Iskidrop 30 mg/0,75 ml gocce orali, soluzione (Nimodipina): indicazioni e modo d’uso
Iskidrop 30 mg/0,75 ml gocce orali, soluzione (Nimodipina) è un farmaco che serve per curare le seguenti condizioni patologiche:
Prevenzione e terapia di deficit neurologici ischemici correlati a vasospasmo cerebrale.
Iskidrop 30 mg/0,75 ml gocce orali, soluzione: come si usa?
Come per tutti i farmaci, anche per Iskidrop 30 mg/0,75 ml gocce orali, soluzione è molto importante rispettare e seguire i dosaggi consigliati dal medico al momento della prescrizione.
Se però non ricordate come prendere Iskidrop 30 mg/0,75 ml gocce orali, soluzione ed a quali dosaggi (la posologia indicata dal medico), è quanto meno necessario seguire le istruzioni presenti sul foglietto illustrativo. Vediamole insieme.
Posologia di Iskidrop 30 mg/0,75 ml gocce orali, soluzione
La sicurezza e l’efficacia di ISKIDROP in pazienti di età inferiore ai 18 anni non è stata stabilita.
Posologia
Nella profilassi e nel trattamento dei deficit neurologici ischemici conseguenti a vasospasmo cerebrale indotto da emorragia subaracnoidea, terminata la terapia parenterale, si raccomanda di proseguire la somministrazione di nimodipina per via orale per circa 7 giorni (60 mg – corrispondenti a 60 gocce di soluzione – 6 volte al giorno, ad intervalli di 4 ore).
Nei pazienti che sviluppano reazioni avverse, la dose dovrebbe essere ridotta secondo le necessità o dovrebbe essere sospeso il trattamento.
In caso di somministrazione concomitante con inibitori o induttori del sistema CYP 3A4, può rendersi necessaria una modulazione del dosaggio (vedere paragrafo 4.5).
Pazienti con funzionalità epatica compromessa
Una funzionalità epatica gravemente compromessa e particolarmente la cirrosi epatica, può causare un aumento della biodisponibilità della nimodipina, dovuto ad una diminuzione dell’effetto di primo passaggio e della clearance metabolica. Gli effetti farmacologici e gli effetti indesiderati, come l’abbassamento della pressione arteriosa, possono essere più pronunciati in questi pazienti.
In questi casi la dose deve essere ridotta o, se necessario, bisogna considerare la sospensione del trattamento.
Modo di somministrazione
ISKIDROP va assunto lontano dai pasti, le gocce diluite in poca acqua. Non assumere con succo di pompelmo (vedere paragrafo 4.5).
Non immergere il contagocce nell’acqua e non sciacquarlo. Dopo aver messo le gocce nell’acqua riporre il contagocce nel flacone.
L’intervallo tra le singole somministrazioni non dovrebbe essere inferiore alle 4 ore.
Ricordate in ogni caso che se non ricordate la posologia indicata dal medico e utilizzate Iskidrop 30 mg/0,75 ml gocce orali, soluzione seguendo le istruzioni del foglietto illustrativo, sarà poi opportuno che contattiate il vostro medico e lo avvisiate del dosaggio che avete assunto, per avere conferma o ulteriori consigli!
Lo posso prendere se sono incinta?
Un’altra domanda che spesso ci poniamo prima di prendere una medicina è se è possibile assumerla in gravidanza
Tenendo presente che in gravidanza sarebbe opportuno evitare qualsiasi farmaco se non strettamente necessario e che prima di assumere qualsiasi farmaco in gravidanza va sentito il medico curante, vediamo insieme quali sono le istruzioni sulla scheda tecnica di Iskidrop 30 mg/0,75 ml gocce orali, soluzione per quanto riguarda la gravidanza:
Iskidrop 30 mg/0,75 ml gocce orali, soluzione: si può prendere in gravidanza?
Effetti di altri farmaci sulla nimodipina
L’entità e la durata di questa interazione devono essere prese in considerazione quando nimodipina è somministrata contemporaneamente ai seguenti farmaci:
Esperienze con altri calcio-antagonisti lasciano ritenere che la rifampicina acceleri il metabolismo della nimodipina attraverso un processo di induzione enzimatica. Perciò l’efficacia di nimodipina potrebbe essere significativamente ridotta se somministrata con rifampicina.
L’uso di nimodipina con rifampicina è quindi controindicato (vedere paragrafo 4.3).
Una precedente terapia cronica con i farmaci antiepilettici fenobarbital, fenitoina o carbamazepina riduce in maniera marcata la biodisponibilità della nimodipina somministrata per via orale. Pertanto, la terapia concomitante con questi farmaci e la nimodipina per via orale è controindicata (vedere paragrafo 4.3).
Antibiotici macrolidi (es. eritromicina)
L’azitromicina, anche se strutturalmente correlata alla classe degli antibiotici macrolidi, non è un inibitore del sistema del citocromo CYP 3A4.
Inibitori delle proteasi anti-HIV (es. ritonavir, indinavir, nelfinavir o saquinavir)
Antimicotici azolici (es. ketoconazolo)
Nefazodone
La contemporanea somministrazione di nimodipina con l’antidepressivo fluoxetina allo stato stazionario ha condotto ad un aumento di circa il 50% dei livelli plasmatici di nimodipina. La concentrazione della fluoxetina è diminuita in modo marcato, mentre la concentrazione del suo metabolita attivo norfluoxetina non è stata influenzata (vedere paragrafo 4.4).
Quinupristin/dalfopristin
Sulla base di esperienze con il calcio-antagonista nifedipina, la somministrazione concomitante di nimodipina e quinupristin/dalfopristin può portare ad un aumento della concentrazione plasmatica di nimodipina (vedere paragrafo 4.4).
La somministrazione contemporanea di nimodipina e cimetidina (un antagonistaH2) può portare ad un aumento della concentrazione plasmatica di nimodipina (vedere paragrafo 4.4).
La somministrazione contemporanea di nimodipina e acido valproico (un anticonvulsivo) può portare ad un aumento della concentrazione plasmatica di nimodipina (vedere paragrafo 4.4).
Ulteriori interazioni
L’assunzione contemporanea di nimodipina e nortriptilina allo stato stazionario ha condotto ad un modesto decremento nella concentrazione della nimodipina senza influenzare i livelli plasmatici della nortriptilina.
Effetti della nimodipina su altri farmaci Farmaci antiipertensivi
La nimodipina può aumentare l’effetto ipotensivo di farmaci anti-ipertensivi somministrati contemporaneamente, come, per esempio:
diuretici
beta-bloccanti
A1 antagonisti
altri calcio-antagonisti
alfa-bloccanti
inibitori della PDE5
alfa-metildopa
Nel caso un’associazione di questo tipo sia inevitabile, è necessario un monitoraggio del paziente
particolarmente attento
In uno studio sulla scimmia la simultanea somministrazione endovenosa del farmaco anti-HIV zidovudina e di nimodipina in bolo ha indotto un incremento significativo della AUC della zidovudina, con una significativa riduzione del suo volume di distribuzione e della sua clearance.
Interazioni con gli alimenti Succo di pompelmo
L’assunzione contemporanea di succo di pompelmo e di calcio-antagonisti diidropiridinici aumenta la concentrazione plasmatica e la durata d’azione di questi ultimi, a causa di una diminuzione del loro metabolismo di primo passaggio o della sua clearance. Come conseguenza di ciò, l’effetto antiipertensivo della nimodipina può risultare aumentato. Questo fenomeno può durare per almeno 4 giorni dopo l’ultima ingestione di succo di pompelmo. L’ingestione di pompelmo o succo di pompelmo deve quindi essere evitata durante il trattamento con nimodipina (vedere paragrafo 4.2).
Casi in cui non si è evidenziata un’interazione Aloperidolo
La contemporanea somministrazione di nimodipina allo stato stazionario a pazienti in trattamento a lungo
termine con aloperidolo non ha messo in evidenza nessuna potenziale reciproca interazione.
La contemporanea somministrazione di nimodipina per via orale e di diazepam, digossina, glibenclamide, indometacina, ranitidina e warfarin non ha messo in evidenza nessuna potenziale reciproca interazione.
Fertilità , gravidanza e allattamento
Non ci sono studi controllati adeguati sulle donne in gravidanza. Qualora si ritenga necessario somministrare ISKIDROP in gravidanza, occorre considerare attentamente i benefici attesi ed i rischi potenziali in rapporto alla gravità del quadro clinico.
Allattamento
E’ stato evidenziato che la nimodipina ed i suoi metaboliti sono escreti nel latte materno in una concentrazione dello stesso ordine di grandezza di quella presente nel plasma materno. Si consiglia alle madri di non allattare durante l’assunzione del medicinale.
FertilitÃ
In singoli casi di fertilizzazione in-vitro i calcio-antagonisti sono stati associati con cambiamenti biochimici reversibili nella testa degli spermatozoi, con possibile conseguente compromissione della funzionalità spermatica. La rilevanza di questo risultato non è nota nel trattamento a breve termine.
Ne ho preso troppo! Cosa fare?
Può anche capitare che per errore o distrazione assumiate una quantità di farmaco superiore a quella prescritta dal vostro medico.
Talvolta capita che bambini piccoli per gioco ingeriscano dei farmaci lasciati a portata di mano: raccomandiamo sempre di tenere i farmaci lontano dalla portata dei bambini, in luoghi chiusi e custoditi.
Cosa devo fare se per sbaglio ho preso un dosaggio eccessivo di Iskidrop 30 mg/0,75 ml gocce orali, soluzione?
Qualunque sia la causa dell’ingestione di una quantità eccessiva di farmaco, ecco cosa riporta la Scheda Tecnica di Iskidrop 30 mg/0,75 ml gocce orali, soluzione in caso di sovradosaggio.
Iskidrop 30 mg/0,75 ml gocce orali, soluzione: sovradosaggio
Sintomi d’intossicazione:
Sintomi di sovradosaggio acuto che devono essere considerati sono: marcata ipotensione, tachicardia o bradicardia; disturbi gastrointestinali e nausea.
Trattamento dell’intossicazione:
In caso di sovradosaggio acuto, si deve sospendere immediatamente la somministrazione di nimodipina. Le misure di emergenza devono essere dirette ad eliminare i sintomi.
Quale misura di emergenza può essere considerata la lavanda gastrica con aggiunta di carbone attivo. In caso di ipotensione grave possono essere somministrate dopamina o noradrenalina per via endovenosa. Dal momento che non è noto alcun antidoto specifico, il trattamento degli eventi avversi deve essere diretto ad eliminare i sintomi principali.
Iskidrop 30 mg/0,75 ml gocce orali, soluzione: istruzioni particolari
Non disperdere il flacone nell’ambiente dopo l’uso.
Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco