Gefitinib) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

IRESSA è indicato in monoterapia per il trattamento di pazienti adulti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) localmente avanzato o metastatico con mutazione attivante l’EGFR-TK (vedere paragrafo 4.4).

Iressa 250 mg compresse rivestite con film: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Iressa 250 mg compresse rivestite con film ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Iressa 250 mg compresse rivestite con film, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Iressa 250 mg compresse rivestite con film: controindicazioni

IpersensibilitĂ  al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Allattamento (vedere paragrafo 4.6).

Iressa 250 mg compresse rivestite con film: effetti collaterali

Riassunto del profilo di sicurezza

Nell’insieme dei dati aggregati degli studi clinici di fase III ISEL, INTEREST e IPASS (2462 pazienti trattati con IRESSA), le reazioni avverse da farmaci (ADRs) piĂ¹ frequentemente riportate, verificatesi in piĂ¹ del 20 % dei pazienti, sono diarrea e reazioni cutanee (compresi: rash, acne, pelle secca e prurito). Le ADRs si verificano di solito entro il primo mese di terapia e sono generalmente reversibili. Circa l’8 % dei pazienti ha riportato una reazione avversa grave (Criteri Comuni di TossicitĂ , (CTC) grado 3 o 4). Circa il 3 % dei pazienti ha interrotto la terapia a causa di una ADR.

La malattia interstiziale polmonare (ILD) si è verificata nell’1,3 % dei pazienti, spesso in forma grave (grado CTC 3-4). Sono stati riportati casi con esito fatale.

Tabella delle reazioni avverse

Il profilo di sicurezza presentato in Tabella 1 si basa sul programma di sviluppo clinico e sull’esperienza derivante dalla commercializzazione di gefitinib. Nella tabella 1, le reazioni avverse sono state assegnate alle classi di frequenza sulla base, ove possibile, dell’incidenza delle segnalazioni di eventi avversi comparabili in un insieme di dati aggregati provenienti dagli studi clinici di fase III ISEL, INTEREST e IPASS (2.462 pazienti trattati con IRESSA).

Le frequenze dell’occorrenza degli effetti indesiderati sono definite come: molto comune (? 1/10); comune (? 1/100, < 1/10); non comune (? 1/1.000, < 1/100); raro (? 1/10.000 a <1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non puĂ² essere definita sulla base dei dati disponibili).

All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono presentati in ordine decrescente di gravità.

Tabella 1 Reazioni avverse

Reazioni avverse secondo la classificazione per sistemi e organi e frequenza
Disturbi del metabolismo e della
nutrizione
Molto comune Anoressia, lieve o moderata (grado CTC 1 o 2).
Patologie dell’occhio Comune Congiuntivite, blefarite e secchezza
oculare*, principalmente lieve (grado CTC 1).
Non comune Erosione corneale, reversibile e
talvolta associata a crescita aberrante delle ciglia.
Cheratite (0,12%)
Patologie vascolari Comune Emorragia, come epistassi ed
ematuria.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Comune Malattia interstiziale polmonare (1,3 %), spesso grave (grado CTC 3-4).
Sono stati riportati casi con esito fatale.
Patologie gastrointestinali Molto comune Diarrea, principalmente lieve o moderata (grado CTC 1 o 2).
Vomito, principalmente lieve o moderato (grado CTC 1 o 2).
Nausea, principalmente lieve
(grado CTC 1).
Stomatite, prevalentemente lieve (grado CTC 1).
Comune Disidratazione, secondaria a diarrea, nausea, vomito o anoressia.
Bocca secca*, prevalentemente
lieve (grado CTC 1).
Non comune Pancreatite;
Perforazione gastrointestinale
Patologie epatobiliari Molto comune Innalzamento dell’alanina aminotrasferasi, principalmente da
lieve a moderato.
Comune Innalzamento dell’aspartato aminotranferasi, principalmente da lieve a moderato.
Innalzamento della bilirubina
totale, principalmente da lieve a moderato.
Non comune Epatite**
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Molto comune Reazioni cutanee, principalmente un rash pustoloso lieve o moderato (grado CTC 1 o 2), talvolta pruriginoso con pelle secca, comprese fissurazioni cutanee, su
una base eritematosa.
Comune Patologia ungueale
Alopecia
Reazioni allergiche (1,1%), inclusi
angioedema e orticaria.
Raro Patologie di natura bollosa inclusi necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens Johnson ed
eritema multiforme.
Vasculite cutanea.
Patologie renali e urinarie Comune Aumenti asintomatici dei valori
ematici della creatinina
Proteinuria
Cistite
Raro Cistite emorragica
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di
somministrazione
Molto comune Astenia, prevalentemente lieve
(grado CTC 1).
Comune Piressia

La frequenza delle reazioni avverse da farmaco correlate a valori di laboratorio fuori norma si basa su pazienti con un cambiamento rispetto al valore basale di 2 o piĂ¹ gradi di CTC nei relativi parametri di laboratorio.

*Questa reazione avversa puĂ² verificarsi in associazione ad altre condizioni di secchezza (principalmente reazioni cutanee) osservate con gefitinib.

**Questa reazione comprende segnalazioni isolate di insufficienza epatica che in alcuni casi ha avuto esito fatale.

Malattia interstiziale polmonare (ILD)

Nello studio INTEREST, l’incidenza degli eventi di tipo ILD è stata l’1,4 % (10 ) nei pazienti nel gruppo gefitinib verso l’1,1% (8 ) nei pazienti nel gruppo docetaxel. Un evento tipo ILD ha avuto esito fatale, e questo si è verificato in un paziente che riceveva gefitinib.

Nello studio ISEL, l’incidenza degli eventi di tipo ILD nella popolazione complessiva è stata approssimativamente dell’1 % in entrambi i bracci di trattamento. La maggior parte degli eventi di tipo ILD riportati si era verificata in pazienti di etnia asiatica e l’incidenza della ILD fra i pazienti asiatici in trattamento con gefitinib e quelli che assumevano placebo è stata pari a circa il 3% ed il 4 %

rispettivamente. Un evento di tipo ILD ha avuto esito fatale e questo si è verificato in un paziente trattato con placebo.

In uno studio di sorveglianza post-marketing condotto in Giappone (3.350 pazienti), il tasso di eventi di tipo ILD riportato nei pazienti trattati con gefitinib è stato del 5,8 %. La proporzione degli eventi tipo ILD con esito fatale è stata del 38,6 %.

In uno studio clinico di fase III in aperto (IPASS) di confronto tra IRESSA e la doppietta chemioterapica carboplatino/paclitaxel come trattamento di prima linea in 1.217 pazienti condotto in Asia in pazienti selezionati con NSCLC avanzato, l’incidenza degli eventi di tipo ILD è stata del 2,6 % nel braccio di trattamento con IRESSA e dell’1,4 % nel braccio di trattamento con carboplatino/paclitaxel.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il

sistema nazionale di segnalazione riportato nell’allegato V

.

Iressa 250 mg compresse rivestite con film: avvertenze per l’uso

Quando si considera l’uso di IRESSA per il trattamento del NSCLC localmente avanzato o metastatico, è importante che la valutazione della mutazione dell’EGFR del tessuto tumorale sia effettuata per tutti i pazienti. Se un campione del tumore non è valutabile, allora puĂ² essere utilizzato il DNA tumorale circolante (ctDNA) ottenuto da un campione di sangue (plasma).

Devono essere usati solo test robusti, affidabili e sensibili con utilità dimostrata per la determinazione dello stato di mutazione dell’EGFR sul tessuto tumorale o ctDNA, questo al fine di evitare risultati falsi negativi o falsi positivi (vedere paragrafo 5.1).

Malattia interstiziale polmonare (ILD)

Nell’1,3 % dei pazienti trattati con gefitinib è stata osservata malattia interstiziale polmonare (ILD), che puĂ² insorgere in forma acuta e in alcuni casi risultare fatale (vedere paragrafo 4.8). Se i pazienti mostrano un peggioramento dei sintomi respiratori, come dispnea, tosse e febbre, il trattamento con IRESSA deve essere interrotto e il paziente deve essere subito sottoposto ad accertamenti. Nel caso in cui la diagnosi di ILD sia confermata, il trattamento con IRESSA deve essere interrotto e il paziente deve essere trattato in modo appropriato.

In uno studio giapponese caso-controllo di farmacoepidemiologia condotto su 3.159 pazienti con NSCLC trattati con gefitinib o chemioterapia con un follow-up di 12 settimane, sono stati identificati i seguenti fattori di rischio per lo sviluppo di ILD (indipendentemente dal fatto che i pazienti avessero ricevuto IRESSA o chemioterapia): fumo, performance status ridotto (PS ? 2), evidenza tomografica alla TC di riduzione del polmone normale (? 50 %), diagnosi recente di NSCLC (< 6 mesi), ILD pre- esistente, etĂ  avanzata (? 55 anni) e malattia cardiaca concomitante. Un rischio aumentato di ILD con gefitinib rispetto alla chemioterapia è stato osservato prevalentemente durante le prime 4 settimane di trattamento (OR aggiustato 3,8; 95 % IC da 1,9 a 7,7); quindi il rischio relativo era piĂ¹ basso (OR aggiustato 2,5; 95 % IC da 1,1 a 5,8). Il rischio di mortalitĂ  nei pazienti che hanno sviluppato ILD con IRESSA o chemioterapia è stato piĂ¹ alto nei pazienti con i seguenti fattori di rischio: fumo, evidenza tomografica alla TC di riduzione del polmone normale (? 50 %), ILD pre-esistente, etĂ  avanzata

(? 65 anni) ed estese aderenze pleuriche (? 50 %).

EpatotossicitĂ  e compromissione epatica

Sono state osservate alterazioni della funzionalitĂ  epatica (inclusi aumenti dell’alanina aminotransferasi, dell’aspartato aminotransferasi, della bilirubina), che si presentavano non comunemente come epatiti (vedere paragrafo 4.8). Sono state riportate segnalazioni isolate di insufficienza epatica che in alcuni casi ha condotto ad esiti fatali. Si raccomanda perciĂ² di monitorare periodicamente la funzionalitĂ  epatica. Gefitinib deve essere utilizzato con cautela in presenza di alterazioni della funzionalitĂ  epatica da lievi a moderate. In caso di alterazioni gravi, si deve prendere in considerazione l’interruzione del trattamento.

Ăˆ stato osservato che la compromissione della funzionalitĂ  epatica dovuta a cirrosi puĂ² indurre un aumento delle concentrazioni plasmatiche di gefitinib (vedere paragrafo 5.2).


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco