Gravibinan: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Gravibinan (Estradiolo Valerato + Idrossiprogesterone Caproato): sicurezza e modo d’azione

Gravibinan (Estradiolo Valerato + Idrossiprogesterone Caproato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Profilassi dell’aborto e trattamento della minaccia d’aborto.

Gravibinan: come funziona?

Ma come funziona Gravibinan? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Gravibinan

Il 17a-idrossiprogesterone e l’estradiolo sono ormoni fisiologicamente presenti nell’organismo femminile.

II 17a-idrossiprogesterone caproato esplica attività di tipo progestinico intensa e prolungata; favorisce il mantenimento della gravidanza, non evidenzia attività di tipo androgeno e non determina virilizzazione dei feti femmina, non interferisce con la regolazione endocrina sessuale, non presenta azione estrogena, antiestrogena, antiluteinica, corticoide.

L’estradiolo valerato non agisce come tale, ma attraverso l’estradiolo che si libera dal legame esterico. I presupposti teorici e sperimentali alla base dell’attività farmacologica di Gravibinan sorgono dalla considerazione che l’aborto abituale dipende sovente da una insufficienza del corpo luteo e dalla conseguente insufficienza dell’endometrio. In questi casi è infatti possibile evidenziare, mediante esami istologici, istochimici e biochimici che la mucosa uterina non è sufficientemente adeguata per l’eventuale annidamento di un uovo fecondato.

La somministrazione di estrogeni associata ai progestinici stabilizza l’endometrio sotto il profilo biochimico e determina una trasformazione secretoria completa, cui consegue un miglioramento delle condizioni nutritive per l’impianto embrionale. La somministrazione dei due componenti associati è più efficace della somministrazione singola di ognuno di essi.

Anche nella minaccia d’aborto l’aggiunta dell’estrogeno al progestinico risulta vantaggioso: è noto che, in caso di insufficienza funzionale del corpo luteo o della placenta, il deficit di produzione ormonale non riguarda solo il progesterone ma anche gli estrogeni.


Gravibinan: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Gravibinan, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Gravibinan

Nell’uomo, dopo somministrazione per via intramuscolare di 17a-idrossiprogesterone caproato marcato, la radioattività nel sangue cresce fino al 5° giomo e mostra poi una lenta discesa: l’escrezione urinaria si innalza fino alla 36a-38a ora, dopo di che si instaura un plateau che si mantiene per 5-6 giorni e che è seguito da una lenta discesa.

Nel giro di 12 -15 giorni si è ritrovato nell’urina il 30% dell’attività e nelle feci il 50%.

La metabolizzazione del 17a-idrossiprogesterone caproato differisce da quella del progesterone e del 17a-idrossiprogesterone e, diversamente da questi steroidi, non dà luogo a pregnantriolo e pregnandiolo. Si ritiene perciò che nell’organismo non si verifichi la scissione dell’estere.

La prolungata attività biologica del prodotto è addebitabile al lento riassorbimento dal luogo di iniezione.

L’estradiolo valerato somministrato per via i.m. viene riassorbito lentamente dal luogo di iniezione; passato in circolo, è rapidamente scisso in 17b-estradiolo ed acido grasso esterificante: il tasso ematico di 17b-estradiolo raggiunge il valore massimo in 3-5 giorni, dopo di che cade lentamente, con una emivita di 4-5 giorni. Dopo iniezione i.m. di 4 mg di estradiolo valerato, l’aumento della concentrazione ematica di 17b-estradiolo perdura per circa 14 giorni. L’estradiolo liberato subisce le stesse modificazioni metaboliche dell’ormone prodotto dall’organismo.


Gravibinan: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Gravibinan agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Gravibinan è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Gravibinan: dati sulla sicurezza

L’associazione 17a-idrossiprogesterone caproato-estradiolo valerato per via sottocutanea nel ratto non ha consentito di evidenziare una DL50 fino a dosi di 40 ml/kg.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Gravibinan: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Gravibinan

Gravibinan: interazioni

Alcuni farmaci, quali i barbiturici, il fenilbutazone, gli idantoinici, la rifampicina, l’ampicillina, accelerano il metabolismo degli ormoni steroidi e pertanto l’effetto terapeutico potrebbe venire ridotto.

È inoltre possibile che il fabbisogno di antidiabetici o di insulina sia accresciuto o ridotto.


Gravibinan: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Gravibinan: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Assenti.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco