Ervebo: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Ervebo (Vaccino Ebola Zaire Virus, Vivo Attenuato): sicurezza e modo d’azione

Ervebo (Vaccino Ebola Zaire Virus, Vivo Attenuato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Ervebo è indicato per l’immunizzazione attiva di individui di età pari o superiore a 18 anni per la protezione contro la malattia da virus Ebola (Ebola Virus Disease, EVD) causata dal virus Ebola Zaire (vedere paragrafì 4.2, 4.4 e 5.1).

Ervebo deve essere impiegato in accordo alle raccomandazioni ufficiali.

Ervebo: come funziona?

Ma come funziona Ervebo? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Ervebo

Categoria farmacoterapeutica: Vaccini, Vaccino Virale, codice ATC: J07BX02 Meccanismo d’azione

Ervebo è costituito da un vettore basato sul virus ricombinante della stomatite vescicolare, vivo, attenuato, che esprime il gene della glicoproteina dell’involucro del virus Ebola Zaire (rVSV?G-ZEBOV-GP). L’immunizzazione dei soggetti con il vaccino determina una risposta

immunitaria e la protezione contro la malattia dal virus Ebola Zaire (Ebola Virus Disease, EVD). Non è noto il contributo dell’immunità innata, umorale e cellulo-mediata alla protezione contro il virus Ebola Zaire.

Efficacia clinica

Il programma di sviluppo clinico ha compreso quattro studi clinici di Fase II/III (Protocolli 009-012). Tutti i soggetti hanno ricevuto una singola dose di vaccino. L’efficacia clinica di Ervebo è stata valutata nel Protocollo 010.

Il Protocollo 010 (studio ring vaccination) è stato uno studio clinico di Fase III, in aperto, con randomizzazione per cluster sulla vaccinazione ad anello (vaccinazione dei contatti e dei contatti dei contatti [CCC] dei casi indice di Ebola) in cui sono state valutate l’efficacia e la sicurezza di Ervebo in Guinea. In questo studio clinico, 9.096 soggetti di età ? 18 anni, considerati CCC di un caso indice con EVD confermata in laboratorio, sono stati randomizzati alla vaccinazione immediata (4.539 soggetti in 51 cluster) o ritardata di 21 giorni (4.557 soggetti in 47 cluster) con Ervebo. Di questi 9.096 soggetti,

4.160 hanno ricevuto Ervebo (2.119 soggetti sono stati vaccinati nel braccio di vaccinazione immediata e 2.041 soggetti sono stati vaccinati nel braccio di vaccinazione ritardata). L’età mediana dei CCC consenzienti era di 35 anni. L’analisi primaria finale ha compreso 2.108 soggetti (51 cluster) vaccinati nel braccio di vaccinazione immediata e 1.429 soggetti (46 cluster) eleggibili e che avevano fornito il proprio consenso al Giorno 0 nel braccio di vaccinazione ritardata.

L’analisi primaria finale consisteva nel valutare l’efficacia contro l’EVD confermata in laboratorio confrontando l’incidenza dei casi che si sono verificati da 10 a 31 giorni dopo la randomizzazione per i soggetti vaccinati negli anelli di vaccinazione immediata rispetto all’incidenza dei casi nei soggetti che avevano fornito il proprio consenso al Giorno 0 negli anelli di vaccinazione ritardata. L’efficacia del vaccino è stata pari a 100 % (IC 95 % non aggiustato: da 63,5 % a 100 %; IC 95 % aggiustato per molteplicità: da 14,4 % a 100 %) (0 casi nel braccio di vaccinazione immediata; 10 casi nei 4 anelli del braccio di vaccinazione ritardata). La randomizzazione è stata interrotta dopo un’analisi ad interim con un p = 0,0036 che non soddisfaceva il livello alfa predefinito di 0,0027. Dei 10 casi, 7 erano nei contatti e 3 nei contatti dei contatti. Rimangono incertezze in merito al livello, alla durata e al tipo di protezione a causa dei limiti metodologici e delle circostanze eccezionali riscontrate durante lo studio.

Immunogenicità clinica

Finora non sono stati definiti correlati immunologici di protezione.

Il Protocollo 009, Partnership for Research on Ebola Vaccines in Liberia (PREVAIL), è stato uno studio clinico di Fase II randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo, in cui sono state valutate la sicurezza e l’immunogenicità di vaccini candidati anti Ebola, tra cui Ervebo. In questo studio clinico Ervebo è stato confrontato con un placebo di soluzione salina in 1.000 adulti di

età ? 18 anni in Liberia.

Il Protocollo 011, denominato Sierra Leone Trial to Introduce a Vaccine against Ebola (STRIVE), è stato uno studio clinico di Fase II/III randomizzato, in aperto in cui sono state valutate la sicurezza e l’immunogenicità di Ervebo in adulti di età ? 18 anni che lavoravano presso strutture sanitarie o

svolgevano attività in prima linea correlate alla risposta a Ebola in Sierra Leone. In questo studio sono stati arruolati 8.673 soggetti adulti e 8.651 con consensi validi sono stati randomizzati alla vaccinazione immediata (entro 7 giorni dall’arruolamento) o ritardata (18-24 settimane dopo l’arruolamento) con Ervebo. Un sotto-studio di immunogenicità comprendeva 508 soggetti vaccinati e ha fornito campioni per la valutazione dell’immunogenicità.

Il Protocollo 012 è stato uno studio clinico di Fase III randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo in cui sono state valutate la sicurezza e l’immunogenicità di tre lotti uniformi e di un lotto ad alta dose di Ervebo (circa cinque volte più alta rispetto alla dose dei lotti uniformi e alla dose usata negli studi clinici di Fase II/III) rispetto a un placebo di soluzione salina. Un totale di 1.197 soggetti sani di età compresa tra 18 e 65 anni sono stati arruolati negli Stati Uniti, Canada e Spagna.

Nei Protocolli 009, 011 e 012 sono stati eseguiti test di immunogenicità, che comprendono la valutazione del legame specifico dell’immunoglobulina G (IgG) alla GP di ZEBOV-Kikwit purificato, mediante saggio di immunoassorbimento enzimatico validato (enzyme linked immunosorbent assay GP-ELISA) e neutralizzazione validata del virus vaccinico mediante test di neutralizzazione con riduzione delle placche (plaque reduction neutralization test PRNT).

Come mostrato nelle Tabelle 2 e 3, la media geometrica dei titoli (GMT) di GP-ELISA e di PRNT è aumentata dalla pre-vaccinazione alla post-vaccinazione. Più del 93,8 % dei soggetti che hanno ricevuto il vaccino rispondeva ai criteri di risposta sierologica definita come un aumento ? 2 volte rispetto al basale e ? 200 E.U./ml in qualsiasi momento successivo alla vaccinazione mediante

GP-ELISA, e più dell’80,4 % dei soggetti rispondeva ai criteri di risposta sierologica definita come un aumento ? 4 volte rispetto al basale in un qualsiasi momento successivo alla vaccinazione mediante PRNT. Oltre l’80,1 % dei soggetti ha continuato a rispondere ai criteri di risposta sierologica di

GP-ELISA e più del 63,5 % dei soggetti che hanno ricevuto il vaccino ha continuato a rispondere ai criteri di risposta sierologica per il test PRNT a 12 mesi. La rilevanza clinica dei dati di immunogenicità non è attualmente nota.

I dati di efficacia sono stati ottenuti nel Protocollo 010 in Guinea e i dati di immunogenicità sono stati ottenuti nel Protocollo 009 in Liberia, nel Protocollo 011 in Sierra Leone e nel Protocollo 012 negli Stati Uniti, in Canada e in Europa. La sieropositività al basale, l’irradiazione gamma dei campioni per ridurre il rischio di infezione da virus Ebola wild-type degli operatori di laboratorio e altri fattori possono influire sulla risposta immunitaria al vaccino, ciò determina una risposta immunitaria più alta nel Protocollo 012. Sebbene la rilevanza clinica della GMT di GP-ELISA così come la risposta sierologica non sono attualmente note, in base ai dati disponibili si prevede che l’efficacia del vaccino si applicherebbe a soggetti provenienti da Guinea, Liberia, Sierra Leone, Stati Uniti, Canada, Europa o altre parti del mondo.

Tabella 2. Riassunto della Media Geometrica dei Titoli di GP-ELISA dai Protocolli 009, 011 e 012 degli studi clinici

Studio GMT al basale (n)
[IC 95 %]
GMT al Mese 1 (n)
[IC 95 %]
GMT al Mese 6 (n)
[IC 95 %]
GMT al Mese 12* (n)
[IC 95 %]
GMT al Mese 24 (n)
[IC 95 %]
Protocollo 009§ 117,9 (464)
[107,9; 128,7]
994,7 (475)
[915,0; 1.081,3]
712,2 (477)
[659,4; 769,3]
661,4 (475)
[613,2; 713,4]
NA
Protocollo 011§ 92,7 (503)
[85,3; 100,9]
964,3 (443)
[878,7; 1.058,3]
751,8 (383)
[690,6; 818,4]
760,8 (396)
[697,6; 829,8]
NA
Protocollo 012
Gruppo lotti uniformi combinati < 36,11 (696)
[< 36,11;
< 36,11]
1.262,0 (696)
[1.168,9;
1.362,6]
1.113,4 (664)
[1.029,5;
1.204,0]
1.078,4 (327)
[960,6; 1.210,7]
920,3 (303)
[820,4; 1.032,3]
Gruppo ad alta < 36,11 (219) 1.291,9 (219) 1.189,5 (215) 1.135,5 (116) 1.009,1 (105)
dose [< 36,11;
< 36,11]
[1.126,9;
1.481,2]
[1.036,7;
1.364,9]
[934,8; 1.379,3] [830,0; 1.226,7]
Gruppo placebo < 36,11 (124)
[< 36,11;
< 36,11]
< 36,11 (124)
[< 36,11;
< 36,11]
< 36,11 (123)
[< 36,11;
< 36,11]
< 36,11 (65)
[< 36,11;
<36,11]
< 36,11 (65)
[< 36,11;
< 36,11]
La popolazione del set di analisi completo era la popolazione primaria per le analisi di immunogenicità dei Protocolli 009 e 011 ed era composta da tutti i soggetti vaccinati con dati sierologici e che avevano un campione di siero raccolto entro un intervallo di giorni accettabile.
La popolazione di immunogenicità per protocollo era la popolazione primaria per le analisi di immunogenicità del Protocollo 012 e comprendeva tutti i soggetti che erano conformi al protocollo, che avevano ricevuto la vaccinazione, che erano sieronegativi al Giorno 1 e che avevano un campione di siero in uno o più timepoints raccolti entro un intervallo di giorni accettabile.
n = Numero di soggetti che contribuiscono all’analisi.
IC = Intervallo di confidenza; GP-ELISA = Saggio di immunoassorbimento enzimatico dell’anti-glicoproteina umana (E.U./ml); GMT = Media geometrica dei titoli.
*Protocollo 011 dal mese 9-12.
§Protocolli 009 e 011 hanno utilizzato l’irradiazione gamma dei campioni per ridurre il rischio di infezione da virus Ebola wild-type degli operatori di laboratorio.

Tabella 3. Riassunto della Media Geometrica dei Titoli di PRNT dai Protocolli 009, 011 e 012 degli studi clinici

Studio GMT al basale (n)
[IC 95 %]
GMT al Mese 1 (n)
[IC 95 %]
GMT al Mese 6 (n)
[IC 95 %]
GMT al Mese 12* (n)
[IC 95 %]
GMT al Mese 24 (n)
[IC 95 %]
Protocollo 009§ < 35 (428)
[< 35; < 35]
116,8 (477)
[106,0; 128,8]
76,8 (477)
[69,9; 84,4]
100,4 (476)
[91,4; 110,3]
NA
Protocollo 011§ < 35 (438)
[< 35; < 35]
116,0 (437)
[105,7; 127,4]
95,3 (382)
[86,3; 105,3]
119,9 (396)
[107,9; 133,2]
NA
Protocollo 012
Gruppo lotti uniformi combinati < 35 (696)
[< 35; < 35]
202,1 (696)
[187,9; 217,4]
266,5 (664)
[247,4; 287,0]
271,4 (327)
[243,4; 302,7]
267,6 (302)
[239,4; 299,2]
Gruppo ad alta dose < 35 (219)
[< 35; < 35]
236,1 (219)
[207,4; 268,8]
302,1 (215)
[265,2; 344,1]
323,7 (116)
[269,5; 388,8]
342,5 (105)
[283,4; 414,0]
Gruppo placebo < 35 (124)
[< 35; < 35]
< 35 (123)
[< 35; < 35]
< 35 (123)
[< 35; < 35]
< 35 (65)
[< 35; < 35]
< 35 (65)
[< 35; < 35]
La popolazione del set di analisi completo era la popolazione primaria per le analisi di immunogenicità dei Protocolli 009 e 011 ed era composta da tutti i soggetti vaccinati con dati sierologici e che avevano un campione di siero raccolto entro un intervallo di giorni accettabile.
La popolazione di immunogenicità per protocollo era la popolazione primaria per le analisi di immunogenicità del Protocollo 012 e comprendeva tutti i soggetti che erano conformi al protocollo, che avevano ricevuto la vaccinazione, che erano sieronegativi al Giorno 1 e che avevano un campione di siero in uno o più timepoints raccolti entro un intervallo di giorni accettabile.
n = Numero di soggetti che contribuiscono all’analisi.
IC = Intervallo di confidenza; GMT = Media geometrica dei titoli; PRNT = Test di neutralizzazione con riduzione delle placche.
*Protocollo 011 dal mese 9-12.
§Protocolli 009 e 011 hanno utilizzato l’irradiazione gamma dei campioni per ridurre il rischio di infezione da virus Ebola wild-type degli operatori di laboratorio.

Popolazione pediatrica

L’efficacia nei bambini non è stata valutata. In uno studio di Fase I su bambini di età compresa tra 6 e 17 anni (età mediana = 10), i risultati del saggio ELISA e del test di neutralizzazione con pseudovirioni (PsVNA) non validati al Giorno 28 e al Giorno 180 dopo la vaccinazione sono stati simili a quelli osservati negli adulti nello stesso studio (vedere anche paragrafì 4.4 e 4.8).

L’Agenzia europea dei medicinali ha rinviato l’obbligo di presentare i risultati degli studi con Ervebo in uno o più sottogruppi della popolazione pediatrica per la prevenzione della malattia da virus Ebola (vedere paragrafo 4.2 per ìnformazìonì sull’uso pedìatrìco).

Questo medicinale è stato autorizzato con procedura “subordinata a condizioni”. Ciò significa che devono essere forniti ulteriori dati su questo medicinale.

L’Agenzia europea dei medicinali esaminerà almeno annualmente le nuove informazioni su questo medicinale e il riassunto delle caratteristiche del prodotto (RCP) verrà aggiornato, se necessario.


Ervebo: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Ervebo, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Ervebo

Non pertinente.


Ervebo: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Ervebo agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Ervebo è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Ervebo: dati sulla sicurezza

I dati preclinici non rilevano rischi particolari per l’uomo sulla base di studi convenzionali di tossicità a dosi ripetute e tossicità della riproduzione e dello sviluppo.

Quando Ervebo è stato somministrato in femmine di ratto, sono stati rilevati anticorpi contro il virus vaccinico nei feti e nella prole, probabilmente a causa del trasferimento trans-placentare durante la gestazione e dell’acquisizione di anticorpi materni durante l’allattamento, rispettivamente (vedere paragrafo 4.6).

Ervebo somministrato a femmine di ratto non ha avuto effetti sulla capacità di accoppiamento, sulla fertilità o sullo sviluppo embrionale/fetale.

Ervebo somministrato a femmine di ratto non ha avuto effetti sullo sviluppo o sul comportamento della prole.

Valutazione del rischio ambientale (Environmental Risk Assessment, ERA)

Il virus vaccinico è un Organismo Geneticamente Modificato (OGM). È stata condotta una ERA per stabilire l’impatto potenziale di questo vaccino sulla salute umana e sull’ambiente. Poiché questo vaccino si basa sul VSV, un noto agente patogeno del bestiame (ad es., cavalli, bovini, suini), la valutazione del rischio ha compreso specie rilevanti per il VSV wild-type (wt) struttura di questo vaccino.

In uno studio di biodistribuzione condotto sui primati non umani, l’RNA del virus vaccinico è stato rilevato negli organi linfoidi fino a 112 giorni dopo la vaccinazione. Tuttavia, la capacità infettante del virus era rilevata al Giorno 1 e non è stata rilevata la capacità infettante persistente del virus in nessun altro ulteriore timepoint misurato (Giorni 56, 84 e 112).

Sulla base dell’eliminazione virale limitata negli adulti, dei risultati di uno studio di tossicità nei primati non umani e dell’assenza di trasmissione orizzontale nei suini, il rischio complessivo di Ervebo per la salute umana e l’ambiente è considerato trascurabile. Tuttavia, come misura precauzionale, l’esposizione del bestiame a sangue e fluidi corporei dei soggetti vaccinati deve essere evitata per almeno 6 settimane dopo la vaccinazione, per impedire il rischio teorico di diffusione del virus vaccinico. Le persone che sviluppano una eruzione cutanea vescicolare dopo la vaccinazione

devono coprire le vescicole fino a quando non siano guarite. Coprire il sito di iniezione del vaccino o qualsiasi vescicola con un bendaggio adeguato (ad es., qualsiasi bendaggio adesivo o garza e nastro adesivo) che fornisce una barriera fisica di protezione contro un contatto diretto con il fluido vescicolare (vedere paragrafo 4.2). Il bendaggio può essere rimosso in assenza di perdite visibili di fluido. Al fine di evitare l’esposizione non intenzionale al bestiame, assicurarsi che i rifiuti medici e altri materiali di pulizia non entrino in contatto con il bestiame.

Per ulteriori informazioni, vedere paragrafi 4.4 e 6.6.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Ervebo: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Ervebo

Ervebo: interazioni

A scopo precauzionale, è preferibile evitare l’uso di Ervebo durante la gravidanza. Vedere paragrafo 4.6.

Trasmissione

Il virus vaccinico può essere presente nei fluidi biologici come sangue, urina, saliva, liquido seminale, fluidi vaginali, umor acqueo, latte materno, feci, sudore, liquido amniotico e placenta. È stato rilevato RNA del virus vaccinico mediante PCR nel plasma della maggior parte dei soggetti adulti. È stato rilevato RNA del virus vaccinico principalmente dal Giorno 1 al Giorno 7. L’eliminazione del virus vaccinico nelle urine o saliva è stata rilevata mediante PCR in 19 su 299 soggetti adulti e nelle vescicole cutanee in 4 su 10 soggetti adulti. È stato rilevato RNA del virus vaccinico in una vescicola cutanea 12 giorni dopo la vaccinazione in un soggetto su quattro.

L’eliminazione virale è stata osservata più frequentemente nei bambini e negli adolescenti (28/39) rispetto agli adulti.

La trasmissione del virus vaccinico per diretto contatto personale viene accettata come possibilità teorica. I soggetti che ricevono il vaccino devono evitare un contatto diretto con individui ad alto rischio e l’esposizione a sangue e fluidi corporei di questi ultimi almeno 6 settimane dopo la vaccinazione. Gli individui ad alto rischio comprendono:

Individui immunocompromessi e individui in terapia immunosoppressiva (vedere paragrafo sopra),

Donne in gravidanza o in allattamento (vedere paragrafo 4.6),

Bambini di età < 1 anno.

Gli individui che sviluppano una eruzione cutanea vescicolare dopo la vaccinazione devono coprire le vescicole fino a che non siano guarite per minimizzare il rischio di una possibile trasmissione del virus vaccinico attraverso le vescicole aperte. Smaltire i bendaggi contaminati seguendo le linee guida istituzionali o la politica della gestione dei rifiuti sanitari dell’OMS. Vedere paragrafo 5.3.

Teoricamente è anche possibile la trasmissione involontaria del virus vaccinico ad animali e bestiame, vedere di seguito.

Gli individui a cui è stato somministrato Ervebo devono astenersi dalle donazioni di sangue per almeno 6 settimane dopo la vaccinazione.

Trasmissione ad animali e bestiame

La trasmissione del virus vaccinico per contatto diretto con il bestiame viene accettata come possibilità teorica. L’esposizione del bestiame a sangue e fluidi corporei dei soggetti che ricevono il vaccino deve essere evitata per almeno 6 settimane dopo la vaccinazione. Gli individui che sviluppano una eruzione cutanea vescicolare dopo la vaccinazione devono coprire le vescicole fino a che non siano guarite.

Smaltire i bendaggi contaminati seguendo le linee guida istituzionali o la politica della gestione dei rifiuti sanitari dell’OMS. Vedere paragrafo 5.3.

Malattia concomitante

La vaccinazione deve essere posticipata in soggetti con malattia febbrile moderata o severa. La presenza di un’infezione minore non deve comportare un rinvio della vaccinazione.

Trombocitopenia e disturbi della coagulazione

Il vaccino deve essere somministrato con cautela negli individui affetti da trombocitopenia o qualsiasi disturbo della coagulazione poiché, in questi individui possono verificarsi sanguinamenti o formazione di lividi, a seguito della somministrazione per via intramuscolare.

Protezione da malattia causata da Filovirus

Il vaccino non previene la malattia causata da Filovirus diversi dal virus Ebola Zaire. Impatto su test sierologici

Dopo la vaccinazione con Ervebo, gli individui possono risultare positivi agli acidi nucleici della glicoproteina (GP) di Ebola, agli antigeni o agli anticorpi contro la GP di Ebola, che rappresentano i bersagli di alcuni test diagnostici per Ebola. Pertanto, i test diagnostici per Ebola devono essere mirati a sezioni non-GP del virus Ebola.

Sodio

Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per dose ed è considerato essenzialmente “senza sodio”.


Ervebo: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Ervebo: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non sono stati condotti studi sugli effetti di Ervebo sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari.

Ervebo non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco