Bupisolver: a cosa serve e come si usa

Bupisolver (Bupivacaina Cloridrato): indicazioni e modo d’uso

Bupisolver (Bupivacaina Cloridrato) è un farmaco che serve per curare le seguenti condizioni patologiche:

La bupivacaina (principio attivo di BUPISOLVER) può essere utilizzata in ogni tipo di anestesia periferica:

infiltrazione locale

tronculare

loco regionale

blocco simpatico

blocco endovenoso retrogrado e blocco endoarterioso

peridurale e sacrale

spinale sottoaracnoidea.

La bupivacaina è pertanto indicata in tutti gli interventi della chirurgia generale in cui sia necessaria l’anestesia periferica: oculistica, ortopedica, stomatologica, otorinolaringoiatrica, ostetrico-ginecologica, dermatologica, sia impiegata da sola, sia associata a narcosi.

Bupisolver: come si usa?

farmaco: indicazioni e modo d'uso

Come per tutti i farmaci, anche per Bupisolver è molto importante rispettare e seguire i dosaggi consigliati dal medico al momento della prescrizione.

Se però non ricordate come prendere Bupisolver ed a quali dosaggi (la posologia indicata dal medico), è quanto meno necessario seguire le istruzioni presenti sul foglietto illustrativo. Vediamole insieme.

Posologia di Bupisolver

Posologia

La bupivacaina è solitamente usata in dosaggi minimi, variabili secondo le indicazioni, da 2-3 mg a 100-150 mg come indicato a titolo orientativo nella tabella seguente:

Tipo di anestesia Conc.
mg/ml
Dosaggio Osservazioni
ml mg
Blocco del trigemino 2,5
5,0
1
0,5
5

4

2,5
2,5
12,5

20

Blocco ascellare 2,5
5,0
20

10

40

30

50

50

100
150
Blocco ganglio stellato 2,5 10 20 25 50
Blocco intercostale 2,5
5,0
4

3

8

5

10

15

20

25

La dose è per ogni
spazio intercostale
Peridurale 2,5
5,0
30

10

40

20

75

50

100
100
Peridurale continua 2,5
5,0
Si inizia con 10 ml poi 3-5-8 ml ogni 4-6 ore La dose è funzione dei segmenti che si desidera anestetizzare e dell’età del paziente.
Sacrale 2,5
5,0
15

15

40

20

37,5

75

100
100
Blocco splancnico 2,5 10 40 25 100
Blocco simpatico lombare 2,5 10 40 25 100
Blocco e.v.
retrogrado
5,0 15 25 75 125
Blocco pelvico 5,0 20 30 100 150
Spinale subaracnoidea 5,0
7,5
4
2,6
20

20

2 20

10,0

Il dosaggio massimo per un soggetto adulto e per singola somministrazione non dovrebbe superare i 150 mg; la dose di sicurezza, sia per adulti che per bambini, è di 2 mg/kg per singola somministrazione. Nella terapia antalgica protratta, si impiegano solitamente dosi variabili da 0,25 ad 1 mg/kg di peso corporeo; la somministrazione può essere ripetuta 2-3 volte nelle 24 ore.

La posologia totale deve essere corretta in relazione alle condizioni generali, all’età e ai dati anamnestici di rilievo del paziente. Qualora si pratichino infiltrazioni per anestesia locale in zone sprovviste di possibilità di circolo collaterale (dita, radice del pene, ecc.) è norma cautelativa usare l’anestetico senza vasocostrittore per evitare necrosi ischemica.

Attenzione: la soluzione contenuta nelle fiale e nei flaconi, non contenendo conservanti, è per una sola somministrazione. Eventuali rimanenze andranno scartate.

N.B. Quando si effettuano blocchi prolungati per somministrazione in boli successivi, deve essere considerato il rischio di raggiungere concentrazioni plasmatiche tossiche o di indurre danno neuronale a livello locale.

La dose da somministrare deve essere calcolata basandosi sull’esperienza del medico e sulla conoscenza dello stato clinico del paziente. E’ necessario usare le dosi più basse che possano consentire di ottenere una adeguata anestesia. Possono manifestarsi variazioni individuali relativamente ai tempi di inizio attività e durata. Nei bambini con peso corporeo elevato è spesso necessaria una graduale riduzione del dosaggio che deve basarsi sul peso corporeo ideale. Testi di riferimento devono essere consultati sia riguardo gli aspetti che influiscono sulle tecniche specifiche di blocco, sia riguardo le esigenze individuali del paziente. Il grado di diffusione dell’anestesia può essere difficilmente prevedibile ma viene influenzato dal volume di farmaco somministrato specialmente per quanto riguarda le soluzioni isobariche.

Per prevenire una iniezione intravascolare accidentale, va effettuata una aspirazione prima e durante la somministrazione della dose principale, che deve essere iniettata lentamente o in dosi crescenti. Durante la procedura controllare accuratamente le funzioni vitali del paziente e mantenere il contatto verbale. Un’iniezione intravascolare accidentale può essere riconosciuta da un aumento temporaneo della frequenza cardiaca; un’iniezione intratecale accidentale si riconosce da segni di blocco spinale. Al primo segno di tossicità, interrompere immediatamente la somministrazione (vedere paragrafo 4.8).

Ricordate in ogni caso che se non ricordate la posologia indicata dal medico e utilizzate Bupisolver seguendo le istruzioni del foglietto illustrativo, sarà poi opportuno che contattiate il vostro medico e lo avvisiate del dosaggio che avete assunto, per avere conferma o ulteriori consigli!

Lo posso prendere se sono incinta?

Un’altra domanda che spesso ci poniamo prima di prendere una medicina è se è possibile assumerla in gravidanza

Tenendo presente che in gravidanza sarebbe opportuno evitare qualsiasi farmaco se non strettamente necessario e che prima di assumere qualsiasi farmaco in gravidanza va sentito il medico curante, vediamo insieme quali sono le istruzioni sulla scheda tecnica di Bupisolver per quanto riguarda la gravidanza:

Bupisolver: si può prendere in gravidanza?

Il prodotto è controindicato nei casi di gravidanza accertata o presunta.

In particolare Bupisolver allo 0,75% è controindicato nell’anestesia epidurale in ostetricia (vedere paragrafo 4.4).

Si ritiene che un gran numero di donne in gravidanza e in età fertile sia stato trattato con bupivacaina. Fino ad ora non sono stati riportati disturbi specifici del processo riproduttivo (es.: nessun aumento dell’incidenza delle malformazioni neonatali – vedere anche paragrafo 5.2). Nelle pazienti in avanzato stato di gravidanza, la dose in caso di anestesia spinale, deve essere ridotta (vedere anche paragrafo 4.4). bupivacaina cloridrato deve essere usato durante la gravidanza solo se il potenziale beneficio giustifica il rischio potenziale per il feto.

Gli effetti avversi a carico del feto dovuti agli anestetici locali, ad esempio bradicardia fetale, sembrano più evidenti nel blocco paracervicale. Tali effetti possono essere dovuti a elevate concentrazioni di anestetico che raggiungono il feto.

Allattamento

Come altri anestetici locali, bupivacaina può essere escreta nel latte materno ma in così ridotta quantità che generalmente non vi è rischio per il neonato.

Ne ho preso troppo! Cosa fare?

Può anche capitare che per errore o distrazione assumiate una quantità di farmaco superiore a quella prescritta dal vostro medico.

Talvolta capita che bambini piccoli per gioco ingeriscano dei farmaci lasciati a portata di mano: raccomandiamo sempre di tenere i farmaci lontano dalla portata dei bambini, in luoghi chiusi e custoditi.

Cosa devo fare se per sbaglio ho preso un dosaggio eccessivo di Bupisolver?

Qualunque sia la causa dell’ingestione di una quantità eccessiva di farmaco, ecco cosa riporta la Scheda Tecnica di Bupisolver in caso di sovradosaggio.

Bupisolver: sovradosaggio

L’iniezione intravascolare accidentale di anestetici locali può causare reazioni tossiche sistemiche immediate (a partire da qualche secondo ad alcuni minuti). In caso di sovradosaggio, la tossicità sistemica si manifesta più tardi (15-60 minuti dopo l’iniezione) e ciò è dovuto ad un rallentato aumento delle concentrazioni ematiche di anestetico locale (vedere paragrafo 4.8 “Tossìcìtà sìstemìca acuta” e paragrafo “Trattamento della tossìcìtà sìstemìca acuta”).

Al primo segno di allarme, occorre interrompere la somministrazione, porre il paziente in posizione orizzontale ed assicurare la pervietà delle vie aeree, somministrando ossigeno in caso di dispnea grave o effettuando la ventilazione artificiale (pallone di Ambu). Deve essere evitato l’uso di analettici bulbari per non aggravare la carenza di ossigeno. Eventuali convulsioni possono essere controllate con l’uso di Diazepam in dose di 10-20 mg per via endovenosa; sono sconsigliabili, invece, i barbiturici che possono accentuare la depressione bulbare. Il circolo può essere sostenuto con la somministrazione di cortisonici in dosi appropriate per via endovenosa; possono aggiungersi soluzioni diluite di alfa-beta stimolanti ad azione vasocostrittrice (mefentermina, metararninolo ed altri) o di atropina solfato. Come antiacidosico può essere impiegato il bicarbonato di sodio, in concentrazione mirata, per via endovenosa.

Bupisolver: istruzioni particolari

La soluzione contenuta nelle fiale e nei flaconi non contenendo conservanti è per una sola somministrazione. Eventuali rimanenze andranno scartate.


Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco