Intrastigmina: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Intrastigmina (Neostigmina Metilsolfato): sicurezza e modo d’azione

Intrastigmina (Neostigmina Metilsolfato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Distensione addominale, meteorismo ed atonia intestinale post-operatorie, ritenzione urinaria.

Intrastigmina: come funziona?

Ma come funziona Intrastigmina? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Intrastigmina

Categoria farmacoterapeutica: Parasimpaticomimetici, Neostigmina. Codice ATC: N07AA01

La neostigmina inibisce l’idrolisi dell’acetilcolina competendo con l’acetilcolina per l’attacco dell’acetilcolinesterasi nei siti della trasmissione colinergica.

Essa migliora l’attività colinergica facilitando la trasmissione degli impulsi attraverso le giunzioni neuromuscolari. Essa ha anche, un effetto colinergico-mimetico diretto sul muscolo scheletrico e probabilmente sui gangli autonomi delle cellule e dei neuroni del sistema nervoso centrale.

Le neostigmina viene idrolizzata dalla colinesterasi ed è inoltre metabolizzata dagli enzimi microsomiali nel fegato.


Intrastigmina: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Intrastigmina, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Intrastigmina

Dopo somministrazione orale, la neostigmina è rapidamente assorbita ed eliminata. Il legame proteico con l’albumina serica umana varia dal 15 al 25%. In uno studio su 5 pazienti con miastenia grave, il livello massimo plasmatico fu rilevato a 30 minuti, e l’emivita variava da 51 a 90 minuti.

Circa l’80% del farmaco veniva eliminato nelle urine entro 24 ore; circa il 50% in forma immodificata ed il 30% come metabolita.

Dopo somministrazione intramuscolare, l’emivita plasmatica varia da 47 a 60 minuti con un’emivita media di 53 minuti.

Gli effetti clinici della neostigmina iniziano generalmente entro 20-30 minuti dopo l’iniezione intramuscolare e terminano dopo 2,5-4 ore.


Intrastigmina: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Intrastigmina agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Intrastigmina è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Intrastigmina: dati sulla sicurezza

Valori medi della DL50 nel topo: 0,3 – 0,02 mg/kg i.v.; 0,54 – 0,03 mg/kg s.c.; 0,395 – 0,025 mg/kg i.m.

Valori medi della DL50 nel ratto: 0,315 – 0,019 mg/kg i.v.; 0,445 – 0,032 mg/kg s.c.; 0,423 – 0,032 mg/kg i.m.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Intrastigmina: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Intrastigmina

Intrastigmina: interazioni

Miorilassanti ad azione periferica – la neostigmina non deve essere utilizzata congiuntamente a farmaci miorilassanti depolarizzanti (quali la succinilcolina, nota

anche

come suxametonio, ed il decametonio); essa può di fatto prolungare il blocco di fase I indotto da questi farmaci.

La neostigmina antagonizza efficacemente gli effetti dei miorilassanti non depolarizzanti (es. tubocurarina, gallamina, pancuronio e mivacurio).

Alcuni anestetici generali e locali, farmaci antiaritmici, gli antibiotici aminoglicosidici ed altre sostanze che interferiscono con la trasmissione neuromuscolare, dovrebbero essere usati, nel corso del trattamento con il prodotto, con notevole cautela, specie in soggetti affetti da miastenia grave.

Antimuscarinici – gli antimuscarinici come l’atropina antagonizzano e reinvertono gli effetti muscarinici (parasimpaticomimetici) della neostigmina.

Chinina, clorochina e idrossiclorochina – gli antimalarici possono antagonizzare gli effetti della neostigmina aumentando il blocco neuromuscolare non-depolarizzante.

Aminoglicosidi – gli effetti della neostigmina sono antagonizzati dagli aminoglicosidi. Clindamicina – gli effetti della neostigmina sono antagonizzati dalla clindamicina.

Litio – gli effetti della neostigmina sono antagonizzati dal litio.

Polimixine – colistina (polimixina E) ed altre polimixine antagonizzano l’effetto della neostigmina.

Agenti antiaritmici – procainamide, propafenone e chinidina antagonizzano gli effetti della neostigmina.

Beta-bloccanti – propanololo, atenololo ed altri beta-bloccanti possono interagire con neostigmina potenziando i suoi effetti, con possibilità di indurre bradicardia e ipotensione.

Calcioantagonisti – verapamil e diltiazem possono antagonizzare la neostigmina ed indurre un aumentato blocco muscolare o un incremento del rischio di bradicardia.

Corticosteroidi – i corticosteroidi possono ridurre gli effetti anticolinesterasici della neostigmina.

Antistaminici – gli antistaminici agiscono come farmaci anticolinergici, antagonizzando gli effetti farmacologici della neostigmina.

Ciclopropano e anestetici inalatori alogenati – l’inibizione dell’attività della colinesterasi plasmatica da parte della neostigmina riduce il metabolismo di questi anestetici, comportando un incremento del rischio di tossicità. In caso di anestesia locale è di solito raccomandato l’uso di anestetici non-estere derivati che non interagiscono con la neostigmina.

Digossina – un aumentato rischio di bradicardia è stato osservato con l’uso contemporaneo di neostigmina e digossina.


Intrastigmina: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Intrastigmina: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non risultano limitazioni.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco