Doridamina: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Doridamina (Lonidamina): sicurezza e modo d’azione

Doridamina (Lonidamina) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Neoplasie di varia natura, in particolare, del polmone, della mammella, della prostata e del cervello. In associazione alla radioterapia e ad altri trattamenti specifici.

Doridamina: come funziona?

Ma come funziona Doridamina? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Doridamina

Doridamina agisce sui meccanismi energetici della cellula neoplastica inibendoli. Questa caratteristica distintiva rispetto agli altri antiblastici, che agiscono invece sui meccanismi di duplicazione cellulare, trova riscontro nell`assenza degli effetti tossici (depressione dell`emopoiesi, lesioni del tratto gastroenterico, inibizione delle difese immunitarie, caduta dei capelli, etc.) che normalmente si accompagnano ad un danno del patrimonio genetico della cellula. Le radiazioni, l`ipertermia ed alcuni antiblastici hanno la capacita` di potenziare l`azione di Doridamina.


Doridamina: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Doridamina, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Doridamina

Nell`animale da laboratorio Doridamina presenta un buon assorbimento orale, con concentrazioni ematiche soddisfacentemente correlate alle dosi. La sua emivita va dalle 3.75 ore nel ratto alle 12-15 ore nell`uomo. Doridamina si distribuisce ai vari organi e tessuti in maniera sufficientemente uniforme, preferendo tuttavia quelli deputati alla sua eliminazione. Nell`uomo questa avviene prevalentemente per via urinaria e la sostanza e` escreta come tale o coniugata. In topi portatori di sarcoma 180, uno dei tumori sperimentali sensibili alla Doridamina, e` stato osservato un effetto antitumorale con dosi in grado di produrre livelli ematici dell`ordine di 20 mcg /ml, simili a quelli ottenibili nell`uomo. E` stato ancora osservato, in vitro, che fino a concentrazioni molto elevate, dell`ordine di 400 micro-grammi/ml di siero, oltre il 90% della sostanza e` legato alle proteine del sangue. Somministrata p.o. a dosi di 300-600 mg a pazienti con vari tipi di tumore, la sostanza raggiunge concentrazioni ematiche dell`ordine di 6-20 mcg /ml, che sono simili a quelle ottenute nell`animale. I picchi di concentrazione e la cinetica nell`uomo sono molto variabili, presumibilmente anche in relazione al fatto che gli studi sono stati condotti su pazienti spesso gravemente defedati.


Doridamina: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Doridamina agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Doridamina è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Doridamina: dati sulla sicurezza

Prove di tossicita` acuta effettuate su ratto e topo hanno evidenziato, per via orale, una DL50 compresa tra 900 e 1700 mg/kg. La tossicita` per somministrazione ripetuta nel topo ha fornito una DL50 di 369 mg/kg/die, mentre nel ratto effetti letali compaiono solo a 800 mg/kg/die. Nel cane la Doridamina e` ben tollerata. Unicamente nella scimmia, invece, esercita un effetto nefrotossico accompagnato da aumento dell`azotemia. Gli studi di teratogenesi hanno evidenziato una marcata attivita` embriotossica, mentre ai test di mutagenesi la sostanza e` risultata priva di genotossicita`.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Doridamina: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Doridamina

Doridamina: interazioni

Non segnalate.


Doridamina: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Doridamina: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

L`assunzione del farmaco non altera la capacita` di guida, ne` d`uso di altri macchinari.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco