Metilbetasone: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Metilbetasone (Metilprednisolone Emisuccinato Sodico): sicurezza e modo d’azione

Metilbetasone (Metilprednisolone Emisuccinato Sodico) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Tutte quelle della terapia glicorticoidea. In particolare:

Stati asmatici; stati di shock e collasso.

Artrite reumatooide; reumatismo articolare acuto

Apoplessia

Metilbetasone: come funziona?

Ma come funziona Metilbetasone? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Metilbetasone

Nella serie dei derivati sintetici del cortisone, il Metilbetasone (metilprednisolone) è caratterizzato da favorevole rapporto tra attività antiinfiammatoria e tollerabilità con minore inibizione del sistema ACTH secernente, minore interferenza sul metabolismo glucidico e proteico e sul ricambio idro-elettrolitico, minore incidenza di effetti psicotropi e migliore tolleranza gastrica.

Caratteristiche del prednisolone emisuccinato sodico (Metilbetasone solubile) sono l’elevata solubilità in acqua e la rapida disponibilità nella forma fisiologicamente attiva, che lo rendono particolarmente adatto nella terapia corticosteroidea parenterale a pronto effetto.


Metilbetasone: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Metilbetasone, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Metilbetasone

L’emivita del metilprednisolone è di circa 200 minuti e risulta tra le più elevate nei confronti di altri corticosteroidi di sintesi.

Il Metilbetasone solubile viene rapidamente scisso nell’organismo determinando l’immediata disponibilità del farmaco nella forma fisiologicamente attiva (alcool libero). Inoltre, per la presenza del gruppo metilico in posizione 6-alfa, il prednisolone è assai scarsamente legato alla transcortina, proteina plasmatica specifica per il trasporto dei glicocorticoidi.


Metilbetasone: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Metilbetasone agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Metilbetasone è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Metilbetasone: dati sulla sicurezza

La DL50 (mg/kg) del principio attivo è di circa 550 (i.m.) nel ratto e nel topo.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Metilbetasone: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Metilbetasone

Metilbetasone: interazioni

Nei pazienti con ipoprotrombinemia si consiglia prudenza nell’associare l’acido acetilsalicilico ai corticosteroidi.


Metilbetasone: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Metilbetasone: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non si conoscono effetti negativi del farmaco sulla capacità di guidare e sull’uso delle macchine.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco