Curaven: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Curaven (Ippocastano Semi): sicurezza e modo d’azione

Curaven (Ippocastano Semi) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Quadri di insufficienza venosa cronica, di varia origine, degli arti inferiori e loro manifestazioni: senso di peso e di tensione, parestesie, dolori, crampi ai polpacci, prurito, edemi perimalleolari, alterazioni cutanee e disturbi trofici.

Varici e sindromi varicose.

Curaven: come funziona?

Ma come funziona Curaven? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Curaven

I glicosidi triterpenici, come estratto secco standardizzato di ippocastano semi, agiscono sui fenomeni essudativi, di natura infiammatoria e non a livello del circolo venoso linfatico periferico e del microcircolo. In particolare la somministrazione di Curaven porta ad una diminuzione della concentrazione degli enzimi lisosomiali nel sangue, i quali, liberati in eccesso nei pazienti con sindromi varicose, danneggiano il filtro molecolare costituito dai mucopolisaccaridi della parete capillare; la normalizzazione del rapporto tra sintesi e demolizione dei mucopolisaccaridi parietali porta ad un riequilibrio dei fenomeni di filtrazione e di assorbimento transcapillari con prevenzione della formazione di edema o graduale regressione di esso.

I glicosidi triterpenici, come estratto secco standardizzato di ippocastano semi, agiscono inoltre sul tono della parete venosa, favorendo il ritomo venoso.


Curaven: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Curaven, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Curaven

I glicosidi triterpenici, come estratto secco standardizzato di ippocastano semi, vengono rapidamente assorbiti dal tratto gastro-intestinale dopo somministrazione orale di una loro soluzione.

In seguito ad uno spiccato first-pass-effect e/o demolizione da parte della microflora intestinale, la biodisponibilità assoluta è pari a 1,5%. La biodisponibilità dei glicosidi triterpenici a partire dal Curaven, rispetto alla biodisponibilità a partire da una soluzione, è pari al 100%.

Ad un dosaggio di Curaven equivalente a 50 mg di glicosidi triterpenici si raggiungono, in virtù dell’effetto ritardo, concentrazioni plasmatiche massime di 25 ng/ml dopo 2,4 ore. La tecnica farmaceutica ritardo nel Curaven fa sì che il principio attivo si liberi dai pellets continuativamente e completamente nello spazio di 5 ore. Nella messa a punto del Curaven si è tenuto infatti conto dell’emivita dei glicosidi triterpenici relativamente lunga di 14,4 ore.

Con il procedimento Divido divided dose, la quantità di principio attivo contenuta in una capsula di Curaven viene suddivisa in centinaia di unità microsferiche, pellets Divido a rilascio ritardato. I vantaggi di tale forma farmaceutica sono:

tollerabilità gastrica ottimale, in quanto il principio attivo si distribuisce su di una più ampia superficie del tratto gastro-enterico;

migliore adeguamento dell’andamento dell’assorbimento al profilo cinetico.


Curaven: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Curaven agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Curaven è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Curaven: dati sulla sicurezza

Tossicità per somministrazione singola:

LD 50 in diverse specie animali con i limiti fiduciali. Dose di principio attivo in mg/kg. Durata del test: 10 giorni.

Specie Orale Intraperitoneale Endovena
Topo 990(651-1505) 97 (63-148) 8.8 (4.9-9.4)
1050 (778-1418) 342 (273-429)* 138 (102-185)*
Ratto 2150 (1641-2817) 175 (131-235) 12.0 (8.0 -18)
2600 (2600-3302) 165 (110-248)*
Cavia 1120 (926-1355) 465 (332-651)*
Coniglio 1530 (1117-2096) 180 (118-274)
Cane 130**

* Formulazione in fiale

** Dosi maggiori causano vomito

Tossicità per somministrazioni ripetute:

L’estratto secco standardizzato di ippocastano semi si è dimostrato molto ben tollerato, specie dopo somministrazione orale, nelle diverse specie animali.

In ratti trattati per 8 settimane con 9, 30, 90 mg/kg e.v. si sono riscontrati alcuni casi di morte soltanto con il dosaggio più elevato di 90 mg/kg e.v.. Al dosaggio intermedio di 30 mg/kg e.v., si è riscontrato soltanto un lieve aumento del consumo di acqua, il che può far presumere una lieve riduzione della funzionalità renale. Per il resto assenza di rilievi patologici. Al dosaggio più basso di 9 mg/kg non si sono avute alterazioni alcune.

La dose no effect si aggira intomo a 30 mg/kg, cioè 7/8 volte la dose terapeutica nell’uomo (300 mg nell’uomo corrispondono a ca. 4 mg/kg).

Il principio attivo è stato sperimentato per 34 settimane nel cane e nel ratto per os; ad un dosaggio nel cane di 80, 40, 20 mg/kg e nel ratto di 400, 200 e 100 mg/kg, il che corrisponde, per quanto riguarda il ratto, a 40, 20, 10 volte la dose giornaliera terapeutica umana.

Nel cane si è riscontrato dopo 8 settimane al dosaggio più elevato vomito con irritazione gastrica, fenomeni che sono scomparsi con l’uso di una forma farmaceutica gastro-resistente.

Non si sono riscontrate alterazioni e danni istologici correlabili con la sostanza.

Nel ratto la dose massima è stata tollerata senza comparsa di alterazioni.

La tollerabilità è stata buona sia nel cane che nel ratto per tutta la durata delle 34 settimane.

Non si sono riscontrati effetti tossici da accumulo.

La buona tollerabilità trova riscontro nell’uso clinico-terapeutico pluridecennale del principio attivo.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Curaven: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Curaven

Curaven: interazioni

Non sono finora note interazioni con altri farmaci, in particolare con quelli di frequente impiego.


Curaven: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Curaven: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non riscontrati.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco