Antitrombina Iii: a cosa serve e come si usa

Antitrombina iii immuno (Antitrombina Iii Umana): indicazioni e modo d’uso

Antitrombina iii immuno (Antitrombina Iii Umana) è un farmaco che serve per curare le seguenti condizioni patologiche:

La carenza di antitrombina III, congenita o acquisita, è legata ad un rischio aumentato di complicanze tromboemboliche e ad una ridotta o assente reazione all’eparina.

Per questo motivo la somministrazione dell’antitrombina III è indicata per la profilassi e la terapia dei fenomeni tromboembolici dovuti a:

1. Carenza congenita, in particolare in caso di intervento chirurgico, gravidanza o parto 2. Carenza acquisita, in particolare in caso di:

Trombosi o rischio di trombosi in pazienti con sindrome nefrosica o enteropatie.

Interventi chirurgici ed emorragie in pazienti con grave insufficienza epatica, soprattutto se questa richiede un trattamento sostitutivo con concentrati di fattori della coagulazione (complesso protrombinico).

Antitrombina iii immuno: come si usa?

farmaco: indicazioni e modo d'uso

Come per tutti i farmaci, anche per Antitrombina iii immuno è molto importante rispettare e seguire i dosaggi consigliati dal medico al momento della prescrizione.

Se perĂ² non ricordate come prendere Antitrombina iii immuno ed a quali dosaggi (la posologia indicata dal medico), è quanto meno necessario seguire le istruzioni presenti sul foglietto illustrativo. Vediamole insieme.

Posologia di Antitrombina iii immuno

Il trattamento deve essere iniziato sotto il controllo di un medico specializzato nel trattamento dei pazienti affetti da carenza di antitrombina.

Posologia

Nelle deficienze congenite, il dosaggio deve essere individualizzato per ciascun paziente tenendo conto della storia familiare con particolare riguardo a eventi tromboembolici, agli effettivi fattori di rischio clinico ed agli accertamenti di laboratorio.

Il dosaggio e la durata della terapia sostitutiva nelle deficienze acquisite dipendono dal livello plasmatico di antitrombina, dalla presenza di segni di aumentato turnover, dalla patologia di base e dalla gravitĂ  della condizione clinica. La quantitĂ  da somministrare e la frequenza delle somministrazioni devono essere sempre basate per ogni singolo caso sull’efficacia clinica e sugli accertamenti di laboratorio.

La quantità di unità di antitrombina somministrata è espressa in Unità Internazionali (UI), le quali sono correlate allo standard attuale dell’OMS per l’antitrombina. L’attività dell’antitrombina nel plasma è espressa sia come percentuale (relativa al plasma umano normale), sia come Unità Internazionali (relative allo standard internazionale per l’antitrombina plasmatica).

Indicazioni specifiche per il dosaggio nella coagulopatia da consumo

Premessa per un sufficiente dosaggio è la determinazione dell’attivitĂ  dell’antitrombina III da effettuarsi prima di iniziare la terapia ed in seguito a brevi intervalli di circa 4 -6 ore. Il livello plasmatico dovrebbe essere aumentato almeno all’80-100% del valore normale. Se l’attivitĂ  si abbassa ad un livello inferiore al 70% è necessaria un’ulteriore somministrazione. Per il calcolo della dose si puĂ² applicare la seguente formula indicativa:

U.I.di AT III da infondere = ID x Kg di peso corporeo

ID = Incremento Desiderato di Antitrombina III (differenza tra l’attivitĂ  di AT III che si intende raggiungere e il suo valore basale)

In caso si somministri contemporaneamente eparina, si deve tener presente che l’azione di quest’ultima viene potenziata dall’antitrombina III (vedere ìl paragrafo 4.5).

Indicazioni specifiche per il dosaggio negli altri stati carenziali di antitrombina III

In generale puĂ² essere somministrata una dose iniziale di circa 1500 U.I. e successivamente la metĂ  della dose iniziale ad intervalli di 8-24 ore.

Per stabilire la dose esatta è indispensabile la determinazione dell’attivitĂ  dell’antitrombina III. Per il calcolo della dose si puĂ² applicare la seguente formula indicativa:

ID x Kg di peso corporeo U.I.di AT III da infondere = —————————-

L’attività iniziale di antitrombina che si vuole ottenere dipende dalla situazione clinica. Quando c’è l’indicazione per la sostituzione dell’antitrombina, il dosaggio deve essere sufficiente per raggiungere l’attività di antitrombina desiderata e per mantenere un livello efficace. Il dosaggio deve essere individuato e controllato sulla base delle determinazioni dell’attività antitrombinica in laboratorio; determinazioni che devono essere eseguite almeno due volte al giorno fino a che il paziente si sia stabilizzato, e poi una volta al giorno, preferibilmente immediatamente prima della successiva infusione. La correzione del dosaggio deve tenere in considerazione sia i segni di aumentato turnover dell’antitrombina, in accordo con i controlli di laboratorio, sia il decorso clinico. L’attività dell’antitrombina deve essere mantenuta sopra l’80% per tutta la durata del trattamento, a meno che caratteristiche cliniche non indichino un diverso livello effettivo.

La dose iniziale usuale nelle deficienze congenite è di 30-50 UI/kg.

Successivamente, la dose e la frequenza, così come la durata del trattamento, devono essere regolate sulla base dei dati biologici e della situazione clinica.

Popolazione pediatrica

Non ci sono dati sufficienti per consigliare l’uso di ANTITROMBINA III BAXALTA nei bambini di età inferiore ai 6 anni.

Modo di Somministrazione

Per le istruzioni sulla ricostituzione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.

Il prodotto deve essere somministrato per via endovenosa. La velocitĂ  di somministrazione non deve superare 5 ml/min.

Ricordate in ogni caso che se non ricordate la posologia indicata dal medico e utilizzate Antitrombina iii immuno seguendo le istruzioni del foglietto illustrativo, sarĂ  poi opportuno che contattiate il vostro medico e lo avvisiate del dosaggio che avete assunto, per avere conferma o ulteriori consigli!

Lo posso prendere se sono incinta?

Un’altra domanda che spesso ci poniamo prima di prendere una medicina è se è possibile assumerla in gravidanza

Tenendo presente che in gravidanza sarebbe opportuno evitare qualsiasi farmaco se non strettamente necessario e che prima di assumere qualsiasi farmaco in gravidanza va sentito il medico curante, vediamo insieme quali sono le istruzioni sulla scheda tecnica di Antitrombina iii immuno per quanto riguarda la gravidanza:

Antitrombina iii immuno: si puĂ² prendere in gravidanza?

L’esperienza sulla sicurezza dell’uso di prodotti a base di antitrombina somministrati durante la gravidanza è limitata.

L’esperienza sulla sicurezza dell’uso di prodotti a base di antitrombina somministrati durante la gravidanza o l’allattamento non è stata valutata in studi clinici controllati.

ANTITROMBINA III BAXALTA deve essere somministrato durante la gravidanza e l’allattamento a donne con carenza di antitrombina soltanto se chiaramente indicato, tenendo conto che, in queste pazienti, durante la gravidanza si ha un aumento del rischio di eventi tromboembolici.

Ne ho preso troppo! Cosa fare?

Può anche capitare che per errore o distrazione assumiate una quantitĂ  di farmaco superiore a quella prescritta dal vostro medico.

Talvolta capita che bambini piccoli per gioco ingeriscano dei farmaci lasciati a portata di mano: raccomandiamo sempre di tenere i farmaci lontano dalla portata dei bambini, in luoghi chiusi e custoditi.

Cosa devo fare se per sbaglio ho preso un dosaggio eccessivo di Antitrombina iii immuno?

Qualunque sia la causa dell’ingestione di una quantitĂ  eccessiva di farmaco, ecco cosa riporta la Scheda Tecnica di Antitrombina iii immuno in caso di sovradosaggio.

Antitrombina iii immuno: sovradosaggio

Non sono noti finora sintomi da sovradosaggio di antitrombina.

Antitrombina iii immuno: istruzioni particolari

Schema per la ricostituzione del liofilizzato e somministrazione della soluzione

Non utilizzare dopo la data di scadenza indicata sull’etichetta.

L’ANTITROMBINA III BAXALTA deve essere conservata in forma liofilizzata e ricostituita soltanto immediatamente prima della somministrazione. Utilizzare una tecnica asettica durante l’intero

processo di ricostituzione. La soluzione deve essere somministrata immediatamente, in quanto non contiene conservanti.

Dopo la ricostituzione, la soluzione deve essere sottoposta a ispezione visiva per rilevare eventuale particolato o colorazione anomala prima della somministrazione. Di solito la soluzione è gialla e limpida o leggermente opalescente. Le soluzioni non limpide o con depositi non devono essere somministrate.

Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformitĂ  alla normativa locale vigente.

Ricostituzione del liofilizzato:

Riscaldare il flaconcino contenente il solvente a temperatura ambiente (non oltre i 37°C)

Togliere i dischetti protettivi dai flaconcini del liofilizzato e del solvente (fig. 1) e disinfettare i tappi di gomma dei due flaconcini.

Le due estremitĂ  dell’ago di trasferimento sono protette da due cappucci in plastica congiunti da un punto di saldatura. Ruotare uno dei cappucci per rompere il punto di saldatura, liberare l’ago (fig. 2) ed inserirlo nel tappo di gomma del flaconcino del solvente (fig. 3)

Togliere l’altro cappuccio dell’ago di trasferimento avendo cura di non toccare l’ago.

Capovolgere il flaconcino del solvente ed introdurre l’estremitĂ  libera dell’ago di trasferimento fino a metĂ  della sua lunghezza nel tappo di gomma del flaconcino del liofilizzato (fig. 4) PoichĂ© il flaconcino con la sostanza liofilizzata è sottovuoto, il solvente verrĂ  aspirato all’interno.

Separare il flaconcino del solvente con l’ago inserito dal flaconcino del liofilizzato (fig. 5) ed agitare leggermente quest’ultimo per favorire il discioglimento.

Dopo il completo discioglimento della sostanza liofilizzata inserire l’ago da sfiato (fig. 6); la schiuma eventualmente formatasi si dissolverĂ  rapidamente. Togliere l’ago da sfiato.

Somministrazione della soluzione:

Ruotare il cappuccio protettivo dell’ago filtro per rompere la saldatura e toglierlo. Applicare l’ago filtro alla siringa monouso ed aspirare la soluzione nella siringa (fig. 7).

Togliere l’ago filtro ed applicare alla siringa l’ago per iniezione (o l’ago a farfalla)

Somministrare la soluzione lentamente (non oltre 5ml/minuto) per via endovenosa

Se la soluzione viene infusa è opportuno impiegare dispositivi per infusione monouso muniti di filtro.


Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco