Timoloback: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Timolabak (Timololo Maleato): sicurezza e modo d’azione

Timolabak (Timololo Maleato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

TIMOLABAK è indicato in:

pazienti con ipertensione oculare

pazienti con glaucoma cronico ad angolo aperto

pazienti afachici con glaucoma

pazienti con angolo stretto e con episodi precedenti di chiusura d’angolo, spontanea o iatrogena, nell’occhio controlaterale, in cui sia necessario ridurre la pressione oculare

è anche indicato come terapia concomitante nel glaucoma pediatrico, che sia inadeguatamente controllato con altre terapie antiglaucoma.

Timolabak: come funziona?

Ma come funziona Timolabak? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Timolabak

Categoria farmacoterapeutica: beta-bloccante per uso oftalmico, codice ATC: S01ED01

TIMOLABAK, collirio senza conservanti, è presentato in un flacone multidose fornito di un dispositivo che porta una membrana filtrante (0,2 µm), la quale protegge il collirio dalla contaminazione microbica durante il periodo di stoccaggio e di utilizzazione.

Meccanismo d’azione

Il timololo è un farmaco di blocco dei recettori beta-adrenergici, non selettivo, privo di significativa attività simpaticomimetica intrinseca, come pure di effetto deprimente diretto a livello miocardico e di effetto anestetico locale (stabilizzatore di membrana). La sua azione antiipertensiva a livello oculare implica, probabilmente, una ridotta formazione dell’acqueo, anche se è osservato un leggero aumento nella facilitazione del deflusso.

Effetti farmacodinamici

L’inizio dell’effetto si osserva, in genere, circa 20 minuti dopo l’instillazione e la riduzione massima della pressione endoculare si verifica entro 1-2 ore. Un abbassamento significativo della pressione endoculare può persistere per un periodo di 24 ore con TIMOLABAK. Questa lunga durata di azione permette il controllo della pressione oculare durante le ore notturne.

Osservazioni ripetute in un arco di tempo di 3 anni indicano che l’azione di TIMOLABAK nel ridurre la pressione endoculare è ben mantenuta.

Efficacia e sicurezza clinica

TIMOLABAK riduce la pressione endoculare elevata e normale sia in presenza che in assenza di glaucoma. La pressione endoculare è un importante fattore di rischio nella patogenesi della perdita visiva del glaucomatoso. Più alto è il livello della pressione endoculare, maggiore è la probabilità di perdita del campo visivo e di danno a livello del nervo ottico. A differenza dei miotici TIMOLABAK riduce la pressione endoculare con poco o nessun effetto sulla accomodazione o sul diametro pupillare. In questo modo modificazioni dell’acuità visiva dovute ad una aumentata accomodazione non sono comuni e non manifestano visione offuscata od oscurata e cecità notturna prodotte da miotici. Inoltre, nei pazienti con cataratta viene evitata l’impossibilità di vedere l’opacità intorno al cristallino quando la pupilla è ristretta da miotici.

Popolazione pediatrica

I dati disponibili sull’uso di timololo (2,5 mg/ml, 5 mg/ml due volte al giorno una goccia) nella popolazione pediatrica per un periodo di

trattamento fino a 12 settimane sono molto limitati. Un piccolo studio clinico pubblicato, in doppio cieco, randomizzato, condotto su 105 bambini (n= 71 con il timololo) di età dai 12 giorni ai 5 anni, mostra con una certa evidenza che il timololo è efficace nel trattamento per breve periodo per l’indicazione del glaucoma congenito primario e del glaucoma primario giovanile.


Timolabak: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Timolabak, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Timolabak

Assorbimento

Per os, nel ratto l’assorbimento del timololo è rapido. La concentrazione plasmatica è massima dopo 1 ora. L’emivita plasmatica è di circa 30’.

Nel coniglio il timololo somministrato come collirio determina assorbimento molto rapido nella camera anteriore dell’occhio. Dopo unica dose di 50 microlitri di timololo 5 mg/ml la conc. massima viene osservata dopo 30’. La concentrazione media nell’umor acqueo è di 2,47 µg/ml e la media plasmatica di 0,19 µg/ml.

Anche nel cane il timololo viene rapidamente assorbito: i picchi plasmatici appaiono dopo circa 1h e l’emivita plasmatica è un po’ inferiore a 1h.

Distribuzione

In vivo e in vitro sull’occhio del coniglio è stato studiato il passaggio e il tenore in timololo a livello di iride e corpo ciliare e pure il suo legame con la melanina oculare dimostrando che, la somministrazione quotidiana per

30 gg, provoca aumento del tenore di timololo in rapporto ai valori registrati il primo giorno essendo le concentrazioni però 2 o 3 volte più elevate.

Il timololo si lega in modo reversibile alla melanina oculare.

Sempre nel coniglio, dopo somministrazione di 3H timololo, i tenori in timololo erano identici nelle porzioni inferiori o superiori del tessuto congiuntivale.

La somministrazione di forti dosi di timololo in collirio può determinare un passaggio sistemico del prodotto nell’organismo.

Popolazione pediatrica

Come già confermato dai dati sugli adulti, l’80% di ogni collirio passa attraverso il sistema naso lacrimale, da dove può essere rapidamente assorbito nella circolazione sistemica attraverso la mucosa nasale, la congiuntiva, il dotto naso-lacrimale, l’orofaringe e il tubo digerente o la pelle con le lacrime fuoriuscite.

Poiché il volume sanguigno nei bambini è inferiore rispetto a quello degli adulti si deve tenere conto di una concentrazione maggiore in circolo. Inoltre, i neonati hanno un sistema di enzimi metabolici immaturo e ciò può comportare un incremento dell’emivita di eliminazione e un potenziamento degli effetti avversi. Dati limitati mostrano che i livelli di timololo plasmatico nei bambini dopo somministrazione di timololo 2,5 mg/ml superano di gran lunga quelli relativi agli adulti dopo somministrazione di timololo 5 mg/ml; soprattutto nei neonati e si presume che aumenti il rischio di effetti collaterali quali broncospasmo e bradicardia.


Timolabak: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Timolabak agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Timolabak è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Timolabak: dati sulla sicurezza

Tossicologia animale

Non si sono osservati effetti indesiderati a livello oculare in conigli e cani trattati topicamente con TIMOLABAK nel corso di studi della durata di 1 e 2 anni rispettivamente.

La DL50 orale del timololo è 1190 mg/Kg nelle femmine del topo e 900 mg/Kg nelle femmine di ratto.

In uno studio della durata di 2 anni sulla somministrazione orale di timololo maleato in ratti, si è verificato un aumento statisticamente significativo (p?0,05) dell’incidenza di feocromocitoma nei ratti maschi trattati con 300 mg/Kg/die (dosi 300 volte superiori alla dose orale massima raccomandata nell’uomo). La dose orale massima raccomandata di timololo è 60 mg; una goccia di TIMOLABAK 5 mg/ml, contenente circa 0,2 mg, rappresenta 1/300 di questa dose. Tali differenze non sono state osservate in ratti trattati con dosi pari a 25-100 volte la dose orale massima raccomandata nell’uomo.

Si è verificato un aumento statisticamente significativo (p?0,05) dell’incidenza complessiva di neoplasie polmonari benigne e maligne, polipi uterini benigni e adenocarcinoma mammario in topi femmine a dosaggi 500 mg/Kg/die (500 volte la dose orale massima raccomandata nell’uomo), ma non a dosi di 5 o 50 mg/Kg/die.

Il timololo maleato si è mostrato privo di potenziale mutageno quando valutato in vivo (topo) mediante test del micronucleo e analisi citogenetiche (dosi fino a 800 mg/Kg) e in vitro mediante analisi di trasformazione neoplastica della cellula (fino a 100 ?g/ml).

Tossicità su Sviluppo e Riproduzione

Studi sulla fertilità e sulla riproduzione in ratti non hanno mostrato effetti indesiderati sulla fertilità nel maschio e nella femmina a dosi fino a 150 volte la dose orale massima raccomandata nell’uomo. Studi di teratogenicità con timololo in topi e conigli a dosi fino a 50 mg/Kg/die (50 volte la dose massima raccomandata nell’uomo) non hanno mostrato segni di malformazioni fetali. Sebbene a questi dosaggi si fosse osservato un ritardo dell’ossificazione fetale, non si sono osservati effetti indesiderati sullo sviluppo postnatale della prole. Nel topo dosi di 1000 mg/Kg/die (1000 volte la dose orale massima consigliata nell’uomo) sono risultate tossiche per la madre e hanno causato un aumento del numero di aborti fetali. Un aumento degli aborti fetali è stato anche osservato nei conigli trattati con dosi 100 volte superiori la dose orale massima raccomandata nell’uomo, in questo caso senza apparente tossicità per la madre.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Timolabak: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Timolabak

Timolabak: interazioni

Nessuno studio specifico di interazione farmacologica è stato eseguito con il timololo maleato.

Sebbene la quantità di beta-bloccanti che passa nella circolazione sistemica dopo instillazione oculare sia bassa, il rischio di interazioni tra farmaci rimane presente.

È perciò opportuno tenere in considerazione le interazioni osservate con i beta-bloccanti assunti per via sistemica.

Esiste la possibilità di effetti additivi che si manifestano con ipotensione e/o bradicardia marcata quando una soluzione oftalmica di beta-bloccanti viene somministrata in associazione con calcio antagonisti, agenti beta- bloccanti, antiaritmici (incluso l’amiodarone), glicosidi digitalici, parasimpaticomimetici, guanetidina.

Occasionalmente è stata riportata midriasi risultante dall’uso concomitante di beta-bloccanti oftalmici e adrenalina (epinefrina).


Timolabak: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Timolabak: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

TIMOBALAK altera moderatamente la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.

Possibili effetti collaterali come capogiro e disturbi della visione possono in alcuni pazienti interferire con la capacità di guidare e con l’uso di macchinari.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco