Farecef: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Farecef (Cefoperazone Sodico): sicurezza e modo d’azione

Farecef (Cefoperazone Sodico) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Di uso selettivo e specifico in infezioni batteriche gravi di accertata o presunta origine da Gram-negativi “difficili” o da flora mista con presenza di Gram-negativi resistenti ai più comuni antibiotici. In particolare il prodotto trova indicazione nelle suddette infezioni, in pazienti defedati e/o immunodepressi.

Farecef: come funziona?

Ma come funziona Farecef? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Farecef

Categoria farmacoterapeutica: Antibatterico beta-lattamico

Codice ATC: J01DA32

Farecef esercita l’azione battericida attraverso l’inibizione della sintesi della parete cellulare batterica. Il Cefoperazone è resistente a molte beta-lattamasi ed è dotato di attività antibatterica ad ampio spettro nei confronti di numerosi germi Gram-positivi, Gram-negativi, aerobi ed anaerobi.


Farecef: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Farecef, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Farecef

Il Cefoperazone non e’ apprezzabilmente assorbito dal tubo gastroenterico. Picco di concentrazione sierica di 22, 33 e 65 mcg/ml in media dopo 1 h dalla somministrazione i.m. di 0,25- 0,5 e 1 g rispettivamente; e di 153, 252 e 340 mcg/ml dopo infusione e.v. per 15 minuti a velocità costante di 1, 2 e 3 g rispettivamente. Legame reversibile con proteine plasmatiche: circa 90%; emivita media nel siero: circa 2 ore, indipendentemente dalla via di somministrazione (nei neonati l’emivita e’ compresa in un range di 6-12 ore, correlato alla durata della gestazione), Farecef raggiunge concentrazioni terapeutiche in tutti i liquidi e tessuti esaminati: liquido ascitico, liquido peritoneale, liquido cefalorachidiano (in pazienti con infiammazione meningea), urine, bile e parete della colecisti, espettorato, polmone, tonsilla palatina, mucosa dei seni paranasali, orecchietta atriale, rene, uretere, prostata, testicoli, utero, tube di Falloppio, tessuto osseo, sangue ombelicale e liquido amniotico. Farecef viene eliminato sia con la bile (70-80%) che con le urine (20-30%). Concentrazioni massime nella bile a 3 h dalla somministrazione e.v. di 2 g; 6000 mcg/ml. Concentrazioni urinarie massime 2,200 mcg/ml (dopo infusione e.v. di 2 g). Il farmaco e’ eliminato in forma attiva (meno dell’1% viene metabolizzato). Farecef non spiazza la bilirubina dal legame con le proteine plasmatiche.


Farecef: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Farecef agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Farecef è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Farecef: dati sulla sicurezza

I dati clinici rivelano assenza di rischi per gli esseri umani sulla base di studi convenzionali di farmacologia di sicurezza, tossicità per somministrazioni ripetute, genotossicità, potenziale cancerogeno, tossicità riproduttiva.

La DL50 nel topo (via orale e sottocutanea) è superiore a 13-15 g/kg; per via endovena, nella stessa specie animale, e’ pari a 4,76 g/kg nei maschi e a 3,84 g/kg nelle femmine.

Negli studi a lungo termine nel cane non ha determinato lesioni istologiche a carico del rene. A dosi di 1-2 g/kg/die per 4 settimane nel ratto non ha provocato lesioni istopatologiche significative a carico dell’orecchio interno. Dosi fino a 10 volte superiori a quelle impiegate nell’uomo non hanno evidenziato nel topo, ratto e scimmia, alcuna compromissione della fertilità ne’ attività teratogena.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Farecef: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Farecef

Farecef: interazioni

Se il cefoperazone viene impiegato in associazione con aminoglicosidi è necessario il monitoraggio della funzionalità renale durante il trattamento. I due farmaci non vanno miscelati nella stessa siringa e devono essere iniettati in sedi diverse, dato che tra essi esiste un’ incompatibilità di ordine chimico-fisico.

Fra le precauzioni d’uso sono descritti gli effetti da contemporanea assunzione di alcool.


Farecef: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Farecef: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Farecef non interferisce con la capacità di guida o l’uso di macchine.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco