Citocartin: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Citocartin (Articaina Cloridrato + Adrenalina): sicurezza e modo d’azione

Citocartin (Articaina Cloridrato + Adrenalina) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Anestesia per infiltrazione e loco regionale.

CITOCARTIN con adrenalina 40 mg/ml + 5microgrammi/ml soluzione iniettabile

È particolarmente indicato per procedure di routine quali: estrazioni singole ed in serie non complicate, preparazione di cavità e di monconi per l’applicazione di corone.

CITOCARTIN con adrenalina 40 mg/ml + 10microgrammi/ml soluzione iniettabile

È particolarmente indicato per interventi che richiedono analgesia profonda e notevole riduzione del flusso ematico nel campo operatorio, quali: interventi chirurgici sulle mucose, chirurgia ossea, chirurgia pulpare (amputazione ed escissione), estrazione e trapanazione di denti desmotici ed estrazione di denti fratturati (osteotomia), procedure chirurgiche protratte, osteosintesi percutanea, cistectomia, operazioni mucogengivali, apicectomia.

Citocartin: come funziona?

Ma come funziona Citocartin? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Citocartin

Categoria farmacoterapeutica: Anestetici locali Codice ATC: N01BB58

L’articaina, principio attivo di CITOCARTIN, è un anestetico locale di tipo amidico caratterizzato dalla presenza di un anello tiofenico al posto dell’anello benzenico presente negli altri anestetici di uso odontoiatrico. La buona diffusione ossea conferisce all’articaina una soddisfacente efficacia nell’anestesia plessica, anche in regioni solitamente non raggiungibili dall’anestetico.

Studi di farmacodinamica preclinica hanno dimostrato che il meccanismo d’azione dell’articaina é simile a quello di altri anestetici comunemente usati (lidocaina, procaina, prilocaina). E’ stata dimostrata l’inibizione della generazione e della conduzione del potenziale d’azione senza variazioni nel potenziale di membrana. L’articaina blocca i canali del sodio e con minore selettività i canali del potassio a pH neutro. L’inibizione dell’attivazione muscolare dopo stimolazione nervosa e la depressione dei parametri elettrofisiologici cardiaci hanno dimostrato che l’articaina possiede le stesse attività farmacologiche degli altri anestetici locali.

Se iniettata in prossimità dei filamenti nervosi sensibili, l’articaina ha un effetto reversibile di blocco della conduzione della sensazione dolorosa.

L’anestetico ha un tempo di latenza pari a circa 3 minuti e l’associazione del cloridrato di articaina con un vasocostrittore, come la L-adrenalina nella concentrazione di 1:100.000, consente di ottenere una durata dell’anestesia di circa 75 minuti.

L’adrenalina aggiunta alla soluzione riduce il sanguinamento durante gli interventi, rallenta il passaggio dell’articaina nel circolo sistemico assicurando così un mantenimento prolungato delle concentrazioni tissutali attive.


Citocartin: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Citocartin, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Citocartin

Il picco plasmatico di articaina, dopo iniezione submucosa, si raggiunge dopo circa 17 minuti dalla somministrazione. Le concentrazioni plasmatiche sono dipendenti dalla dose. A differenza degli altri anestetici locali di tipo amidico che hanno un metabolismo epatico, l’articaina è metabolizzata a livello plasmatico. È rapidamente idrolizzata dalle colinesterasi plasmatiche nel suo principale metabolita acido articainico che é ulteriormente metabolizzato in acido articainico glucuronide. Da ciò consegue il vantaggio di una breve emivita.

L’emivita di eliminazione dopo somministrazione submucosa è di circa 30 minuti.

L’articaina è eliminata tra le 12 e le 24 ore dalla somministrazione; il 80% circa della dose é eliminato nelle urine di cui il 64% come acido articainico.


Citocartin: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Citocartin agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Citocartin è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Citocartin: dati sulla sicurezza

I dati preclinici non rivelano particolari rischi per l’uomo sulla base di studi convenzionali di farmacologia di sicurezza, tossicità per somministrazioni ripetute, genotossicità, potenziale cancerogeno, tossicità riproduttiva.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Citocartin: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Citocartin

Citocartin: interazioni

Prima dell’uso il medico deve accertarsi dello stato delle condizioni circolatorie dei soggetti da trattare. Occorre evitare qualsiasi sovradosaggio di anestetico e non somministrare due dosi massime dello stesso senza che sia trascorso un intervallo minimo di 24 ore. E’ necessario, comunque, usare le dosi e le concentrazioni più basse, tenendo conto dell’età, del peso e delle condizioni fisiche del paziente, che possano consentire di ottenere l’effetto desiderato.

La soluzione anestetica deve essere iniettata con cautela in piccole dosi, dopo 10 secondi circa da una preventiva aspirazione. Specialmente quando si devono infiltrare zone molto vascolarizzate è consigliabile lasciare trascorrere circa due minuti prima di procedere al blocco loco-regionale vero e proprio. Si deve evitare la somministrazione intravasale. La somministrazione per via endovenosa è strettamente controindicata, pertanto è assolutamente necessario assicurarsi che l’ago non penetri un vaso sanguigno, l’iniezione accidentale può essere associata a convulsioni seguite da depressione del sistema nervoso centrale e/o depressione cardiorespiratoria e coma. Come per tutti gli anestetici locali, per evitare danni meccanicamente indotti del sistema nervoso centrale e possibili parestesie, il paziente deve essere mantenuto sotto accurato controllo, sospendendo immediatamente la somministrazione al primo segno di allarme (per esempio modificazioni del sensorio: bruciore, formicolio, sensazione di scossa elettrica).

E’ necessario avere la disponibilità immediata dell’equipaggiamento dei farmaci e delle apparecchiature idonei al trattamento di emergenza, poiché in rari casi sono stati riferiti, a seguito dell’uso di anestetici locali, reazioni gravi, talora ad esito infausto, anche in assenza di ipersensibilità individuale all’anamnesi.

CITOCARTIN deve essere somministrato con particolare attenzione in soggetti con precedente anamnesi di epilessia.

Il paziente può mangiare solo dopo che sia tornata la sensibilità.

Attenzione: Il prodotto contiene sodio metabisolfito: tale sostanza può provocare in soggetti sensibili e particolarmente negli asmatici, reazioni di tipo allergico ed attacchi asmatici gravi. CITOCARTIN contiene adrenalina che può causare localmente necrosi tissutale e tossicità sistemica,devono pertanto essere osservate le usuali precauzioni per la somministrazione di adrenalina.

CITOCARTIN contiene meno di 1 mmole di sodio (23mg) per dose massima giornaliera quindi è considerato essenzialmente privo di sodio.

Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

L’azione ipertensiva dei vasocostrittori di tipo simpaticomimetico come l’adrenalina, può essere potenziata dagli antidepressivi triciclici o dagli IMAO (vedere 4.3 Controìndìcazìonì). Interazioni di questo tipo sono state riferite con concentrazioni massime di adrenalina di 1/80000. La concentrazione di adrenalina contenuta in CITOCARTIN con adrenalina

40mg/ml +10 microgrammi/ml soluzione iniettabile é inferiore. Tuttavia, non potendo escludere l’eventualità di una interferenza, il prodotto deve essere utilizzato con estrema cautela in corso di trattamento con i farmaci sopra menzionati.

L’adrenalina può rallentare il rilascio di insulina da parte del pancreas e può ridurre pertanto l’effetto di antidiabetici orali. Alcuni anestetici per inalazione, come l’Alotano , possono sensibilizzare il cuore alle catecolammine e provocare aritmie dopo somministrazione di CITOCARTIN. L’uso concomitante di digossina e adrenalina può portare ad un aumento del rischio di cardiotossicità (aritmie). Durante il trattamento con anticoagulanti come eparina e acido acetilsalicilico si ha un aumentata tendenza al sanguinamento.

In caso di contemporanea somministrazione di betabloccanti non cardioselettivi si può avere un aumento della pressione arteriosa a causa del contenuto di adrenalina di CITOCARTIN (vedere 4.4 “avvertenze specìalì e precauzìonì per l’uso).


Citocartin: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Citocartin: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari.

Il dentista dovrà valutare se il paziente dopo l’intervento è in condizione di guidare veicoli o utilizzare macchinari.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco