Daunoblastina: a cosa serve e come si usa

Daunoblastina 20 mg/10 ml polvere e solvente per soluzione iniet (Daunorubicina Cloridrato): indicazioni e modo d’uso

Daunoblastina 20 mg/10 ml polvere e solvente per soluzione iniet (Daunorubicina Cloridrato) è un farmaco che serve per curare le seguenti condizioni patologiche:

Leucemia acuta mieloblastica: Daunoblastina da sola o in associazione con altri farmaci antiblastici è indicata per il trattamento di tutti gli stadi di questa malattia. Daunoblastina trova inoltre una indicazione elettiva in quella varietà particolare di leucemia acuta rappresentata dalla leucemia a promielociti.

Leucemia linfoblastica acuta: Daunoblastina è molto attiva nell’indurre la remissione di questa condizione patologica, ma dati i suoi effetti collaterali e la disponibilitĂ  di altre forme di trattamento, il suo uso è fondamentalmente indicato solo in quei casi che si sono dimostrati resistenti ad altri farmaci.

Tuttavia la somministrazione combinata di Daunoblastina, prednisone e vincristina, è stata effettuata con successo nella fase di attacco della malattia.

Altri tumori – Risultati positivi sono stati osservati con Daunoblastina nel neuroblastoma e nel rabdomiosarcoma. Daunoblastina, come parte di un regime di combinazione, è indicata per il trattamento della leucemia linfocitica acuta e della leucemia mieloide acuta nei bambini.

Daunoblastina 20 mg/10 ml polvere e solvente per soluzione iniet: come si usa?

farmaco: indicazioni e modo d'uso

Come per tutti i farmaci, anche per Daunoblastina 20 mg/10 ml polvere e solvente per soluzione iniet è molto importante rispettare e seguire i dosaggi consigliati dal medico al momento della prescrizione.

Se perĂ² non ricordate come prendere Daunoblastina 20 mg/10 ml polvere e solvente per soluzione iniet ed a quali dosaggi (la posologia indicata dal medico), è quanto meno necessario seguire le istruzioni presenti sul foglietto illustrativo. Vediamole insieme.

Posologia di Daunoblastina 20 mg/10 ml polvere e solvente per soluzione iniet

La dose singola puĂ² variare da 0,5 a 3 mg/kg.

Le dosi di 0,5-1 mg/kg possono essere ripetute ad intervalli di 1 o piĂ¹ giorni; le dosi di 2 mg/kg dovrebbero essere spaziate di 4 o piĂ¹ giorni; le dosi di 2,5-3 mg/kg, benchĂ© raramente impiegate, dovrebbero essere somministrate solo a intervalli di 7-14 giorni.

Il numero di iniezioni richieste varia ampiamente da paziente a paziente e deve essere fissato per ciascun caso secondo la risposta e la tollerabilitĂ , con particolare riferimento al quadro ematologico e midollare e l’eventuale associazione con altri antiblastici.

Sia nell’adulto che nel bambino si raccomanda di non superare la dose totale di 20 mg/kg (vedere paragrafo 4.4).

Compromissione epatica

Il dosaggio di Daunoblastina deve essere ridotto in quei pazienti che presentano compromissione della funzionalitĂ  epatica onde evitare un aumento della tossicitĂ  globale.

Si raccomandano riduzioni della dose in pazienti con i seguenti parametri chimici nel siero:

Non somministrare la daunorubicina cloridrato a pazienti con grave compromissione epatica (Child-Pugh Grado C [punteggio totale 10-15] – vedere paragrafo 4.3)

Per pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata (Child-Pugh Grado A [punteggio totale 5-6] e B [punteggio totale 7-9]), le riduzioni delle dosi sono raccomandate in base ai seguenti valori di bilirubina sierica:

Bilirubina da 1,2 a 3 mg/dl: metĂ  della dose iniziale raccomandata. Bilirubina >3 mg/dl: un quarto della dose iniziale raccomandata.

Compromissione renale

Per pazienti con compromissione renale moderata, velocitĂ  di filtrazione glomerulare (VFR) compresa fra 10- 20 ml/min o creatinina sierica compresa fra circa 3,4-7,9 mg/dl, ridurre a metĂ  la dose di daunorubicina cloridrato (vedere paragrafo 4.3).

Modo di somministrazione

Daunoblastina non è attiva per via orale e non deve essere somministrata per via intramuscolare o intratecale.

La somministrazione viene fatta solo per iniezione endovenosa; è opportuno eseguirla attraverso il tubolare di una fleboclisi di soluzione fisiologica in corso, dopo essersi accertati che l’ago sia perfettamente in vena. Questa tecnica riduce il pericolo della fuoriuscita del farmaco ed assicura il lavaggio della vena al termine della somministrazione.

Daunoblastina non deve essere mescolata con eparina in quanto questi farmaci presentano incompatibilitĂ  chimica ed in certe proporzioni formano un precipitato.

Popolazione pediatrica

Il dosaggio di Daunoblastina nei bambini (di età superiore ai 2 anni) è di solito calcolato in base all’area di superficie corporea e aggiustato per rispondere ai requisiti individuali di ogni paziente, sulla base della risposta clinica e dello status ematologico del paziente. I cicli possono essere ripetuti dopo 3-6 settimane.

Per il regime di trattamento appropriato devono essere consultati i protocolli correnti specializzati e le linee guida.

Per i bambini di età superiore a 2 anni la dose cumulativa massima è 300 mg/m2.

Per i bambini di età inferiore ai 2 anni (o con area di superficie corporea inferiore a 0,5 m2), la dose cumulativa massima è 10 mg/Kg.

Ricordate in ogni caso che se non ricordate la posologia indicata dal medico e utilizzate Daunoblastina 20 mg/10 ml polvere e solvente per soluzione iniet seguendo le istruzioni del foglietto illustrativo, sarĂ  poi opportuno che contattiate il vostro medico e lo avvisiate del dosaggio che avete assunto, per avere conferma o ulteriori consigli!

Lo posso prendere se sono incinta?

Un’altra domanda che spesso ci poniamo prima di prendere una medicina è se è possibile assumerla in gravidanza

Tenendo presente che in gravidanza sarebbe opportuno evitare qualsiasi farmaco se non strettamente necessario e che prima di assumere qualsiasi farmaco in gravidanza va sentito il medico curante, vediamo insieme quali sono le istruzioni sulla scheda tecnica di Daunoblastina 20 mg/10 ml polvere e solvente per soluzione iniet per quanto riguarda la gravidanza:

Daunoblastina 20 mg/10 ml polvere e solvente per soluzione iniet: si puĂ² prendere in gravidanza?

FertilitĂ 

Daunoblastina puĂ² determinare un danno cromosomiale negli spermatozoi umani. Gli uomini devono ricevere una consulenza in materia di conservazione dello sperma prima dell’inizio del trattamento con daunorubicina cloridrato dato il possibile rischio di infertilitĂ  irreversibile. Gli uomini in terapia con daunorubicina cloridrato devono fare uso di metodi contraccettivi efficaci durante il trattamento e fino a 6 mesi dopo il trattamento.

Durante il trattamento con daunorubicina cloridrato le donne in età fertile devono fare uso di metodi contraccettivi efficaci. E’ consigliata una consulenza genetica per le donne che desiderano una gravidanza dopo aver completato il trattamento con daunorubicina cloridrato.

Gravidanza

Studi condotti sugli animali hanno evidenziato tossicitĂ  riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Come la maggior parte dei farmaci antitumorali, la daunorubicina ha mostrato un potenziale embriotossico, teratogeno, mutageno e cancerogeno negli animali.

I dati sull’uso di daunorubicina cloridrato in donne in gravidanza non sono disponibili o sono limitati, sebbene alcune donne che hanno assunto daunorubicina cloridrato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza hanno partorito neonati normali.

Secondo dati sperimentali il farmaco deve essere considerato come fonte potenziale di malformazioni fetali quando somministrato in donne in gravidanza. Daunorubicina cloridrato non deve essere somministrata in gravidanza a meno che le condizioni cliniche della paziente non richiedano il trattamento con daunorubicina cloridrato e giustifichino il rischio potenziale per il feto. Le donne in età fertile che devono sottoporsi al trattamento con daunorubicina cloridrato, devono essere informate del rischio potenziale per il feto e si deve raccomandare loro di evitare di rimanere incinta durante il trattamento Se il farmaco è utilizzato durante la gravidanza, o se la paziente rimane incinta durante l’assunzione del farmaco, deve essere informata del rischio potenziale per il feto. Ci si deve avvalere anche di una consulenza genetica. In ogni caso, si raccomanda di eseguire esami cardiologici e una conta ematica dei feti e neonati nati da madri sottoposte a un trattamento con daunorubicina cloridrato durante la gravidanza.

Allattamento

Non è noto se daunorubicina cloridrato o i suoi metaboliti vengano escreti nel latte materno; altre antracicline vengono escrete nel latte materno.

Daunorubicina cloridrato è controindicata durante l’allattamento (vedere paragrafo 4.3).

Ne ho preso troppo! Cosa fare?

Può anche capitare che per errore o distrazione assumiate una quantitĂ  di farmaco superiore a quella prescritta dal vostro medico.

Talvolta capita che bambini piccoli per gioco ingeriscano dei farmaci lasciati a portata di mano: raccomandiamo sempre di tenere i farmaci lontano dalla portata dei bambini, in luoghi chiusi e custoditi.

Cosa devo fare se per sbaglio ho preso un dosaggio eccessivo di Daunoblastina 20 mg/10 ml polvere e solvente per soluzione iniet?

Qualunque sia la causa dell’ingestione di una quantitĂ  eccessiva di farmaco, ecco cosa riporta la Scheda Tecnica di Daunoblastina 20 mg/10 ml polvere e solvente per soluzione iniet in caso di sovradosaggio.

Daunoblastina 20 mg/10 ml polvere e solvente per soluzione iniet: sovradosaggio

Sovradosaggio e intossicazione

Dosi singole molto elevate di daunorubicina cloridrato possono causare degenerazione miocardica acuta entro 24 ore e grave mielosoppressione entro 10-14 giorni.

E’ stato riportato un danno cardiaco fino a diversi mesi dopo un sovradosaggio da antracicline.

Trattamento dell’intossicazione

Non è noto se esista un antidoto specifico per la daunorubicina cloridrato. In caso di debolezza del miocardio si deve consultare un cardiologo e il trattamento con daunorubicina cloridrato deve essere interrotto. In presenza di marcata mielosoppressione deve essere iniziato un trattamento di supporto idoneo, a seconda di quale sistema mielopoietico è stato maggiormente colpito, per esempio il trasferimento del paziente in una stanza asettica o la trasfusione di cellule mancanti.

Stravaso

L’iniezione paravenosa porta a necrosi locale e a tromboflebite. Se si sviluppa una sensazione di bruciore nella zona di infusione, ciĂ² sta ad indicare una somministrazione paravenosa.

Trattamento in caso di stravaso

In caso di stravaso, l’infusione o iniezione deve essere immediatamente interrotta. L’ago deve essere inizialmente lasciato nel sito di iniezione e poi rimosso in seguito ad aspirazione breve. Si raccomanda di applicare dimetilsolfossido 99% (DMSO 99%) a livello locale su una superficie due volte piĂ¹ estesa della zona interessata (4 gocce per 10 cm² di superficie della pelle) e ciĂ² dovrebbe essere ripetuto tre volte al giorno per un periodo di almeno 14 giorni. Se necessario, deve anche essere preso in considerazione lo sbrigliamento. A causa del meccanismo controverso, il raffreddamento della zona, ad esempio, per ridurre il dolore, deve avvenire in modo sequenziale con l’applicazione di DMSO (vasocostrizione rispetto a vasodilatazione). Altre misure descritte in letteratura sono controverse e non hanno valore univoco.

Daunoblastina 20 mg/10 ml polvere e solvente per soluzione iniet: istruzioni particolari

Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformitĂ  alla normativa locale vigente.


Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco