Vellofent: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Vellofent 67 mcg cp sublinguali 3 cp in blister pa al pvc (Fentanil Citrato): sicurezza e modo d’azione

Vellofent 67 mcg cp sublinguali 3 cp in blister pa al pvc (Fentanil Citrato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Vellofent è indicato per il trattamento del dolore episodico intenso (DEI) negli adulti affetti da patologia oncologica, già in terapia di mantenimento con un oppioide per il dolore cronico da cancro.

Per dolore episodico intenso (DEI) si intende un’esacerbazione temporanea del dolore che si aggiunge a un dolore persistente di base, controllato con un altro medicinale.

I pazienti in terapia di mantenimento con un oppioide sono quelli che stanno assumendo almeno 60 mg di morfina per via orale al giorno, almeno 25 microgrammi di fentanil transdermico per ora, almeno 30 mg di ossicodone al giorno, almeno 8 mg di idromorfone per via orale al giorno o una dose equianalgesica di un altro oppioide per una settimana o più.

Vellofent 67 mcg cp sublinguali 3 cp in blister pa al pvc: come funziona?

Ma come funziona Vellofent 67 mcg cp sublinguali 3 cp in blister pa al pvc? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Vellofent 67 mcg cp sublinguali 3 cp in blister pa al pvc

Categoria farmacoterapeutica: derivati della fenilpiperidina. Codice ATC: N02AB03.

Meccanismo d’azione

Il fentanil è un analgesico oppioide, che interagisce principalmente con il recettore-? per gli oppioidi.

Effetti farmacodinamici

Le azioni terapeutiche principali del fentanil sono l’analgesia e la sedazione. Gli effetti farmacologici secondari sono depressione respiratoria, bradicardia, ipotermia, costipazione, miosi, dipendenza fisica ed euforia.

Gli effetti analgesici del fentanil sono correlati ai suoi livelli plasmatici. In generale, la concentrazione efficace e la concentrazione tossica aumentano con l’aumento della tolleranza verso gli oppioidi. La rapidità con la quale si sviluppa la tolleranza varia notevolmente da un soggetto all’altro. Di conseguenza, per ottenere l’effetto desiderato, la dose di Vellofent deve essere titolata singolarmente (vedere paragrafo 4.2).

Tutti gli agonisti del recettore-? per gli oppioidi, incluso il fentanil, provocano una depressione respiratoria dose-dipendente . Il rischio di depressione respiratoria è minore nei pazienti in terapia cronica con oppioidi, in quanto tali pazienti svilupperanno una tolleranza agli effetti deprimentirespiratori.

Mentre generalmente gli oppioidi aumentano il tono della muscolatura liscia del tratto urinario, l’effetto finale tende ad essere variabile, causando in alcuni casi urgenza minzionale, in altri difficoltà di minzione.

Gli oppioidi aumentano il tono e riducono le contrazioni propulsive della muscolatura liscia del tratto gastrointestinale, causando il prolungamento del tempo di transito gastrointestinale, che potrebbe essere responsabile dell’effetto costipante del fentanil.

Gli oppioidi possono influenzare gli assi ipotalamo-ipofisi-surrene o -gonadi. Alcune alterazioni osservabili comprendono un aumento della prolattina sierica e diminuzioni di cortisolo e testosterone nel plasma. Da queste alterazioni ormonali possono manifestarsi segni e sintomi clinici.

Efficacia e sicurezza clinica

L’efficacia e la sicurezza di Vellofent sono state valutate in uno studio cross-over in doppio cieco randomizzato e controllato verso placebo, in 91 pazienti oncologici adulti trattati con oppioidi e che presentavano da 1 a 4 episodi di dolore episodico intenso (DEI) al giorno. L’endpoint primario, rappresentato dalla somma delle differenze nell’intensità del dolore a 30 minuti (SPID30) dopo la somministrazione, è risultato statisticamente significativo rispetto al placebo (p <0,0001).

Anche la somma delle differenze nell’intensità del dolore da 6 minuti fino a 60 minuti dopo la somministrazione è risultata significativa rispetto al placebo (rispettivamente p=0,02 dopo 6 minuti e p

<0,0001 dopo 60 minuti) (vedere la fìgura sottostante).

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La maggiore efficacia di Vellofent rispetto al placebo è stata comprovata dai dati derivanti dagli endpoint secondari:

la differenza di intensità del dolore (PID) media è risultata significativamente superiore per gli episodi di DEI trattati con fentanil rispetto a quelli trattati con placebo, da 6 minuti fino a 60 minuti dopo la somministrazione (rispettivamente p=0,003 e p <0,0001) (vedere la fìgura sottostante);

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il sollievo dal dolore (PR) medio è risultato significativamente maggiore per gli episodi di DEI trattati con fentanil rispetto a quelli trattati con placebo, da 6 minuti fino a 60 minuti dopo la somministrazione (rispettivamente p=0,002 e p <0,0001);

gli episodi di DEI trattati con Vellofent hanno richiesto l’uso di medicinali di pronto intervento con una frequenza notevolmente inferiore rispetto agli episodi di DEI trattati con placebo;

per gli episodi di DEI trattati con Vellofent a 15 e 30 minuti è stato riportato un miglioramento significativo nei punteggi del dolore (riduzioni ?33% e ?50%).

Popolazione pediatrica

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Vellofent 67 mcg cp sublinguali 3 cp in blister pa al pvc: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Vellofent 67 mcg cp sublinguali 3 cp in blister pa al pvc, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Vellofent 67 mcg cp sublinguali 3 cp in blister pa al pvc

Il fentanil è altamente lipofilo e può essere assorbito molto rapidamente attraverso la mucosa orale e più lentamente attraverso il tratto gastrointestinale. Il fentanil somministrato per via orale è sottoposto ad accentuati effetti di primo passaggio epatico e intestinale e i metaboliti non contribuiscono ai suoi effetti terapeutici.

Vellofent impiega una tecnologia che consente un rilascio rapido del fentanil e aumenta la percentuale e il grado di assorbimento del fentanil assorbito dalla mucosa orale. La biodisponibilità assoluta di Vellofent non è stata determinata, ma si stima che sia circa del 70%.

Assorbimento

Le concentrazioni plasmatiche massime medie variano da 360 a 2070 pg/ml (dopo la somministrazione di Vellofent da 133 a 800 µg) e vengono raggiunte entro 50-90 minuti.

Distribuzione

Il fentanil è altamente lipofilo e si distribuisce facilmente oltre il sistema vascolare, con un ampio volume di distribuzione apparente. Dopo la somministrazione sublinguale di Vellofent, il fentanil va incontro a una rapida distribuzione iniziale, che è espressione di un equilibrio del fentanil tra il plasma e i tessuti ad alta perfusione (cervello, cuore e polmoni). Successivamente, il fentanil è ridistribuito tra il comparto dei tessuti profondi (muscolo e adipe) e il plasma.

Il legame del fentanil con le proteine del plasma varia tra l’80% e l’85%. La principale proteina di legame è l’alfa-1-glicoproteina acida, ma si lega in misura minore ad albumina e lipoproteine. La frazione libera del fentanil aumenta con l’acidosi.

Biotrasformazione ed eliminazione

Dopo somministrazione endovenosa di fentanil, meno del 7% della dose somministrata viene eliminato immodificato con le urine, e soltanto circa l’1% è escreto immodificato con le feci. I metaboliti sono eliminati principalmente con le urine, mentre l’eliminazione con le feci è meno importante.

La fase di eliminazione terminale del fentanil è il risultato della ridistribuzione tra il plasma e il compartimento dei tessuti profondi. Dopo la somministrazione di Vellofent, l’emivita di eliminazione terminale è di circa 12 ore.

Linearità/non linearità

Da 133 microgrammi a 800 microgrammi è stata dimostrata una proporzionalità in base alla dose.

Compromissione renale/epatica

La compromissione della funzionalità epatica o renale può causare un aumento delle concentrazioni sieriche. I pazienti anziani, cachettici o con altre compromissioni possono avere una clearance del fentanil inferiore, che può causare un’emivita terminale più prolungata per il composto (vedere paragrafì 4.2 e 4.4).


Vellofent 67 mcg cp sublinguali 3 cp in blister pa al pvc: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Vellofent 67 mcg cp sublinguali 3 cp in blister pa al pvc agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Vellofent 67 mcg cp sublinguali 3 cp in blister pa al pvc è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Vellofent 67 mcg cp sublinguali 3 cp in blister pa al pvc: dati sulla sicurezza

I dati preclinici non rivelano rischi particolari per l’uomo sulla base di studi convenzionali di safety pharmacology, tossicità a dosi ripetute, genotossicità e potenziale cancerogeno.

Gli studi in tema di tossicità sullo sviluppo embrio-fetale condotti su ratti e conigli non hanno rivelato malformazioni o variazioni sullo sviluppo indotte dal composto somministrato durante il periodo di organogenesi.

In uno studio di fertilità e sviluppo embrionale precoce condotto sui ratti, è stato osservato un effetto correlato al sesso maschile ad alte dosi (300 mcg/kg/die, s.c.) coerente con gli effetti sedativi di fentanil osservati in studi animali.

In alcuni studi sullo sviluppo pre e postnatale nei ratti, il tasso di sopravvivenza della prole è risultato significativamente ridotto a dosi che causavano tossicità materna grave. Ulteriori risultanze ottenute a dosi che causano tossicità materna nella prole F1 erano ritardo nello sviluppo fisico, nella funzione sensoriale, nei riflessi e nel comportamento. Questi effetti possono essere effetti indiretti dovuti ad un’alterazione dell’attenzione materna e/o ad una diminuzione della frequenza di allattamento o ad un effetto diretto del fentanil sui cuccioli.

Gli studi di cancerogenicità (test biologico alternativo dermico del Tg.AC in topi transgenici di 26 settimane; studio della cancerogenicità sottocutanea a 2 anni in ratti) condotti con fentanil non hanno messo in evidenza alcun reperto indicativo di potenziale oncogenico. L’analisi delle sezioni di cervello dello studio di cancerogenicità condotto nei ratti ha evidenziato lesioni cerebrali negli animali ai quali erano state somministrate dosi elevate di fentanil citrato. La rilevanza di questi dati per l’uomo non è nota.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Vellofent 67 mcg cp sublinguali 3 cp in blister pa al pvc: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Vellofent 67 mcg cp sublinguali 3 cp in blister pa al pvc

Vellofent 67 mcg cp sublinguali 3 cp in blister pa al pvc: interazioni

Vellofent è controindicato nei pazienti che hanno ricevuto inibitori delle monoamino ossidasi (MAO) negli ultimi 14 giorni, poiché con gli analgesici oppioidi è stato riportato un grave e imprevedibile potenziamento da parte degli inibitori di MAO.

antibiotici macrolidi (es. eritromicina, claritromicina, telitromicina),

antimicotici azolici (es. ketoconazolo, itraconazolo e fluconazolo),

alcuni inibitori della proteasi (es. ritonavir, indinavir, nelfinavir, saquinavir),

calcioantagonisti (es. diltiazem o verapamil),

antiemetici (es. aprepitant o dronabinol),

antidepressivi (es. fluoxetina),

antiacidi (es. cimetidina),

barbiturici e altri sedativi (es. fenobarbital),

antiepilettici (es. carbamazepina, fenitoina, oxcarbazepina),

alcuni antivirali (es. efavirenz, nevirapina),

agenti antinfiammatori o immunosoppressori (es. glucocorticoidi),

antidiabetici (es. pioglitazone),

antibiotici per il trattamento della tubercolosi (es. rifabutin, rifampin),

sostanze psicotrope (es. modafinil),

antidepressivi (es. erba di San Giovanni–iperico),

L’uso concomitante di altri depressori del sistema nervoso centrale, compresi altri oppioidi, sedativi o ipnotici, anestetici generali, fenotiazine, tranquillanti, rilassanti muscolo-scheletrici, antistaminici sedativi e alcool può produrre un aumento dell’effetto depressivo.

L’uso concomitante di agonisti/antagonisti parziali degli oppioidi (per esempio buprenorfina, nalbufina, pentazocina) è sconsigliato. Tali medicinali possiedono un’elevata affinità per i recettori degli oppioidi dotati di attività intrinseca relativamente bassa, e pertanto, producono un effetto parzialmente antagonista rispetto all’effetto analgesico di fentanil e possono indurre sintomi da sindrome da astinenza nei pazienti dipendenti dagli oppioidi.

Farmaci serotoninergici

La somministrazione congiunta di fentanil con un agente serotoninergico, come un inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina (SSRI), un inibitore della ricaptazione della serotonina norepinefrina (SNRI) o un inibitore della monoamino ossidasi (IMAO), può aumentare il rischio di sindrome serotoninica, una condizione potenzialmente fatale.

Medicinali sedativi come benzodiazepine o farmaci correlati:

L’uso concomitante di oppioidi con medicinali sedativi come benzodiazepine o farmaci correlati aumenta il rischio di sedazione, depressione respiratoria, coma e morte a causa dell’effetto additivo depressivo sul SNC. La dose e la durata dell’uso concomitante deve essere limitata (vedere sezìone 4.4).


Vellofent 67 mcg cp sublinguali 3 cp in blister pa al pvc: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Vellofent 67 mcg cp sublinguali 3 cp in blister pa al pvc: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari.

Tuttavia, gli analgesici oppioidi compromettono l’abilità mentale e/o fisica necessaria per lo svolgimento di attività potenzialmente pericolose, quali guidare veicoli o usare macchinari. I pazienti devono essere avvisati di non guidare o utilizzare macchinari se manifestano sonnolenza, capogiri o disturbi visivi durante l’assunzione di Vellofent e di non guidare o utilizzare macchinari fino a che non conoscono la propria reazione al farmaco.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco