Metoxalene: a cosa serve e come si usa

Metoxalene (Metoxsalene): indicazioni e modo d’uso

Metoxalene (Metoxsalene) è un farmaco che serve per curare le seguenti condizioni patologiche:

Metoxsalene G.L. Pharma 20 µg/ml soluzione è indicato negli adulti per uso extracorporeo nel trattamento palliativo del linfoma cutaneo a cellule T in stadio avanzato in pazienti che non hanno risposto ad altre forme di trattamento.

Metoxalene: come si usa?

farmaco: indicazioni e modo d'uso

Come per tutti i farmaci, anche per Metoxalene è molto importante rispettare e seguire i dosaggi consigliati dal medico al momento della prescrizione.

Se perĂ² non ricordate come prendere Metoxalene ed a quali dosaggi (la posologia indicata dal medico), è quanto meno necessario seguire le istruzioni presenti sul foglietto illustrativo. Vediamole insieme.

Posologia di Metoxalene

Posologia

Adulti

Durante ciascun trattamento di fotoferesi con metoxsalene, il dosaggio viene calcolato in base al volume di trattamento utilizzando la seguente formula:

Volume di trattamento x 0,017 ml di Metoxsalene G.L. Pharma per ciascun trattamento

Ad esempio: Volume di trattamento = 240 ml x 0,017 ml = 4,1 ml di Metoxsalene G.L. Pharma

Popolazione pediatrica (al di sotto dei 18 anni di etĂ )

La sicurezza e l’efficacia di Metoxsalene G.L. Pharma nei bambini e negli adolescenti non sono state stabilite per questa indicazione.

Compromissione epatica o danno renale

Metoxsalene G.L. Pharma 20 µg/ml soluzione non è stato clinicamente testato in pazienti con compromissione epatica o danno renale.

Prima e durante la terapia devono essere monitorati regolarmente gli enzimi epatici (vedere paragrafo 4.4).

Modo di somministrazione Uso extracorporeo.

Nota:

La fotochemioterapia extracorporea deve essere eseguita solo da personale specializzato e nell’ambito di istituzioni che dispongono di attrezzature adatte a questo trattamento.

La terapia con psoraleni e irradiamento UV deve avvenire sotto continua supervisione da parte di un medico con adeguata formazione.

Devono essere rigorosamente seguite le istruzioni operative della procedura (secondo l’azienda produttrice dell’attrezzatura in uso e/o linee guida recenti).

Il contenuto della fiala non deve essere iniettato direttamente al paziente poiché non vi sono studi sull’iniezione diretta di Metoxsalene G.L. Pharma nell’uomo.

La fotochemioterapia extracorporea deve essere eseguita solo da personale specializzato e nell’ambito di istituzioni che dispongono di attrezzature adatte a questo trattamento.

Nel processo di fotoferesi vengono separati i componenti del sangue intero. Gli eritrociti e il plasma in eccesso vengono immediatamente reinfusi nel paziente, mentre lo strato leucocitario (sangue arricchiti di leucociti) e una parte del plasma vengono raccolti. Ad essi viene aggiunto Metoxsalene

G.L. Pharma, il tutto viene irradiato con raggi UV e poi reinfuso nel paziente.

Devono essere osservate le seguenti regole di base:

L’ematocrito della frazione ematica separata non deve superare il 5%, per non bloccare l’esposizione alla radiazione UVA riducendo così l’efficacia del trattamento.

Prima della radiazione con raggi UVA (nella sacca di radiazione) si aggiungono eparina, soluzione isotonica salina e la quantitĂ  prescritta di Metoxsalene G.L. Pharma ai leucociti.

Le quantitĂ  raccolte per la terapia possono variare (da 120 a 540 ml) in base al peso corporeo, al volume di sangue e al metodo usato per la terapia (metodo on-line oppure off- line).

Durante la fotoattivazione il sangue arricchito di leucociti viene irradiato con raggi UVA (da 1 a 2 J/cm2).

Al termine del ciclo di fotoattivazione, le cellule fotoattivate vengono reinfuse attraverso la flebo. La durata raccomandata della reinfusione è di 15-20 minuti.

Il ciclo di raccolta dello strato leucocitario viene ripetuto fino a 6 volte, e la procedura completa di fotoferesi dura circa 3-4 ore.

Durante la terapia devono essere monitorate la pressione ematica, la velocitĂ  cardiaca e la temperatura corporea.

Durata del trattamento

Durante i primi 3 mesi si raccomanda di eseguire il trattamento in due giorni consecutivi ogni 2 o 4 settimane. Dopo di che, si raccomandano cicli di trattamento di 2 giorni ogni 3-4 settimane.

Ăˆ stato dimostrato che frequenze di trattamento maggiori non portano a risultati migliori.

Non appena ottenuta la risposta di trattamento massima, gli intervalli devono essere gradualmente estesi a 4-8 settimane e poi continuati come terapia di mantenimento ogni 8 settimane.

La durata della terapia di fotoferesi deve essere di almeno 6 mesi. Nei pazienti che rispondono bene al trattamento o la cui patologia puĂ² essere stabilizzata offrendo loro una buona qualitĂ  della vita, la fotoferesi puĂ² essere eseguita per 2 anni o piĂ¹.

Le suddette raccomandazioni rappresentano linee guida generali. I cicli di terapia possono essere aggiustati su base individuale in base al quadro clinico specifico e alla risposta del paziente.

Ricordate in ogni caso che se non ricordate la posologia indicata dal medico e utilizzate Metoxalene seguendo le istruzioni del foglietto illustrativo, sarĂ  poi opportuno che contattiate il vostro medico e lo avvisiate del dosaggio che avete assunto, per avere conferma o ulteriori consigli!

Lo posso prendere se sono incinta?

Un’altra domanda che spesso ci poniamo prima di prendere una medicina è se è possibile assumerla in gravidanza

Tenendo presente che in gravidanza sarebbe opportuno evitare qualsiasi farmaco se non strettamente necessario e che prima di assumere qualsiasi farmaco in gravidanza va sentito il medico curante, vediamo insieme quali sono le istruzioni sulla scheda tecnica di Metoxalene per quanto riguarda la gravidanza:

Metoxalene: si puĂ² prendere in gravidanza?

Fenitoina

La fenitoina puĂ² indurre il metabolismo dei psoraleni. Se somministrati in concomitanza, l’insuccesso della terapia con metoxsalene puĂ² essere attribuito a questa interazione.

Tolbutamide

Metoxsalene si lega in maniera elevata all’albumina sierica ma puĂ² anche essere spiazzato, in particolare dalla tolbutamide. L’uso concomitante di metoxsalene e tolbutamide puĂ² portare ad un’intensificazione della fotosensibilitĂ .

con metoxsalene. Sono stati identificati metaboliti coniugati e non coniugati, ma nessuno di loro ha mostrato attivitĂ  farmacologicamente rilevante.

Agenti di fotosensibilizzazione

Ăˆ necessario cautela in pazienti che assumono in concomitanza agenti citotossici o fotosensibilizzanti: fluorochinoloni, furosemide, retinoidi, sulfoniluree, antralina, catrame di carbone, griseofulvina, acido nalidixico, sulfonamidi, tetracicline, derivati delle salicilanilidi alogenate, tiazidi, fenotiazine, blu di metilene, tolonio cloruro, rosa Bengala, metilarancio, anticoagulanti cumarinici orali.

FertilitĂ , gravidanza e allattamento

Uomini e donne trattati con Metoxsalene G.L. Pharma devono utilizzare metodi contraccettivi adeguati durante e dopo il completamento della terapia di fotoferesi.

Gravidanza

I dati sull’uso di metoxsalene in donne in gravidanza sono fino ad ora assenti o limitati. Pertanto, metoxsalene è controindicato durante la gravidanza.

I dati preclinici indicano che metoxsalene puĂ² danneggiare il feto quando è stato usato in animali in gravidanza.

Allattamento

Non è noto se metoxsalene viene escreto nel latto umano, pertanto è controindicato durante l’allattamento.

FertilitĂ 

Non sono disponibili dati clinici sulla fertilitĂ .

I dati preclinici indicano che un’esposizione a lungo termine agli psoraleni orali a dosi elevate puĂ² avere effetti negativi sulla fertilitĂ  maschile e femminile.

Ne ho preso troppo! Cosa fare?

Può anche capitare che per errore o distrazione assumiate una quantitĂ  di farmaco superiore a quella prescritta dal vostro medico.

Talvolta capita che bambini piccoli per gioco ingeriscano dei farmaci lasciati a portata di mano: raccomandiamo sempre di tenere i farmaci lontano dalla portata dei bambini, in luoghi chiusi e custoditi.

Cosa devo fare se per sbaglio ho preso un dosaggio eccessivo di Metoxalene?

Qualunque sia la causa dell’ingestione di una quantitĂ  eccessiva di farmaco, ecco cosa riporta la Scheda Tecnica di Metoxalene in caso di sovradosaggio.

Metoxalene: sovradosaggio

Un sovradosaggio pericoloso di metoxsalene extracorporeo è altamente improbabile – al momento, non ci sono casi noti.

Con l’intossicazione orale, i sintomi piĂ¹ probabili sono nausea, vomito intenso e capogiri.

In caso di sovradosaggio di metoxsalene, il paziente deve essere tenuto in una stanza oscurata per almeno 24 ore.

Metoxalene: istruzioni particolari

Metoxsalene G.L. Pharma non deve essere diluito.

Il contenuto della fiala non deve essere iniettato direttamente nel paziente.

Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformitĂ  alla normativa locale vigente.


Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco