Quixil: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Quixil (Proteina Coagulabile Umana + Trombina Umana): sicurezza e modo d’azione

Quixil (Proteina Coagulabile Umana + Trombina Umana) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Quixil è utilizzato come trattamento di sostegno in chirurgia, per facilitare l’emostasi laddove le tecniche chirurgiche standard risultino non sufficienti.

L’efficacia è stata dimostrata in interventi di chirurgia epatica ed ortopedica (vedere 5.1).

Quixil: come funziona?

Ma come funziona Quixil? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Quixil

Categoria farmacoterapeutica: emostatici per uso topico, codice ATC: B02BC.

Il sistema di adesione della fibrina avvia l’ultima fase della coagulazione fisiologica del sangue. La conversione del fibrinogeno in fibrina si verifica attraverso la scissione del fibrinogeno in monomeri di fibrina e fibrinopeptidi. I monomeri di fibrina si aggregano formando un coagulo di fibrina. Il Fattore XIIIa, che è una forma del Fattore XIII attivata dalla trombina, lega la fibrina. Gli ioni di calcio sono necessari sia per la conversione del fibrinogeno che per la reticolazione della fibrina.

Col progredire della cicatrizzazione della ferita, la plasmina induce un’accresciuta attività fibrinolitica ed ha inizio la decomposizione della fibrina in prodotti di degradazione della medesima. La degradazione proteolitica della fibrina è inibita dall’acido tranexamico.

Studi clinici che dimostrano l’emostasi e la sigillatura tissutale sono stati condotti nell’ambito della chirurgia epatica (resezioni epatiche e trapianti di fegato) e della chirurgia ortopedica (artroprotesi totali dell’anca e del ginocchio). Inoltre, è stato realizzato uno studio di Fase II in ambito di chirurgia vascolare (endarterectomia carotidea). Il disegno di questi studi ed il numero di pazienti coinvolti sono sintetizzati nella tabella seguente:

Intervento chirurgico Disegno di Fase dello studio Numero di pazienti
Resezione epatica Studio multicentrico di Fase III; in singolo cieco, randomizzato, a gruppi paralleli, controllato rispetto al trattamento standard Totale 121. Gruppo Quixil: 58. Gruppo di controllo: 63
Trapianto di fegato da donatore imparentato vivente Studio clinico comparativo di Fase II; aperto, non-randomizzato, con controllo attivo Totale 34. Gruppo Quixil: 17. Gruppo di controllo 17
Resezione epatica e trapianto parziale del fegato Studio prospettico di Fase II; aperto, non comparativo 21 pazienti tutti trattati con Quixil
Artroprotesi totale dell’anca Studio multicentrico di Fase III; in singolo cieco, randomizzato, controllato Totale 97. Gruppo Quixil: 54. Gruppo di controllo: 43
Artroprotesi totale del ginocchio Studio multicentrico di Fase III; in singolo cieco, randomizzato, controllato Totale: 59 pazienti. Gruppo Quixil: 29. Gruppo di controllo: 30
Artroprotesi totale del ginocchio Studio multicentrico di Fase III; in singolo cieco, randomizzato, a gruppi paralleli, controllato rispetto al trattamento standard Totale: 53. Gruppo Quixil: 25. Gruppo di controllo 28
Artroprotesi totale dell’anca Studio pilota di Fase II; aperto, per il confronto fra tre regimi di somministrazione di Quixil nell’artroprotesi totale d’anca con controlli storici abbinati 13 pazienti tutti trattati con Quixil
Endarterectomia carotidea con innesto in PTFE Studio prospettico pilota di Fase II; in singolo cieco, randomizzato, con controllo attivo Totale: 20. Gruppo Quixil: 10. Gruppo di controllo: 10

Gli studi clinici effettuati nell’ambito della chirurgia epatica comprendevano otto pazienti pediatrici di cui cinque aventi un’età inferiore ai 2 anni. In uno studio realizzato su 59 pazienti sottoposti a intervento di artroprotesi totale del ginocchio, Quixil si è dimostrato emostaticamente efficace nei pazienti trattati con Eparina a Basso Peso Molecolare prima dell’intervento chirurgico.


Quixil: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Quixil, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Quixil

Quixil è destinato esclusivamente all’uso epilesionale; la somministrazione per via endovascolare è controindicata. Pertanto, non sono stati eseguiti sull’uomo studi farmacocinetici endovascolari. Studi condotti sui conigli hanno permesso di valutare l’assorbimento e l’eliminazione della trombina e dell’acido tranexamico (un agente antifibrinolitico sintetico utilizzato come stabilizzatore nel BAC) in seguito all’applicazione di tali sostanze sulla superficie di sezione chirurgica del fegato nel corso di interventi di epatectomia parziale. L’uso della 125I-trombina ha evidenziato un lento assorbimento dei peptidi biologicamente inattivi risultanti dalla scissione della trombina, e il raggiungimento di una Cmax nel plasma dopo un periodo variabile da 6 a 8 ore, con una concentrazione plasmatica che, al livello di Cmax, non superava l’1-2% della dose applicata. Da uno studio sull’uso dell’³ H-acido tranexamico ne è emerso il rapidissimo assorbimento in un Tmax che, nella maggior parte dei casi, risultava compreso tra 0,2 e 2 ore. L’eliminazione dell’acido tranexamico dal plasma risultava completa dieci ore dopo il trattamento. I livelli plasmatici di acido tranexamico derivanti dall’assorbimento da Quixil possono produrre un effetto antifibrinolitico sistemico. Tuttavia, il farmaco viene espulso rapidamente. I sigillanti/emostatici a base di fibrina vengono metabolizzati allo stesso modo della fibrina endogena, mediante fibrinolisi e fagocitosi.


Quixil: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Quixil agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Quixil è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Quixil: dati sulla sicurezza

Quixil è stato classificato come non irritante in base al test di irritazione cutanea primaria, e leggermente irritante in base al test di irritazione oculare. Né il BAC né la soluzione di trombina hanno dimostrato potenziali effetti mutageni sulla base del test di Ames. Dopo l’applicazione locale, l’assorbimento della trombina nel plasma è lento e principalmente costituito dai prodotti di degradazione della trombina, che vengono eliminati. Non sono da attendersi effetti tossicologici dovuti ai reagenti detergenti o solventi utilizzati nella procedura di inattivazione dei virus (TnBP e Triton X-100), in quanto i livelli residui sono inferiori a 5 mcg/ml.

Studi sui conigli hanno dimostrato che uno dei componenti di Quixil, l’acido tranexamico, può esercitare un’azione neurotossica (lesioni edematose con spongiosi) se applicato direttamente al liquido cerebrospinale o alla dura madre. Per nessuna delle dosi è stata riportata assenza di effetti.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Quixil: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Quixil

Quixil: interazioni

Non sono stati effettuati studi formali di interazione. Come i prodotti analoghi o le soluzioni di trombina, il prodotto può denaturarsi con l’esposizione a soluzioni contenenti alcool, iodio o metalli pesanti (ad esempio, soluzioni antisettiche). Tali sostanze devono essere rimosse prima dell’applicazione del prodotto.


Quixil: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Quixil: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non rilevanti.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco