Dosanloc: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Dosanloc 20 mg (Pantoprazolo Sodico Sesquidrato): sicurezza e modo d’azione

Dosanloc 20 mg (Pantoprazolo Sodico Sesquidrato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Dosanloc è indicato per il trattamento a breve termine dei sintomi da reflusso (per esempio pirosi, rigurgito acido) negli adulti.

Dosanloc 20 mg: come funziona?

Ma come funziona Dosanloc 20 mg? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Dosanloc 20 mg

Categoria farmacoterapeutica: Farmaci per i disturbi correlati alla secrezione acida, inibitori della pompa protonica, farmaci per l’ulcera peptica e per la malattia del reflusso gastro-esofageo (MRGE); Codice ATC: A02BC02

Meccanismo di azione

Pantoprazolo è un sostituto benzimidazolico che inibisce la secrezione di acido cloridrico nello stomaco mediante blocco specifico delle pompe protoniche delle cellule parietali. Pantoprazolo viene convertito nella sua forma attiva, una sulfenamide ciclica, nell’ambiente acido nelle cellule parietali, dove inibisce l’enzima H+, K+-ATPasi, cioè lo stadio finale della produzione di acido cloridrico nello stomaco.

L’inibizione è dose-dipendente e interessa sia la secrezione basale sia la secrezione acida stimolata. Nella maggior parte dei pazienti il sollievo dai sintomi di pirosi e reflusso acido si ottiene in una settimana. Pantoprazolo riduce l’acidità nello stomaco e pertanto aumenta la gastrina in modo proporzionale alla riduzione dell’acidità. L’aumento della gastrina è reversibile. Poiché si lega all’enzima in posizione distale rispetto al livello del recettore, pantoprazolo può inibire la secrezione di acido cloridrico indipendentemente dalla stimolazione da parte di altre sostanze (acetilcolina, istamina, gastrina). L’effetto è lo stesso che il principio attivo sia somministrato oralmente o per via endovenosa.

Effetti farmacodinamici

Durante il trattamento con pantoprazolo i valori di gastrinemia a digiuno aumentano, nei trattamenti a breve termine nella maggioranza dei casi non superano i limiti superiori alla norma. Durante i trattamenti a lungo termine nella maggior parte dei casi i livelli di gastrina raddoppiano. Un aumento eccessivo si verifica tuttavia solo in casi isolati. Come conseguenza, durante il trattamento a lungo termine in una minoranza di casi si osserva nello stomaco un aumento da lieve a moderato del numero di cellule endocrine specifiche (ECL – iperplasia da semplice ad adenomatoide). Tuttavia, in base agli studi sinora eseguiti, la formazione di precursori carcinoidi (iperplasia atipica) o di carcinoidi gastrici come quelli rinvenuti negli esperimenti sull’animale (vedere paragrafo 5.3) non è stata riscontrata nell’uomo.

Durante il trattamento con medicinali antisecretori, la gastrina sierica aumenta in risposta alla diminuzione della secrezione acida. Anche la CgA aumenta a causa della ridotta acidità gastrica. Il livello aumentato di CgA può interferire con gli esami diagnostici per tumori neuroendocrini.

Le prove disponibili pubblicate suggeriscono che gli inibitori della pompa protonica devono essere sospesi tra i 5 giorni e le 2 settimane prima delle misurazioni della CgA. Questo per consentire ai livelli di CgA, che potrebbero essere falsamente elevati a seguito del trattamento con IPP, di tornare entro il range di riferimento

Efficacia clinica

In un’analisi retrospettiva di 17 studi condotti su 5960 pazienti con malattia da reflusso gastroesofageo (GERD) trattati con pantoprazolo 20 mg in monoterapia, i sintomi associati al reflusso acido, come pirosi e rigurgito acido, sono stati valutati secondo una metodologia standardizzata. Gli studi selezionati dovevano avere almeno un sintomo di reflusso acido a 2 settimane. La diagnosi di GERD in questi studi era basata su una valutazione endoscopica, con l’eccezione di uno studio, in cui l’inclusione dei pazienti era basata solamente sulla sintomatologia.

In questi studi, la percentuale di pazienti con completa guarigione dalla pirosi dopo 7 giorni andava dal 54,0% all’80,6% nel gruppo trattato con pantoprazolo. Dopo 14 e 28 giorni la completa guarigione dalla pirosi è stata rilevata, rispettivamente, nel 62,9%-88,6% e nel 68,1%-92,3% dei pazienti.

Per quanto riguarda la completa guarigione dal rigurgito acido, sono stati ottenuti risultati simili a quelli relativi per la pirosi. Dopo 7 giorni la percentuale di pazienti con completa guarigione dal rigurgito acido andava dal 61,5% all’84,4%, dopo 14 giorni dal 67,7% al 90,4% e dopo 28 giorni dal 75,2% al 94,5%, rispettivamente.

Pantoprazolo si è dimostrato costantemente superiore al placebo e agli H2RA e non inferiore ad altri inibitori di pompa (PPI). Le percentuali di miglioramento dei sintomi da reflusso acido sono state ampiamente indipendenti dallo stato iniziale del GERD.


Dosanloc 20 mg: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Dosanloc 20 mg, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Dosanloc 20 mg

La farmacocinetica non varia dopo somministrazione singola o ripetuta. Nell’intervallo di dosaggio da 10 a 80 mg la cinetica plasmatica di pantoprazolo è lineare dopo somministrazione sia orale sia endovenosa.

Assorbimento

Dopo somministrazione orale pantoprazolo viene assorbito completamente e rapidamente. La biodisponibilità assoluta delle compresse si è dimostrata essere pari a circa il 77%. In media a circa 2,0 h-2,5 h dalla somministrazione (tmax) di una singola dose orale di 20 mg si raggiungono le massime concentrazioni sieriche (Cmax) di circa 1-1,5 ?g/ml e questi valori rimangono costanti dopo somministrazione multipla. L’assunzione concomitante di cibo non ha alcuna influenza sulla biodisponibilità (AUC o Cmax), ma aumenta la variabilità del lag-time (tlag).

Distribuzione

Il volume di distribuzione è di circa 0,15 l/kg e il legame alle proteine sieriche è di circa il 98%.

Biotrasformazione

Pantoprazolo viene metabolizzato quasi esclusivamente nel fegato.

Eliminazione

La clearance è di circa 0,1 l/h/kg e l’emivita della fase terminale (t½) è di circa 1 h. Ci sono stati pochi casi di soggetti con eliminazione rallentata. A causa dello specifico legame di pantoprazolo alle pompe protoniche all’interno delle cellule parietali, l’emivita di eliminazione non si correla con la più prolungata durata d’azione (inibizione della secrezione acida).

L’eliminazione renale rappresenta la principale via di escrezione (circa l’80%) per i metaboliti di pantoprazolo; il rimanente viene escreto con le feci. Il metabolita principale sia nel siero sia nelle urine è il

desmetilpantoprazolo, che è coniugato con il solfato. L’emivita del metabolita principale (circa 1,5 h) non è molto più lunga di quella di pantoprazolo.

Popolazioni particolari

Insufficienza renale

Non è raccomandata alcuna riduzione del dosaggio nei casi in cui pantoprazolo viene somministrato a pazienti con compromissione della funzionalità renale (compresi i pazienti in dialisi, la quale rimuove solo quantità trascurabili di pantoprazolo). Come è stato osservato nei soggetti sani, l’emivita di pantoprazolo è breve. Sebbene il principale metabolita abbia una emivita più lunga (2-3 h), l’escrezione è tuttavia rapida e pertanto non si verifica accumulo.

Insufficienza epatica

Dopo somministrazione di pantoprazolo a pazienti con compromissione epatica (classe A, B e C secondo Child-Pugh), i valori dell’emivita sono aumentati tra 3 e 7 h e i valori di AUC sono aumentati di un fattore pari a 3-6, laddove la Cmax è aumentata solo leggermente di un fattore pari a 1,3 rispetto ai soggetti sani.

Anziani

Il leggero aumento dei valori di AUC e di Cmax nei volontari anziani rispetto ai soggetti più giovani non è stato clinicamente rilevante.


Dosanloc 20 mg: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Dosanloc 20 mg agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Dosanloc 20 mg è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Dosanloc 20 mg: dati sulla sicurezza

I dati non-clinici non rivelano rischi particolari per l’uomo sulla base di studi convenzionali di sicurezza farmacologica, tossicità a dosi ripetute e genotossicità.

Negli studi di carcinogenesi a 2 anni nei ratti sono state rivenute neoplasie neuroendocrine. Inoltre, in uno studio sono stati identificati papillomi a cellule squamose nella parte anteriore dello stomaco dei ratti. Il meccanismo che porta alla formazione di carcinoidi gastrici a opera dei benzimidazoli sostituiti è stato accuratamente studiato e ha permesso di concludere che si tratta di una reazione secondaria al massiccio aumento dei livelli sierici di gastrina, che si verifica nel ratto durante il trattamento cronico ad alto dosaggio.

Negli studi a 2 anni nei roditori è stato osservato un aumento del numero di tumori epatici nei ratti (in un solo studio sul ratto) e nei topi femmina, che è stato interpretato come dovuto all’elevato tasso di metabolizzazione di pantoprazolo nel fegato.

In uno studio a 2 anni è stato osservato un leggero aumento di alterazioni neoplastiche della tiroide nel gruppo di ratti trattati con la dose più alta (200 mg/kg). L’insorgenza di tali neoplasie è associata alle alterazioni indotte da pantoprazolo nella scomposizione di tiroxina nel fegato del ratto. Poiché la dose terapeutica per l’uomo è bassa, non sono da prevedersi reazioni avverse a carico delle ghiandole tiroidee.

Negli studi sugli animali (ratti) il NOAEL (No Observed Adverse Effect Level) rilevato per l’embriotossicità è stato pari a 5 mg/kg. Le indagini non hanno dimostrato alcuna compromissione della fertilità né effetti teratogeni.

La penetrazione della placenta è stata studiata nel ratto e si è scoperta aumentare con il progredire della gestazione. Pertanto la concentrazione di pantoprazolo nel feto poco prima della nascita è risultata aumentata.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Dosanloc 20 mg: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Dosanloc 20 mg

Dosanloc 20 mg: interazioni

Dosanloc può ridurre l’assorbimento dei principi attivi la cui biodisponibilità dipende dal pH gastrico (per esempio ketoconazolo).

Inibitori della proteasi dell’HIV

La co-somministrazione di pantoprazolo con inibitori della proteasi dell’HIV, come atazanavir e nelfinavir il cui assorbimento dipende dall’acidità del pH intragastrico, è controindicata a causa della significativa riduzione della loro biodisponibilità (vedere paragrafo 4.3).

Sebbene negli studi clinici di farmacocinetica non siano state osservate interazioni durante il trattamento concomitante con fenprocumone o warfarina, sono stati rilevati alcuni casi isolati di alterazioni dell’International Normalised Ratio (INR) durante il trattamento concomitante nel periodo post-marketing. Pertanto, nei pazienti trattati con anticoagulanti cumarinici (per esempio fenprocumone o warfarina), si raccomanda di monitorare il tempo di protrombina/INR quando si inizia il trattamento con pantoprazolo, quando lo si interrompe o quando viene somministrato in modo discontinuo.

Metotrexato

È stato segnalato che l’uso concomitante di un’alta dose di metotrexato (ad esempio 300 mg) e di inibitori della pompa protonica fa aumentare i livelli di metotrexato in alcuni pazienti. Pertanto nelle terapie in cui è utilizzato metotrexato ad alte dosi, per esempio, il cancro e la psoriasi, può essere necessario considerare la sospensione temporanea del pantoprazolo.

Non sono state rilevate interazioni con antiacidi somministrati contemporaneamente.


Dosanloc 20 mg: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Dosanloc 20 mg: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Dosanloc non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari. Tuttavia, possono verificarsi reazioni avverse quali capogiri e disturbi visivi (vedere paragrafo 4.8). In tal caso i pazienti non devono guidare né usare macchinari.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco