Oncocarbide: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Onco-carbide (Idroxicarbamide): sicurezza e modo d’azione

Onco-carbide (Idroxicarbamide) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Risposte terapeutiche significative si ottengono con ONCO CARBIDE nella leucemia mieloide cronica e nelle altre sindromi mieloproliferative croniche (trombocitemia essenziale, policitemia vera e mielofibrosi idiopatica). ONCO CARBIDE è anche indicato nel trattamento dei soggetti affetti da anemia falciforme omozigote.

ONCO CARBIDE è indicato nel trattamento dei carcinomi primari a cellule squamose (o epidermoidali) della testa e del collo, escluso delle labbra, in combinazione con 5- Fluorouracile e radioterapia.

Onco-carbide: come funziona?

Ma come funziona Onco-carbide? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Onco-carbide

Categoria farmaco terapeutica: Altri agenti antineoplastici Codice ATC: ATC:L01XX05

ONCO CARBIDE, idrossicarbamide (idrossiurea), è un farmaco ad azione antineoplastica disponibile per l’impiego orale. Il meccanismo d’azione specifico dell’idrossicarbamide (idrossiurea) non è del tutto noto. Tuttavia si ritiene che il farmaco provochi un’inibizione immediata della sintesi del DNA agendo da inibitore della ribonucleotide reduttasi senza interferire con la sintesi del RNA o della proteina.

Nell’anemia falciforme, l’idrossicarbamide (idrossiurea) induce un aumento della concentrazione dell’emoglobina fetale (HbF). L’HbF interferisce con la polimerizzazione dell’HbS e di conseguenza ostacola la falcizzazione dell’eritrocita. Negli studi clinici con l’idrossicarbamide (idrossiurea) è stato osservato un aumento significativo dell’HbF rispetto al valore iniziale.


Onco-carbide: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Onco-carbide, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Onco-carbide

L’Idrossicarbamide (idrossiurea) viene bene assorbita a livello gastroenterico. Il picco dei livelli plasmatici si osserva intorno alle 2 ore dopo somministrazione orale. L’emivita plasmatica è dell’ordine di circa 2 ore. Circa l’80% del farmaco viene metabolizzato ad urea a livello epatico ed escreto con le urine entro 12 ore.

L’Idrossicarbamide (idrossiurea) raggiunge concentrazioni apprezzabili a livello del sistema nervoso centrale.


Onco-carbide: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Onco-carbide agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Onco-carbide è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Onco-carbide: dati sulla sicurezza

La tossicità per somministrazione singola per via orale è stata esaminata nel ratto e nel topo. La DL50 è risultata pari a 7330 mg/Kg nel topo e 5780 mg/Kg nel ratto. Studi di tossicità per somministrazione ripetuta (subacuta e cronica), effettuati nel ratto, nel cane e nella scimmia, hanno evidenziato ipoplasia midollare dose-dipendente di intensità da lieve a moderata; solo con i dosaggi più elevati superiori alla dose clinica, si sono osservati atrofia testicolare con blocco della spermatogenesi, perdita di peso, effetti cardiovascolari ed alterazioni ematologiche.

L’Idrossicarbamide (idrossiurea) è un farmaco citostatico e, per il suo meccanismo d’azione comune ad altri farmaci antitumorali, è ipotizzabile che possa avere potenziali effetti sulla riproduzione, sulla mutagenesi, sulla teratogenesi e sulla carcinogenesi.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Onco-carbide: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Onco-carbide

Onco-carbide: interazioni

Non vi sono dati sul potenziale di interazione di idrossicarbamide (idrossiurea) con altri farmaci.

L’esperienza clinica da tempo acquisita, indica che l’idrossicarbamide (idrossiurea) non ha un elevato potenziale di interazione.

L’uso concomitante con altri farmaci mielosoppressivi o radioterapia può aumentare il rischio della depressione midollare o altri eventi avversi.

Evitare l’uso concomitante di vaccini con virus attenuati, terapia con immunosoppressori. Evitare l’uso concomitante di Inibitori della transcrittasi inversa, analoghi nucleosidici. Rischio di vasculite col concomitante o pregresso uso di interferon. Evitare l’ uso concomitante di vaccini inattivati (poliomielite), uso di ciclosporina e tacrolimus.


Onco-carbide: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Onco-carbide: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare e sull’uso di macchinari.

Non ci sono presupposti né evidenze che il farmaco possa modificare l’attenzione ed i tempi di reazione.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco