Iopize: effetti collaterali e controindicazioni

Iopize: effetti collaterali e controindicazioni

Iopize 50 mcg/ml collirio, soluzione (Latanoprost) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Riduzione della pressione intraoculare elevata in pazienti con glaucoma ad angolo aperto e con ipertensione oculare.

Riduzione della pressione intraoculare elevata in pazienti pediatrici con elevata pressione intraoculare e in pazienti con glaucoma pediatrico.

Iopize 50 mcg/ml collirio, soluzione: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Iopize 50 mcg/ml collirio, soluzione ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Iopize 50 mcg/ml collirio, soluzione, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Iopize 50 mcg/ml collirio, soluzione: controindicazioni

IpersensibilitĂ  al principio attivo o ad uno degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Iopize 50 mcg/ml collirio, soluzione: effetti collaterali

Riassunto del profilo di sicurezza

La maggioranza degli effetti indesiderati riguardano il sistema oculare. In uno studio aperto di 5 anni sulla sicurezza di latanoprost, il 33% dei pazienti ha sviluppato pigmentazione dell’iride (vedere paragrafo 4.4). Altri effetti indesiderati del sistema oculare sono generalmente transitori ed avvengono durante la somministrazione.

Lista tabulata delle reazioni avverse

Le reazioni avverse sono classificate in funzione della frequenza come segue: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100 a <1/10), non comune (≥1/1.000 a <1/100), raro (≥1/10.000 a <1/1.000), molto raro (<1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Tabella 1 Reazioni avverse

Classificazione per sistemi e organi Molto comune(≥1/10) Comune(≥1/100 a <1/10) Non comune(≥1/1.000 a <1/100) Raro(≥1/10.000 a <1/1.000) Molto raro (<1/10.000) Non nota
Patologie dell’occhio Aumentata pigmentazione dell’iride, Iperemia congiuntivale da lieve a moderata, irritazione oculare (bruciore, sensazione di sabbia, prurito, dolore puntorio e sensazione di corpo estraneo), Cambiamenti nelle ciglia e nella peluria (maggiore lunghezza, spessore, pigmentazione e numero) (nella grande maggioranza dei casi, nella popolazione giapponese) Erosione epiteliale punctata transitoria, nella maggior parte dei casi asintomatica, Blefariti, Dolore oculare, Fotofobia Edema palpebrale, Secchezza oculare, Cheratite, Visione offuscata, Congiuntivite Iriti/uveiti (nella maggior parte dei casi in pazienti con concomitanti fattori predisponenti), Edema maculare, Erosioni ed edema corneale sintomatico, Edema periorbitale, Alterato orientamento delle ciglia con conseguente irritazione oculare in alcuni casi, Ulteriore fila di ciglia all’apertura delle ghiandole di Meibomio (distichiasi) Modifiche periorbitali e della palpebra, che determinano un incavamento del solco palpebrale Cisti dell’iride, Cheratite erpetica
Patologie del Sistema Nervoso Mal di testa, Vertigini
Patologie cardiache Angina instabile Palpitazioni
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Asma, Esacerbazione dell’asma, Dispnea.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Rash cutaneo Reazione cutanea localizzata sulle palpebre, Inscurimento della cute palpebrale
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Mialgia, Artralgia
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Dolore toracico

Molto raramente sono stati riportati casi di calcificazione della cornea in associazione all’impiego di colliri contenenti fosfati in alcuni pazienti con danno significativo delle cornee.

Popolazione pediatrica

In due studi clinici a breve termine (≤ 12 settimane) che hanno coinvolto 93 (25 e 68) pazienti pediatrici il profilo di sicurezza è stato simile a quello negli adulti e non è stato identificato alcun evento avverso nuovo. I profili di sicurezza a breve termine in diversi sottogruppi pediatrici sono stati pure simili (vedere paragrafo 5.1). Gli eventi avversi osservati con maggiore frequenza nella popolazione pediatrica rispetto agli adulti sono stati: nasofaringite e piressia.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/responsabili-farmacovigilanza.

Iopize 50 mcg/ml collirio, soluzione: avvertenze per l’uso

LATANOPROST SIFI puĂ² alterare gradualmente il colore dell’occhio aumentando la quantitĂ  di pigmento marrone dell’iride. Prima dell’inizio del trattamento, i pazienti devono essere informati circa la possibilitĂ  di cambiamento permanente del colore dell’occhio. Il trattamento unilaterale puĂ² causare eterocromia permanente.

Questo cambiamento di colore dell’occhio è stato notato soprattutto in pazienti con iridi di colore disomogeneo, ad es. blu-marrone, grigio-marrone, giallo-marrone e verde-marrone. Negli studi con latanoprost, l’insorgenza del cambiamento di solito avviene entro i primi otto mesi di trattamento, raramente durante il secondo o il terzo anno, e non è stato riscontrato dopo il quarto anno di trattamento. Il tasso di progressione della pigmentazione dell’iride diminuisce con il tempo ed è stabile per cinque anni. Non è stato valutato l’effetto dell’aumentata pigmentazione oltre i cinque anni. In uno studio aperto di 5 anni sulla sicurezza di latanoprost, il 33% dei pazienti ha sviluppato la pigmentazione dell’iride (vedere paragrafo 4.8). Il cambiamento nel colore dell’iride è lieve nella maggior parte dei casi e spesso non è osservato clinicamente. L’incidenza nei pazienti con iridi di colore disomogeneo varia dal 7% all’85%, con una maggiore incidenza di iridi giallo-marrone. In pazienti con occhi di colore omogeneo blu non è stato osservato nessun cambiamento, ed in pazienti con occhi di colore omogeneo grigio, verde o marrone il cambiamento è stato visto solo raramente.

Il cambiamento di colore è dovuto ad un aumento della melanina nei melanociti dello stroma dell’iride e non ad un aumento del numero dei melanociti. Di solito, la pigmentazione marrone attorno alla pupilla si diffonde concentricamente verso la zona periferica dell’occhio interessato, ma puĂ² interessare tutta l’iride o parti di essa. Dopo la sospensione del trattamento non è stata osservata un’ulteriore pigmentazione dell’iride marrone. Gli studi clinici ad oggi disponibili hanno dimostrato che il cambiamento di colore non è riferibile ad alcun sintomo o alterazioni patologiche.

Nevi o areole dell’iride non sono stati influenzati dal trattamento. Gli studi clinici non hanno evidenziato accumulo di pigmento nel trabecolato sclero-corneale o in qualsiasi altra parte della camera anteriore. Sulla base di un’esperienza clinica di 5 anni, l’aumento della pigmentazione dell’iride non ha mostrato determinare alcuna conseguenza di natura clinica negativa e la somministrazione di latanoprost puĂ² essere continuata se si manifesta la pigmentazione dell’iride. I pazienti comunque devono essere controllati regolarmente e in caso di peggioramento del quadro clinico, il trattamento con latanoprost puĂ² essere interrotto.

Vi è un’esperienza limitata di latanoprost nel glaucoma cronico ad angolo chiuso, in pazienti pseudofachici con glaucoma ad angolo aperto e nel glaucoma pigmentario. Non c’è esperienza nell’uso di latanoprost nel glaucoma infiammatorio e neovascolare o in condizioni di infiammazione oculare.

Il latanoprost non ha alcuno o scarsi effetti sulla pupilla, ma non si ha esperienza in merito ad attacchi acuti di glaucoma ad angolo chiuso. Pertanto, si deve usare cautela nell’impiego di latanoprost in queste circostanze, finchĂ© si avrĂ  una maggiore esperienza.

Sono disponibili dati limitati circa l’uso di latanoprost durante la fase peri-operatoria della chirurgia di estrazione della cataratta. In questi pazienti il latanoprost deve essere usato con cautela.

LATANOPROST SIFI deve essere usato con cautela nei pazienti con anamnesi di cheratite erpetica e deve essere evitato nei casi di cheratite da Herpes Simplex in fase attiva e nei pazienti con anamnesi di cheratite erpetica ricorrente associata in modo specifico agli analoghi delle prostaglandine.

Sono stati riportati casi di edema maculare (vedere paragrafo 4.8) soprattutto in pazienti afachici, pseudofachici con rottura della lente della capsula posteriore o con lenti in camera anteriore e in pazienti con fattori di rischio noti per l’edema maculare cistoide (come retinopatia diabetica e occlusione della vena retinica).

Il latanoprost deve essere usato con cautela in pazienti afachici, pseudofachici con rottura della capsula posteriore della lente o con lenti in camera anteriore e in pazienti con fattori di rischio noti per l’edema

In pazienti con fattori di rischio noti per iriti/uveiti, il latanoprost puĂ² essere usato con cautela.

Esiste un’esperienza limitata in pazienti con asma, ma sono stati riscontrati casi di esacerbazione dell’asma e/o di dispnea. I pazienti asmatici quindi devono essere trattati con cautela in attesa di esperienze sufficienti, vedere anche paragrafo 4.8.

E’ stata osservata una discolorazione della cute periorbitale, riportata nella maggioranza delle segnalazioni in pazienti giapponesi. Ad oggi i dati hanno mostrato che la discolorazione della cute periorbitale non è permanente e in qualche caso è reversibile mentre si continua il trattamento con latanoprost.

Il latanoprost puĂ² cambiare gradualmente le ciglia e la peluria nell’occhio trattato e nell’area circostante; questi cambiamenti includono un aumento della lunghezza, dello spessore, della pigmentazione, del numero delle ciglia o della peluria e un alterato orientamento delle ciglia. I cambiamenti nelle ciglia sono reversibili previa interruzione del trattamento.

LATANOPROST SIFI contiene benzalconio cloruro, il quale è comunemente utilizzato come conservante nei prodotti oftalmici. Ăˆ stato riferito che il benzalconio cloruro causa cheratopatia puntata e/o cheratopatia ulcerativa tossica, puĂ² causare irritazione oculare ed è noto che scolorisce le lenti a contatto morbide. Con l’uso frequente o prolungato di LATANOPROST SIFI in pazienti con secchezza oculare, o in condizioni in cui la cornea è compromessa, è necessario un attento monitoraggio.

Le lenti a contatto possono assorbire il benzalconio cloruro e devono quindi essere

rimosse prima di applicare LATANOPROST SIFI, ma possono essere reinserite dopo 15 minuti (vedere paragrafo 4.2).

Popolazione pediatrica

I dati di sicurezza ed efficacia nel gruppo di pazienti di etĂ  inferiore a 1 anno (4 pazienti) sono molto limitati (vedere paragrafo 5.1). Non sono disponibili dati su neonati nati pretermine (con etĂ  gestazionale inferiore a 36 settimane).

Nei bambini di etĂ  compresa tra 0 e 3 anni che sono affetti principalmente da GCP (glaucoma congenito primario), la chirurgia (per es. la trabeculotomia/goniotomia) resta il trattamento di prima linea.

Non sono stati ancora condotti studi di sicurezza a lungo termine nei bambini.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco