Indobufene: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Indobufene fg (Indobufene): sicurezza e modo d’azione

Indobufene fg (Indobufene) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Indobufene è indicato:

nella prevenzione dell’occlusione delle arterie coronarie dopo impianti di by-pass coronarici.

nel trattamento della claudicazione intermittente dovuta ad arteriopatia ostruttiva periferica.

Indobufene fg: come funziona?

Ma come funziona Indobufene fg? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Indobufene fg

Categoria farmacoterapeutica: antiaggreganti piastrinici, indobufene. ATC: B01AC10.

Ricerche in animali da esperimento (cavia, ratto, coniglio) e nell’uomo hanno dimostrato che indobufene non interferisce con i parametri plasmatici dell’emocoagulazione ed il prolungamento del tempo di sanguinamento è modesto e rapidamente reversibile con la sospensione del trattamento.

Indobufene agisce sulla funzione piastrinica, inibendo reversibilmente la ciclossigenasi piastrinica e bloccando quindi la biosintesi di trombossano A2.

Il farmaco agisce rapidamente, entro le prime due ore dopo la somministrazione, inibendo circa il 95% della produzione di trombossano piastrinico. Questi effetti rimangono costanti durante la somministrazione ripetuta due volte al giorno (steady state).

L’inibizione della funzione piastrinica (aggregazione, adesività, fattore piastrinico 3 e 4 e beta- tromboglobulina) è ampiamente documentata in studi relativi a diverse specie animali e nell’uomo. Indobufene non interferisce con i parametri plasmatici dell’emocoagulazione; il prolungamento del tempo di sanguinamento è modesto e rapidamente reversibile con la sospensione del trattamento.

I risultati condotti su diversi modelli sperimentali di trombosi hanno dimostrato che indobufene riduce l’attività trombogenica di protesi vascolari e previene la morte per embolia polmonare indotta dall’aggregazione piastrinica.

Un aumento della deformabilità delle membrane dei globuli rossi è stata osservata in studi in vivo e in ex vitro condotti su eritrociti ricavati da pazienti con vasculopatie periferiche trattati con indobufene.


Indobufene fg: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Indobufene fg, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Indobufene fg

L’assorbimento dopo somministrazione orale è rapido e completo pertanto l’indobufene è un farmaco ad elevata biodisponibilità. I picchi plasmatici sono raggiunti dopo circa 2 ore. Il cibo non influenza la biodisponibilità del farmaco. L’emivita è di circa 8 ore con un volume apparente di distribuzione di 15 litri. Circa il 99% dell’indobufene si lega alle proteine plasmatiche e

l’eliminazione avviene prevalentemente per via renale, 75% come coniugato/(acylglucuronide) e, in una piccola frazione, immodificato.

La cinetica di indobufene è lineare fino ad una dose singola di 400 mg.


Indobufene fg: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Indobufene fg agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Indobufene fg è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Indobufene fg: dati sulla sicurezza

Studi di tossicità acuta, subacuta e cronica in varie specie animali (ratto, cane, coniglio) hanno dimostrato che indobufene è ben tollerato. Non ha effetti teratogeni ed embriotossici e non è mutageno.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Indobufene fg: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Indobufene fg

Indobufene fg: interazioni

Indobufene si lega fortemente alle proteine plasmatiche, in competizione con altri farmaci.

Per questo motivo si deve effettuare una valutazione periodica dei livelli di glucosio nel sangue nei pazienti diabetici in trattamento con farmaci ipoglicemizzanti orali come le sulfaniluree. Per lo stesso motivo gli effetti degli anticoagulanti orali (derivati cumarinici) e/o dell’eparina possono essere potenziati. Se si somministra indobufene contemporaneamente a questi farmaci, il tempo di protrombina e altri test di coagulazione devono essere effettuati regolarmente.

Nel corso della sperimentazione clinica non sono stati segnalati segni o sintomi che possano fare sospettare interazioni con altri farmaci e altre interazioni, anche nel corso di trattamenti prolungati a 6 e 12 mesi.


Indobufene fg: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Indobufene fg: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non sono stati effettuati studi sull’effetto di indobufene sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco