Isoselect: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Isoselect (Aminoacidi): sicurezza e modo d’azione

Isoselect (Aminoacidi) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Encefalopatia epatica.

Supporto nutrizionale e metabolico a breve e medio termine del paziente cirrotico.

Supporto nutrizionale e metabolico in tutti gli stati caratterizzati da un catabolismo muscolare (Traumi – Interventi chirurgici – Decorso post- operatorio – Stati settici di varia natura – Condizioni di stress di qualsiasi entità nel paziente epatopatico), da sola o in associazione ad altre soluzioni aminoacidiche.

Isoselect: come funziona?

Ma come funziona Isoselect? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Isoselect

ATC: B05BA01

Soluzione di L-Aminoacidi ad alto contenuto in aminoacidi a catena ramificata e basso contenuto in aminoacidi aromatici e solforati.

Gli aminoacidi ramificati sono preferenzialmente degradati in periferia (muscolo scheletrico) ed in misura molto ridotta dal fegato e possono esercitare effetti regolatori specifici sulla velocità di sintesi e degradazione proteica in vari tessuti, fra cui quello epatico e muscolare, tanto che, oltre a partecipare ai normali processi metabolici e di sintesi proteica, gli aminoacidi ramificati svolgono un importante ruolo pro-anabolico ed anti-catabolico.

L’azoto ottenuto dal metabolismo muscolare degli aminoacidi ramificati viene trasportato al fegato sotto forma di aminoacidi gluconeogenetici (alanina e glutamina) e partecipa quindi non solo al metabolismo energetico dell’organismo in toto, ma, attraverso la produzione di glutamina, contribuisce a migliorare la funzionalità di organi e tessuti critici per la omeostasi e la sopravvivenza nelle condizioni di stress. Infatti la glutamina è un aminoacido essenziale per la corretta funzionalità delle cellule del sistema immunitario (linfociti e macrofagi), dei fibroblasti (cellule chiave per tutti i processi di cicatrizzazione) e delle cellule del tratto enterico, la cui integrità viene ritenuta un requisito essenziale per la prevenzione della Sindrome da Insufficienza d’organo Multipla (MOF). Infine la glutamina a livello renale contribuisce in modo notevole all’eliminazione dell’ammoniaca e quindi contribuisce al mantenimento di un corretto equilibrio acido-base.

Nell’insufficienza epatica cronica è stata ampiamente documentata una riduzione della concentrazione di aminoacidi a catena ramificata ed un aumento della concentrazione degli aromatici e solforati, non solo plasmatica, dove si osserva un rapporto (valina) + (leucina) + (isoleucina) / (fenilalanina)

+ (tirosina) inferiore ad 1 (il valore normale è di 3 – 3,5), ma anche liquorale, visto che tali aminoacidi utilizzano lo stesso sistema di trasporto per superare la barriera emato-encefalica. Si ritiene che tale rapporto sia un fattore importante per la patogenesi dell’encefalopatia epatica. La causa di questa alterazione dell’aminoacidogramma plasmatico risiede nell’aumentata utilizzazione degli aminoacidi a catena ramificata da parte del muscolo, per scopi essenzialmente energetici, mentre l’aumento degli aromatici e solforati sarebbe dovuto all’effetto combinato di un aumento del catabolismo proteico muscolare, con aumentata produzione, combinato ad una ridotta metabolizzazione epatica.

Gli aminoacidi aromatici, che sono i precursori di alcuni fisiologici neurotrasmettitori (adrenalina, noradrenalina, serotonina), se presenti in elevate concentrazioni possono attivare vie metaboliche, normalmente non significative, con la sintesi di prodotti dotati di debole attività neurotrasmettitrice (i c. d. falsi neurotrasmettitori, tra i quali la octopamina e la feniletanolamina sono i più noti) in grado di interferire con il normale processo di trasmissione dell’impulso nervoso. A questi composti, più che all’iperammoniemia, viene riconosciuto un ruolo importante nella genesi dell’encefalopatia epatica.

I dati che avevano documentato un ruolo importante dell’iperammoniemia nella genesi dell’encefalopatia epatica sarebbero anch’essi inseribili in un quadro di alterazione del metabolismo aminoacidico. E’ noto che la barriera ematoencefalica è permeabile all’ammoniaca, ma tale prodotto, assai tossico, viene utilizzato dagli astrociti per sintetizzare glutamina, che per attraversare la barriera emato-encefalica utilizzerebbe, in uscita ed in entrata, lo stesso carrier degli altri aminoacidi neutri.

Il quadro complessivo è quello di un aumento plasmatico di aromatici che vengono trasportati all’interno del liquor in grandi quantità non solo per la loro alta concentrazione, ma anche per la ridotta concentrazione di ramificati, che utilizzano lo stesso sistema di trasporto, ma anche per un’aumentata produzione cerebrale di glutamina che favorirebbe l’ingresso degli aromatici. Tali aminoacidi sarebbero i responsabili della sintesi dei falsi neurotrasmetitori implicati nella genesi delle turbe dello stato di coscienza.

Il razionale per la somministrazione di aminocidi ramificati nel paziente con cirrosi epatica ed encefalopatia si basa sui seguenti punti:

Come fonte preferenziale di energia, considerate le alterazioni metaboliche dei pazienti cirrotici (relativa intolleranza al glucosio, alterazione del metabolismo lipidico e della chetogenesi, ipermetabolismo), gli aminoacidi ramificati possono soddisfare una quota rilevante del fabbisogno energetico.

La somministrazione di aminoacidi ramificati comporta una inibizione della proteolisi muscolare ed uno stimolo della sintesi proteica a livello muscolare ed epatico: tale effetto, nell’uomo, è probabilmente più caratteristico dell’acido o- cheto-isocaproico, il cheto-derivato della leucina (nei ratti, l’effetto specifico di ogni singolo aminoacido ramificato ha un’entità variabile in relazione alla specie.

Gli aminoacidi neutri (“large neutral amino acids” in particolare gli aminoacidi ramificati e gli aromatici fenilalanina, tirosina, triptofano, oltre a metionina ed istidina) competono fra di loro nel passaggio attraverso la barriera emato-encefalica e nel trasporto dentro le cellule neuronali mediante il sistema L. Nella cirrosi la riduzione dei livelli plasmatici dei ramificati, causata da una maggior utilizzazione metabolica di essi, facilita il passaggio degli aromatici (che sono precursori di falsi neurotrasmettitori, coinvolti nello sviluppo dell’encefalopatia). La somministrazione di aminoacidi ramificati ne riporta verso la norma i livelli plasmatici, correggendo così lo squilibrio fra ramificati ed aromatici responsabile dell’encefalopatia. Alla normalizzazione del profilo aminoacidemico plasmatico concorre anche l’effetto anticatabolico dei ramificati, che riduce la liberazione di aminoacidi aromatici della proteolisi.

Riequilibrando il profilo aminoacidemico plasmatico può essere normalizzata anche la sintesi periferica di falsi neurotrasmettitori (responsabile almeno in parte delle alterazioni del tono vascolare della cirrosi).

L’impiego degli aminoacidi ramificati nella sintesi di acido glutammico e di glutammina è anche stato considerato, in studi sperimentali, quale fattore protettivo contro la neurotossicità dell’ammoniaca.

Nei pazienti cirrotici in condizioni di stress, come pure in stati post-traumatici di varia eziologia e nella sepsi, gli elementi appena menzionati (rilevanti per la somministrazione di aminoacidi ramificati nella semplice condizione di cirrosi con encefalopatia) vanno considerati insieme ad altri elementi importantissimi: il marcato ipercatabolismo proteico ed il contemporaneo aumento dei processi selettivi di sintesi proteica (quelli finalizzati alla difesa contro i microrganismi

aggressori e alla riparazione dei danni tissutali) che caratterizzano gli stati di stress post-traumatico e la sepsi. In tali condizioni è necessario somministrare dosi di aminoacidi più alte del normale per limitare le conseguenze dell’ipercatabolismo proteico e per sostenere i processi di sintesi.

Quindi non è sufficiente la somministrazione di soli aminoacidi ramificati, ma deve essere ricercato un effetto vantaggioso cumulativo della somministrazione di alte dosi di aminoacidi ramificati insieme a dosi adeguate di tutti gli altri aminoacidi.

Negli stati post-traumatici e nella sepsi, dove si osserva un elevato catabolismo proteico, la necessità di supportare metabolicamente cellule essenziali per la risposta immunitaria e cicatriziale e la frequente associazione di uno stato encefalopatico analogo a quello della cirrosi, consigliamo la somministrazione di alte dosi di aminoacidi ramificati in associazione a dosi adeguate di tutti gli altri aminoacidi.

Lo scopo dell’arricchimento in aminoacidi ramificati è quello di fornire in determinate situazioni (soprattutto stati post-traumatici di varia eziologia, sepsi, ustioni) un sostegno nutrizionale più approppriato ai fini del controllo del catabolismo proteico causato dalla malattia, ed ai fini dello stimolo della sintesi proteica e del miglioramento del metabolismo energetico.

La somministrazione di alte dosi di aminoacidi ramificati induce nella cirrosi (ed in parte nella sepsi) una normalizzazione del profilo aminoacidemico, un miglior metabolismo dell’ammoniaca ed un miglioramento conseguente dello stato di encefalopatia, aumentando il numero dei pazienti che si risvegliava dal coma epatico rispetto ai trattamenti convenzionali e promuovendo un più rapido risveglio, anche se l’effetto sulla sopravvivenza è incerto e l’effetto positivo appare legato anche al raggiungimento di uno stato di anabolismo, e dipende quindi da un adeguato apporto di calorie.

Negli stati di stress (trauma, intervento chirurgico, sepsi) si osserva un bilancio azotato fortemente negativo a causa dell’ipercatabolismo muscolare e viscerale che si realizza nell’ambito di una mobilizzazione acuta dei depositi di carboidrati, lipidi e proteine al fine di mantenere condizioni metaboliche ottimali per la reazione di difesa e per la guarigione delle ferite. In particolare aumenta la velocità di degradazione proteica nel muscolo schelettrico con lo scopo di mettere a disposizione dell’organismo grandi quantità di aminoacidi liberi per i seguenti processi:

sintesi proteiche selettive (riparazione dei tessuti lesi e sintesi di anticorpi, cellule ed altri elementi che partecipano alla risposta immunitaria);

uso di aminoacidi gluconeogenetici per il mantenimento della gluconeogenesi epatica;

ossidazione degli aminoacidi ramificati, che divengono substrati preferenziali per la produzione di energia.

Aumentando la gravità e la durata della sepsi, si riduce la concentrazione plasmatica di aminoacidi ramificati utilizzati in grande quantità dal muscolo, ed aumenta quella di aminoacidi aromatici (ottenuti dall’ipercatabolismo proteico e non facilmente metabolizzati da parte del fegato). In questo ambito la somministrazione di una miscela di aminoacidi arricchita con ramificati (e povera in aromatici e solforati) contribuisce, analogamente a quanto sopra

menzionato per la cirrosi, a riequilibrare l’aminoacidigramma plasmatico. La rilevanza di un simile effetto è legata anche al fatto che per lo sviluppo dell’encefalopatia settica viene considerato responsabile un meccanismo simile a quello indicato per l’encefalopatia cirrotica.

Analogamente a quanto menzionato in precedenza, con alte dosi di aminoacidi ramificati si fornisce anche un substrato energetico preferenziale per il muscolo e si tenta di ottimizzare l’impiego degli altri aminoacidi contemporaneamente somministrati (grazie alle proprietà anti-cataboliche e pro-anaboliche dei ramificati). L’effetto sulla sintesi proteica epatica ed il miglioramento delle difese del paziente hanno implicazioni importanti ai fini della sopravvivenza.

Un altro elemento importante, infine, è il ruolo dei ramificati come donatori di azoto per la sintesi di glutamina (il cui fabbisogno come substrato energetico per le cellule del sistema immune, intestinali e renali, aumenta notevolmente in tali condizioni).


Isoselect: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Isoselect, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Isoselect

——


Isoselect: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Isoselect agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Isoselect è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Isoselect: dati sulla sicurezza

——


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Isoselect: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Isoselect

Isoselect: interazioni

e interazioni di alcun genere.


Isoselect: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Isoselect: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

i Non pertinente.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco