Lonarid: a cosa serve e come si usa

Lonarid (Paracetamolo + Codeina Fosfato): indicazioni e modo d’uso

Lonarid (Paracetamolo + Codeina Fosfato) è un farmaco che serve per curare le seguenti condizioni patologiche:

Adulti

Nevralgie, mialgie ed artralgie; mal di denti e dolori consecutivi ad estrazioni dentarie; cefalee di ogni tipo; otalgie; dismenorrea; dolori post-operatori e post- traumatici.

Bambini di età superiore ai 12 anni

La codeina è indicata nei pazienti di età superiore ai 12 anni per il trattamento del dolore moderato acuto che non è adeguatamente controllato da altri analgesici come il paracetamolo o l’ibuprofene (da solo).

Lonarid: come si usa?

farmaco: indicazioni e modo d'uso

Come per tutti i farmaci, anche per Lonarid è molto importante rispettare e seguire i dosaggi consigliati dal medico al momento della prescrizione.

Se però non ricordate come prendere Lonarid ed a quali dosaggi (la posologia indicata dal medico), è quanto meno necessario seguire le istruzioni presenti sul foglietto illustrativo. Vediamole insieme.

Posologia di Lonarid

Adulti e bambini al di sopra di 12 anni

Lonarid 400 mg + 10 mg compresse

1-2 compresse (equivalenti a 400-800 mg di paracetamolo e 10-20 mg di codeina) fino a 3 volte al dì, secondo la gravità del caso e salvo diverso parere del medico.

Lonarid adulti 400 mg + 20 mg supposte

1 supposta fino a 3 volte al dì, secondo la gravità del caso e salvo diverso parere del medico.

Il dosaggio deve essere aggiustato in accordo al peso corporeo e all’età del paziente.

Il dosaggio normale di una singola dose di paracetamolo (uno dei due

1

componenti di Lonarid) è 10-15 mg per kg di peso corporeo; il dosaggio normale di una singola dose di codeina (uno dei due componenti di Lonarid) è 0,5-1 mg per kg di peso corporeo; in ogni caso, l’intervallo tra le dosi dipende dai sintomi e dal dosaggio massimo giornaliero e deve essere di almeno 4-6 ore.

La durata del trattamento deve essere limitata a 3 giorni e se non si ottiene un efficace sollievo dal dolore il paziente/chi si prende cura del paziente deve essere consigliato a sentire il parere di un medico.

Popolazione pediatrica

Bambini di età inferiore ai 12 anni

La codeina non deve essere usata nei bambini di età inferiore ai 12 anni a causa del rischio di tossicità da oppioidi in ragione del variabile e imprevedibile metabolismo della codeina in morfina (vedere paragrafì 4.3 e 4.4).

Ricordate in ogni caso che se non ricordate la posologia indicata dal medico e utilizzate Lonarid seguendo le istruzioni del foglietto illustrativo, sarà poi opportuno che contattiate il vostro medico e lo avvisiate del dosaggio che avete assunto, per avere conferma o ulteriori consigli!

Lo posso prendere se sono incinta?

Un’altra domanda che spesso ci poniamo prima di prendere una medicina è se è possibile assumerla in gravidanza

Tenendo presente che in gravidanza sarebbe opportuno evitare qualsiasi farmaco se non strettamente necessario e che prima di assumere qualsiasi farmaco in gravidanza va sentito il medico curante, vediamo insieme quali sono le istruzioni sulla scheda tecnica di Lonarid per quanto riguarda la gravidanza:

Lonarid: si può prendere in gravidanza?

Gravidanza

Paracetamolo

La lunga esperienza ha mostrato evidenze insufficienti di effetti avversi indesiderati sulla gravidanza o sulla salute del feto o del neonato.

Una grande quantità di dati sulle donne in gravidanza non indicano né tossicità malformativa, né fetale/neonatale. Studi epidemiologici sullo sviluppo neurologico nei bambini esposti al paracetamolo in utero mostrano risultati non conclusivi. Se clinicamente necessario, il paracetamolo può essere usato durante la gravidanza, tuttavia dovrebbe essere usato alla dose efficace più bassa per il più breve tempo possibile e con la più bassa frequenza possibile (vedere paragrafo 5.3).

Durante la gravidanza, il paracetamolo non deve essere assunto per periodi prolungati, a dosi elevate o in associazione ad altri medicinali, poiché in questi casi la sicurezza non è stata confermata.

Codeina

L’uso di Lonarid è controindicato in caso di parto pretermine o rischio di nascita prematura, poiché la codeina fosfato attraversa la barriera placentare, può produrre depressione respiratoria nei neonati.

I risultati di uno studio caso-controllo, suggeriscono che potrebbe aumentare il rischio di malformazioni del tratto respiratorio nella progenie di donne che hanno usato codeina durante i primi quattro mesi di gravidanza. Questo aumento non era statisticamente significativo. Evidenza di altre malformazioni è riportata anche in studi epidemiologici condotti sugli analgesici narcotici, compresa la codeina.

L’assunzione di codeina a lungo termine può sviluppare nel feto dipendenza da oppiacei.

Lonarid dovrebbe essere usato in gravidanza solo se il potenziale beneficio giustifica i potenziali rischi per il feto. Se Lonarid è usato per un periodo di tempo prolungato durante l’ultimo trimestre di gravidanza, può svilupparsi una sindrome da astinenza neonatale.

Allattamento

La codeina non deve essere usata durante l’allattamento con latte materno (vedere paragrafo 4.3).

Se il trattamento con Lonarid si rende necessario, occorre sospendere

l’allattamento.

Fertilità

Non sono stati condotti studi sull’effetto di Lonarid sulla fertilità umana. Studi preclinici con i due singoli principi attivi non hanno indicato effetti dannosi diretti o indiretti sull’indice di fertilità (vedere paragrafo 5.3).

Ne ho preso troppo! Cosa fare?

Può anche capitare che per errore o distrazione assumiate una quantità di farmaco superiore a quella prescritta dal vostro medico.

Talvolta capita che bambini piccoli per gioco ingeriscano dei farmaci lasciati a portata di mano: raccomandiamo sempre di tenere i farmaci lontano dalla portata dei bambini, in luoghi chiusi e custoditi.

Cosa devo fare se per sbaglio ho preso un dosaggio eccessivo di Lonarid?

Qualunque sia la causa dell’ingestione di una quantità eccessiva di farmaco, ecco cosa riporta la Scheda Tecnica di Lonarid in caso di sovradosaggio.

Lonarid: sovradosaggio

Anziani, bambini piccoli, pazienti con patologie epatiche, etilisti cronici o pazienti con disordini cronici della nutrizione, così come i pazienti che assumono in associazione medicinali che inducono gli enzimi, sono soggetti ad un aumento del rischio di intossicazione, anche con esito fatale.

Sintomi

I sintomi da sovradosaggio di Lonarid sono identici ai sintomi da sovradosaggio dei due principi attivi considerati separatamente.

Paracetamolo

I sintomi da sovradosaggio di solito si verificano nelle prime 24 ore e sono dati da pallore, nausea, vomito, anoressia e dolore addominale. I pazienti possono manifestare un temporaneo miglioramento soggettivo, ma un lieve dolore addominale è indicativo che il danno epatico persiste.

Una dose singola di paracetamolo di circa 6 g o più negli adulti o 140 mg / kg nei bambini, causa necrosi epatocellulare.

Ciò può portare ad una necrosi completa e irreversibile e conseguentemente ad una insufficienza epatocellulare, una acidosi metabolica ed ad una encefalopatia, che a loro volta possono portare a coma e morte. Sono stati osservati nel fegato aumenti concomitanti delle transaminasi (AST, ALT), della lattato deidrogenasi e della bilirubina e un aumento nel tempo di protrombina, che si verifica 12 – 48 ore dopo l’ingestione.

I segni clinici di danno epatico normalmente appaiono dopo 2 giorni e raggiungono un massimo dopo 4 – 6 giorni.

Una insufficienza renale acuta, con necrosi tubulare acuta può svilupparsi anche in assenza di gravi danni al fegato. Anche altri sintomi non epatici, quali alterazioni del miocardio e pancreatiti possono verificarsi dopo un sovradosaggio di paracetamolo.

Codeina

I sintomi di una overdose narcotica dovuta alla codeina contenuta in Lonarid, sono attesi prima dei segni di tossicità dovuti al paracetamolo. Una intossicazione grave implica il rischio di una depressione respiratoria e di apnea, che potrebbe essere fatale.

Anche una miosi marcata con pupille ”a punta di spillo” sono patognomonici. Questo può essere accompagnato da sonnolenza, che si estende a stupore e coma, con vomito, cefalea, ritenzione urinaria e fecale, compresi talvolta bradicardia e un calo della pressione sanguigna. Crisi epilettiche si verificano occasionalmente, soprattutto nei bambini. Lo sviluppo di apnea può essere

fatale.

Terapia

Laddove vi è il sospetto di un’intossicazione da paracetamolo, è indicata la somministrazione endovenosa di medicinali donatori del gruppo SH, quali la N- acetilcisteina, nelle prime 10 ore dall’ingestione. Sebbene la N-acetilcisteina sia più efficace se assunta entro tale periodo, può ancora garantire un certo grado di protezione se somministrata al più tardi entro 48 ore dall’ingestione; in tal caso va presa per più tempo.

Devono anche essere prese in considerazione misure generali (ad es. carbone attivo).

Ulteriori misure dipenderanno dalla gravità, dalla natura e dal decorso dei sintomi da intossicazione di paracetamolo e si dovrebbero seguire protocolli standard di terapia intensiva.

È raccomandabile effettuare test seriali della concentrazione plasmatica di paracetamolo. La concentrazione plasmatica di paracetamolo può essere ridotta con la dialisi.

In caso di depressione respiratoria, mantenere una ventilazione e una ossigenazione adeguata. Se è appropriato, può essere somministrato 0,4-2 mg

e.v. di naloxone (specifico antagonista oppioide). Se non c’è risposta, la dose deve essere ripetuta ogni 2-3 minuti fino ad una dose totale di 10-20 mg. Attenzione: la durata dell’azione di naloxone (2-3 ore) è più breve di quella di molti oppiacei.

Lonarid: istruzioni particolari

Nessuna istruzione particolare.


Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco