Gravibinan: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Gravibinan

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Gravibinan: ultimo aggiornamento pagina: 09/02/2018 (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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GRAVIBINAN

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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1 ml di soluzione contiene: 250 mg di idrossiprogesterone caproato; 5 mg di estradiolo valerato.

03.0 Forma farmaceutica

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Fiale da 2 ml per iniezioni intramuscolari.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Profilassi dell’aborto e trattamento della minaccia d’aborto.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Profilassi dell’aborto abituale e protezione della gravidanza nella ipoplasia uterina Si raccomanda il seguente schema terapeutico: la paziente è invitata a controllare regolarmente la temperatura basale. Dopo l’aumento della temperatura basale, cioè circa al 18° giorno del ciclo, alla paziente si pratica ½ iniezione da 2 mi di Gravibinan.

Se non si è verificato il concepimento la temperatura basale ritorna alla norma della fase premestruale e si verifica una normale emorragia, talvolta lievemente più intensa. In taluni casi la caduta della temperatura basale può ritardare di 2-3 giorni.

Qualora la mancata comparsa di un flusso mestruale e la persistenza di una temperatura basale elevata inducano a pensare all’inizio di una gravidanza, va somministrata immediatamente ½ fiala da 2 ml di Gravibinan per via intramuscolare.

Circa una settimana dopo la mancata comparsa della mestruazione, quindi a partire dalia 6° settimana di gravidanza (la gravidanza viene calcolata dal 1° giorno dell’ultima mestruazione), si raddoppia la posologia: iniezione settimanale di una fiala di Gravibinan da 2 ml per i primi mesi, talora anche più a lungo. Circa 2 settimane dopo la mancata comparsa della mestruazione si dovrebbe convalidare la diagnosi con un test biologico o immunologico di gravidanza.

Se una paziente con tendenza ad aborto abituale viene sottoposta a trattamento a gravidanza già iniziata, è in ogni modo utile praticare una terapia associata con gestageni ed estrogeni. In questo caso si somministrerà immediatamente 1 fiala da 2 ml di Gravibinan. II trattamento va proseguito con iniezioni settimanali di 1 fiala di Gravibinan da 2 ml per i primi mesi, in alcuni casi anche più a lungo.

Trattamento della minaccia d’aborto

Nella fase iniziale del trattamento va somministrata una fiala da 2 ml di Gravibinan 2 volte alla settimana, con contemporaneo riposo a letto, fino all’arresto dell’emorragia.

Successivamente è bene proseguire con 1 fiala da 2 ml di Gravibinan alla settimana per alcune settimane finché la paziente, nonostante abbia lasciato il letto, non presenta più emorragie né disturbi.

L’ulteriore prosecuzione del trattamento con Gravibinan sarà deciso in rapporto alla singola situazione.

04.3 Controindicazioni

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Tromboflebite in atto o pregressa o manifestazioni vascolari di natura trombotica o situazioni tromboflebitiche preesistenti.

Itteri congeniti familiari, stati subitterici in genere o gravi epatopatie.

Accertata o sospetta neoplasia mammaria o genitale.

Metrorragie di natura non accertata. Anemia drepanocitica.

Intenso prurito o herpes gestationis nell’anamnesi.

Disturbi del metabolismo lipidico congeniti o acquisiti.

Ipersensibilità già note ai componenti.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Prima di iniziare il trattamento con Gravibinan si consiglia di effettuare un accurato esame generale e ginecologico, compresa la palpazione delle ghiandole mammarie; è inoltre opportuno accertare la eziologia della minaccia d’aborto o dell’aborto abituale.

Quale conseguenza dell’effetto sedativo del Gravibinan sulla motilità uterina, potrebbe verificarsi la ritenzione di un complesso embrionale morto.

In caso di terapia protratta per lungo tempo si rende quindi necessario accertare mediante adeguati esami e test di gravidanza la persistenza o meno dello stato gravidico. In caso di insuccesso del trattamento di un aborto imminente ed in seguito al raschiamento uterino, che in questi casi si rende necessario, può talvolta manifestarsi, 8-14 giorni dopo, una emorragia da privazione, dovuta al graduale declino dell’effetto del Gravibinan. Essa peraltro non richiede alcun trattamento particolare.

Come tutte le soluzioni oleose il Gravibinan deve essere iniettato intramuscolo. In caso di iniezione intravasale potrebbe insorgere una embolia oleosa.

II trattamento deve essere interrotto quando si verificano nei soggetti trattati le seguenti manifestazioni morbose: disturbi della vista, emicrania classica, temporanea afasia, paralisi o perdita della coscienza; sintomi di flebiti o di complicazioni tromboemboliche improvviso ingrossamento, dolore o dolenzia alla pressione di fibromi uterini; aumento di pressione arteriosa in soggetti precedentemente normotesi o ipotesi.

Gli estrogeni possono provocare ritenzione idrica. Nei casi in cui ciò è indesiderabile, come in presenza di disfunzioni cardiache o renali, di epilessia o di asma è necessario usare cautela.

II trattamento deve essere eseguito sotto attenta sorveglianza medica particolarmente in caso di pazienti con manifeste o sospette malattie epatiche, con ipertensione, con grave depressione nell’anamnesi ed in pazienti diabetiche o con predisposizione al diabete.

Quando sono necessarie prove di funzionalità epatica o endocrina i risultati non devono essere considerati attendibili se la terapia non è stata interrotta da 2-4 mesi.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Alcuni farmaci, quali i barbiturici, il fenilbutazone, gli idantoinici, la rifampicina, l’ampicillina, accelerano il metabolismo degli ormoni steroidi e pertanto l’effetto terapeutico potrebbe venire ridotto.

È inoltre possibile che il fabbisogno di antidiabetici o di insulina sia accresciuto o ridotto.

04.6 Gravidanza e allattamento

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La somministrazione di associazioni estroprogestiniche in gravidanza deve essere consentita soltanto nei casi in cui il loro impiego sia assolutamente indispensabile (infertilità da insufficienza della seconda fase, minaccia di aborto da insufficiente attività del corpo luteo gravidico, deficit ormonale).

È bene ricordare che quantità di estro-progestinici possono riscontrarsi nel latte di madri che fanno uso di tali farmaci.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Assenti.

04.8 Effetti indesiderati

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Oltre alle manifestazioni di cui si fa cenno al paragrafo 4.4, possono verificarsi: nausea, vomito, ittero, cefalea, tensione mammaria, ritenzione di liquidi, modificazioni del peso corporeo e della libido, modificazioni nel senso depressivo dell’umore, eruzioni cutanee, prurito; può raramente comparire, generalmente solo in donne predisposte, pigmentazione al volto la cui intensità può essere accentuata dalla esposizione ai raggi solari.

04.9 Sovradosaggio

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Non sono stati segnalati né previsti casi di sovradosaggio.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Il 17a-idrossiprogesterone e l’estradiolo sono ormoni fisiologicamente presenti nell’organismo femminile.

II 17a-idrossiprogesterone caproato esplica attività di tipo progestinico intensa e prolungata; favorisce il mantenimento della gravidanza, non evidenzia attività di tipo androgeno e non determina virilizzazione dei feti femmina, non interferisce con la regolazione endocrina sessuale, non presenta azione estrogena, antiestrogena, antiluteinica, corticoide.

L’estradiolo valerato non agisce come tale, ma attraverso l’estradiolo che si libera dal legame esterico. I presupposti teorici e sperimentali alla base dell’attività farmacologica di Gravibinan sorgono dalla considerazione che l’aborto abituale dipende sovente da una insufficienza del corpo luteo e dalla conseguente insufficienza dell’endometrio. In questi casi è infatti possibile evidenziare, mediante esami istologici, istochimici e biochimici che la mucosa uterina non è sufficientemente adeguata per l’eventuale annidamento di un uovo fecondato.

La somministrazione di estrogeni associata ai progestinici stabilizza l’endometrio sotto il profilo biochimico e determina una trasformazione secretoria completa, cui consegue un miglioramento delle condizioni nutritive per l’impianto embrionale. La somministrazione dei due componenti associati è più efficace della somministrazione singola di ognuno di essi.

Anche nella minaccia d’aborto l’aggiunta dell’estrogeno al progestinico risulta vantaggioso: è noto che, in caso di insufficienza funzionale del corpo luteo o della placenta, il deficit di produzione ormonale non riguarda solo il progesterone ma anche gli estrogeni.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Nell’uomo, dopo somministrazione per via intramuscolare di 17a-idrossiprogesterone caproato marcato, la radioattività nel sangue cresce fino al 5° giorno e mostra poi una lenta discesa: l’escrezione urinaria si innalza fino alla 36a-38a ora, dopo di che si instaura un plateau che si mantiene per 5-6 giorni e che è seguito da una lenta discesa.

Nel giro di 12 -15 giorni si è ritrovato nell’urina il 30% dell’attività e nelle feci il 50%.

La metabolizzazione del 17a-idrossiprogesterone caproato differisce da quella del progesterone e del 17a-idrossiprogesterone e, diversamente da questi steroidi, non dà luogo a pregnantriolo e pregnandiolo. Si ritiene perciò che nell’organismo non si verifichi la scissione dell’estere.

La prolungata attività biologica del prodotto è addebitabile al lento riassorbimento dal luogo di iniezione.

L’estradiolo valerato somministrato per via i.m. viene riassorbito lentamente dal luogo di iniezione; passato in circolo, è rapidamente scisso in 17b-estradiolo ed acido grasso esterificante: il tasso ematico di 17b-estradiolo raggiunge il valore massimo in 3-5 giorni, dopo di che cade lentamente, con una emivita di 4-5 giorni. Dopo iniezione i.m. di 4 mg di estradiolo valerato, l’aumento della concentrazione ematica di 17b-estradiolo perdura per circa 14 giorni. L’estradiolo liberato subisce le stesse modificazioni metaboliche dell’ormone prodotto dall’organismo.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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L’associazione 17a-idrossiprogesterone caproato-estradiolo valerato per via sottocutanea nel ratto non ha consentito di evidenziare una DL50 fino a dosi di 40 ml/kg.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Olio di ricino per preparazioni iniettabili; benzile benzoato.

06.2 Incompatibilità

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Non sono note incompatibilità.

06.3 Periodo di validità

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Cinque anni.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Nessuna.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Ogni confezione di Gravibinan contiene 1 fiala di vetro scuro, classe idrolitica I sec. F.U., da 2 ml.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Non pertinente.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Schering S.p.A. – Via Mancinelli, 11 – 20131 Milano

Licenza: Schering AG – Berlino (Germania)

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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Gravibinan 1 fiala da 2 ml: A.I.C. n. 022270033

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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Gravibinan 1 fiala da 2 ml: 15 ottobre 1971/1° giugno 2000

10.0 Data di revisione del testo

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2000

FARMACI EQUIVALENTI (stesso principio attivo)

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