Condrofer: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Condrofer. (Ferripolicondro): sicurezza e modo d’azione

Condrofer. (Ferripolicondro) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Anemie ferroprive; sindromi morbose da carenza marziale.

Condrofer.: come funziona?

Ma come funziona Condrofer.? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Condrofer.

Il complesso ferro-acido condroitinsolforico è un nuovo composto che, somministrato per via orale, garantisce un buon assorbimento del ferro trivalente e nel contempo permette di ridurre gli effetti collaterali esercitati dal metallo a livello gastrico, propri della terapia marziale. Lo studio dell’attività terapeutica sperimentale del composto è stato effettuato sulle seguenti anemie sperimentali: nel coniglio anemia da fenilidrazine; nel ratto anemia da salasso ed anemia ipocromica microcitica da acetilcolina. In tutti questi tipi di anemia si è notato un aumento, statisticamente significativo, dei globuli rossi e del tasso di emoglobina negli animali trattati rispetto ai controlli.


Condrofer.: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Condrofer., ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Condrofer.

La somministrazione per via orale nel ratto di ambo i sessi di 100 mg di complesso ferro-acido condroitinsolforico produce già alla la ora livelli sierici di ferro di 230 mcg/100 ml, dimostrando così la buona disponibilità del composto. La massima concentrazione sierica di ferro è raggiunta alla 4a ora.


Condrofer.: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Condrofer. agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Condrofer. è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Condrofer.: dati sulla sicurezza

Tossicità acuta: dosi superiori a 3000 mg/kg somministrate per via orale nel topo e nel ratto non provocano mortalità. Tossicità cronica: Alle dosi di 100 e 200 mg/kg nel ratto in un trattamento della durata di 182 giorni; alle dosi di 100 e 200 mg/kg nel coniglio per la durata di 49 giorni e di 100 mg/kg nel cane per 105 giorni, il complesso ferro-acido condroitinsolforico non ha provocato significative variazioni del peso corporeo, della crasi ematica, dei parametri ematochimici nel sangue e nell’urina e del peso dei principali organi. Tossicità fetale: La somministrazione di 100 e 200 mg/kg di complesso ferro-acido condroitinsolforico a ratte Wistar gravide, dal 1° al 15° giomo di gravidanza e di dosi di 75 e 150 mg/kg a coniglie Fulvo di Borgogna, dal 7° al 15° giomo di gravidanza, non ha indotto alcuna malformazione fetale e non ha influenzato il numero dei feti vivi nè ha modificato il peso medio delle nidiate. Per lo studio degli effetti cardiocircolatori e respiratori sono state somministrate alte dosi del composto (fino a 2000 mg/kg) per via orale in ratti Wistar e conigli Fulvo di Borgogna. È stata inoltre studiata la motilità duodenale. I risultati ottenuti dimostrano che la somministrazione per via orale del complesso ferro-acido condroitinsolforico non altera i parametri considerati.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Condrofer.: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Condrofer.

Condrofer.: interazioni

I preparati di ferro riducono l’assorbimento e di conseguenza l’attività terapeutica delle tetracicline, con le quali il ferro forma complessi.


Condrofer.: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Condrofer.: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Nessuno.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco