Cosentyx: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Cosentyx 150 mg polv sol iniett uso sc fl 1 fl (Secukinumab): sicurezza e modo d’azione

Cosentyx 150 mg polv sol iniett uso sc fl 1 fl (Secukinumab) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Psoriasi a placche in pazienti adulti

Cosentyx è indicato per il trattamento della psoriasi a placche di grado da moderato a severo in adulti che sono candidati alla terapia sistemica.

Psoriasi a placche in pazienti pediatrici

Cosentyx è indicato per il trattamento della psoriasi a placche di grado da moderato a severo in bambini e adolescenti a partire dai 6 anni di età che sono candidati alla terapia sistemica.

Artrite psoriasica

Cosentyx, da solo o in associazione con metotrexato (MTX), è indicato per il trattamento dell’artrite psoriasica attiva in pazienti adulti quando la risposta a precedente terapia con farmaci antireumatici in grado di modificare il decorso della malattia (DMARD) è risultata inadeguata (vedere paragrafo 5.1).

Spondiloartrite assiale (axSpA)

Spondilite anchilosante (AS, spondiloartrite assiale radiografica)

Cosentyx è indicato per il trattamento della spondilite anchilosante attiva in adulti con risposta inadeguata alla terapia convenzionale.

Spondiloartrite assiale non radiografica (nr-axSpA)

Cosentyx è indicato per il trattamento della spondiloartrite assiale non radiografica attiva con segni oggettivi di infiammazione come indicato da elevati livelli di proteina C reattiva (CRP) e / o da immagini di risonanza magnetica (MRI) in adulti con risposta inadeguata a farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS).

Cosentyx 150 mg polv sol iniett uso sc fl 1 fl: come funziona?

Ma come funziona Cosentyx 150 mg polv sol iniett uso sc fl 1 fl? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Cosentyx 150 mg polv sol iniett uso sc fl 1 fl

Categoria farmacoterapeutica: Immunosoppressori, inibitori dell’interleuchina, codice ATC: L04AC10 Meccanismo d’azione

Secukinumab è un anticorpo monoclonale IgG1/? completamente umano che lega selettivamente e neutralizza la citochina proinfiammatoria interleuchina-17A (IL-17A). Secukinumab ha come bersaglio l’interleuchina IL-17A e ne inibisce l’interazione con il suo recettore che è espresso su diversi tipi di cellule compresi i cheratinociti. Di conseguenza secukinumab inibisce il rilascio di citochine proinfiammatorie, chemochine e mediatori di danno tissutale e riduce il contributo mediato da IL-17A alla patogenesi delle malattie autoimmuni e infiammatorie. Livelli clinicamente rilevanti di secukinumab sono reperibili a livello cutaneo dove riducono i markers infiammatori locali. Come diretta conseguenza il trattamento con secukinumab riduce eritema, indurimento e desquamazione presenti nelle lesioni della psoriasi a placche.

IL-17A è una citochina di origine naturale che è coinvolta nelle normali risposte infiammatorie e immunitarie. IL-17A gioca un ruolo chiave nella patogenesi della psoriasi a placche, dell’artrite psoriasica e della spondiloartrite assiale (spondilite anchilosante e spondiloartrite assiale non radiografica) ed è iperespressa nella cute lesionata rispetto a quella non lesionata nei pazienti con psoriasi a placche e nel tessuto sinoviale nei pazienti con artrite psoriasica. La frequenza di cellule produttrici di IL-17 è stata significativamente maggiore anche nel midollo osseo subcondrale a livello delle faccette articolari di pazienti con spondilite anchilosante. Un aumento del numero di linfociti che producono IL-17A è stato riscontrato anche in pazienti con spondiloartrite assiale non radiografica.

L’inibizione dell’IL-17A si è dimostrata efficace nel trattamento della spondilite anchilosante, stabilendo così il ruolo chiave di questa citochina nella spondiloartrite assiale.

Effetti farmacodinamici

I livelli sierici di IL-17A totale (libera e IL-17A legata a secukinumab) sono inizialmente aumentati in pazienti in trattamento con secukinumab. Ciò è seguito da una lenta diminuzione per una clearance ridotta dell’IL-17A legata a secukinumab, indicando che secukinumab cattura selettivamente la forma libera di IL-17A, che ha un ruolo chiave nella patogenesi della psoriasi a placche.

In uno studio con secukinumab, l’infiltrato di neutrofili nell’epidermide e diversi markers associati ai neutrofili che risultano aumentati nella cute lesionata di pazienti con psoriasi a placche sono risultati significativamente ridotti dopo una o due settimane di trattamento.

Secukinumab ha mostrato di ridurre (entro 1-2 settimane di trattamento) i livelli di proteina C reattiva, un marcatore di infiammazione.

Efficacia e sicurezza clinica

Psoriasi a placche in pazienti adulti

La sicurezza e l’efficacia di secukinumab sono state valutate in quattro studi randomizzati, in doppio cieco, controllati verso placebo, di fase III condotti in pazienti affetti da psoriasi a placche di grado da moderato a grave che erano candidabili alla fototerapia o alla terapia sistemica [ERASURE, FIXTURE, FEATURE, JUNCTURE]. L’efficacia e la sicurezza di secukinumab 150 mg e 300 mg sono state valutate rispetto al placebo o a etanercept. Inoltre, uno studio ha valutato uno schema di trattamento cronico rispetto ad uno schema di “ritrattamento quando necessario” [SCULPTURE].

Dei 2.403 pazienti che erano stati inclusi negli studi controllati verso placebo, il 79% non era mai stato trattato con un medicinale biologico, il 45% aveva fallito il trattamento con medicinali immunosoppressori non biologici e l’8% aveva fallito il trattamento con medicinali biologici (6% aveva fallito il trattamento con-TNF e il 2% aveva fallito il trattamento anti-p40). Circa il 15 – 25% dei pazienti negli studi di fase III era affetto da artrite psoriasica (PsA) al basale.

Lo studio 1 sulla psoriasi (ERASURE) ha valutato 738 pazienti. I pazienti randomizzati a ricevere secukinumab sono stati trattati con dosi di 150 mg o 300 mg alle settimane 0, 1, 2, 3 e 4 successivamente alla stessa dose ogni mese. Lo studio 2 sulla psoriasi (FIXTURE) ha valutato

1.306 pazienti. I pazienti randomizzati a ricevere secukinumab sono stati trattati con dosi di 150 mg o 300 mg alle settimane 0, 1, 2, 3 e 4 successivamente alla stessa dose ogni mese. I pazienti randomizzati a ricevere etanercept sono stati trattati con dosi di 50 mg due volte alla settimana per

12 settimane e successivamente con 50 mg ogni settimana. In entrambi gli studi, studio 1 e studio 2, i pazienti randomizzati al trattamento con il placebo che non avevano risposto alla settimana 12, sono passati al trattamento con secukinumab (150 mg o 300 mg) alle settimane 12, 13, 14 e 15, successivamente alla stessa dose ogni mese a partire dalla settimana 16. Tutti i pazienti sono stati seguiti per un totale di 52 settimane dopo la prima somministrazione del trattamento in studio.

Lo studio 3 sulla psoriasi (FEATURE) ha valutato 177 pazienti che utilizzavano una siringa preriempita rispetto al placebo dopo 12 settimane di trattamento per determinare la sicurezza, tollerabilità e la maneggevolezza dell’autosomministrazione di secukinumab mediante la siringa preriempita. Lo studio 4 sulla psoriasi (JUNCTURE) ha valutato 182 pazienti che utilizzavano una penna preriempita rispetto al placebo dopo 12 settimane di trattamento per determinare la sicurezza, tollerabilità e la maneggevolezza dell’autosomministrazione di secukinumab mediante la penna preriempita. In entrambi gli studi, studio 3 e studio 4, i pazienti randomizzati a secukinumab sono stati trattati con dosi di 150 mg o 300 mg alle settimane 0, 1, 2, 3 e 4 successivamente con la stessa dose ogni mese. I pazienti sono stati anche randomizzati per essere trattati con il placebo alle settimane 0, 1, 2, 3 e 4 successivamente con la stessa dose ogni mese.

Lo studio 5 sulla psoriasi (SCULPTURE) ha valutato 966 pazienti. Tutti i pazienti sono stati trattati con dosi di 150 mg o 300 mg di secukinumab alle settimane 0, 1, 2, 3, 4, 8 e 12 e quindi sono stati randomizzati per essere trattati con un regime di mantenimento alla stessa dose ogni mese a partire dalla settimana 12 o con un regime di “ritrattamento al bisogno, retreatment as needed” alla stessa dose. I pazienti randomizzati al “ritrattamento al bisogno” non hanno raggiunto un mantenimento adeguato della risposta e quindi si raccomanda un regime di mantenimento fisso mensile.

Negli studi controllati verso placebo e verso farmaco attivo gli end-points co-primari sono stati la percentuale di pazienti che ha raggiunto alla settimana 12 una risposta PASI 75 e una risposta IGA mod. 2011 “cute pulita” o “cute quasi pulita” rispetto al placebo (vedere Tabelle 3 e 4). La dose di 300 mg ha mostrato un miglioramento relativamente all’ottenimento di una cute “pulita” o “quasi pulita” e ha permesso di raggiungere gli endpoints di efficacia PASI 90, PASI 100 e IGA mod. 2011 0 o 1 in tutti gli studi con un effetto di picco di efficacia alla settimana 16, pertanto questa è la dose raccomandata.

Tabella 3 Sintesi della risposta clinica PASI 50/75/90/100 & IGA? mod. 2011 “cute pulita” o “cute quasi pulita” negli studi 1, 3 e 4 sulla psoriasi (ERASURE, FEATURE e JUNCTURE)

Settimana 12 Settimana 16 Settimana 52

Placebo 150 mg 300 mg 150 mg 300 mg 150 mg 300 mg
Studio 1
Numero di pazienti 246 244 245 244 245 244 245
Risposta PASI 50 n (%) 22 203 222 212 224 187 207
(8,9%) (83,5%) (90,6%) (87,2%) (91,4%) (77%) (84,5%)
Risposta PASI 75 n (%) 11 174 200 188 211 146 182
(4,5%) (71,6%)** (81,6%)** (77,4%) (86,1%) (60,1%) (74,3%)
Risposta PASI 90 n (%) 3 (1,2%) 95 145 130 171 88 147
(39,1%)** (59,2%)** (53,5%) (69,8%) (36,2%) (60,0%)
Risposta PASI 100 n (%) 2 (0,8%) 31 70 51 102 49 96
(12,8%) (28,6%) (21,0%) (41,6%) (20,2%) (39,2%)
Risposta IGA mod.
2011
6 125 160 142 180 101 148
“cute pulita” o “cute (2,40%) (51,2%)** (65,3%)** (58,2%) (73,5%) (41,4%) (60,4%)
quasi pulita” n (%)
Studio 3
Numero di pazienti 59 59 58 – –
Risposta PASI 50 n (%) 3 (5,1%) 51 51 – –
(86,4%) (87,9%)
Risposta PASI 75 n (%) 0 (0,0%) 41
(69,5%)**
44
(75,9%)**
– –
Risposta PASI 90 n (%) 0 (0,0%) 27 35 – –
(45,8%) (60,3%)
Risposta PASI 100 n (%) 0 (0,0%) 5 25 – –
(8,5%) (43,1%)
Risposta IGA mod.
2011
“cute pulita” o “cute
0 (0,0%) 31 (52,5%)** 40 (69,0%)** – –
quasi pulita” n (%)
Studio 4
Numero di pazienti
61 60 60 – –
Risposta PASI 50 n (%) 5 (8,2%) 48 58 – –
(80,0%) (96,7%)
Risposta PASI 75 n (%) 2 (3,3%) 43
(71,7%)**
52
(86,7%)**
– –
Risposta PASI 90 n (%) 0 (0,0%) 24 33 – –
(40,0%) (55,0%)
Risposta PASI 100 n(%) 0 (0,0%) 10 16 – –
(16,7%) (26,7%)
Risposta IGA mod 2011
“cute pulita” o “cute
0 (0,0%) 32 (53,3%)** 44 (73,3%)** – –
quasi pulita” n (%)

* L’IGA mod. 2011 è una scala che include 5 categorie “0=cute pulita”, “1=cute quasi pulita”, “2=psoriasi lieve”, “3=psoriasi moderata” o “4=psoriasi grave”, che indica la valutazione complessiva del medico della gravità della psoriasi focalizzandosi su ispessimento cutaneo, eritema e desquamazione. Un trattamento efficace con “cute pulita” o “quasi pulita” consiste nell’assenza di segni di psoriasi o colorazione delle lesioni da normale a rosata, assenza di ispessimento della placca e assenza o minima presenza di desquamazione locale.

** valori di p verso placebo e aggiustati per molteplicità: p<0,0001.

Tabella 4 Sintesi della risposta clinica nello studio 2 (FIXTURE) sulla psoriasi

Setti mana 12 Settimana 16 Settimana 52
Placebo 150 mg 300 mg Etanercept 150 mg 300 mg Etanercept 150 mg 300 mg Etanercept
Numero di pazienti 324 327 323 323 327 323 323 327 323 323
Risposta 49 266 296 226 290 302 257 (79,6%) 249 274 234 (72,4%)
PASI 50 n (%) (15,1%) (81,3%) (91,6%) (70,0%) (88,7%) (93,5%) (76,1%) (84,8%)
Risposta 16 219 249 142 247 280 189 (58,5%) 215 254 179 (55,4%)
PASI 75 n (%) (4,9%) (67,0%)
**
(77,1%)
**
(44,0%) (75,5%) (86,7%) (65,7%) (78,6%)
Risposta 5 (1,5%) 137 175 67 (20,7%) 176 234 101 (31,3%) 147 210 108 (33,4%)
PASI 90 n (%) (41,9%) (54,2%) (53,8%) (72,4%) (45,0%) (65,0%)
Risposta 0 (0%) 47 78 14 (4,3%) 84 119 24 (7,4%) 65 117 32 (9,9%)
PASI 100 n (%) (14,4%) (24,1%) (25,7%) (36,8%) (19,9%) (36,2%)
Risposta IGA 9 (2,8%) 167 202 88 (27,2%) 200 244 127 (39,3%) 168 219 120 (37,2%)
mod.
2011 “cute pulita”
(51,1%)
**
(62,5%)
**
(61,2%) (75,5%) (51,4%) (67,8%)
o “cute quasi
pulita” n (%)

** valori di p rispetto a etanercept: p=0,0250

In uno studio addizionale sulla psoriasi (CLEAR) sono stati valutati 676 pazienti. Secukinumab 300 mg ha raggiunto sia l’endpoint primario sia l’endpoint secondario, dimostrando la superiorità

rispetto a ustekinumab sulla base della risposta PASI 90 alla settimana 16 (endpoint primario), della rapidità di insorgenza della risposta PASI 75 alla settimana 4 e della risposta a lungo termine PASI 90 alla settimana 52. Una maggiore efficacia di secukinumab rispetto a ustekinumab è stata precocemente osservata e si è mantenuta fino alla settimana 52, per quanto riguarda gli endpoint PASI 75/90/100 e per la risposta IGA mod 2011 0 o 1 (“cute pulita” o “cute quasi pulita”).

Tabella 5 Sintesi della risposta clinica nello studio CLEAR

Settimana 4 Settimana 16 Settimana 52

Secukinumab
300 mg
Ustekinumab* Secukinumab
300 mg
Ustekinumab* Secukinumab
300 mg
Ustekinumab*
Numero di pazienti 334 335 334 335 334 335
Risposta PASI 75
n (%)
166 (49,7%)** 69 (20,6%) 311 (93,1%) 276 (82,4%) 306 (91,6%) 262 (78,2%)
Risposta PASI 90
n (%)
70 (21,0%) 18 (5,4%) 264 (79,0%)** 192 (57,3%) 250
(74,9%)***
203 (60,6%)
Risposta PASI 100 14 (4,2%) 3 (0,9%) 148 (44,3%) 95 (28,4%) 150 (44,95) 123 (36,7%)
n (%)
Risposta IGA mod 128 (38,3%) 41 (12,2%) 278 (83,2%) 226 (67,5%) 261 (78,1%) 213 (63,6%)
2011 “cute pulita” o
“quasi pulita” n (%)

* I pazienti trattati con secukinumab hanno ricevuto la dose 300 mg alle settimane 0, 1, 2, 3 e 4 seguite dalla stessa dose ogni 4 settimane fino alla settimana 52. I pazienti trattati con ustekinumab hanno ricevuto le dosi 45 mg o 90 mg alle settimane 0 e 4, quindi ogni 12 settimane fino alla settimana 52 (dosato in base al peso corporeo come da posologia approvata)

** valori di p rispetto a ustekinumab: p<0,0001 per l’endpoint primario PASI 90 alla settimana 16 e per l’endpoint secondario PASI 75 alla settimana 4

*** valori di p rispetto a ustekinumab: p=0,0001 per l’endpoint secondario PASI 90 alla settimana 52

Secukinumab è risultato efficace in pazienti mai trattati con un medicinale sistemico, in pazienti mai trattati con un medicinale biologico, in pazienti esposti a biologico/anti-TNF e in pazienti che hanno fallito il trattamento con biologico/anti-TNF. Il miglioramento del PASI 75 in pazienti con concomitante artrite psoriasica è risultato simile a quello osservato nella popolazione complessiva affetta da psoriasi a placche.

Secukinumab è stato associato a una rapida insorgenza dell’efficacia con una riduzione del 50% del PASI medio dalla settimana 3 per la dose di 300 mg.

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Figura 1 Andamento della variazione percentuale rispetto al basale del punteggio medio PASI nello studio 1 (ERASURE)

PASI variazione % rispetto al basale

Settimane di trattamento

n = numero di pazienti valutabili

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secukinumab 150 mg (n=243) secukinumab 300 mg (n=245) Placebo (n=245)

Forme/localizzazioni specifiche della psoriasi a placche

In due studi controllati verso placebo aggiuntivi, è stato osservato un miglioramento sia della psoriasi ungueale (TRANSFIGURE, 198 pazienti) sia della psoriasi a placche palmoplantare (GESTURE, 205 pazienti). Nello studio TRANSFIGURE, secukinumab è risultato superiore al placebo alla settimana 16 sulla base del miglioramento significativo rispetto al basale dell’indice Nail Psoriasis Severity Index, NAPSI %, (46,1% per 300 mg, 38,4% per 150 mg e 11,7% per il placebo) in pazienti affetti da psoriasi a placche di grado da moderato a severo con coinvolgimento ungueale. Nello studio GESTURE, secukinumab è risultato superiore al placebo alla settimana 16 sulla base di un

miglioramento significativo della risposta ppIGA 0 o 1, “cute pulita” o “cute quasi pulita”, (33,3% per 300 mg, 22,1% per 150 mg, e 1,5% per il placebo) in pazienti affetti da psoriasi a placche palmoplantare di grado da moderato a severo.

Uno studio controllato verso placebo ha valutato 102 pazienti affetti da psoriasi del cuoio capelluto di grado da moderato a severo, definita da un punteggio dell’indice di gravità della psoriasi del cuoio capelluto PSSI (Psoriasis Scalp Severity Index) ?12, un punteggio di IGA mod 2011 per il solo cuoio capelluto di 3 o maggiore e dal coinvolgimento di almeno il 30% della superficie del cuoio capelluto. Secukinumab 300 mg è risultato superiore al placebo alla settimana 12 sulla base di un miglioramento significativo rispetto al basale sia della risposta PSSI 90 (52,9% verso 2,0%) sia della risposta IGA mod 2011, 0 o 1, riferita al solo cuoio capelluto (56,9% verso 5,9%). Il miglioramento di entrambi gli endpoint si è mantenuto per i pazienti in secukinumab che hanno continuato il trattamento fino alla settimana 24.

Qualità della vita/esiti riportati dal paziente

Sono stati dimostrati miglioramenti statisticamente significativi alla settimana 12 (studi 1-4) dell’indice dermatologico della qualità di vita (Dermatology Life Quality Index, DLQI) basale rispetto al placebo. Diminuzioni medie (miglioramenti) del DLQI basale variavano da -10,4 a -11,6 con secukinumab 300 mg, da -7,7 a -10,1 con secukinumab 150 mg rispetto a valori da -1,1 a -1,9 per il placebo alla settimana 12. Questi miglioramenti si sono mantenuti per tutte le 52 settimane (Studi 1 e 2).

Il diario dei sintomi della psoriasi (Psoriasis Symptom Diary©) è stato completato dal quaranta per cento dei partecipanti agli studi 1 e 2. Per i partecipanti che hanno completato il diario in ciascuno degli studi, sono stati dimostrati miglioramenti statisticamente significativi alla settimana 12 rispetto al placebo nei segni e sintomi di prurito, dolore e desquamazione riportati dal paziente.

Alla settimana 4 rispetto alla visita basale, sono stati dimostrati miglioramenti statisticamente significativi nei pazienti trattati con secukinumab rispetto ai pazienti trattati con ustekinumab (CLEAR) del DLQI e questi miglioramenti sono stati mantenuti fino a 52 settimane.

Alla settimana 16 e alla settimana 52 sono stati dimostrati miglioramenti statisticamente significativi, nei pazienti trattati con secukinumab rispetto ai pazienti trattati con ustekinumab, dei segni e sintomi relativi a prurito, dolore e desquamazione riportati dal paziente (CLEAR) nel diario dei sintomi della psoriasi (Psoriasis Symptom Diary©).

Nello studio sulla psoriasi del cuoio capelluto alla settimana 12 rispetto alla visita basale sono stati dimostrati miglioramenti (diminuzioni) statisticamente significativi rispetto al placebo dei segni e sintomi di prurito, dolore e desquamazione del cuoio capelluto riportati dal paziente.

Artrite psoriasica

La sicurezza e l’efficacia di secukinumab sono state valutate in 1.999 pazienti in tre studi di fase III randomizzati, in doppio cieco, controllati verso placebo effettuati su pazienti con artrite psoriasica attiva (?3 articolazioni tumefatte e ?3 articolazioni dolenti) nonostante la terapia con farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS), corticosteroidi o farmaci antireumatici in grado di modificare il decorso della malattia (DMARD). In questi studi sono stati arruolati pazienti con le diverse varianti di PsA, incluse l’artrite poliarticolare senza noduli reumatoidi, la spondilite con artrite periferica, l’artrite periferica asimmetrica, quella con interessamento delle articolazioni interfalangee distali e l’artrite mutilante. I pazienti in questi studi presentavano una diagnosi di PsA da almeno cinque anni. La maggioranza dei pazienti presentava anche lesioni cutanee compatibili con psoriasi attiva o una storia documentata di psoriasi. Oltre il 61% e il 42% dei pazienti con PsA presentava rispettivamente entesite o dattilite al basale. Per tutti gli studi, l’obiettivo primario era la risposta ACR 20 (American College of Rheumatology). Per lo studio 1 (studio 1 PsA) e per lo studio 2 sull’artrite psoriasica (PsA studio 2), l’endpoint primario è stato alla settimana 24. Per lo studio 3 sull’artrite psoriasica (PsA studio 3), l’endpoint primario è stato alla settimana 16 con il principale endpoint secondario, la variazione rispetto al basale dell’indice totale di Sharp modificato (mTSS), alla settimana 24.

Negli studi 1, 2 e 3 sull’artrite psoriasica, il 29%, il 35% e il 30% dei pazienti, rispettivamente, era stato precedentemente trattato con un agente anti-TNF? e aveva interrotto il trattamento per mancanza di efficacia o per intolleranza (pazienti IR- anti-TNF?).

Lo studio 1 sulla PsA (FUTURE 1) ha valutato 606 pazienti, il 60,7% dei quali assumeva in concomitanza MTX. I pazienti randomizzati a secukinumab hanno ricevuto una dose di 10 mg/kg per via endovenosa alle settimane 0, 2 e 4, seguita da 75 mg o 150 mg per via sottocutanea ogni mese a partire dalla settimana 8. I pazienti randomizzati al placebo che non avevano risposto alla settimana 16 (early rescue) e gli altri pazienti in placebo alla settimana 24 sono passati al trattamento con secukinumab (75 mg o 150 mg per via sottocutanea) seguito dalla somministrazione della stessa dose ogni mese.

Lo studio 2 sulla PsA (FUTURE 2) ha valutato 397 pazienti, il 46,6% dei quali assumeva in concomitanza MTX. I pazienti randomizzati a secukinumab hanno ricevuto una dose di 75 mg,

150 mg o 300 mg per via sottocutanea alle settimane 0, 1, 2, 3 e 4 seguite dalla somministrazione della stessa dose ogni mese. I pazienti randomizzati al trattamento con placebo che non avevano risposto alla settimana 16 (early rescue) sono passati al trattamento con secukinumab (150 mg o 300 mg per via sottocutanea) alla settimana 16, seguito dalla somministrazione della stessa dose ogni mese. I pazienti randomizzati al trattamento con il placebo che avevano risposto alla settimana 16 sono passati al trattamento con secukinumab (150 mg o 300 mg per via sottocutanea) alla settimana 24, seguito dalla somministrazione della stessa dose ogni mese.

Lo studio 3 sulla PsA (FUTURE 5) ha valutato 996 pazienti, il 50,1% dei quali assumeva in concomitanza MTX. I pazienti sono stati randomizzati al trattamento con secukinumab 150 mg, 300 mg o placebo per via sottocutanea alle settimane 0, 1, 2, 3 e 4, seguite dalla somministrazione

della stessa dose ogni mese o da un’iniezione di secukinumab 150 mg una volta al mese (senza dose di carico). I pazienti randomizzati al trattamento con placebo che non avevano risposto alla settimana 16 (early rescue) sono passati al trattamento con secukinumab (150 mg o 300 mg per via sottocutanea) alla settimana 16, seguito dalla somministrazione della stessa dose ogni mese. I pazienti randomizzati al trattamento con il placebo che avevano risposto alla settimana 16 sono passati al trattamento con secukinumab (150 mg o 300 mg per via sottocutanea) alla settimana 24, seguito dalla somministrazione della stessa dose ogni mese.

Segni e sintomi

Il trattamento con secukinumab ha determinato un miglioramento significativo degli indici di attività della malattia rispetto al placebo alle settimane 16 e 24 (vedere Tabella 6).

Tabella 6 Risposta clinica negli studi 2 e 3 sulla PsA alla settimana 16 e 24

Studio 2 sulla PsA Studio 3 sulla PsA
Placebo 150 mg1 300 mg1 Placebo 150 mg1 300 mg1
Numero di pazienti randomizzati 98 100 100 332 220 222
Risposta ACR 20
n (%)
Settimana 16
18
(18,4%)
60 (60,0%***) 57 (57,0%***) 91? (27,4%) 122? (55,5%***) 139? (62,6%***)
Settimana 24 15? (15,3%) 51? (51,0%***) 54? (54,0%***) 78
(23,5%)
117 (53,2%***) 141 (63,5%***)
Risposta ACR 50
n (%)
Settimana 16 6 37 35 27 79 88
(6,1%) (37,0%***) (35,0%***) (8,1%) (35,9%*) (39,6%*)
Settimana 24 7 35 35 29 86 97
(7,1%) (35,0%) (35,0%**) (8,7%) (39,1%***) (43,7%***)
Risposta ACR 70
n (%)
Settimana 16 2 17 15 14 40 45
(2,0%) (17,0%**) (15,0%**) (4,2%) (18,2%***) (20,3%***)
Settimana 24 1 21 20 13 53 57
(1,0%) (21,0%**) (20,0%**) (3,9%) (24,1%***) (25,7%***)
DAS28-CRP
Settimana 16 -0,50 -1,45*** -1,51*** -0,63 -1,29* -1,49*
Settimana 24 -0,96 -1,58** -1,61** -0,84 -1,57*** -1,68***
Numero di pazienti 43 58 41 162 125 110
con psoriasi (43,9%) (58,0%) (41,0%) (48,8%) (56,8%) (49,5%)
cutanea e con
BSA?3% al basale
Risposta PASI 75
n (%)
Settimana 16 3 33 27 20 75 77
(7,0%) (56,9%***) (65,9%***) (12,3%) (60,0%*) (70,0%*)
Settimana 24 7 28 26 29 80 78
(16,3%) (48,3%**) (63,4%***) (17,9%) (64,0%***) (70,9%***)
Risposta PASI 90
n (%)
Settimana 16 3 22 18 15 46 59
(7,0%) (37,9%***) (43,9%***) (9,3%) (36,8%*) (53,6%*)
Settimana 24 4 19 20 19 51 60
(9,3%) (32,8%**) (48,8%***) (11,7%) (40,8%***) (54,5%***)
Risoluzione della
dattilite n (%) †
Settimana 16 10 21 26 40 46 54
(37%) (65,6%*) (56,5%) (32,3%) (57,5%*) (65,9%*)
Settimana 24 4 16 26 42 51 52
(14,8%) (50,0%**) (56,5%**) (33,9%) (63,8%***) (63,4%***)
Risoluzione
dell’entesite n (%)‡
Settimana 16 17 32 32 68 77 78
(26,2%) (50,0%**) (57,1%***) (35,4%) (54,6%*) (55,7%*)
Settimana 24 14 27 27 66 77 86
(21,5%) (42,2%*) (48,2%**) (34,4%) (54,6%***) (61,4%***)
* p<0,05, ** p<0,01, *** p<0,001; verso placebo
Tutti i valori di p sono stati aggiustati per molteplicità del test sulla base di gerarchia predefinita alla settimana 24 per lo studio 2 sulla PsA, ad eccezione degli endpoint esplorativi ACR 70, dattilite e entesite, e di tutti gli endpoint alla settimana 16.
Tutti i valori di p sono stati aggiustati per molteplicità del test sulla base di gerarchia predefinita alla settimana 16 per lo studio 3 sulla PsA, ad eccezione dell’endpoint esplorativo ACR 70 e di tutti gli endpoint alla settimana 24.
Imputazione dei pazienti che non rispondono alla terapia (non-responder) per l’endpoint binario mancante.
ACR: American College of Rheumatology; PASI: Psoriasis Area and Severity Index; DAS: punteggio di attività della malattia; BSA: Area di superficie corporea
?Endpoint primario

1Secukinumab 150 mg o 300 mg s.c.
alle settimane 0, 1, 2, 3 e 4 seguito dalla stessa dose ogni mese
†In pazienti con dattilite al basale (n=27, 32, 46, rispettivamente per lo studio 2 nella PsA e n=124, 80, 82, rispettivamente per lo studio 3 nella PsA)
‡In pazienti con entesite al basale (n=65, 64, 56, rispettivamente per lo studio 2 nella PsA e n=192, 141, 140, rispettivamente per lo studio 3 nella PsA)

L’effetto di secukinumab si è verificato già dalla settimana 2. E’ stata raggiunta una differenza statisticamente significativa dell’ACR 20 rispetto al placebo alla settimana 3.

La percentuale di pazienti che ha raggiunto una risposta ACR 20 relativamente alla visita è mostrata nella Figura 2.

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Figura 2 Risposta ACR 20 nello studio 2 sulla PsA fino alla settimana 52

Percentuale di responders

Tempo (settimane)

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Nei pazienti con PsA sono state osservate risposte simili per l’endpoint primario e per i principali endpoints secondari indipendentemente dal fatto che fossero o meno in trattamento concomitante con MTX. Nello studio 2 sulla PsA, alla settimana 24, i pazienti trattati con secukinumab con uso concomitante di MTX hanno avuto sia una risposta ACR 20 superiore (47,7% e 54,4% rispettivamente per 150 mg e 300 mg rispetto al placebo 20,0%) che una risposta ACR 50 superiore (31,8% e 38,6% rispettivamente per 150 mg e 300 mg, rispetto al placebo 8,0%). I pazienti trattati con secukinumab senza uso concomitante di MTX hanno avuto una maggiore risposta ACR 20 (53,6% e 53,6% per

150 mg e 300 mg, rispettivamente, rispetto al placebo 10,4%) e ACR 50 (37,5% e 32,1% per 150 mg e 300 mg, rispettivamente, rispetto al placebo 6,3%).

Nello studio 2 sulla PsA, i pazienti trattati con secukinumab, sia quelli mai trattati con anti-TNF? sia quelli anti-TNF?-IR, hanno avuto una risposta ACR 20 significativamente superiore rispetto al placebo alla settimana 24, con una risposta leggermente superiore nel gruppo di pazienti mai trattati con anti-TNF? (pazienti anti-TNF?-naive: 64% e 58% rispettivamente per 150 mg e 300 mg rispetto al placebo 15,9%; pazienti anti-TNF?-IR: 30% e 46% rispettivamente per 150 mg e 300 mg rispetto al placebo 14,3%). Nel sottogruppo di pazienti anti-TNF?-IR, solo il dosaggio di 300 mg ha mostrato una percentuale di risposta ACR 20 significativamente superiore rispetto al placebo (p<0,05) e ha dimostrato maggiore beneficio clinico significativo del 150 mg su molteplici endpoint secondari. Sono stati osservati miglioramenti della risposta PASI 75 in entrambi i sottogruppi e il dosaggio di 300 mg ha mostrato un beneficio statisticamente significativo nei pazienti anti-TNF?-IR.

Il numero dei pazienti con PsA e interessamento assiale era troppo piccolo per permettere una valutazione significativa.

Sono stati osservati miglioramenti in tutti i componenti del punteggio ACR, compresa la valutazione del dolore da parte del paziente. Nello studio 2 sulla PsA, la proporzione di pazienti che ha raggiunto una risposta PsARC modificata (PsA Response Criteria) è stata maggiore nei pazienti trattati con secukinumab (59,0% e 61,0% per 150 mg e 300 mg, rispettivamente) rispetto al placebo (26,5%) alla

settimana 24.

Sia nello studio 1 che nello studio 2 sulla PsA, l’efficacia è stata mantenuta fino alla settimana 104. Nello studio 2 sulla PsA, tra 200 pazienti inizialmente randomizzati a secukinumab 150 mg e 300 mg, 178 (89%) pazienti erano ancora in trattamento alla settimana 52. Dei 100 pazienti randomizzati a secukinumab 150 mg, 64, 39 e 20 hanno avuto una risposta ACR 20/50/70, rispettivamente. Dei

100 pazienti randomizzati a secukinumab 300 mg, 64, 44 e 24 hanno avuto una risposta ACR 20/50/70, rispettivamente.

Risposta radiografica

Nello studio 3 sulla PsA, l’inibizione della progressione del danno strutturale è stata valutata radiologicamente ed è stata espressa in termini di variazione dell’indice totale di Sharp modificato (mTSS) e dei suoi componenti, dell’indice di erosione (ES) e dell’indice di restringimento della rima articolare (JSN). Sono state ottenute radiografie delle mani, dei polsi e dei piedi al basale, alla settimana 16 e/o alla settimana 24, e sono state valutate autonomamente da almeno due radiologi in cieco rispetto al gruppo di trattamento e al numero della visita. Il trattamento con secukinumab

150 mg e 300 mg ha inibito significativamente il tasso di progressione del danno articolare periferico rispetto al trattamento con il placebo, misurato come variazione dell’indice mTSS alla settimana 24 rispetto al basale (Tabella 7).

L’inibizione della progressione del danno strutturale è stata valutata anche nello studio 1 sulla PsA radiologicamente alle settimane 24 e 52, rispetto al basale. I dati alla settimana 24 sono presentati nella Tabella 7.

Tabella 7 Variazione dell’indice totale di Sharp modificato nell’artrite psoriasica

Placebo n=296 Studio 3 sulla PsA secukinumab secukinumab
150 mg1 300 mg1
n=213 n=217
Studio 1 sulla PsA Placebo secukinumab n=179 150 mg2
n=185
Punteggio totale
Basale (DS) 15,0
(38,2)
13,5
(25,6)
12,9
(23,8)
28,4
(63,5)
22,3
(48,0)
Variazione
media alla settimana 24
0,50 0,13* 0,02* 0,57 0,13*
*p<0,05 valore di p su base nominale ma non aggiustato

1secukinumab 150 mg o 300 mg s.c.
alle settimane 0, 1, 2, 3 e 4 seguito dalla stessa dose ogni mese
210 mg/kg alle settimane 0, 2 e 4 seguito da dosi sottocutanee di 75 mg o 150 mg

Nello studio 1 sulla PsA, l’inibizione del danno strutturale è stata mantenuta con il trattamento di secukinumab fino alla settimana 52.

Nello studio 3 sulla PsA, la percentuale di pazienti senza progressione di malattia (definita come variazione rispetto al basale del mTSSa di ?0,5) dalla randomizzazione alla settimana 24 è stata dell’80,3%, 88,5% e 73,6% per secukinumab 150 mg, 300 mg e placebo, rispettivamente. E’ stato osservato un effetto di inibizione del danno strutturale nei pazienti mai trattati con anti-TNF?, in quelli anti-TNF?-IR e nei pazienti trattati con o senza concomitante MTX.

Nello studio 1 sulla PsA, la percentuale di pazienti senza progressione di malattia (definita come una variazione rispetto al basale del mTSSa di ?0,5) dalla randomizzazione alla settimana 24 è stata dell’82,3% in secukinumab 10 mg/kg dose di carico per via endovenosa – 150 mg dose di mantenimento per via sottocutanea e del 75,7% in placebo. La percentuale di pazienti senza progressione della malattia dalla settimana 24 alla settimana 52 per il braccio di trattamento secukinumab 10 mg/kg dose di carico per via endovenosa – seguita da 150 mg dose di mantenimento, e per i pazienti in placebo che erano stati avviati al trattamento con 75 mg o 150 mg per via sottocutanea ogni 4 settimane alla settimana 16 o alla settimana 24 è stata dell’85,7% e dell’86,8%, rispettivamente.

Funzione fisica e qualità della vita

Nello studio 2 sulla PsA e nello studio 3 sulla PsA, i pazienti trattati con secukinumab 150 mg (p=0,0555 e p<0,0001) e 300 mg (p=0,0040 e p<0,0001) hanno mostrato miglioramenti della funzionalità fisica rispetto ai pazienti trattati con placebo, valutati mediante Health Assessment Questionnaire-Disability Index (HAQ-DI) alla settimana 24 e alla settimana 16, rispettivamente. Sono stati osservati miglioramenti dell’indice HAQ-DI indipendentemente da precedente esposizione ad anti-TNF?. Risposte simili sono state osservate nello studio 1 PsA.

I pazienti trattati con secukinumab hanno riportato miglioramenti significativi della qualità di vita, misurati mediante il punteggio riassuntivo delle componenti fisiche del Short Form-36 Health Survey (SF-36 PCS) (p<0,001). Ci sono stati anche miglioramenti statisticamente significativi dimostrati negli endpoints esplorativi valutati mediante Functional Assessment of Chronic Illness Therapy – Fatigue (FACIT-F) per 150 mg e 300 mg rispetto al placebo (7,97, 5,97 verso 1,63, rispettivamente) e questi miglioramenti sono stati mantenuti fino alla settimana 104 nella studio 2 sulla PsA.

Risposte simili sono state osservate nello studio 1 sulla PsA e l’efficacia è stata mantenuta fino alla settimana 52.

Spondiloartrite assiale (axSpA)

Spondilite anchilosante (AS) / Spondiloartrite assiale radiografica

La sicurezza e l’efficacia di secukinumab sono state valutate in 816 pazienti in tre studi di fase III randomizzati, in doppio cieco, controllati verso placebo effettuati in pazienti affetti da spondilite anchilosante (AS) attiva con Bath Ankylosing Spondylitis Disease Activity Index (BASDAI) ?4 nonostante la terapia con farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS), corticosteroidi o farmaci antireumatici in grado di modificare il decorso della malattia (DMARDs). Negli studi 1 e 2 sulla spondilite anchilosante (studio 1 AS e studio 2 AS, rispettivamente) i pazienti presentavano una diagnosi di AS da una mediana di 2,7 a 5,8 anni. Per entrambi gli studi, l’endpoint primario era un miglioramento di almeno il 20% dei criteri di valutazione stabiliti da parte della Società Internazionale sulle spondiloartriti (ASAS 20) alla settimana 16.

Negli studi 1 AS, 2 AS, e 3 (studio 3 AS) sulla spondilite anchilosante, il 27,0%, il 38,8% e il 23,5% dei pazienti, rispettivamente, era stato precedentemente trattato con un agente anti-TNF? e aveva interrotto il trattamento per mancanza di efficacia o per intolleranza (pazienti anti-TNF?-IR).

Lo studio 1 sulla AS (MEASURE 1) ha valutato 371 pazienti, dei quali il 14,8% e il 33,4% ha utilizzato in concomitanza MTX o sulfasalazina, rispettivamente. I pazienti randomizzati a secukinumab hanno ricevuto una dose di 10 mg/kg per via endovenosa alle settimane 0, 2 e 4, seguita da 75 mg o 150 mg per via sottocutanea ogni mese dalla settimana 8. I pazienti randomizzati al placebo che non avevano risposto alla settimana 16 (early rescue) e tutti gli altri pazienti in placebo alla settimana 24 sono stati avviati al trattamento con secukinumab (75 mg o 150 mg per via sottocutanea), seguito dalla somministrazione della stessa dose ogni mese.

Lo studio 2 sulla AS (MEASURE 2) ha valutato 219 pazienti, dei quali l’11,9% e il 14,2% ha utilizzato in concomitanza MTX o sulfasalazina, rispettivamente. I pazienti randomizzati a secukinumab hanno ricevuto una dose di 75 mg o 150 mg per via sottocutanea alle settimane 0, 1, 2, 3 e 4 seguita dalla somministrazione della stessa dose ogni mese. Alla settimana 16, i pazienti che erano stati randomizzati al braccio placebo al basale sono stati di nuovo randomizzati per ricevere secukinumab (75 mg o 150 mg per via sottocutanea) ogni mese.

Lo studio 3 sulla AS (MEASURE 3) ha valutato 226 pazienti, dei quali il 13,3% e il 23,5% ha utilizzato in concomitanza MTX o sulfasalazina, rispettivamente. I pazienti randomizzati a secukinumab hanno ricevuto una dose di 10 mg/kg per via endovenosa alle settimane 0, 2 e 4 seguita da 150 mg o 300 mg per via sottocutanea ogni mese. Alla settimana 16, i pazienti che al basale erano stati randomizzati al braccio placebo sono stati di nuovo randomizzati per ricevere secukinumab (150 mg o 300 mg per via sottocutanea) ogni mese. L’endpoint primario era l’ASAS 20 alla settimana 16. La somministrazione è rimasta in cieco fino alla settimana 52, e lo studio è continuato fino alla settimana 156.

Segni e sintomi:

Nello studio 2 sulla AS, il trattamento con secukinumab 150 mg ha determinato un importante miglioramento di tutti gli indici relativi all’attività di malattia rispetto al placebo alla settimana 16 (vedere la Tabella 8).

Tabella 8 Risposta clinica nello studio 2 sulla AS alla settimana 16

Esito (p-value verso placebo) Placebo (n=74) 75 mg (n=73) 150 mg (n=72)
Risposta ASAS 20, % 28,4 41,1 61,1***
Risposta ASAS 40, % 10,8 26,0 36,1***
hsCRP, (rapporto post-BSL/BSL) 1,13 0,61 0,55***
ASAS 5/6, % 8,1 34,2 43,1***
Remissione parziale, % 4,1 15,1 13,9
BASDAI 50, % 10,8 24,7* 30,6**
Miglioramento importante ASDAS- CRP 4,1 15,1* 25,0***
* p<0,05, ** p<0,01, *** p<0,001; verso placebo
Tutti valori di p aggiustati per la molteplicità del test sulla base della gerarchia predefinita, ad eccezione di BASDAI 50 e ASDAS-CRP
Imputazione dei pazienti che non rispondono alla terapia (non-responder) per l’endpoint binario mancante
ASAS: criteri di valutazione da parte della Società Internazionale sulla spondiloartrite;
BASDAI: indice Bath di attività della malattia spondilite anchilosante; hsCRP: proteina C reattiva ad alta sensibilità; ASDAS: punteggio di attività della malattia spondilite anchilosante; BSL: basale

L’effetto di secukinumab 150 mg si è manifestato già dalla settimana 1 prendendo in considerazione l’ASAS 20 e dalla settimana 2 prendendo in considerazione l’ASAS 40 (superiore al placebo) nello studio 2 sulla AS.

Le risposte ASAS 20 per secukinumab 150 mg erano superiori rispetto al placebo alla settimana 16 sia nei pazienti mai trattati con anti-TNF? (68,2% verso 31,1%; p<0,05) sia in quelli anti-TNF?-IR (50,0% versus 24,1%; p<0,05), rispettivamente.

Nello studio 1 AS e nello studio 2 AS, i pazienti trattati con secukinumab (150 mg nello studio 2 sulla AS e entrambi i dosaggi nello studio 1 sulla AS) hanno dimostrato un miglioramento significativo di segni e sintomi alla settimana 16, con una intensità di risposta confrontabile e un mantenimento dell’efficacia fino alla settimana 52 sia nei pazienti mai trattati con anti-TNF? sia in quelli

anti-TNF?-IR. Nello studio 2 sulla AS, tra 72 pazienti inizialmente randomizzati a secukinumab 150 mg, 61 (84,7%) pazienti erano ancora in trattamento alla settimana 52. Dei 72 pazienti

randomizzati a secukinumab 150 mg, 45 e 35 hanno avuto una risposta ASAS 20/40, rispettivamente.

Nello studio 3 AS, i pazienti trattati con secukinumab (150 mg e 300 mg) hanno dimostrato un miglioramento di segni e sintomi e, indipendentemente dalla dose ricevuta, hanno mostrato risposte di efficacia simili, che erano superiori a quelle ottenute con il placebo alla settimana 16 per l’endpoint primario (ASAS 20). Complessivamente, le percentuali di risposta di efficacia per il gruppo da 300 mg sono state costantemente superiori rispetto a quelle del gruppo da 150 mg rispetto agli endpoint secondari. Durante il periodo di somministrazione in cieco, le risposte ASAS 20 e ASAS 40 sono state rispettivamente del 69,7% e 47,6% per il gruppo da 150 mg e del 74,3% e 57,4% per quello da 300 mg alla settimana 52. Le risposte ASAS 20 e ASAS 40 sono state mantenute fino alla settimana 156 (69,5% e 47,6% per il gruppo da 150 mg versus 74,8% e 55,6% per il gruppo da 300 mg). Percentuali di risposta più elevate a favore del gruppo da 300 mg sono state osservate anche per la risposta ASAS di remissione parziale (ASAS PR) alla settimana 16 e sono state mantenute fino alla settimana 156.

Maggiori differenze nelle percentuali di risposta, a favore del gruppo da 300 mg rispetto a quello da150 mg, sono state osservate nei pazienti che ricevevano anti-TNF?-IR (n=36) rispetto a quelli anti-TNF?-naive (n=114).

Mobilità assiale:

I pazienti trattati con secukinumab 150 mg hanno mostrato miglioramenti della mobilità assiale, misurata come variazione dal basale del BASMI alla settimana 16 sia nello studio 1 sulla AS (-0,40 verso -0,12 per il placebo; p=0,0114) sia nello studio 2 sulla AS (-0,51 verso -0,22 per il placebo; p=0,0533). Questi miglioramenti sono stati mantenuti fino alla settimana 52.

Funzione fisica e qualità di vita:

Negli studi 1 e 2 sulla AS, i pazienti trattati con secukinumab 150 mg hanno mostrato miglioramenti della qualità di vita misurati mediante AS Quality of Life Questionnaire (ASQoL) (p=0,001) e SF-36 Physical Component Summary (SF-36 PCS) (p<0,001). I pazienti trattati con secukinumab 150 mg hanno mostrato miglioramenti statisticamente significativi anche negli endpoint esplorativi della funzionalità fisica valutata mediante Bath Ankylosing Spondylitis Functional Index (BASFI) rispetto al placebo (-2,15 verso -0,68) e del senso di affaticamento valutato mediante Functional Assessment of Chronic Illness Therapy-Fatigue (FACIT-Stanchezza) rispetto al placebo (8,10 verso 3,30). Questi miglioramenti sono stati mantenuti fino alla settimana 52.

Spondiloartrite assiale non radiografica (nr-axSpA)

La sicurezza e l’efficacia di secukinumab sono state valutate in 555 pazienti in uno studio di fase III randomizzato, in doppio cieco, controllato verso placebo, (PREVENT), costituito da una fase core di 2 anni e una fase di estensione di 2 anni, in pazienti con spondiloartrite assiale non radiografica (nr- axSpA) che soddisfa i criteri di valutazione da parte della Società Internazionale sulle spondiloartriti (ASAS) per la spondiloartrite assiale (axSpA) senza evidenza radiografica di alterazioni a livello delle articolazioni sacroiliache che soddisferebbero i criteri di New York modificati per la spondilite anchilosante (AS). I pazienti arruolati presentavano malattia attiva, definita come Bath Ankylosing Spondylitis Disease Activity Index (BASDAI) ?4, una Scala Analogica Visiva (VAS) per il mal di schiena totale ?40 (su una scala di 0-100 mm), nonostante concomitante o precedente terapia con farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) e aumento della proteina C reattiva (CRP) e / o evidenza di sacroilite mediante immagini di risonanza magnetica (MRI). In questo studio i pazienti avevano ricevuto diagnosi di axSpA in media da 2,1 a 3,0 anni e il 54% dei partecipanti dello studio erano donne.

Nello studio PREVENT, il 9,7% dei pazienti era stato precedentemente trattato con un agente anti TNF? e aveva interrotto il trattamento per mancanza di efficacia o per intolleranza (paziente anti- TNF?-IR).

Nello studio PREVENT, il 9,9% e il 14,8% dei pazienti ha utilizzato in concomitanza MTX o sulfasalazina, rispettivamente. Nel periodo in doppio cieco, i pazienti hanno ricevuto placebo o secukinumab per 52 settimane. I pazienti randomizzati a secukinumab hanno ricevuto una dose di 150 mg per via sottocutanea alle settimane 0, 1, 2, 3 e 4, seguita dalla somministrazione della stessa dose ogni mese, o da un’iniezione di secukinumab 150 mg una volta al mese. L’endpoint primario era

un miglioramento di almeno il 40% dei criteri di valutazione stabiliti dalla Società Internazionale sulle spondiloartriti (ASAS 50) alla settimana 16 nei pazienti anti-TNF? naïve.

Segni e sintomi:

Nello studio PREVENT, il trattamento con secukinumab 150 mg ha determinato miglioramenti significativi nelle valutazioni dell’attività della malattia rispetto al placebo alla settimana 16. Queste valutazioni includono ASAS 40, ASAS 5/6, punteggio BASDAI, BASDAI 50, proteina C reattiva ad alta sensibilità (hsCRP), ASAS 20 e risposta ASAS di remissione parziale rispetto al placebo (Tabella 9). Questi miglioramenti sono stati mantenuti fino alla settimana 52.

Tabella 9 Risposta clinica nello studio PREVENT alla settimana 16

Esito (p-value verso placebo) Placebo 150 mg1
Numero di pazienti anti-TNF? naive
randomizzati
171 164
Risposta ASAS 40, % 29,2 41,5*
Numero totale di pazienti randomizzati 186 185
Risposta ASAS 40, % 28,0 40,0*
ASAS 5/6, % 23,7 40,0*
BASDAI, variazione media LS rispetto al punteggio basale -1,46 -2,35*
BASDAI 50, % 21,0 37,3*
hsCRP (rapporto post-BSL/BSL) 0,91 0,64*
Risposta ASAS 20 % 45,7 56,8*
Remissione parziale ASAS, % 7,0 21,6*
* p<0,05 verso placebo
Tutti valori di p aggiustati per la molteplicità del test sulla base della gerarchia predefinita Imputazione dei pazienti che non rispondono alla terapia (non-responder) per l’endpoint binario mancante

1secukinumab 150 mg s.c.
alle settimane 0, 1, 2, 3, e 4 seguito dalla stessa dose ogni mese
ASAS: criteri di valutazione da parte della Società Internazionale sulla spondiloartrite;
BASDAI: indice Bath di attività della malattia spondilite anchilosante; hsCRP: proteina C reattiva ad alta sensibilità; BSL: basale; LS: quadrati minimi

L’effetto di secukinumab 150 mg si è manifestato già dalla settimana 3 prendendo in considerazione l’ASAS 40 nei pazienti anti-TNF? naive (superiore al placebo) nello studio PREVENT. La percentuale di pazienti che ha raggiunto una risposta ASAS 40 tra i pazienti anti-TNF? naive relativamente alla visita è mostrata nella Figura 3.

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Figura 3 Risposte ASAS 40 nei pazienti anti-TNF? naive nello studio PREVENT fino alla settimana 16

Percentuale di responders

Tempo (Settimane)

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Secukinumab 150 mg dose di carico Placebo

Le risposte ASAS 40 per secukinumab 150 mg erano superiori rispetto al placebo alla settimana 16 nei pazienti anti-TNF?-IR.

Funzione fisica e qualità della vita:

I pazienti trattati con secukinumab 150 mg hanno mostrato miglioramenti statisticamente significativi della funzionalità fisica dalla settimana 16 rispetto ai pazienti trattati con placebo, valutati mediante BASFI (settimana 16: -1,75 versus -1,01; p<0,05). I pazienti trattati con secukinumab 150 mg hanno mostrato miglioramenti significativi nella qualità di vita dalla settimana 16 rispetto ai pazienti trattati con placebo, valutati mediante ASQoL (variazione media LS: settimana 16: -3,45 versus -1,84; p<0,05) e SF-36 Physical Component Summary (SF-36 PCS) (variazione media LS: settimana 16: 5,71 versus 2,93; p<0,05). Questi miglioramenti sono stati mantenuti fino alla settimana 52.

Mobilità assiale:

La mobilità assiale è stata valutata mediante BASMI fino alla settimana 16. Nei pazienti trattati con secukinumab rispetto ai pazienti trattati con placebo sono stati dimostrati miglioramenti numericamente maggiori alle settimane 4, 8, 12 e 16.

Inibizione dell’infiammazione valutata mediante immagini di risonanza magnetica (MRI):

I segni di infiammazione sono stati valutati mediante immagini di risonanza magnetica al basale e alla settimana 16 ed espressi come variazione rispetto al basale del punteggio di Berlino per la valutazione dell’edema a livello delle articolazioni sacroiliache e del punteggio ASspiMRI-a e del punteggio di Berlino per la valutazione dell’edema a livello del rachide. L’inibizione dell’infiammazione sia a livello delle articolazioni sacroiliache che della colonna vertebrale è stata osservata nei pazienti trattati con secukinumab. La variazione media rispetto al basale del punteggio di Berlino per la valutazione dell’edema a livello delle articolazioni sacroiliache era: -1,68 per i pazienti trattati con secukinumab 150 mg (n=180) versus -0,39 per i pazienti trattati con placebo (n=174) (p <0,05).

Popolazione pediatrica

Psoriasi a placche in pazienti pediatrici

Secukinumab ha dimostrato di migliorare i segni e i sintomi, e la qualità della vita correlata alla salute nei pazienti pediatrici di età pari o superiore a 6 anni con psoriasi a placche (vedere Tabelle 11 e 13).

Psoriasi a placche severa

La sicurezza e l’efficacia di secukinumab sono state valutate in uno studio di fase III randomizzato, in doppio cieco, controllato verso placebo e verso etanercept in pazienti pediatrici di età compresa tra 6 e

<18 anni con psoriasi a placche severa, come definito da un punteggio PASI ?20, un punteggio IGA mod 2011 di 4, e un coinvolgimento BSA ?10%, che erano candidati alla terapia sistemica. Circa il 43% dei pazienti aveva una precedente esposizione alla fototerapia, il 53% alla terapia sistemica convenzionale, il 3% ai farmaci biologici e il 9% aveva concomitante artrite psoriasica.

Lo studio 1 sulla psoriasi pediatrica ha valutato 162 pazienti che erano stati randomizzati a ricevere secukinumab a basso dosaggio (75 mg per peso corporeo <50 kg o 150 mg per peso corporeo ?50 kg), secukinumab ad alto dosaggio (75 mg per peso corporeo <25 kg, 150 mg per il peso corporeo tra

?25 kg e <50 kg, o 300 mg per il peso corporeo ?50 kg) o placebo alle settimane 0, 1, 2, 3 e 4 seguite dalla stessa dose ogni 4 settimane o ad etanercept. I pazienti randomizzati ad etanercept hanno ricevuto 0,8 mg/kg settimanalmente (fino a un massimo di 50 mg). La distribuzione dei pazienti per peso ed età alla randomizzazione è descritta nella Tabella 10.

Tabella 10 Distribuzione dei pazienti per peso ed età per lo studio 1 sulla psoriasi pediatrica

Randomizzazio ne Descrizione Secukinumab basso dosaggio
n=40
Secukinumab alto dosaggio n=40 Placebo
n=41
Etanercept
n=41
Totale
n=162
Età 6-<12 anni 8 9 10 10 37
?12-
<18 anni
32 31 31 31 125
Peso <25 kg 2 3 3 4 12
?25-<50 kg 17 15 17 16 65
?50 kg 21 22 21 21 85

I pazienti randomizzati a ricevere il placebo che non rispondevano alla terapia (non responder) alla settimana 12 sono passati al gruppo secukinumab a basso o alto dosaggio (dosaggio in base al gruppo del peso corporeo) e hanno ricevuto il farmaco in studio alle settimane 12, 13, 14 e 15, seguito dalla stessa dose ogni 4 settimane a partire dalla settimana 16. Gli endpoint co-primari sono stati la percentuale di pazienti che ha raggiunto alla settimana 12 una risposta PASI 75 e una risposta IGA mod 2011 "cute pulita" o "cute quasi pulita" (0 o 1).

Durante la settimana 12 con placebo, l’efficacia sia del basso che dell’alto dosaggio di secukinumab era simile per gli endpoint co-primari. Le stime del rapporto di probabilità a favore di entrambi i dosaggi di secukinumab erano statisticamente significative per entrambe le risposte PASI 75 e IGA mod 2011 0 o 1.

Tutti i pazienti sono stati seguiti per l’efficacia e la sicurezza durante le 52 settimane successive alla prima dose. La percentuale di pazienti che ha raggiunto le risposte PASI 75 e mod IGA 2011 "cute pulita" o "cute quasi pulita" (0 o 1) ha mostrato separazione tra i gruppi di trattamento con secukinumab e placebo alla prima visita post-basale alla settimana 4, differenza che diventa più evidente alla settimana 12. La risposta è stata mantenuta per tutto il periodo di 52 settimane (vedere Tabella 11). Anche il miglioramento delle percentuali di risposta PASI 50, 90, 100 e dell’indice dermatologico della qualità di vita dei bambini (Children’s Dermatology Life Quality Index CDLQI) valori 0 o 1 è stato mantenuto per tutto il periodo di 52 settimane.

In aggiunta, le percentuali di risposta PASI 75, IGA 0 o 1, PASI 90 alle settimane 12 e 52 per i gruppi di secukinumab sia a basso che ad alto dosaggio erano più alte delle percentuali dei pazienti trattati con etanercept (vedere Tabella 11).

Oltre la settimana 12, l’efficacia sia del basso che dell’alto dosaggio di secukinumab era simile, sebbene l’efficacia dell’alto dosaggio fosse superiore per i pazienti ?50 kg. I profili di sicurezza del basso e dell’alto dosaggio erano simili e coerenti con il profilo di sicurezza negli adulti.

Tabella 11 Sintesi della risposta clinica nella psoriasi pediatrica severa alle settimane 12 e 52 (studio 1 sulla psoriasi pediatrica)*

Criterio di risposta Trattamento di confronto ‘test’ ‘controllo’ Stima del rapporto di probabilità
(95% CI)
p-value
‘test’ vs.
‘controllo’
n**/m (%) n**/m (%)
Alla settimana 12***
PASI 75 secukinumab basso dosaggio vs. 32/40 (80,0) 6/41 (14,6) 25,78 (7,08;114,66) <0,0001
placebo
secukinumab alto dosaggio vs. 31/40 (77,5) 6/41 (14,6) 22,65 (6,31;98,93) <0,0001
placebo
secukinumab basso dosaggio vs. 32/40 (80,0) 26/41 (63,4) 2,25 (0,73;7,38)
etanercept
secukinumab alto dosaggio vs. 31/40 (77,5) 26/41 (63,4) 1,92 (0,64;6,07)
etanercept
IGA 0/1 secukinumab basso dosaggio vs. 28/40 (70,0) 2/41 (4,9) 51,77 (10,02;538,64) <0,0001
placebo
secukinumab alto dosaggio vs. 24/40 (60,0) 2/41 (4,9) 32,52 (6,48;329,52) <0,0001
placebo
secukinumab basso dosaggio vs. 28/40 (70,0) 14/41 (34,1) 4,49 (1,60;13,42)
etanercept
secukinumab alto dosaggio vs. 24/40 (60,0) 14/41 (34,1) 2,86 (1,05;8,13)
etanercept
PASI 90 secukinumab basso dosaggio vs. 29/40 (72,5) 1/41 (2,4) 133,67 (16,83;6395,22) <0,0001
placebo
secukinumab alto dosaggio vs. 27/40 (67,5) 1/41 (2,4) 102,86 (13,22;4850,13) <0,0001
placebo
secukinumab basso dosaggio vs. 29/40 (72,5) 12/41 (29,3) 7,03 (2,34;23,19)
etanercept
secukinumab alto dosaggio vs. 27/40 (67,5) 12/41 (29,3) 5,32 (1,82;16,75)
etanercept
Alla settimana 52
PASI 75 secukinumab basso dosaggio vs. 35/40 (87,5) 28/41 (68,3) 3,12 (0,91;12,52)
etanercept
secukinumab alto dosaggio vs. 35/40 (87,5) 28/41 (68,3) 3,09 (0,90;12,39)
etanercept
IGA 0/1 secukinumab basso dosaggio vs. 29/40 (72,5) 23/41 (56,1) 2,02 (0,73;5,77)
etanercept
secukinumab alto dosaggio vs. 30/40 (75,0) 23/41 (56,1) 2,26 (0,81;6,62)
etanercept
PASI 90 secukinumab basso dosaggio vs.
etanercept
secukinumab alto dosaggio vs.
etanercept
30/40 (75,0)
32/40 (80,0)
21/41 (51,2)
21/41 (51,2)
2,85 (1,02;8,38)
3,69 (1,27;11,61)
* L’imputazione dei pazienti che non rispondono alla terapia (non-responder) è stata usata per gestire i valori mancanti
** n è il numero dei pazienti che rispondono alla terapia, m = numero dei pazienti valutabili
*** finestra di visita estesa alla settimana 12
Rapporto di probabilità, 95% intervallo di confidenza, e p-value derivano da un modello esatto di regressione logistica con il gruppo di trattamento, con la categoria di peso corporeo basale e con la categoria di età come fattori

Una percentuale più elevata dei pazienti pediatrici trattati con secukinumab ha riportato un miglioramento della qualità della vita correlata alla salute misurata come punteggio CDLQI pari a 0 o 1 rispetto al placebo alla settimana 12 (dose bassa 44,7%, dose alta 50%, placebo 15%). Nel tempo fino alla settimana 52 inclusa, entrambi i gruppi di dosaggio di secukinumab erano numericamente più alti rispetto al gruppo etanercept (dose bassa 60,6%, dose alta 66,7%, etanercept 44,4%).

Psoriasi a placche da moderata a severa

L’efficacia di secukinumab per il trattamento dei pazienti pediatrici con psoriasi a placche moderata era stata prevista sulla base dell’efficacia dimostrata e della relazione di risposta all’esposizione nei pazienti adulti con psoriasi a placche da moderata a severa, e sulla base della somiglianza del decorso della malattia, della patofisiologia, e dell’effetto del farmaco negli adulti e nei pazienti pediatrici con gli stessi livelli di esposizione.

Inoltre, la sicurezza e l’efficacia di secukinumab sono state valutate in uno studio di fase III multicentrico in aperto, a due bracci, a gruppi paralleli, in pazienti pediatrici da 6 a <18 anni di età con psoriasi a placche da moderata a severa, come definito da un punteggio PASI ?12, un punteggio IGA mod 2011 ?3, e un coinvolgimento BSA ?10%, che erano candidati alla terapia sistemica.

Lo studio 2 sulla psoriasi pediatrica ha valutato 84 pazienti che erano stati randomizzati a ricevere secukinumab a basso dosaggio (75 mg per peso corporeo <50 kg o 150 mg per peso corporeo ?50 kg) o secukinumab ad alto dosaggio (75 mg per peso corporeo <25 kg, 150 mg per il peso corporeo tra

?25 kg e <50 kg o 300 mg per il peso corporeo ?50 kg) alle settimane 0, 1, 2, 3 e 4 seguite dalla stessa dose ogni 4 settimane. La distribuzione dei pazienti in base al peso e all’età alla randomizzazione è descritta nella Tabella 12.

Tabella 12 Distribuzione dei pazienti per peso ed età per lo studio 2 sulla psoriasi pediatrica

Sottogruppi Descrizione Secukinumab basso dosaggio n=42 Secukinumab alto dosaggio n=42 Totale
N=84
Età 6-<12 anni 17 16 33
?12-<18 anni 25 26 51
Peso <25 kg 4 4 8
?25-<50 kg 13 12 25
?50 kg 25 26 51

Gli endpoint co-primari sono stati la percentuale di pazienti che ha raggiunto alla settimana 12 una risposta PASI 75 e una risposta IGA mod 2011 "cute pulita" o "cute quasi pulita" (0 o 1).

L’efficacia sia della dose bassa che della dose alta di secukinumab era simile e ha mostrato un miglioramento statisticamente significativo rispetto al placebo storico per gli endpoint co-primari. La probabilità posteriore stimata di un effetto di trattamento positivo era del 100%.

Tutti i pazienti sono stati seguiti per l’efficacia per almeno 24 settimane dopo la prima somministrazione (vedere Tabella 13). L’efficacia (definita come risposta PASI 75 e mod IGA 2011 "cute pulita" o "cute quasi pulita" [0 o 1]) è stata osservata già dalla prima visita post-basale alla settimana 2 e la percentuale di pazienti che ha ottenuto una risposta PASI 75 e IGA mod 2011 "cute pulita" o "cute quasi pulita" (0 o 1) è aumentata in tutto il periodo di 24 settimane. Il miglioramento di PASI 90 e PASI 100 è stato anche osservato alla settimana 12 ed è aumentato in tutto il periodo di

24 settimane.

Oltre la settimana 12, l’efficacia sia del basso che dell’alto dosaggio di secukinumab era simile. I profili di sicurezza del basso e dell’alto dosaggio erano simili e coerenti con il profilo di sicurezza negli adulti.

Tabella 13 Sintesi della risposta clinica nella psoriasi pediatrica da moderata a severa alle settimane 12 e 24 (studio 2 sulla psoriasi pediatrica)*

Settimana 12 Settimana 24
Secukinumab basso
dosaggio
Secukinumab alto dosaggio Secukinumab basso
dosaggio
Secukinumab alto dosaggio
Numero di pazienti 42 42 42 42
Risposta PASI 75 n (%) 39 (92,9%) 39 (92,9%) 40 (95,2%) 40 (95,2%)
Risposta IGA mod.
2011 “cute pulita” o “cute quasi pulita” n
(%)
33 (78,6%) 35 (83,3%) 37 (88,1%) 39 (92,9%)
Risposta PASI 90 n (%) 29 (69%) 32 (76,2%) 37 (88,1%) 37 (88,1%)
Risposta PASI 100 n (%) 25 (59,5%) 23 (54,8%) 28 (66,7%) 28 (66,7%)
* L’imputazione dei pazienti che non rispondono alla terapia (non-responder) è stata usata per gestire i valori
mancanti

Questi risultati nella popolazione pediatrica con psoriasi a placche da moderata a severa hanno confermato le ipotesi predittive basate sull’efficacia e sulla relazione di risposta nei pazienti adulti, sopra menzionate.

Nel gruppo a basso dosaggio, il 50% e il 70,7% dei pazienti ha ottenuto un punteggio CDLQI 0 o 1 rispettivamente alle settimane 12 e 24. Nel gruppo ad alto dosaggio, il 61,9% e il 60,5% ha ottenuto un punteggio CDLQI 0 o 1 rispettivamente alle settimane 12 e 24.

L’Agenzia europea dei medicinali ha previsto l’esonero dall’obbligo di presentare i risultati degli studi con Cosentyx nella psoriasi a placche in pazienti pediatrici di età compresa tra la nascita a meno di

6 anni e nell’artrite cronica idiopatica in pazienti pediatrici di età inferiore a 2 anni (vedere paragrafo 4.2 per ìnformazìonì sull’uso pedìatrìco).

L’Agenzia europea dei medicinali ha rinviato l’obbligo di presentare i risultati degli studi con Cosentyx nell’artrite cronica idiopatica in pazienti pediatrici di età compresa tra 2 anni a meno di 18 anni (vedere paragrafo 4.2 per ìnformazìonì sull’uso pedìatrìco).


Cosentyx 150 mg polv sol iniett uso sc fl 1 fl: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Cosentyx 150 mg polv sol iniett uso sc fl 1 fl, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Cosentyx 150 mg polv sol iniett uso sc fl 1 fl

La maggior parte delle proprietà farmacocinetiche osservate in pazienti con psoriasi a placche, artrite psoriasica e spondilite anchilosante erano simili.

Assorbimento

Dopo una singola somministrazione per via sottocutanea della dose di 300 mg come formulazione liquida in volontari sani, secukinumab ha raggiunto la concentrazione sierica massima di 43,2±10,4 ?g/ml tra 2 e 14 giorni dopo la somministrazione.

Sulla base di un’analisi sulla farmacocinetica di popolazione, dopo una singola somministrazione per via sottocutanea di 150 mg o 300 mg in pazienti con psoriasi a placche, secukinumab ha raggiunto le concentrazioni sieriche massime di 13,7±4,8 µg/ml o 27,3±9,5 µg/ml, rispettivamente, fra i 5 e i

6 giorni dopo la somministrazione.

Dopo la somministrazione settimanale iniziale durante il primo mese, sulla base di un’analisi sulla farmacocinetica di popolazione, il tempo per raggiungere la concentrazione massima è stato compreso tra 31 e 34 giorni.

Sulla base di dati simulati, le concentrazioni di picco allo stato stazionario (Cmax,ss) dopo somministrazione sottocutanea di 150 mg o 300 mg sono state 27,6 µg/ml e 55,2 µg/ml, rispettivamente. Un’analisi sulla farmacocinetica di popolazione indica che lo stato stazionario è stato raggiunto dopo 20 settimane con regimi di dosaggio mensili.

Rispetto all’esposizione dopo una dose singola, un’analisi sulla farmacocinetica di popolazione ha evidenziato che i pazienti hanno mostrato un incremento di 2 volte delle concentrazioni sieriche di picco e dell’area sotto la curva (AUC), dopo somministrazioni mensili ripetute durante la fase di mantenimento.

Un’analisi sulla farmacocinetica di popolazione ha mostrato che secukinumab era assorbito con una biodisponibilità assoluta media del 73% nei pazienti con psoriasi a placche. Tra gli studi, la biodisponibilità assoluta era stimata tra il 60 e 77%.

La biodisponibilità di secukinumab nei pazienti con PsA è stata dell’85% sulla base del modello di farmacocinetica di popolazione.

Distribuzione

Il volume medio di distribuzione durante la fase terminale (Vz) dopo una singola somministrazione per via endovenosa in pazienti affetti da psoriasi a placche variava tra 7,10 e 8,60 litri, suggerendo che secukinumab subisce una limitata distribuzione nei compartimenti periferici.

Biotrasformazione

La maggior parte dell’eliminazione delle IgG avviene mediante catabolismo intracellulare, seguita da una fase fluida o endocitosi recettore-mediata.

Eliminazione

La clearance (CL) sistemica media in pazienti con psoriasi a placche dopo una singola somministrazione per via endovenosa era compresa tra 0,13 e 0,36 l/die. In un’analisi di popolazione sul profilo farmacocinetico, la clearance (CL) sistemica media è stata 0,19 l/die in pazienti con psoriasi a placche. La CL non è stata influenzata dal sesso. La clearance è stata indipendente dalla dose e dal tempo di somministrazione.

L’emivita media di eliminazione, come stimata dall’analisi sulla farmacocinetica di popolazione, è stata di 27 giorni nei pazienti con psoriasi a placche , variando tra i 18 e i 46 giorni negli studi sulla psoriasi con somministrazione per via endovenosa.

Linearità/non linearità

La farmacocinetica della dose singola o multipla di secukinumab nei pazienti affetti da psoriasi a placche è stata determinata in diversi studi con somministrazioni endovenose di dosi variabili tra 1x 0,3 mg/kg e 3x 10 mg/kg e con somministrazioni sottocutanee di dosi variabili tra 1x 25 mg e dosi multiple di 300 mg. L’esposizione è stata proporzionale alla dose per tutti i regimi di trattamento.

Popolazioni speciali

Pazienti anziani

In base ai dati di un’analisi di farmacocinetica di popolazione con un numero limitato di pazienti anziani (n=71 per età ?65 anni e n=7 per età ?75 anni), la clearance è risultata simile nei pazienti anziani e nei pazienti di età inferiori a 65 anni.

Pazienti con compromissione della funzione renale o epatica

Non sono disponibili dati farmacocinetici nei pazienti con compromissione della funzione renale o epatica. Si stima che l’eliminazione renale di secukinumab intatto, un anticorpo monoclonale IgG, sia bassa e di scarsa importanza. Le IgG sono eliminate principalmente per via catabolica e non ci si attende che la clearance di secukinumab sia influenzata dalla compromissione della funzionalità epatica.

Effetto del peso sulla farmacocinetica

La clearance e il volume di distribuzione di secukinumab aumentano in funzione dell’aumento del peso corporeo.

Popolazione pediatrica

Nel pool dei due studi pediatrici, ai pazienti con psoriasi a placche da moderata a severa (da 6 a meno di 18 anni di età) è stato somministrato secukinumab al regime posologico pediatrico raccomandato. Alla settimana 24, i pazienti di peso ?25 e <50 kg presentavano una concentrazione media ± DS allo steady-state di 19,8 ± 6,96 µg/ml (n=24) dopo 75 mg di secukinumab e i pazienti di peso ?50 presentavano una concentrazione media ± DS allo steady-state di 27,3 ± 10,1 µg/ml (n=36) dopo

150 mg di secukinumab. La concentrazione media ± DS allo steady-state nei pazienti di peso <25 kg (n=8) era di 32,6 ± 10,8 µg/ml alla settimana 24 dopo una dose di 75 mg.


Cosentyx 150 mg polv sol iniett uso sc fl 1 fl: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Cosentyx 150 mg polv sol iniett uso sc fl 1 fl agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Cosentyx 150 mg polv sol iniett uso sc fl 1 fl è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Cosentyx 150 mg polv sol iniett uso sc fl 1 fl: dati sulla sicurezza

I dati preclinici non rivelano rischi particolari per l’uomo (adulto o pediatrico) sulla base di studi convenzionali di sicurezza farmacologica, tossicità a dosi ripetute e tossicità della riproduzione, o di reattività crociata tissutale.

Non sono stati condotti studi su animali per valutare il potenziale carcinogenico di secukinumab.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Cosentyx 150 mg polv sol iniett uso sc fl 1 fl: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Cosentyx 150 mg polv sol iniett uso sc fl 1 fl

Cosentyx 150 mg polv sol iniett uso sc fl 1 fl: interazioni

I vaccini vivi non devono essere co-somministrati con secukinumab (vedere anche paragrafo 4.4).

Non sono state osservate interazioni quando secukinumab è stato somministrato in associazione a metotrexato (MTX) e/o corticosteroidi in studi effettuati su pazienti affetti da artrite (compreso in pazienti con artrite psoriasica e spondiloartrite assiale).


Cosentyx 150 mg polv sol iniett uso sc fl 1 fl: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Cosentyx 150 mg polv sol iniett uso sc fl 1 fl: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Cosentyx non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco