Mylotarg: a cosa serve e come si usa

Mylotarg (Gemtuzumab Ozogamicina): indicazioni e modo d’uso

Mylotarg (Gemtuzumab Ozogamicina) è un farmaco che serve per curare le seguenti condizioni patologiche:

MYLOTARG è indicato in combinazione a terapia con daunorubicina (DNR) e citarabina (AraC) per il trattamento di pazienti di età pari o superiore a 15 anni con leucemia mieloide acuta (LMA) CD33- positiva de novo, precedentemente non trattata, ad eccezione della leucemia promielocitica acuta (LPA) (vedere paragrafì 4.4 e 5.1).

Mylotarg: come si usa?

farmaco: indicazioni e modo d'uso

Come per tutti i farmaci, anche per Mylotarg è molto importante rispettare e seguire i dosaggi consigliati dal medico al momento della prescrizione.

Se però non ricordate come prendere Mylotarg ed a quali dosaggi (la posologia indicata dal medico), è quanto meno necessario seguire le istruzioni presenti sul foglietto illustrativo. Vediamole insieme.

Posologia di Mylotarg

MYLOTARG deve essere somministrato sotto la supervisione di un medico esperto nell’utilizzo di medicinali antineoplastici e in un ambiente in cui siano prontamente disponibili le apparecchiature per la rianimazione.

MYLOTARG deve essere utilizzato solo in pazienti eleggibili a ricevere chemioterapia intensiva di induzione.

1 ora prima della somministrazione si raccomanda la premedicazione con un corticosteroide, un antistaminico e acetaminofene (o paracetamolo), per aiutare a migliorare i sintomi correlati all’infusione (vedere paragrafo 4.4).

Devono essere presi adeguati provvedimenti per prevenire lo sviluppo di iperuricemia da lisi tumorale, come l’idratazione, la somministrazione di anti-iperuricemici o altri medicinali per il trattamento dell’iperuricemia (vedere paragrafo 4.4).

Posologia

Induzione

La dose raccomandata di MYLOTARG è di 3 mg/m2/dose (fino a un massimo di un flaconcino da 5 mg) infusa in un periodo di 2 ore nei Giorni 1, 4 e 7 in combinazione con DNR 60 mg/m2/die infuso per 30 minuti dal Giorno 1 al Giorno 3, e con AraC 200 mg/m2/die in infusione continua dal Giorno 1 al Giorno 7.

Se è richiesta una seconda induzione, MYLOTARG non deve essere somministrato durante la seconda terapia di induzione. Durante il secondo ciclo di induzione devono essere somministrati solo DNR e AraC, al seguente dosaggio raccomandato: DNR 35 mg/m2/die nei Giorni 1 e 2 e AraC 1 g/m2 ogni

12 ore, dal Giorno 1 al Giorno 3.

Consolidamento

Per i pazienti che manifestano una remissione completa (CR) dopo l’induzione, definita come meno del 5% di blasti in un midollo normocellulare e una conta assoluta dei neutrofili (ANC) superiore a 1,0×109 cellule/l e una conta piastrinica di 100×109/l o più nel sangue periferico in assenza di trasfusione, sono raccomandati fino a 2 cicli di consolidamento con DNR per via endovenosa

(60 mg/m2 per 1 giorno [primo ciclo] o 2 giorni [secondo ciclo]) in associazione a AraC per via endovenosa (1 g/m2 ogni 12 ore, infusa per 2 ore dal Giorno 1 al Giorno 4) e MYLOTARG per via endovenosa (3 mg/m2/dose infusa per 2 ore fino a una dose massima di un flaconcino da 5 mg il Giorno 1).

Tabella 1. Regimi di dosaggio per MYLOTARG in combinazione con chemioterapia

Ciclo di trattamento MYLOTARG daunorubicina citarabina
Induzionea 3 mg/m2/dose (fino a un massimo di un flaconcino da 5 mg) nei Giorni 1, 4 e 7 60 mg/m2/die dal
Giorno 1 al Giorno 3
200 mg/m2/die dal
Giorno 1 al Giorno 7
Seconda induzione (se necessaria) MYLOTARG non deve essere somministrato durante la seconda induzione. 35 mg/m2/die dal
Giorno 1 al Giorno 2
1 g/m2/ogni 12 ore dal
Giorno 1 al Giorno 3
Ciclo di consolidamento 1a,b 3 mg/m2/dose (fino a un massimo di un flaconcino da 5 mg) il Giorno 1 60 mg/m2/die il Giorno 1 1 g/m2/ogni 12 ore dal
Giorno 1 al Giorno 4
Ciclo di consolidamento 2a,b 3 mg/m2/dose (fino a un massimo di un flaconcino da 5 mg) il Giorno 1 60 mg/m2/die dal
Giorno 1 al Giorno 2
1 g/m2/ogni 12 ore dal
Giorno 1 al Giorno 4

a. Consultare la Tabella 3 e la Tabella 4 per informazioni sulla modifica della dose.

b. Per i pazienti che presentano una remissione completa (CR) dopo l’induzione.

Modifiche della dose e dello schema di somministrazione

Modifica dello schema di somministrazione per iperleucocitosi

Nei pazienti con LMA iperleucocitaria (conta leucocitaria ? 30.000/mm3), è raccomandata la citoriduzione o con leucaferesi, o con idrossiurea orale o AraC con o senza idrossiurea per ridurre la conta dei globuli bianchi periferici (WBC) 48 ore prima della somministrazione di MYLOTARG.

Se per la leucoriduzione viene utilizzata AraC con o senza idrossiurea in pazienti con LMA iperleucocitaria de novo, precedentemente non trattata e che ricevono MYLOTARG in terapia combinata, applicare il seguente schema di somministrazione modificato (Tabella 2):

Tabella 2. Modifica dello schema di somministrazione per il trattamento dell’iperleucocitosi con citarabina

Ciclo di trattamento MYLOTARG daunorubicina citarabina idrossiurea
Induzionea 3 mg/m2/dose (fino a un massimo di un flaconcino da 5 mg) nei Giorni 3, 6 e 9 60 mg/m2/die dal
Giorno 3 al
Giorno 5
200 mg/m2/die dal
Giorno 1 al
Giorno 7
Giorno 1 (come da pratica medica standard)

Consultare la Tabella 1 per le raccomandazioni sulla dose per il ciclo di consolidamento.

a. Consultare la Tabella 3 e la Tabella 4 per informazioni aggiuntive sulla modifica della dose.

Modifica della dose per reazioni avverse

La modifica della dose di MYLOTARG è raccomandata in base alla sicurezza e alla tollerabilità dei singoli soggetti (vedere paragrafo 4.4). La gestione di alcune reazioni avverse può richiedere sospensioni della somministrazione o interruzione permanente di MYLOTARG (vedere paragrafì 4.4 e 4.8).

La Tabella 3 e Tabella 4 mostrano le linee guida di modifica della dose per tossicità ematologiche e non-ematologiche, rispettivamente.

Tabella 3. Modifiche della dose per tossicità ematologiche

Tossicità ematologiche Modifiche della dose
Trombocitopenia persistente (Piastrine < 100.000/mm3 alla data pianificata di inizio del ciclo di consolidamento) ? 50.000/mm3 entro 14 giorni dalla data pianificata di inizio del ciclo di consolidamento: MYLOTARG non deve essere reintrodotto e la terapia di consolidamento deve essere costituita solo da DNR e AraC.
Neutropenia persistente MYLOTARG (non somministrare MYLOTARG nei cicli di consolidamento).

Posticipare l’inizio del ciclo di consolidamento.

Se la conta piastrinica recupera a ? 100.000/mm3 entro 14 giorni dalla data pianificata di inizio del ciclo di consolidamento: iniziare la terapia di consolidamento (vedere come descrìtto nella Tabella 1).

Se la conta piastrinica recupera a < 100.000/mm3 e

Se il recupero della conta piastrinica rimane < 50.000/mm3 per più di 14 giorni, la terapia di consolidamento deve essere rivalutata e deve essere eseguito un AM per rivalutare lo stato del paziente.

Se la conta dei neutrofili non recupera a > 500/mm3 entro 14 giorni dalla data pianificata di inizio del ciclo di consolidamento (14 giorni dopo il recupero ematologico dal ciclo precedente), interrompere permanentemente

Abbreviazioni: LMA=leucemia mieloide acuta; AraC=citarabina; AM=aspirato midollare; DNR=daunorubicina.

Tabella 4. Modifiche della dose per tossicità non-ematologiche

Tossicità non-ematologiche Modifiche della dose
VOD/SOS Interrompere permanentemente MYLOTARG (vedere paragrafo
4.4).
Bilirubina totale > 2 × ULN e AST e/o ALT > 2,5 × ULN Posticipare la somministrazione di MYLOTARG fino al recupero della bilirubina totale a ? 2 × ULN e di AST e ALT a
? 2,5 × ULN prima di ogni dose.
Se il ritardo supera i 2 giorni tra le infusioni sequenziali, prendere in considerazione l’omissione della dose pianificata.
Reazioni da infusione Interrompere l’infusione e iniziare un’appropriata gestione medica in base alla gravità dei sintomi.
I pazienti devono essere monitorati fino a quando i segni e i sintomi non si risolvono completamente e l’infusione può riprendere.
Prendere in considerazione l’interruzione permanente del trattamento per reazioni da infusione gravi o potenzialmente
fatali (vedere paragrafo 4.4).
Altre tossicità non-ematologiche gravi o pericolose per la vita Rimandare il trattamento con MYLOTARG fino al recupero ad una gravità non superiore a lieve.
Se il ritardo supera i 2 giorni tra le infusioni sequenziali,
prendere in considerazione l’omissione della dose pianificata.

Abbreviazioni: ALT = alanina aminotransferasi; AST = aspartato aminotransferasi; SOS = sindrome da ostruzione sinusoidale; ULN = limite superiore della norma; VOD = malattia veno-occlusiva.

Popolazioni speciali

Uso in pazienti con compromissione epatica

Non è necessario alcun aggiustamento della dose iniziale nei pazienti con compromissione epatica definita da bilirubina totale ? 2 × limite superiore della norma (ULN) e aspartato aminotransferasi (AST)/alanina aminotransferasi (ALT) ? 2,5 × ULN. Posticipare la somministrazione di MYLOTARG fino al recupero della bilirubina totale a ? 2 × ULN e AST e ALT a ? 2,5 × ULN prima di ogni dose (vedere Tabella 4, paragrafì 4.4 e 5.2).

Uso in pazienti con compromissione renale

Non è necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione renale da lieve a moderata. MYLOTARG non è stato studiato nei pazienti con compromissione renale grave.

MYLOTARG non va incontro a clearance renale, la farmacocinetica nei pazienti con compromissione renale grave non è nota (vedere paragrafo 5.2).

Pazienti anziani

Non è richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti anziani (? 65 anni) (vedere paragrafo 5.2).

Popolazione pediatrica

La sicurezza e l’efficacia di MYLOTARG nei bambini di età inferiore a 15 anni non sono state stabilite. I dati al momento disponibili sono riportati nei paragrafi 4.8, 5.1 e 5.2, ma non può essere fatta alcuna raccomandazione riguardante la posologia.

Modo di somministrazione

MYLOTARG è per uso endovenoso e deve essere ricostituito e diluito prima della somministrazione (vedere paragrafo 6.6). Quando ricostituito ad una concentrazione di 1 mg/ml, il contenuto estraibile di un flaconcino è 4,5 mg (4,5 ml). La soluzione ricostituita e diluita deve essere somministrata per via endovenosa per infusione in un periodo di 2 ore sotto stretto monitoraggio clinico, compresi i parametri di frequenza cardiaca, pressione sanguigna e temperatura. MYLOTARG non deve essere somministrato come push o bolo endovenoso (vedere paragrafo 6.6).

Per le istruzioni sulla ricostituzione e sulla diluizione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.

Ricordate in ogni caso che se non ricordate la posologia indicata dal medico e utilizzate Mylotarg seguendo le istruzioni del foglietto illustrativo, sarà poi opportuno che contattiate il vostro medico e lo avvisiate del dosaggio che avete assunto, per avere conferma o ulteriori consigli!

Lo posso prendere se sono incinta?

Un’altra domanda che spesso ci poniamo prima di prendere una medicina è se è possibile assumerla in gravidanza

Tenendo presente che in gravidanza sarebbe opportuno evitare qualsiasi farmaco se non strettamente necessario e che prima di assumere qualsiasi farmaco in gravidanza va sentito il medico curante, vediamo insieme quali sono le istruzioni sulla scheda tecnica di Mylotarg per quanto riguarda la gravidanza:

Mylotarg: si può prendere in gravidanza?

Donne in età fertile/Contraccezione in uomini e donne

Informare le donne in età fertile di evitare la gravidanza durante il trattamento con MYLOTARG.

Alle donne in età fertile o ai partner di donne in età fertile deve essere raccomandato di utilizzare 2 metodi di contraccezione efficace durante il trattamento con MYLOTARG per almeno 7 mesi (donne) o 4 mesi (uomini) dopo l’ultima dose.

Gravidanza

I dati relativi all’uso di gemtuzumab ozogamicin in donne in gravidanza non esistono o sono in numero limitato. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).

MYLOTARG non deve essere usato in gravidanza a meno che il potenziale beneficio per la madre non superi i potenziali rischi per il feto. Le donne in gravidanza, o le pazienti che iniziano una gravidanza durante il trattamento con gemtuzumab ozogamicin, o i pazienti in trattamento di sesso maschile che sono partner di donne in gravidanza, devono essere informati dei possibili rischi per il feto.

Allattamento al seno

Non ci sono informazioni sulla presenza di gemtuzumab ozogamicin o dei suoi metaboliti nel latte

umano, riguardo gli effetti sul bambino allattato con latte materno o gli effetti sulla produzione di latte. A causa delle potenziali reazioni avverse nei bambini allattati con latte materno, le donne non devono allattare con latte materno durante il trattamento con MYLOTARG e per almeno 1 mese dopo l’ultima dose (vedere paragrafo 5.3).

Fertilità

Non sono disponibili informazioni relative alla fertilità nei pazienti. Sulla base di risultati preclinici, la fertilità maschile e femminile può essere compromessa dal trattamento con gemtuzumab ozogamicin (vedere paragrafo 5.3). Gli uomini e le donne devono richiedere un’adeguata assistenza medica per la conservazione della fertilità prima del trattamento.

Ne ho preso troppo! Cosa fare?

Può anche capitare che per errore o distrazione assumiate una quantità di farmaco superiore a quella prescritta dal vostro medico.

Talvolta capita che bambini piccoli per gioco ingeriscano dei farmaci lasciati a portata di mano: raccomandiamo sempre di tenere i farmaci lontano dalla portata dei bambini, in luoghi chiusi e custoditi.

Cosa devo fare se per sbaglio ho preso un dosaggio eccessivo di Mylotarg?

Qualunque sia la causa dell’ingestione di una quantità eccessiva di farmaco, ecco cosa riporta la Scheda Tecnica di Mylotarg in caso di sovradosaggio.

Mylotarg: sovradosaggio

Non sono stati riportati casi di sovradosaggio con MYLOTARG nell’esperienza clinica. Non sono state testate dosi singole superiori a 9 mg/m2 negli adulti. Il trattamento del sovradosaggio da MYLOTARG deve consistere in misure generali di supporto.

Mylotarg: istruzioni particolari

Usare una corretta tecnica asettica per le procedure di ricostituzione e diluizione. MYLOTARG è sensibile alla luce e deve essere protetto dalla luce ultravioletta durante la ricostituzione, la diluizione e la somministrazione.

Ricostituzione

Calcolare la dose (mg) di MYLOTARG richiesta.

Prima della ricostituzione, lasciare che il flaconcino raggiunga la temperatura ambiente (inferiore a 25°C) per circa 5 minuti. Ricostituire ogni flaconcino da 5 mg con 5 ml di acqua per preparazioni iniettabili, per ottenere una soluzione monouso di 1 mg/ml di gemtuzumab ozogamicin.

Ruotare delicatamente il flaconcino per favorire la dissoluzione. Non agitare.

Ispezionare la soluzione ricostituita per escludere la presenza di particolato e alterazioni del colore. La soluzione ricostituita può contenere piccole particelle da bianche a biancastre, da opache a traslucide e da amorfe a simil-fibrose.

MYLOTARG non contiene conservanti batteriostatici.

Se la soluzione ricostituita non può essere utilizzata immediatamente, può essere conservata nel flaconcino originale per un massimo di 6 ore in frigorifero (2°C – 8°C) con non più di 3 ore a temperatura ambiente (inferiore a 25°C). Tenere al riparo dalla luce e non congelare.

Diluizione

Calcolare il volume richiesto della soluzione ricostituita necessario per ottenere la dose appropriata in base alla superficie corporea del paziente. Aspirare tale quantitativo dal flaconcino utilizzando una siringa. I flaconcini di Mylotarg contengono 5 mg di medicinale senza sovrappieno. Quando ricostituito a 1 mg/ml di concentrazione come indicato, il contenuto estraibile del flaconcino è 4,5 mg (4,5 ml). Tenere al riparo dalla luce. Eliminare l’eventuale soluzione ricostituita non utilizzata rimasta nel flaconcino.

Le dosi devono essere miscelate a una concentrazione compresa tra 0,075 mg/ml e 0,234 mg/ml secondo le seguenti istruzioni:

Le dosi inferiori a 3,9 mg devono essere preparate per la somministrazione mediante siringa. Aggiungere la soluzione ricostituita di MYLOTARG a una siringa con 9 mg/ml (0,9%) di soluzione di sodio cloruro per preparazioni iniettabili, per ottenere una concentrazione finale compresa tra 0,075 mg/ml e 0,234 mg/ml. Tenere al riparo dalla luce.

Le dosi maggiori o uguali a 3,9 mg devono essere diluite in una siringa o in una sacca EV in un volume appropriato di sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%) soluzione per preparazioni iniettabili per garantire una concentrazione finale compresa tra 0,075 mg/ml e 0,234 mg/ml. Tenere al riparo dalla luce.

Capovolgere delicatamente il contenitore di infusione per miscelare la soluzione diluita. Non agitare.

Dopo la diluizione con sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%) soluzione per preparazioni iniettabili, la soluzione di MYLOTARG deve essere infusa immediatamente. Se non può essere utilizzata immediatamente, conservare a temperatura ambiente (inferiore a 25°C) per non più di 6 ore, che includono le 2 ore necessarie per l’infusione e 1 ora di tempo, se necessario, per consentire alla soluzione diluita conservata in frigorifero di equilibrarsi alla temperatura ambiente (inferiore a 25°C). La soluzione diluita può essere conservata in frigorifero (2°C – 8°C) per non più di 12 ore. Tenere al riparo dalla luce e non congelare.

Si raccomanda che il contenitore per infusione sia realizzato in polivinilcloruro (PVC) con DEHP o poliolefina (polipropilene e/o polietilene).

Somministrazione

È necessario filtrare la soluzione diluita. Per l’infusione di MYLOTARG deve essere utilizzato un filtro in linea in polietersolfone (PES) da 0,2 micron con bassa capacità legante le proteine.

Le dosi somministrate mediante siringa devono utilizzare linee di infusione a foro piccolo (microbore) con un filtro in linea in polietersolfone (PES) da 0,2 micron con bassa capacità legante le proteine.

Durante l’infusione, la sacca o le siringhe per somministrazione endovenosa devono essere protette dalla luce utilizzando un adeguato coperchio protettivo (compresa la luce ultravioletta). La linea di infusione non ha bisogno di essere protetta dalla luce.

Infondere la soluzione diluita per 2 ore. Sono raccomandate linee di infusione in PVC (contenenti o meno DEHP) o polietilene.

MYLOTARG non deve essere miscelato né somministrato per infusione con altri medicinali. Vedere anche il paragrafo 6.3 per informazioni su diluizione, conservazione e infusione.

Smaltimento

Devono essere seguite le procedure di smaltimento dei rifiuti tossici prescritte per i medicinali antitumorali.


Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco