Clenasma: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Clenasma (Clenbuterolo Cloridrato): sicurezza e modo d’azione

Clenasma (Clenbuterolo Cloridrato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Trattamento dell’asma bronchiale, broncopatia ostruttiva con componente asmatica.

Clenasma: come funziona?

Ma come funziona Clenasma? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Clenasma

Clenasma è un broncodilatatore dotato di azione selettiva sui recettori b2-adrenergici.

Rispetto ad altri b2-stimolanti, Clenasma manifesta un effetto più prolungato ed una più spiccata broncoselettività senza influenzare significativamente i recettori b1-cardiaci. Notevole inoltre l’azione secretolitica e di stimolo della motilità delle ciglia vibratili dell’epitelio bronchiale.


Clenasma: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Clenasma, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Clenasma

Clenasma raggiunge il picco massimo nel plasma dopo 2-3 ore dalla somministrazione orale di una dose unica di 20 mcg . L’emivita plasmatica è di circa 34 ore e l’87% della dose somministrata viene eliminata per via renale. La quantità presente nel plasma è costituita per il 75% da clenbuterolo non metabolizzato. Nelle urine il clenbuterolo immodificato ammonta al 43%.


Clenasma: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Clenasma agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Clenasma è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Clenasma: dati sulla sicurezza

La DL50 dopo somministrazione orale nel topo e nel ratto è di 200 mg/kg. La somministrazione di Clenasma per via orale nel ratto protratta per 180 giorni consecutivi è risultata ben tollerata sia dal punto di vista locale che generale, e priva di effetti tossici o comunque indesiderati, anche per dosi di 2.000 volte superiori la DTD max prevista in campo clinico.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Clenasma: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Clenasma

Clenasma: interazioni

Il concomitante impiego di Clenasma con altri farmaci simpaticomimetici deve essere effettuato con prudenza onde evitare una interazione a livello dell’apparato cardiovascolare. A causa delle possibili interazioni tra il clenbuterolo ed i farmaci IMAO o gli antidepressivi triciclici bisogna evitare la somministrazione di questi farmaci assieme al CLENASMA e nelle due settimane successive dal termine della loro utilizzazione.

E’ da evitare inoltre la concomitante somministrazione con altri farmaci simpaticomimetici per il pericolo di effetti collaterali a livello cardiaco.

Inoltre è controindicata la somministrazione contemporanea di farmaci b-bloccanti, poiché questi annullerebbero l’effetto di stimolazione b-adrenergica proprio del clenbuterolo.


Clenasma: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Clenasma: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Il prodotto non interferisce sulla capacità di guidare e sull’uso di macchine.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco