Timod: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Timod 2,5 – 5 mg/ml collirio, soluzione (Timololo Maleato): sicurezza e modo d’azione

Timod 2,5 – 5 mg/ml collirio, soluzione (Timololo Maleato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

TIMOD è indicato in:

pazienti con ipertensione oculare

pazienti con glaucoma cronico ad angolo aperto

pazienti afachici con glaucoma

pazienti con angolo stretto e con episodi precedenti di chiusura d’angolo spontanea o

iatrogena, nell’occhio controlaterale, in cui sia necessario ridurre la pressione endoculare.

Terapia concomitante nel glaucoma pediatrico, quando è inadeguatamente controllato con altre terapie antiglaucoma

Timod 2,5 – 5 mg/ml collirio, soluzione: come funziona?

Ma come funziona Timod 2,5 – 5 mg/ml collirio, soluzione? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Timod 2,5 – 5 mg/ml collirio, soluzione

I beta-bloccanti come il timololo maleato annullano in maniera competitiva i positivi effetti inotropi e cronotropi delle catecolamine sul cuore bloccando i recettori simpatici ß1 Il timololo non è cardioselettivo, bensì inibisce sia i recettori ß1 (localizzati principalmente sul cuore), sia i recettori ß2.

Il timololo non è dotato di azione simpaticomimetica intrinseca, né di azione non specifica di stabilizzazione delle membrane (anestetico locale).

Il timololo è da 6 a 8 volte più attivo del propanololo, il primo beta- bloccante.

TIMOD riduce sia la pressione intraoculare elevata, sia quella normale inibendo la secrezione di umore acqueo. L’epitelio non pigmentato del corpo ciliare possiede molti recettori ß2. Il beta-bloccaggio di questi recettori inibisce la secrezione di umore acqueo. Inoltre, il timololo può ridurre la resistenza al deflusso dell’umore acqueo.

L’effetto del farmaco è rapido e inizia circa 20 minuti dopo l’applicazione locale nell’occhio. La massima riduzione della pressione intraoculare si ottiene entro due ore e si mantiene su valori significativamente ridotti per 24 ore.

Come per gli altri agenti che riducono la pressione intraoculare, in alcuni pazienti l’uso prolungato del timololo induce tachifilassi. Tuttavia, in uno studio clinico a lungo termine su 164 pazienti trattati con timololo per oltre 3 anni, non si è osservata alcuna differenza significativa nella pressione intraoculare media dopo l’iniziale stabilizzazione.

Contrariamente ai miotici, il timololo riduce la pressione intraoculare senza influire sull’accomodamento o sulla dimensione della pupilla. Tale caratteristica è particolarmente interessante per i pazienti affetti da cataratta. Se si passa dal trattamento con miotici al timololo, può essere necessario correggere la rifrazione una volta che l’azione miotica è svanita.

Popolazione pediatrica

Ci sono solo dati molto limitati sull’uso di timololo (0.25%, 0.50% una goccia due volte al giorno) nella popolazione pediatrica per un periodo di trattamento fino a 12 settimane. Un piccolo studio clinico in doppio cieco, randomizzato, pubblicato, condotto su 105 bambini (n = 71 su timololo) di età compresa tra 12 giorni e 5 anni mostra in una certa misura che il timololo è efficace nel trattamento a breve termine del glaucoma congenito primario e del glaucoma giovanile primario.


Timod 2,5 – 5 mg/ml collirio, soluzione: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Timod 2,5 – 5 mg/ml collirio, soluzione, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Timod 2,5 – 5 mg/ml collirio, soluzione

Dopo applicazione di gocce oculari a base di timololo 5mg/ml, è stata misurata una concentrazione di 55 ng/mg nell’umore acqueo dopo un’ora, 1,5 ng/mg dopo 1-2 ore e 0,01 ng/mg dopo sette ore.

E’ stata applicata una goccia di soluzione 2,5mg/ml radiomarcata 14C nell’occhio di un coniglio. La massima radioattività è stata rilevata dopo 15-60 minuti in vari tessuti oculari. Livelli di radioattività variabili fra 1 e 10 mg di timololo per 100 mg di tessuto sono stati misurati nella cornea, nella membrana nittitante, nell’iride e nel corpo ciliare.

Gli esperimenti condotti mostrano che il timololo viene assorbito per via sistemica dopo applicazione locale nell’occhio. In uno studio clinico, il timololo, che viene escreto principalmente dai reni insieme ai suoi metaboliti, è stato rintracciato nell’urina di tutti i pazienti.

Le concentrazioni ematiche di timololo dopo applicazione locale delle dosi cliniche raccomandate sono spesso irrilevanti (<2 ng/ml) sia dopo somministrazione singola, sia dopo trattamento prolungato per 2 settimane. La massima concentrazione ematica osservata dopo una dose di 2 gocce due volte al dì è stata pari a 9,6 ng/ml da 30 a 90 ore dopo l’inizio dell’impiego.

In alcuni casi, l’impiego di gocce oculari a base di timololo nei neonati e nei bambini induce concentrazioni ematiche maggiori che negli adulti. In un neonato di tre settimane trattato con una goccia due volte al dì di una soluzione di gocce oculari a base di timololo 2,5mg/ml, è stata riscontrata una concentrazione ematica di timololo di 34 ng/ml.

Popolazione pediatrica

Come già confermato da dati sugli adulti, l’80% di ogni goccia di collirio passa attraverso il sistema nasolacrimale, dove può essere rapidamente assorbito nella circolazione sistemica attraverso la mucosa nasale, la congiuntiva, il dotto naso-lacrimale, l’orofaringe e l’intestino o attraverso la pelle dal flusso lacrimale.

Poiché il volume ematico nei bambini è inferiore rispetto a quello degli adulti, si deve tenere in considerazione una maggiore concentrazione nella circolazione. Inoltre, i neonati hanno vie metaboliche enzimatiche immature, che possono portare ad un aumento dell’emivita di eliminazione e dei potenziali effetti indesiderati.

Dati limitati mostrano che i livelli plasmatici di timololo nei bambini dopo somministrazione di timololo allo 0.25% sono molto superiori rispetto a quelli negli adulti dopo somministrazione di timololo allo 0.50%, specialmente nei neonati, e si presume che tali livelli plasmatici aumentino il rischio di effetti indesiderati come broncospasmo e bradicardia.


Timod 2,5 – 5 mg/ml collirio, soluzione: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Timod 2,5 – 5 mg/ml collirio, soluzione agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Timod 2,5 – 5 mg/ml collirio, soluzione è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Timod 2,5 – 5 mg/ml collirio, soluzione: dati sulla sicurezza

Tossicità cronica:

Studi sui conigli ad un anno e sui cani a due anni con somministrazione topica di timololo maleato non hanno indotto effetti collaterali a carico dell’occhio. Anche per la somministrazione orale a lungo termine di dosi elevate di timololo maleato in cani e ratti non si sono osservati effetti collaterali, tranne bradicardia e aumento del peso di alcuni organi, in particolare di cuore, reni e fegato.

Mutagenesi e cancerogenesi:

Non sono disponibili dati dettagliati sulla mutagenesi, ma tutti gli studi attualmente disponibili risultano negativi.

In uno studio a due anni su ratti trattati per via orale con timololo maleato ad alte dosi (300 volte superiori alla dose clinica massima di 1 mg/kg/die nell’uomo) è stato osservato un aumento statisticamente significativo (p<0,05) dell’incidenza di feocromocitoma della ghiandola surrenale nei ratti maschi. Nei ratti trattati con dosi da 25 a 100 volte superiori a quella massima per l’uomo non si sono riscontrate modificazioni analoghe. In uno studio sui topi di somministrazione orale di timololo per tutta la vita, dosi di 500 mg/kg/die hanno indotto un aumento significativo (p<0,05) del tasso di tumore al polmone sia benigno che maligno e di polipi uterini benigni (nei topi femmina). Tale aumento non si è verificato per dosi pari a 5 o 50 mg/kg/die.Dosi elevate (500 mg/kg/die) di timololo maleato hanno indotto anche un aumento dell’incidenza di adenocarcinoma mammario

nei topi. Ciò può essere dovuto ad una maggiore concentrazione di prolattina sierica che è risultata aumentata nei topi trattati con 500 mg/kg/die, ma non in quelli trattati con 5 o 50 mg/kg/die. La somministrazione di diverse sostanze che notoriamente aumentano la concentrazione sierica di prolattina inducono un aumento dell’adenocarcinoma mammario nei roditori. Nelle donne adulte, l’assunzione per via orale di 60 mg di timololo maleato, pari alla massima dose orale consigliata nell’uomo, non induce un aumento clinicamente significativo dei livelli di prolattina sierica.

Un aumento significativo di neoplasie è stato osservato in topi femmine trattate con 500 mg/kg/die.

Tossicità a carico della fertilità e della gravidanza:

Studi sui ratti hanno dimostrato che dosi di timololo fino a 150 volte maggiori della dose massima consigliata nell’uomo non influiscono negativamente sulla fertilità dei ratti di entrambi i sessi. Esperimenti sulla teratogenesi di timololo maleato per via orale in topi e conigli non ha mostrato malformazioni fetali per dosi fino a 50 mg/kg/die. A volte è stato notato un rallentamento dell’ossificazione, senza però evidenti effetti sullo sviluppo post-natale. La somministrazione di 1000 mg/kg/die nei topi (1000 volte la massima dose consigliata nell’uomo) ha indotto tossicità nella madre e aumento del tasso di riassorbimento fetale. Nei conigli trattati con 100 mg/kg/die è stato osservato un analogo aumento del tasso di riassorbimento, ma non segni di tossicità nella madre.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Timod 2,5 – 5 mg/ml collirio, soluzione: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Timod 2,5 – 5 mg/ml collirio, soluzione

Timod 2,5 – 5 mg/ml collirio, soluzione: interazioni

Non ci sono studi specifici sull’interazione del timololo con altri farmaci. Potenzialmente esistono affetti additivi che si manifestano con ipotensione e/o marcata bradicardia quando soluzioni oftalmiche beta bloccanti vengono somministrate in concomitanza con calcioantagonisti, agenti bloccanti beta adrenergici, con farmaci per le aritmie (incluso l’amiadarone), glicosidi digitalici, parasimapticomimetici, guanetidina.

E’ stata riportata occasionalmente midriasi quale conseguenza dell’uso concomitante di betabloccanti adrenergici e adrenalina (epinefrina)


Timod 2,5 – 5 mg/ml collirio, soluzione: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Timod 2,5 – 5 mg/ml collirio, soluzione: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Come con qualsiasi collirio, l’annebbiamento transitorio della vista, nonchè altri disturbi della visione, possono pregiudicare la capacità di guidare o utilizzare macchinari. Se si manifesta un offuscamento della visione dopo l’instillazione, il paziente deve attendere che la visione torni chiara prima di guidare o usare macchinari.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco