Xomolix: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Xomolix (Droperidolo): sicurezza e modo d’azione

Xomolix (Droperidolo) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Xomolix è indicato per:

Prevenzione e trattamento di nausea e vomito post-operatori (PONV) negli adulti e, secondariamente, nei bambini (2-11 anni) e negli adolescenti (12-18 anni).

Prevenzione di nausea e vomito provocati da derivati di morfina durante l’analgesia post-

operatoria controllata dal paziente (PCA) negli adulti.

La somministrazione del droperidolo richiede alcune precauzioni: vedere paragrafi 4.2, 4.3 e 4.4.

Xomolix: come funziona?

Ma come funziona Xomolix? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Xomolix

Categoria farmacoterapeutica: Derivati del butirrofenone. Codice ATC: N05AD08.

Il droperidolo è un neurolettico butirrofenone. Il suo profilo farmacologico è caratterizzato principalmente da un effetto bloccante della dopamina e deboli effetti adrenolitici ?1. Il droperidolo è privo di attività anticolinergica e antiistaminica.

L’azione inibitoria del droperidolo sui recettori dopaminergici nella zona chemorecettrice di innesco (CTZ) nell’area postrema gli conferisce un potente effetto antiemetico, specialmente utile per la prevenzione e il trattamento della nausea e del vomito post-operatori e/o nausea e vomito causati da analgesici oppioidi.

A una dose di 0,15 mg/kg, il droperidolo provoca una caduta della pressione arteriosa media (MBP), inizialmente dovuta a una riduzione della gittata cardiaca e successivamente causata da un decremento del precarico. Queste modificazioni avvengono indipendentemente da qualsiasi alterazione della contrattilità miocardica o della resistenza vascolare. Il droperidolo non influisce sulla contrattilità miocardica o sulla frequenza cardiaca, pertanto non ha un effetto inotropo negativo. Il suo debole blocco adrenergico ?1 può provocare una modesta ipotensione e una diminuita resistenza vascolare periferica e può ridurre la pressione arteriosa polmonare (in particolare se questa è anormalmente alta). Esso può anche ridurre l’incidenza dell’aritmia indotta da adrenalina, ma non impedisce altre forme di aritmia cardiaca.

Il droperidolo ha un effetto antiaritmico specifico a una dose di 0,2 mg/kg con un effetto sulla contrattilità miocardica (prolungamento del periodo refrattario) e una riduzione della pressione arteriosa.

Due studi (uno controllato con placebo e uno comparativo controllato con un trattamento attivo) condotti in condizione di anestesia generale e concepiti per meglio individuare le alterazioni del QTc associate al trattamento di nausea e vomito post-operatori con piccole dosi di droperidolo (rispettivamente 0,625 e 1,25 mg endovenoso e 0,75 mg endovenoso) hanno accertato un prolungamento dell’intervallo QT a 3-6 minuti dopo la somministrazione di 0,625 e 1,25 mg di droperidolo (rispettivamente 15 ± 40 e 22 ± 41 ms), ma queste alterazioni non differivano significativamente da quanto osservato con la soluzione fisiologica (12 ± 35 ms). Non ci sono state differenze statisticamente rilevanti tra il gruppo a cui è stato somministrato il droperidolo e quello a cui è stata somministrata la soluzione fisiologica circa il numero di pazienti con un prolungamento del tratto QTc maggiore di 10% rispetto al punto di riferimento iniziale. Non vi era prova di un prolungamento dell’intervallo QTc causato dal droperidolo dopo l’intervento chirurgico.

Né le registrazioni elettrocardiografiche né le registrazioni a 12 derivazioni eseguite durante il periodo perioperatorio hanno evidenziato battiti cardiaci ectopici. Lo studio comparativo con trattamento attivo con 0,75 mg di droperidolo somministrato per via endovenosa ha individuato un significativo prolungamento dell’intervallo QTc (massimale di 17 ± 9 ms il secondo minuto dopo l’iniezione di droperidolo in confronto con la misurazione del QTc precedente il trattamento), con l’intervallo QTc significativamente inferiore dopo il 90° minuto.


Xomolix: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Xomolix, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Xomolix

L’azione di una singola dose endovenosa comincia 2-3 minuti dopo la somministrazione. Gli effetti tranquillizzanti e sedativi tendono a persistere nell’arco di 2-4 ore, benché lo stato di vigilanza possa essere influenzato fino a 12 ore.

Distribuzione

Dopo la somministrazione endovenosa, le concentrazioni nel plasma diminuiscono rapidamente nei primi 15 minuti. Il legame con le proteine plasmatiche ammonta a 85 – 90 %. Il volume di distribuzione è circa 1,5 l /kg.

Metabolismo

Eliminazione

L’eliminazione avviene principalmente attraverso il metabolismo; il 75% è escreto attraverso i reni. Solo l’1% della sostanza attiva è escreta invariata con le urine e l’11% con le feci. La clearance plasmatica è 0,8 (0,4 – 1,8) l/min. L’emivita di eliminazione (t½ß) è 134 ± 13 min.

Popolazione pediatrica

In uno studio su 12 bambini (di età compresa tra 3,5 e 12 anni), i valori riferiti per il volume di distribuzione e per la clearance sono stati inferiori a quelli rilevati nella popolazione adulta (rispettivamente 0,58± 0,29 l/kg e 4,66± 2,28 ml/kg*min) e si riducono parallelamente. L’emivita di eliminazione (101,5±26,4 min) è stata simile a quella rilevata negli adulti.


Xomolix: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Xomolix agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Xomolix è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Xomolix: dati sulla sicurezza

I dati non clinici non rivelano rischi particolari per l’uomo sulla base di studi convenzionali di tossicità a dosi ripetute, potenziale genotossico o cancerogeno e tossicità riproduttiva

Gli studi elettrofisiologici in vitro e in vivo indicano un rischio complessivo che il droperidolo prolunghi l’intervallo QT nell’uomo.

Nell’uomo, la concentrazione plasmatica di picco del farmaco libero è di circa da 4 volte superiore a 25 volte inferiore rispetto alle concentrazioni di droperidolo che influiscono sugli endpoint esaminati nei diversi sistemi di test in vitro e in vivo usati per valutare l’impatto di questo farmaco sulla ripolarizzazione cardiaca. I livelli plasmatici precipitano di circa un ordine di grandezza nei primi venti minuti dopo la somministrazione.

Valutazione del Rischio Ambientale (ERA)

È improbabile che questo prodotto rappresenti un rischio per l’ambiente in seguito all’uso prescritto nei pazienti.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Xomolix: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Xomolix

Xomolix: interazioni

Controindicazioni all’uso concomitante

I medicinali noti per causare torsioni di punta tramite prolungamento dell’intervallo QT non devono essere somministrati in concomitanza con il droperidolo. Gli esempi includono:

antiaritmici di Classe IA

antiaritmici di Classe III

antibiotici macrolidi

antibiotici fluorochinoloni

antistaminici

certi farmaci antipsicotici

agenti antimalarici

cisapride, domperidone, metadone, pentamidina.

L’uso concomitante di prodotti medicinali che provocano sintomi extrapiramidali, per es. metoclopramide e altri neurolettici, può portare a un’aumentata incidenza di questi sintomi e deve essere pertanto evitato.

Il consumo di bevande alcoliche e farmaci deve essere evitato. Si raccomanda cautela nell’uso concomitante

Per ridurre il rischio di prolungamento dell’intervallo QT, è necessaria cautela se i pazienti stanno assumendo prodotti medicinali che possono causare squilibrio elettrolitico (ipopotassiemia e/o ipomagnesiemia), per es. diuretici che causano perdita di potassio, lassativi e glucocorticoidi.

Il droperidolo può potenziare l’azione dei sedativi (barbiturici, benzodiazepine, sostanze derivate dalla morfina). Lo stesso si applica agli agenti antipertensivi, cosicché ne può derivare ipotensione ortostatica.

Come altri sedativi, il droperidolo può potenziare la depressione respiratoria indotta da oppioidi.

Poiché il droperidolo blocca i recettori della dopamina, esso può inibire l’azione degli agonisti della dopamina, come bromocriptina, lisuride e L-dopa.


Xomolix: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Xomolix: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

XOMOLIX influisce significativamente sulla capacità di guidare veicoli e utilizzare macchinari.

I pazienti non devono guidare veicoli né utilizzare macchinari nelle 24 ore successive alla somministrazione di droperidolo.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco