Dolobid: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Dolobid (Diflunisal): sicurezza e modo d’azione

Dolobid (Diflunisal) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Il diflunisal è indicato per ottenere il sollievo del dolore.

È risultato efficace e generalmente ben tollerato nel trattamento delle seguenti condizioni: artrosi, artrite reumatoide, dolori post-traumatici dovuti a strappi muscolari e a stiramenti, dolore dopo episiotomia, dolore post-operatorio dopo interventi di chirurgia ortopedica, dolore associato a interventi di chirurgia dentaria.

Dolobid: come funziona?

Ma come funziona Dolobid? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Dolobid

Il diflunisal, da studi condotti su varie specie animali, ha dimostrato possedere marcate proprietà analgesiche e proprietà anti-infiammatorie. Il meccanismo d’azione non é ancora completamente noto: si sa tuttavia che inibisce in modo reversibile la sintesi delle prostaglandine. Nel test classico dell’infiammazione indotta nella zampa del ratto con l’iniezione di lievito e della successiva applicazione di una pressione nota, il diflunisal ha determinato la normalizzazione della soglia del dolore nella zampa infiammata con una DESO di 4,6 mg/kg.


Dolobid: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Dolobid, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Dolobid

Dopo somministrazione orale è rapidamente e completamente assorbito raggiungendo livelli plasmatici massimi entro due-tre ore.

Nell’uomo le concentrazioni plasmatiche massime dopo singole dosi di 50 mg e di 500 mg sono risultate rispettivamente di circa 9 mcg/ml e 90 mcg/ml. Entro 96 ore, circa il 95% della dose somministrata viene escreta con le urine e circa il 3% con le feci. A dosi maggiori la sostanza viene escreta più lentamente: infatti nelle 24 ore, mentre della dose minore (50 mg) viene escreto circa l’83%, della dose maggiore (500 mg) viene escreto solo il 63%. Alle concentrazioni plasmatiche più basse di diflunisal, per le quali l’eliminazione non è correlata alla concentrazione, l’emivita plasmatica è di circa 7,5 ore.

Per le concentrazioni plasmatiche derivanti dalla somministrazione di dosi terapeutiche la scomparsa del diflunisal dal plasma è in funzione della concentrazione (nettamente più lenta di quanto sopra indicato) ed è adeguata ad uno schema posologico basato su due somministrazioni al giomo. Livelli plasmatici stabili vengono raggiunti entro 4-6 giorni con dosi di 125-250 mg due volte al giomo.

Raggiunto lo stato d’equilibrio, le corrispondenti concentrazioni plasmatiche su basi uniformi (12 ore dopo la dose precedente) sono rispettivamente 13 e 40 mcg/ml.

La sostanza non dà accumulo e non viene metabolizzata ad acido salicilico.


Dolobid: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Dolobid agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Dolobid è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Dolobid: dati sulla sicurezza

Tossicità acuta

I valori della DL50 orale nel topo e nel ratto sono risultati superiori a 500 mg/kg e indicano un larghissimo margine tra dosi terapeutiche e dosi necessarie per indurre effetti tossici. Nel cane, dosi orali singole, varianti da 100 a 200 mg/kg, hanno provocato solo vomito e diarrea.

Tossicità subacuta e cronica

Il diflunisal ha dimostrato un margine di sicurezza superiore a quello dell’acido acetilsalicilico.

Teratogenesi

Dagli studi non è emerso alcun effetto teratogeno, salvo un aumento della durata media della gestazione con le posologie più elevate; la somministrazione di F.A.N.S a ratte gravide può determinare restrizione del dotto arterioso fetale.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Dolobid: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Dolobid

Dolobid: interazioni

La contemporanea somministrazione di idrossido di alluminio in sospensione riduce del 40% circa l’assorbimento del diflunisal.

Il diflunisal deve essere impiegato con cautela nei pazienti sottoposti a terapia anticoagulante, dato che l’associazione può provocare un allungamento del tempo di protrombina. Di conseguenza, quando DOLOBID viene somministrato con anticoagulanti orali, deve essere attentamente monitorizzato il tempo di protrombina sia durante che per alcuni giorni successivi la concomitante somministrazione del farmaco.

Diflunisal non deve essere associato all’indometacina; la concomitante somministrazione di acido acetilsalicilico fa diminuire i livelli plasmatici di diflunisal approssimativamente del 15%; la concomitante somministrazione di diflunisal e di acetominofene a volontari sani ha provocato un aumento significativo dei livelli plasmatici di quest’ultimo. La contemporanea somministrazione di litio e F.A.N.S. provoca aumento dei livelli plasmatici del litio.


Dolobid: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Dolobid: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Il diflunisal può modificare l’integrità di vigilanza in modo tale da compromettere la guida di autoveicoli e l’impiego in attività che richiedono prontezza di riflessi.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco