Pilobloc: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Pilobloc (Timololo Maleato + Pilocarpina Cloridrato): sicurezza e modo d’azione

Pilobloc (Timololo Maleato + Pilocarpina Cloridrato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Trattamento dell’incremento della pressione intraoculare quando occorre una terapia con più di un principio attivo nei pazienti affetti da: glaucoma primario ad angolo aperto, ipertensione oculare e glaucoma capsulare quando il trattamento con un beta-bloccante solo o con pilocarpina sola non è stato soddisfacente.

Pilobloc: come funziona?

Ma come funziona Pilobloc? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Pilobloc

ATC codice: S01EB51

La pilocarpina è un agente parasimpaticomimetico con effetti muscarinici tipici dell’acetilcolina. L’applicazione topica della pilocarpina nell’occhio provoca contrazione pupillare, spasmo dell’accomodazione e un transitorio aumento della pressione intraoculare (IOP), seguita da una più persistente caduta della pressione. Si ritiene che la diminuzione della pressione intraoculare sia provocata dalla costrizione del muscolo liscio dello sfintere pupillare e del muscolo ciliare, sì da determinare un aumento della tensione sul solco sclerale, che amplia l’angolo della camera anteriore e altera fisicamente la configurazione del trabecolato, sicchè diviene più facile il flusso dell’umor acqueo. La pilocarpina è stata riconosciuta da lungo come un miotico, per contrarre le pupilla e ridurre la pressione intraoculare in vari tipi di glaucoma.

Il timololo è un antagonista dei recettori adrenergici beta-1 e beta-2 e l’effetto di abbassamento della pressione intraoculare è molto probabilmente la conseguenza di una minore produzione di umore acqueo. Non presenta alcuna attività simpaticomimetica intrinseca significativa, né alcun effetto depressivo diretto sul miocardio o un’attività anestetica locale (di stabilizzazione della membrana). Degli effetti sistemici dopo l’applicazione nell’occhio si possono incontrare (vedere paragrafo 4.4).

Con l’associazione di pilocarpina e timololo nella stessa goccia ci si aspetta una riduzione sinergica della pressione intraoculare, in quanto gli effetti della pilocarpina e del timololo sull’abbassamento della pressione sono mediati da meccanismi differenti. Il collirio Pilobloc, applicato localmente all’occhio, riduce sia la pressione intraoculare elevata sia quella normale, accompagnata o no da glaucoma. Una pressione intraoculare elevata è il maggiore fattore di rischio nella patogenesi della perdita del campo visivo nel quadro di un glaucoma. Nei pazienti affetti da glaucoma con angolo della camera anteriore chiuso l’obiettivo immediato è la riapertura di questo angolo. Ciò richiede un restringimento della pupilla ad opera di un miotico. Un agente bloccante beta-adrenergico da solo ha scarso o nessun effetto sulla pupilla. Nella sua composizione Pilobloc contiene un miotico e può essere usato per ridurre un’elevata pressione intraoculare nel glaucoma ad angolo chiuso.

Le proprietà farmacodinamiche di Pilobloc collirio con o senza conservante sono identiche. In volontari sani, dopo la somministrazione di una singola dose, si è constatata un’eguale riduzione della pressione intraoculare, della visione da lontano e del diametro pupillare.


Pilobloc: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Pilobloc, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Pilobloc

La pilocarpina penetra rapidamente attraverso la cornea quando è applicata in soluzione nell’occhio. Lo spasmo dell’accomodazione e la costrizione pupillare iniziano già 10 minuti dopo l’applicazione topica della pilocarpina e raggiungono l’effetto massimo in un’ora. La miosi e la diminuzione della pressione intraoculare si mantengono per alcune ore, ma lo spasmo di accomodazione scompare già dopo due ore.

Il timololo è ben assorbito se preso oralmente, ma è sottoposto ad un notevole effetto di primo passaggio del processo metabolico ed è escreto soprattutto attraverso i reni. La pressione intraoculare diminuisce entro 2 ore dall’applicazione locale, raggiunge l’effetto massimo in 3-4 ore e perdura da 8 fino a 16 ore. L’inizio della riduzione della pressione intraoculare in seguito alla somministrazione di Pilobloc può essere constatato già un’ora dopo la somministrazione di una dose singola. L’effetto massimo si ottiene solitamente entro 3 ore e una significativa riduzione della pressione intraoculare può persistere per un periodo di almeno 12 ore con una singola dose.

Il cloruro di benzalconio ha un effetto minimo sull’assorbimento dei principi attivi di Pilobloc collirio e non riveste alcuna importanza clinica.


Pilobloc: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Pilobloc agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Pilobloc è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Pilobloc: dati sulla sicurezza

I test di mutagenicità hanno indicato che il timololo è negativo sia in vitro che in vivo. Durante uno studio di due anni sulla somministrazione orale del maleato idrogenato di timololo ai ratti, è stato osservato un aumento statisticamente significativo (p<0,05) dell’incidenza del feocromocitoma surrenale nei ratti maschi che hanno ricevuto una dose 300 volte superiore alla dose orale massima raccomandata per gli esseri umani (1 mg/kg/giomo). Tali modificazioni non si sono verificate nei ratti che hanno ricevuto una dose da 25 a 100 volte superiore alla dose orale massima raccomandata per gli esseri umani. In uno studio effettuato durante tutto l’arco di vita dei topi a cui è stato somministrato oralmente il timololo, è stato osservato un aumento statisticamente significativo (p£0,05) dell’incidenza di tumori polmonari benigni e maligni, nonché del polipo uterino benigno nei topi femmine trattati con una dose di 500 mg/kg/giomo.

Tuttavia, un tale aumento non è stato riscontrato a dosi di 5 o 50 mg/kg/giomo.

Allo stesso modo, l’adenocarcinoma della ghiandola mammaria è stato osservato di frequente a dosi di 500 g/kg/giomo. Ciò è stato attribuito ai livelli di prolattina sierica riscontrati nei topi femmine a dosi di timololo di 500 g/kg/giomo, ma non a dosi di 5 o 50 mg/kg/giomo.

Gli studi sulla riproduzione e la fertilità nei ratti non hanno mostrato effetti collaterali sulla fertilità maschile e femminile a dosi di timololo fino a 150 volte superiori alla dose massima raccomandata.

Non vi sono studi a lungo termine relativi agli effetti della pilocarpina sugli animali per valutare i potenziali effetti cancerogeni, mutageni e di indebolimento sulla fertilità.

Lesioni all’epitelio corneale sono state segnalate nei conigli dopo un mese di applicazione locale sia di timololo che di pilocarpina. Questa lieve citotossicità è reversibile. L’assorbimento, l’irritazione acuta e la tossicità cronica fino a 6 mesi di Pilobloc collirio sono stati valutati in quattro studi per un totale di 142 conigli. Sulla base di frequenti esami oftalmici, di risultati necroscopici, di determinazioni biochimiche nonché di esami macroscopici ed istopatologici, non vi è alcuna evidenza di un effetto irritante o tossico che possa essere attribuito a Pilobloc collirio somministrato due volte al giomo.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Pilobloc: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Pilobloc

Pilobloc: interazioni

Un’attenta osservazione del paziente è consigliata quando Pilobloc è somministrato a pazienti che assumono farmaci depletori di catecolamine, quali la reserpina, in quanto possono verificarsi effetti sinergici, ipotensione e/o un’accentuata bradicardia che può provocare vertigini, sincope o ipotensione posturale. Si raccomanda cautela nella somministrazione contemporanea di Pilobloc collirio e calcio-antagonisti, a causa di possibili disturbi della conduzione atrioventricolare, insufficienza ventricolare sinistra e ipotensione.

In pazienti dalla funzione cardiaca compromessa si dovrebbe evitare di somministrare unitamente Pilobloc e agenti bloccanti dei canali del calcio.

Non è raccomandata la somministrazione concomitante di Pilobloc e dei farmaci seguenti: amiodarone, anestetici alogenati volatili, anti-aritmici (propafenone e agenti di classe Ia), baclofen, clonidina e lidocaina.

Si deve prestare attenzione se i seguenti agenti vengono somministrati assieme al Pilobloc: insulina od ipoglicemizzanti orali (vedere paragrafo 4.4), mezzi di contrasto iodati, FANS, antidepressivi, corticosteroidi, meflochina, antispastici muscolari depolarizzanti, antistaminici, petidina, anticolinergici sistemici, glucosidi e alcaloidi della rauwolfia. Il Pilobloc può inibire l’efficacia dei farmaci simpaticomimetici e simili al curaro.


Pilobloc: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Pilobloc: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

La miosi di solito causa difficoltà nell’adattamento al buio. Si deve consigliare al paziente la più grande cautela nel guidare al buio e nell’intraprendere altre mansioni rischiose in ambienti con scarsa illuminazione.

Una visione confusa a breve termine può presentarsi dopo l’instillazione di Pilobloc.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco