Lenoxe: effetti collaterali e controindicazioni

Lenoxe: effetti collaterali e controindicazioni

Lenoxe 100 gas medicinale liquefatto 1 bombola al 10 l (Xenon 133Xe) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

L’uso dello xeno è previsto per il mantenimento della narcosi in associazione agli oppioidi nell’ambito dell’anestesia bilanciata.

LENOXe 100% (v/v) è indicato negli adulti in classe ASA I-II.

Lenoxe 100 gas medicinale liquefatto 1 bombola al 10 l: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Lenoxe 100 gas medicinale liquefatto 1 bombola al 10 l ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Lenoxe 100 gas medicinale liquefatto 1 bombola al 10 l, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Lenoxe 100 gas medicinale liquefatto 1 bombola al 10 l: controindicazioni

Non si deve somministrare lo xeno qualora sia nota un’anamnesi di ipersensibilità del paziente al principio attivo.

Non si deve somministrare lo xeno a chiunque sia predisposto all’ipertermia maligna.

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Non si deve utilizzare lo xeno nei pazienti con pressione intracranica elevata. Non si deve utilizzare lo xeno nelle pazienti con preeclampsia o eclampsia.

Non si deve utilizzare lo xeno nei bambini e negli adolescenti al di sotto dei 18 anni di etĂ . Non si deve utilizzare lo xeno nei pazienti con patologie polmonari e/o delle vie aeree.

Non si deve utilizzare lo xeno nei pazienti a rischio di un elevato fabbisogno di ossigeno.

Non si deve utilizzare lo xeno nei pazienti con cardiopatia coronarica e/o grave compromissione della funzionalitĂ  cardiaca.

Lenoxe 100 gas medicinale liquefatto 1 bombola al 10 l: effetti collaterali

Come gli altri anestetici inalatori, lo xeno provocherĂ  una depressione respiratoria piĂ¹ o meno accentuata in base alla concentrazione.

La nausea e il vomito postoperatori sono segnalati molto di frequente nelle procedure di anestesia con lo xeno (fino al 45% dei casi).

Le seguenti frequenze sono utilizzate come base per la valutazione degli effetti indesiderati.

Molto comune: ? 1/10
Comune: ? 1/100, < 1/10
Non comune: ? 1/1000, < 1/100
Raro: ? 1/10.000, < 1/1000
Molto raro: ? 1/10.000
Non nota: la frequenza non puĂ² essere definita sulla base dei dati disponibili

Disturbi del sistema immunitario:

Comune: Aumento della temperatura o sudorazione in fase intraoperatoria o postoperatoria

Brividi

Patologie cardiache:

Comune: Bradicardia

Patologie vascolari:

Molto comune: Ipertensione

Comune: Ipotensione

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: Molto raro: Spasmo bronchiale

Patologie gastrointestinali:

Molto comune: Nausea e vomito postoperatori

Negli studi clinici sono stati osservati anche i seguenti effetti, senza l’evidenza di una correlazione diretta con l’anestesia con lo xeno:

Aritmia

Aumentati livelli degli enzimi epatici Disfunzione renale

Ipersecrezione Ipocalcemia Leucocitosi Acidosi metabolica Tachicardia.

Lenoxe 100 gas medicinale liquefatto 1 bombola al 10 l: avvertenze per l’uso

Non è inteso l’uso dello xeno come unico anestetico. PoichĂ© il valore della MAC è 55-71% (v/v), non è possibile effettuare un’anestesia con il solo xeno in tutti i pazienti, alla normale pressione dell’aria ambiente e con un’ossigenazione adeguata. Per questo motivo, normalmente lo xeno viene associato con gli oppioidi (anestesia bilanciata). In caso di incertezza sulla profonditĂ  dell’anestesia, soprattutto in presenza di un aumento della concentrazione dell’ossigeno inalato (> 35%), la procedura anestetica deve essere cambiata. Per quanto riguarda il dosaggio degli oppioidi da impiegare, vedere il paragrafo 4.2.

Lo xeno deve essere somministrato solo utilizzando un dispositivo per anestesia adatto allo xeno (vedere paragrafo 6.6).

L’esperienza su pazienti con alterazione della funzione epatica e/o renale è limitata. Di conseguenza lo xeno non deve essere utilizzato in questi pazienti fino a quando non saranno disponibili ulteriori dati.

Si raccomanda di procedere con cautela nei pazienti a rischio di PONV poiché la nausea e il vomito postoperatori sono molto comuni con la procedura anestetica con lo xeno (fino al 45% dei casi).

A causa dell’aumento del flusso ematico cerebrale osservato con lo xeno e della scarsitĂ  di dati clinici disponibili, attualmente non è raccomandato l’utilizzo dello xeno negli interventi neurochirurgici.

Le caratteristiche fisiche dello xeno determinano un aumento della pressione nelle vie aeree.

L’incidenza dell’ipertermia maligna con gli anestetici volatili è di 1:20.000. Non ci sono dati sull’uso dello xeno nei pazienti predisposti all’ipertermia maligna.

Si raccomanda cautela nei pazienti ipertesi.

Lo xeno deve essere utilizzato solo in associazione con almeno il 30% di ossigeno per pericolo di asfissia.

La solubilitĂ  dello xeno nel sangue è bassa. Non si puĂ² escludere con certezza il rischio nel tempo di una pressione elevata nelle cavitĂ  aeree.

A causa dell’esperienza clinica limitata e dell’assenza di dati clinici disponibili, attualmente non è raccomandata la somministrazione concomitante di anestetici volatili.

Tenere presente che lo xeno pesa piĂ¹ dell’aria; nei punti bassi puĂ² indurre asfissia prendendo il posto dell’ossigeno.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco