Numient: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Numient (Levodopa + Carbidopa Monoidrato): sicurezza e modo d’azione

Numient (Levodopa + Carbidopa Monoidrato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Trattamento sintomatico di pazienti adulti affetti da morbo di Parkinson.

Numient: come funziona?

Ma come funziona Numient? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Numient

Categoria farmacoterapeutica: farmaci antiparkinsoniani: agentidopaminergici, codice ATC: N04BA02

Meccanismo d’azione

La levodopa è un precursore della dopamina e viene somministrata come terapia sostitutiva della dopamina nel morbo di Parkinson.

La carbidopa è un inibitore della decarbossilasi degli amminoacidi aromatici periferica. Previene il metabolismo della levodopa a dopamina nella circolazione periferica, garantendo che una

quotamaggiore della dose raggiunga il cervello, dove la dopamina esercita i propri effetti terapeutici. Unadose di inferiore di levodopa può essere utilizzata quandoviene co-somministrata assieme a carbidopa, riducendo l’incidenza e la gravità degli effetti indesiderati periferici.

Effetti farmacodinamici

In seguito a somministrazione orale la levodopa viene rapidamente decarbossilata a dopamina nei tessuti extracerebrali, pertanto solo una piccola porzione di una data dose viene trasportata immutata al sistema nervoso centrale. Per questo motivo, sono necessarie dosi elevate di levodopa per ottenere un effetto terapeutico adeguato, che spesso possono essereaccompagnate da nausea e altre reazioni avverse, alcune delle quali sono attribuibili alla dopamina che si forma nei tessuti extracerebrali.

La carbidopa inibisce la decarbossilazione della levodopa periferica. Non attraversa la barriera emato- encefalica e non influisce sul metabolismo della levodopa all’interno del sistema nervoso centrale.

Dato che l’attività inibente della decarbossilasi si limita ai tessuti extracerebrali, la somministrazione di carbidopa assieme a levodopa rende disponibile una quantità maggiore di levodopa nel cervello. L’aggiunta di carbidopa alla levodopa riduce gli effetti periferici (nausea, vomito) dovuti alla decarbossilazione della levodopa; tuttavia, la carbidopa non diminuisce le reazioni avverse dovute agli effetti centrali della levodopa.

Efficacia e sicurezza clinica

Pazienti con morbo di Parkinson naive alla levodopa APEX-PD

L’efficacia di Numient in pazienti con morbo di Parkinson in fase iniziale è stata stabilita in una sperimentazione clinica randomizzata, in doppio cieco, controllata con placebo, a dose fissa, a gruppi paralleli, di 30 settimane su 381 pazienti con una durata mediana della malattia di 1 anno e precedente esposizione limitata o assente alla levodopa e agli agonisti della dopamina. I pazienti hanno continuato la terapia concomitante stabile con un medicinale antiparkinsoniano. I pazienti eleggibili sono stati randomizzati (1:1:1:1) al placebo o a una di tre dosi fisse di levodopa/carbidopa 145 mg/36,25 mg, 245 mg/61,25 mg o 390 mg/97,5 mg tre volte al giorno. Ai pazienti non era consentito ricevere levodopa o inibitori delle catecol-O-metil transferasi (COMT) supplementari. I pazienti trattati con il medicinale a base di levodopa/carbidopa a rilascio modificato hanno iniziato il trattamento alla dose di 95 mg di levodopa/23,75 mg di carbidopa tre volte al giorno (TID). La dose è stata aumentata a partire dal Giorno 4 e la dose bersaglio massima (390 mg di levodopa/97,5 mg di carbidopa TID) è stata raggiunta entro il Giorno 22.

L’endpoint di efficacia primario era la variazione media rispetto al basale del punteggio della scala unificata di valutazione del Parkinson (UPDRS) Parte II (attività quotidiane) più il punteggio motorio della Parte III alla settimana 30 o al momento della conclusione anticipata. Ognuno dei tre trattamenti con levodopa/carbidopa a rilascio modificato è risultato, dal punto di vista statistico, significativamente migliore rispetto al placebo nella misura primaria (Tabella 4).

Tabella 4: Variazione media rispetto al basale del punteggio UPDRS Parte II più Parte III alla settimana 30 (o al momento della conclusione anticipata) in pazienti con morbo di Parkinson naive alla levodopa (APEX-PD)

Punteggio UPDRS medio (Parte II e Parte III)a)

Variazione rispetto al basale

Trattamento Basaleb)

Settimana 30

(o al momento della conclusione anticipata)

alla settimana30 (o al momento della

conclusione anticipata)c)

Placebo 36,5 35,9 ?0,6
Numient 145 mgd) 36,1 24,4 ?11,7 e)
Numient 245 mgd) 38,2 25,3 ?12,9 e)
Numient 390 mgd) 36,3 21,4 ?14,9 e)

Nella scala UPDRS, punteggi maggiori indicano una compromissione di gravità maggiore

Tutti i valori sono basati su 361 pazienti della popolazione ‘intent to treat’ in possesso di valori validi alla fine dello studio

I numeri negativi indicano un miglioramento rispetto al valore basale

Tre volte al giorno

Il valore p è inferiore a 0,05 rispetto al placebo

Pazienti con morbo di Parkinson in stadio avanzato

L’efficacia e la sicurezza di Numient nei pazienti con morbo di Parkinson in stadio avanzato sono state valutate in 2 studi condotti in doppio cieco controllativerso farmaco attivo: lo studio in parallelo ADVANCE-PD (studio IPX066-B09-02; di 22 settimane) e lo studio in crossover ASCEND-PD (studio IPX066-B-09-06 Parte 1; di 11 settimane).

In entrambi gli studi, l’endpoint primario era costituito dalla percentuale di tempo “off” durante le ore di veglia. I principali endpoint secondari comprendevano il tempo “off”, il tempo “on” senza discinesia problematica e punteggio UPDRS Parti II+III. Nello studio ADVANCE-PD, è stata valutata anchel’impressione clinica globale della variazione.

ADVANCE-PD

Lo studio ADVANCE-PD era uno studio di 22 settimane che prevedeva un aggiustamento della dose per 3 settimane del trattamento pre-studio con levodopa/carbidopaa rilascio immediato prima del passaggio a Numient di 6 settimane.Successivamente i pazienti sono stati randomizzati per un periodo di trattamento sperimentale in doppio cieco di 13 settimane con levodopa/carbidopa a rilascio immediato ottimizzato o Numient. Complessivamente 471 pazienti inclusi sono stati mantenuti in un regime stabile di almeno 400 mg al giorno di levodopa prima dell’ingresso nella sperimentazione. La somministrazione di medicinali antiparkinsoniani concomitanti è stata mantenuta stabile. Ai pazienti non era consentito ricevere medicinali a base di levodopa/carbidopa o inibitori delle catecol-O-metil transferasi (COMT) supplementari durante la sperimentazione. In totale sono stati randomizzati 393 pazienti (età media 63,2 anni; 65 % maschi).

ASCEND-PD

Lo studio ASCEND-PD era uno studio randomizzato, in doppio cieco, , con 2 trattamenti, di 2 periodi, in crossover, in cui sono stati inclusi110 pazienti mantenuti in un regime stabile di levodopa/carbidopa/entacapone (LCE) contenente almeno 400 mg al giorno di levodopa. La frequenza di somministrazione minima è stata di quattro volte al giorno per almeno 4 settimane dopo l’ingresso nella sperimentazione. I medicinaliantiparkinsonianiconcomitanti sono stati mantenuti stabili nel corso dello studio.Il trattamento LCE è stato convertito inNumient per un periodo di 6 settimane. Dopo la conversione della dose,91 pazienti inclusi nello studio (età media: 64,1 anni; 75% maschi) sono stati randomizzati per ricevere Numientseguito da LCE pre-studio o viceversa. Tutti i dati di efficacia si basano su 84 pazienti che hanno completato lo studio, a eccezione dei dati del diario del paziente che fanno riferimento a 83 soggetti. Ciascun periodo dello studio in doppio cieco è durato 2 settimane.

Nell’intervallo fra questi due periodi, tutti i pazienti hanno ricevuto il trattamento in aperto con Numient per 1 settimana.

I medicinali concomitanti registrati con maggiore frequenza per il morbo di Parkinson nei pazienti randomizzati sono stati gli agonisti della dopamina (64 %) e gli inibitori della MAO (37 %).

Risultati

I risultati principali dello studio sono riepilogati nella Tabella 5.

Tabella 5: Risultati principali degli studi sul morbo di Parkinson in stadio avanzato

Studio ADVANCE-PD ASCEND-PD (crossover)
Numero di pazienti
N di ingressi 471 110
N di conversioni 450 110
N di randomizzati 393 91
N di completati 368 84
Caratteristiche dei pazienti randomizzati
Età [anni (DS)] 63,2 (9,4) 64,1 (9,3)
Durata PD [anni (DS)] 7,4 (4,5) 10,0 (5,3)
Esiti
Bracci dello studio Numient IR L-dopa† Numient LCE
n=201 n=192 n=84
Dose (mg), media (range) 1330
(570; 5.390)
800
(400; 2.000)
1495
(735; 4.900)
600
(400; 1.600)
Percentuale di tempo “off”*
Basale, media 36,9 % 36,0 % 36,1 %
Endpoint, media 23,8 29,8 % 24,0 % 32,5 %
Differenza (IC 95 %) -5,8% (-8,8; -2,7) -8,6% (-12,4; -4,7)
Valore p < 0,0001 < 0,0001
Tempo “off” (ore)*
Basale, media 6,1 5,9 5,9
Variazione all’endpoint 2,2 -1,0 -2,1 -0,7
Differenza (IC 95 %) -1,0 (-1,5; -0,5) -1,4 (-2,1; -0,8)
Valore p < 0,0001 < 0,0001
Tempo “on” senza discinesia problematica (ore)*
Basale, media 10,0 10,1 9,8
Variazione all’endpoint +1,9 +0,8 +1,5 +0,1
Differenza (IC 95 %) 1,0 (0,5; 1,5) 1,4 (0,7; 2,0)
Valore p 0,0002 < 0,0001
Punteggio UPDRSII-III
Basale, media 32,3 32,4 32,0
Variazione all’endpoint -5,7 -2,1 -2,7 -0,3
Differenza (IC 95 %) -4,0 (-5,9; -2,0) -2,6 (-4,8; -0,4)
Valore p < 0,0001 0,0233
Analisi dei rispondenti
?1 ora di miglioramento in tempo “off”
(IC 95%)
63,2 %
(56,5; 69,9)
45,3 %
(38,3; 52,4)
64,0 %
(54,1; 74,0)
50,0 %
(39,6; 60,5)
Valore p < 0,0001 0,0094
Notevole miglioramento di CGI-C (IC95 %) 40,0 %
(33,2; 46,8)
13,7 %
(8,8; 18,6)
N/D N/D
Valore p < 0.0001 N/D

Abbreviazioni: CGI-C: impressione clinica globale della variazione rispetto al basale; IC: intervallo di confidenza; IR: rilascio immediato; LCE: Levodopa/Carbidopa/Entacapone; L-dopa†: Levodopa/Carbidopa; LS: minimi quadrati; PD: morbo di Parkinson; SD: deviazione standard; N/D: non disponibile.

*Nello studio ADVANCE-PD è stato utilizzato un modello di analisi della covarianza (ANCOVA) per la fine dello studio con il trattamento e i centri come effetti principali e il termine dell’interazione per il trattamento per centro e basale come covariata.

I dati dello studio ASCEND-PD sono stati analizzati mediante un’analisi con modello misto standard della varianza. Trattamento, sequenza e periodo sono stati inseriti come effetti fissi, mentre i fattori intra e inter soggetto sono stati considerati effetti random. Nello studio ASCEND- PD non si sono verificate evidenze di effetti su periodo, sequenza/riporto (valori p tutti > 0,10).

Popolazione pediatrica

L’Agenzia europea dei medicinali ha previsto l’esonero dall’obbligo di presentare i risultati degli studi con Numient in tutti i sottogruppi della popolazione pediatrica per il trattamento del morbo di Parkinson idiopatico(vedere paragrafo 4.2 per informazioni sull’uso pediatrico).


Numient: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Numient, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Numient

Assorbimento

Levodopa

La farmacocinetica di Numient è stata valutata dopo dosi singole in soggetti sani e dopo dosi singole e multiple in pazienti con morbo di Parkinson. La farmacocinetica della dose singola in adulti sani dopo somministrazione orale di 2 capsule di 195 mg levodopa/48,75 mg carbidopa è presentata in Figura 1.

Tempo (h)

Numient 2 x 195 mg

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Levodopa (ng/ml)

Figura 1: Profili della concentrazione media nel tempo delle concentrazioni plasmatiche di levodopa in 22 adulti dopo una singola dose orale di 2 capsule di Numient da 195 mg levodopa/48,75 mg carbidopa

La biodisponibilità di levodopa nei pazienti trattati con Numient era pari a circa il 70 % rispetto alla levodopa/carbidopa a rilascio immediato. Per dosi comparabili, Numient determina una concentrazione di picco (Cmax) pari al 30 % di quella di levodopa/carbidopa a rilascio immediato. A seguito di un picco iniziale ottenuto dopo circa un’ora, le concentrazioni plasmatiche vengono mantenute per circa 4-5 ore prima di diminuire. Le concentrazioni plasmatiche di picco vengono raggiunte dopo circa 4,5 ore. Nei pazienti con morbo di Parkinson la farmacocinetica di dosi multiple era comparabile alla farmacocinetica della dose singola, ossia si osservava un minimo accumulo di levodopa nel caso del medicinale a base di levodopa/carbidopa a rilascio modificato.

In seguito a somministrazione multipla ai pazienti, levodopa/carbidopa a rilascio modificato ha dimostrato fluttuazioni ridotte delle concentrazioni plasmatiche di levodopa, con un indice di fluttuazione picco-valle di 1,5, con minimoaccumulo di levodopa.

Carbidopa

In seguito a somministrazione orale del medicinalea base di levodopa/carbidopa a rilascio modificato, la concentrazionemassima si osservava dopo circa 3,5 ore. La biodisponibilità di carbidopa con questo medicinale, rispetto alle compresse di levodopa e carbidopa a rilascio immediato, era di circa il 50 %.

Effetto dei pasti

Nei soggetti sani la somministrazione orale del prodotto a base di levodopa/carbidopa a rilascio modificato dopo un pasto ad alto contenuto di grassi e ad alto contenuto calorico ha ridotto la Cmaxdi levodopa del 21 %. L’entità complessiva dell’assorbimento di levodopa (AUCinf) era simile (aumento del 13 %) a quella osservata nello stato di digiuno. La somministrazione con un pasto ad alto contenuto di grassi e ad alto contenuto calorico ritarda fino a 2 ore l’assorbimento della levodopa.

In seguito a somministrazione del contenuto delle capsule rigide a rilascio modificato cosparso su una piccola quantità di cibo morbido, come la purea di mele, la velocità e l’entità dell’assorbimento della levodopa erano simili a quelle osservate nello stato di digiuno.

La levodopa compete per il trasporto con alcuni amminoacidi, pertanto i pasti ad alto contenuto proteico possono compromettere l’assorbimento della levodopa.

Distribuzione

Levodopa

La levodopa è legata alle proteine plasmatiche solo in piccola quantità (10-30 %). La levodopa attraversa la barriera emato-encefalica per mezzo di trasportatori attivi per amminoacidi neutri di grosse dimensioni.

Carbidopa

La carbidopa è legata alle proteine plasmatiche per circa il 36 %. La carbidopa non attraversa la barriera emato-encefalica a dosi clinicamente rilevanti.

Biotrasformazione

Levodopa

La levodopa viene metabolizzata estensivamente in vari metaboliti. Le due vie metaboliche maggiori sono la decarbossilazione da parte della dopa decarbossilasi (DDC) e l’O-metilazione da parte della catecol-O-metiltransferasi (COMT). La levodopa inalterata rappresenta meno del 10 % dell’escrezione urinaria totale. L’emivita di eliminazione in fase terminale della levodopa, la forma attiva di attività antiparkinsoniana, è di circa 2 ore in presenza di carbidopa.

Carbidopa

La carbidopa è metabolizzata in due metaboliti principali: acido o-metil-3-metossi-4- idrossifenilpropionico e acido ?-metil-3,4-diidrossi-fenilpropionico. Questi due metaboliti sono eliminati principalmente nell’urina inalterati o come glucuronidi. La carbidopa inalterata rappresenta il 30 % dell’escrezione urinaria totale. L’emivita di eliminazione in fase terminale della carbidopa è di circa 2 ore.

Linearità della dose

Numient mostra una farmacocinetica proporzionale alla dose sia per la levodopa che per la carbidopa nell’intervallo di concentrazioni posologiche di levodopa da 95 mg a 245 mg.

Insufficienza renale

L’escrezione renale di levodopa intatta rappresenta solo circa il 10 % della clearance. Pertanto, una funzionalità renale compromessa può potenzialmente avere un piccolo effetto sull’esposizione alla levodopa. Occorre somministrare con cautela levodopa/carbidopa a rilascio modificato ai pazienti con grave insufficienza renale (vedere paragrafo 4.2).

Insufficienza epatica

Non sono stati condotti studi sulla farmacocinetica della levodopa e della carbidopa nei pazienti con insufficienza epatica (vedere paragrafo 4.2). Occorre somministrare con cautela levodopa/carbidopa a rilascio modificato ai pazienti con grave insufficienza epatica.

Popolazione pediatrica

Non sono stati condotti studi sulla farmacocinetica della levodopa e della carbidopa somministrate come Numientnei bambini.

Anziani

Negli studi di farmacocinetica condotti nei pazienti dopo una singola dose di Numient,l’esposizione sistemica alla levodopa aumentava generalmente all’aumentare dell’età, con valori di AUC in media superiori di circa il 15 % negli anziani (? 65 anni) rispetto ai soggetti più giovani (< 65 anni).

Sesso

Levodopa

Dopo una singola dose di Numientnei pazienti con morbo di Parkinson, l’AUC plasmatica e la Cmax della levodopa erano maggiori nelle donne rispetto agli uomini (in media 37 % per l’AUC e 35 % per la Cmax). Queste differenze sono spiegabili principalmente in base al minor peso corporeo delle donne.


Numient: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Numient agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Numient è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Numient: dati sulla sicurezza

I dati preclinici non rivelano rischi particolari per l’uomo sulla base di studi convenzionali di safety pharmacology, tossicità a dosi ripetute, genotossicità, potenziale cancerogeno.

Tossicologia riproduttiva

Sia la levodopa sia combinazioni di carbidopa e levodopa hanno provocato malformazioni viscerali e scheletriche nei conigli.

Non sono stati osservati effetti sugli organi riproduttivi maschili o femminili negli studi di tossicologia a dosi ripetute in topi, ratti o scimmie con levodopa in monoterapia o in associazione a carbidopa.

Tuttavia, la levodopa ha dimostrato di influenzare lievemente il comportamento di accoppiamento nei ratti maschi.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Numient: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Numient

Numient: interazioni

Inibitori delle monoamino ossidasi:

Gli inibitori non selettivi delle monoamino ossidasi devono essere interrotti almeno 2 settimane prima dell’avvio del trattamento con le capsule di medicinale a base di levodopa/carbidopa a rilascio modificato (vedere paragrafo 4.3).

Numient può essere assunto in concomitanza alla dose raccomandata di un inibitore delle MAO selettivo per l’inibitore delle MAO di tipo B, come la selegilina e la rasagilina. Esiste una nota interazione farmaco-farmaco fra levodopa e gli inibitori delle MAO di tipo B che potenzia gli effetti di levodopa. La combinazione può essere associata a grave ipotensione ortostatica.

È possibile che la dose di levodopa debba essere ridotta quando viene aggiunto un inibitore delle MAO selettivo per il tipo B. I pazienti devono terapia essere mantenuti alla dose minima necessaria per ottenere il controllo dei sintomi e ridurre al minimo le reazioni avverse.

Antagonisti del recettore D2 della dopamina, benzodiazepine e isoniazide

Gli antagonisti del recettore D2 della dopamina (per es. fenotiazine, butirrofenoni, risperidone), le benzodiazepine e isoniazide possono ridurre gli effetti terapeutici della levodopa. I pazienti che assumono questi medicinali assieme a levodopa/carbidopa devono essere monitorati attentamente per la perdita di risposta terapeutica.

Antidepressivi triciclici

Si sono avute rare segnalazioni di reazioni avverse, comprese ipertensione e discinesia, derivanti dall’uso concomitante di antidepressivi triciclici e levodopa/carbidopa.

Antipertensivi

È stata osservata ipotensione posturale sintomatica quando combinazioni di levodopa e un inibitore della decarbossilasi sono aggiunti al trattamento di pazienti già in terapia con alcuni antipertensivi.

Durante la fase di titolazione del trattamento con questo medicinale a base di levodopa/carbidopa a rilascio modificato, possono rendersi necessari aggiustamenti della dosedeimedicinali antipertensivi.

Anticolinergici

I medicinali anticolinergici possono agire in modo sinergico con la levodopa, allo scopo di migliorare i tremori.L’uso concomitante può tuttavia provocare un peggioramento dei disturbi motori involontari. I medicinali anticolinergici possono compromettere l’effetto della levodopa, a causa di un ritardo dell’assorbimento. Può essere necessario un aggiustamento della dose di levodopa.

Fenitoina e papaverina:

Si sono avute rare segnalazioni che gli effetti benefici della levodopa, nel morbo di Parkinson, sono annullati dalla fenitoina e dalla papaverina. I pazienti che assumono questi medicinali insiemea levodopa/carbidopa devono essere monitorati attentamente per la perdita di risposta terapeutica.

Inibitori delle COMT

L’effetto della co-somministrazione di questo prodotto a base di levodopa/carbidopa a rilascio modificatoe di inibitori delle COMT come entacapone non è stato studiato. L’aggiunta di entacapone a levodopa/carbidopa ha dimostrato di aumentare la biodisponibilità della levodopa del 30 %. È possibile che la dose delle capsule di medicinale a base di levodopa/carbidopa a rilascio modificatodebba essere ridotta in caso di uso concomitante di inibitori delle COMT.

Sali ferrosi:

Levodopa/carbidopa e sali ferrosi o multivitamine contenenti sali ferrosi devono essere co- somministrati con cautela. I sali ferrosi possono formare chelati con levodopa e carbidopa. I prodotti contenenti solfato ferroso devono essere somministrati separatamente da levodopa/carbidopa, con l’intervallo più lungo possibile tra le somministrazioni (vedere paragrafo 4.2).

Interazione con l’alcol

In vivo, la co-somministrazione di Numient con quantità di alcol fino al 40 % volume/volume (vol./vol.) non ha determinato un rilascio immediato e improvviso (effetto “dose dumping”) della levodopa o della carbidopa.

Interazione con i pasti

Nei soggetti adulti la somministrazione orale di Numient dopo un pasto ad alto contenuto di grassi e ad alto contenuto calorico ha ridotto la Cmaxdella levodopa del 21 %, mentre l’entità complessiva dell’assorbimento di levodopa (AUCinf) era simile (aumento del 13 %) a quella osservata nello stato di digiuno (vedere paragrafo 5.2).La somministrazione concomitante di pasti ad alto contenuto di grassi e calorie ritarda l’assorbimento della levodopa fino a 2 ore (vedere paragrafo 4.2).

In seguito a somministrazione del contenuto delle capsule rigide a rilascio modificato cosparso su una piccola quantità (per es. 2 cucchiai)di cibo morbido, come la purea di mele, yogurt o budino, la velocità e l’entità dell’assorbimento della levodopa erano simili a quelle osservate nello stato di digiuno.

La levodopa compete per il trasporto con alcuni amminoacidi, pertanto i pasti ad alto contenuto proteico possono compromettere l’assorbimento della levodopa.

Effetti della levodopa e della carbidopa sul metabolismo di altri medicinali

Gli effetti di inibizione o induzione della levodopa e della carbidopa non sono stati indagati.


Numient: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Numient: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

La levodopa compromette in modo notevole la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. Alcuni effetti indesiderati come la sonnolenza e i capogiri segnalati con queste capsule di levodopa/carbidopa a rilascio modificato possono influire sulla capacità di alcuni pazienti di guidare veicoli e utilizzare macchinari.

I pazienti trattati con le capsule di levodopa/carbidopa a rilascio modificato che manifestano sonnolenza e/o episodi di sonno improvviso devono essere informati di astenersi dalla guida di veicoli o da attività nelle quali la compromissione della vigilanza possa mettere loro stessi o altri a rischio di gravi lesioni o di morte (per es. utilizzo di macchinari), fino alla risoluzione di tali episodi ricorrenti e della sonnolenza (vedere anche paragrafo 4.4).

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco