Carmian: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Carmian (Atenololo + Clortalidone): sicurezza e modo d’azione

Carmian (Atenololo + Clortalidone) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

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Ipertensione arteriosa.

Carmian: come funziona?

Ma come funziona Carmian? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Carmian

Attività: l’azione ipotensiva dell’associazione atenololo + clortalidone è stata dimostrata in animali da esperimento, senza provocare un aumento del peso cardiaco. Si ipotizza che l’associazione presenti un potenziamento d’azione dei singoli componenti.

Meccanismo d’azione: è il risultato dell’interazione tra il meccanismo proprio dei farmaci beta-bloccanti e quello dei diuretici.


Carmian: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Carmian, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Carmian

L’associazione di atenololo e clortalidone in un’unica compressa non riduce la biodisponibilità sistemica di ognuno dei componenti.


Carmian: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Carmian agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Carmian è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Carmian: dati sulla sicurezza

Tossicità: le prove su varie specie animali hanno dimostrato che l’associazione atenololo + clortalidone ha una bassa tossicità acuta (sovrapponibile a quella delle sostanze singole), mentre nella prova

cronica non ha provocato decessi, né alterazioni dello stato di salute, né variazioni del peso corporeo, della crasi ematica, della funzionalità epatica, del biochimismo ematico, del peso dei principali organi.

L’associazione atenololo + clortalidone inoltre non ha effetti teratogeni e non provoca segni di tossicità peri e post-natale.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Carmian: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Carmian

Carmian: interazioni

A causa della presenza di atenololo:

L’uso concomitante di beta-bloccanti e calcio-antagonisti con effetto inotropo negativo (es. verapamil, diltiazem), può causare un aumento di questi effetti, particolarmente nei pazienti con compromessa funzione ventricolare e/o anormalità della conduzione seno-atriale o atrio- ventricolare. Ciò può comportare ipotensione grave, bradicardia e insufficienza cardiaca. Né il betabloccante

né il calcio-antagonista deve essere somministrato per via endovenosa nelle 48 ore successive alla sospensione di uno di questi medicinali.

I farmaci antiaritmici appartenenti alla classe I (es. disopiramide) e l’amiodarone possono potenziare l’effetto sul tempo di conduzione atriale e indurre un effetto inotropico negativo.

I farmaci glicosidi – digitalici, associati ai beta-bloccanti, possono provocare un aumento del tempo di conduzione atrioventricolare.

I beta-bloccanti possono aggravare il brusco rialzo dei valori pressori che può verificarsi dopo la sospensione della clonidina. Se i due medicinali vengono somministrati contemporaneamente, il beta-bloccante deve essere sospeso parecchi giorni prima di interrompere la terapia con clonidina. Se la terapia con beta-bloccante deve sostituire quella con clonidina, è necessario che l’inizio del trattamento con beta-bloccante avvenga parecchi giorni dopo l’interruzione della terapia con clonidina.

I farmaci simpaticomimetici, come l’adrenalina, possono contrapporsi all’effetto dei beta-bloccanti se usati contemporaneamente.

L’uso concomitante di farmaci inibitori della sintetasi prostaglandinica (es. ibuprofene e indometacina) può ridurre gli effetti ipotensivi dei beta- bloccanti.

A causa della presenza di clortalidone:

Il clortalidone può provocare una riduzione della clearance renale del litio, con conseguente aumento delle concentrazioni sieriche. Possono pertanto essere necessari degli aggiustamenti del dosaggio di litio.

Dovute all’associazione atenololo/clortalidone:

La terapia concomitante con diidropiridine, per es. nifedipina, può aumentare il rischio di ipotensione, mentre nei pazienti con insufficienza cardiaca latente può manifestarsi insufficienza cardiaca.

L’uso concomitante di baclofene puo potenziare l’effetto antiipertensivo, rendendo così necessari aggiustamenti posologici.


Carmian: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Carmian: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

E’ improbabile che Carmian comprometta la capacità dei pazienti di guidare veicoli e di usare macchinari. Tuttavia va tenuto in considerazione che si possono occasionalmente verificare capogiri o affaticamento.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco