Relistor: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Relistor 12 mg/0,6 ml soluzione iniettabile (Metilnaltrexone Bromuro): sicurezza e modo d’azione

Relistor 12 mg/0,6 ml soluzione iniettabile (Metilnaltrexone Bromuro) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Relistor è indicato per il trattamento della costipazione indotta da oppioidi nel caso in cui la risposta alla terapia lassativa non è stata sufficiente in pazienti adulti dai 18 anni di età.

Relistor 12 mg/0,6 ml soluzione iniettabile: come funziona?

Ma come funziona Relistor 12 mg/0,6 ml soluzione iniettabile? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Relistor 12 mg/0,6 ml soluzione iniettabile

Categoria farmacoterapeutica: Lassativi, Antagonisti periferici dei recettori per gli oppioidi, codice ATC: A06AH01

Meccanismo d’azione

Metilnaltrexone bromuro è un antagonista selettivo degli oppioidi legantisi al recettore mu. Studi in vitro hanno dimostrato che metilnaltrexone bromuro è un antagonista al recettore mu-oppioide (costante di inibizione [Ki] = 28 nM), con potenza 8 volte minore per i recettori degli oppioidi di tipo kappa (Ki = 230 nM) e affinità molto ridotta per i recettori degli oppioidi di tipo delta.

Essendo un’ammina quaternaria, l’abilità di metilnaltrexone bromuro di attraversare la barriera ematoencefalica è limitata. Ciò consente al metilnaltrexone bromuro di agire come antagonista mu-

oppioide a livello periferico in tessuti quali il tratto gastrointestinale, senza interferire con gli effetti analgesici oppioido-mediati sul sistema nervoso centrale.

Efficacia e sicurezza clinica

Costipazione indotta da oppioidi in pazienti adulti con dolore cronico non canceroso

L’efficacia e la sicurezza di metilnaltrexone bromuro nel trattamento della costipazione indotta da oppioidi in pazienti con dolore cronico non canceroso sono state dimostrate in uno studio clinico in doppio cieco randomizzato, placebo controllato (Studio 3356). In tale studio, l’età mediana dei pazienti era di 49 anni (intervallo 23-83); il 60 % dei pazienti erano donne. La maggior parte dei pazienti presentava una diagnosi primaria di dolore lombare.

Lo Studio 3356 ha confrontato regimi di trattamento di 4 settimane con metilnaltrexone bromuro

12 mg una volta al giorno e metilnaltrexone bromuro 12 mg a giorni alterni con placebo. Il periodo di 4 settimane in doppio cieco è stato seguito da un periodo di 8 settimane in aperto, durante il quale metilnaltrexone bromuro doveva essere utilizzato secondo necessità, ma con una frequenza non superiore a una volta al giorno. Un totale di 460 pazienti (metilnaltrexone bromuro 12 mg una volta al giorno, n=150, metilnaltrexone bromuro 12 mg a giorni alterni, n=148, placebo, n=162) è stato trattato nel periodo in doppio cieco. I pazienti presentavano anamnesi di dolore cronico non canceroso e stavano assumendo oppioidi a dosaggi stabili di almeno 50 mg di dosi equivalenti di morfina orale al giorno. I pazienti presentavano costipazione indotta da oppioidi (< 3 movimenti intestinali senza terapia lassativa di rescue per settimana durante il periodo di screening). Ai pazienti è stato richiesto di interrompere tutte le precedenti terapie a base di lassativi.

Il primo endpoint primario è stato rappresentato dalla proporzione di pazienti con movimenti intestinali senza terapia lassativa di rescue (RFBM) entro 4 ore dalla prima somministrazione della dose; il secondo endpoint primario è stato invece rappresentato dalla percentuale di iniezioni attive che causano RFBM entro 4 ore nella fase in doppio cieco. Un RFBM è stato definito come movimento intestinale avvenuto senza terapia lassativa durante le 24 ore precedenti.

La proporzione di pazienti che presentavano RFBM entro 4 ore dalla prima dose è stata del 34,2 % nel gruppo combinato trattato con metilnaltrexone bromuro vs. del 9.9 % nel gruppo trattato con placebo (p<0,001). La percentuale media di metilnaltrexone bromuro che causa RFBM entro 4 ore è stata del 28,9 % e 30,2 % rispettivamente per il gruppo che assumeva il farmaco una volta al giorno e quello che lo assumeva a giorni alteri vs. del 9,4 %, mentre del 9,3 % rispettivamente per il corrispondente trattamento con placebo (p < 0,001).

L’endpoint chiave secondario della variazione media regolata dal basale in RFBM settimanale è stato di 3,1 nel gruppo trattato con metilnaltrexone bromuro 12 mg una volta al giorno, di 2,1 nel gruppo trattato con metilnaltrexone bromuro 12 mg a giorni alterni e di 1,5 nel gruppo trattato con placebo nel corso del periodo di 4 settimane in doppio cieco. La differenza tra metilnaltrexone bromuro 12 mg una volta al giorno e placebo con 1,6 RFBM a settimana è significativa a livello statistico (p < 0,001) e clinico.

Un altro endpoint secondario ha valutato la proporzione di pazienti con ?3 RFBM a settimana durante la fase di 4 settimane in doppio cieco. Essa è stata raggiunta nel 59% dei pazienti inseriti nel gruppo, che ricevevano una dosa giornaliera di metilnaltrexone pari a 12 mg (p<0,001 vs. placebo), mentre nel 61 % dei pazienti che la assumevano a giorni alterni (p<0,001 vs. placebo) e nel 38 % dei pazienti trattati con placebo. Un’analisi supplementare ha valutato la percentuale di pazienti che raggiungevano ?3 RFBM completi a settimana e un aumento ?1 di RFBM completi a settimana in almeno 3 delle 4 settimane di trattamento. Quanto sopra è stato raggiunto nel 28,7 % dei pazienti nel gruppo che a cui era somministrata una dose giornaliera di metilnaltrexone 12 mg (p<0,001 vs. placebo), nel 14,9 % dei pazienti che la assumevano a giorni alterni (p=0,012 vs. placebo) e nel 6,2 % dei pazienti trattati con placebo.

Non vi sono state evidenze di alcun effetto differenziale in termini di genere sulla sicurezza o sull’efficacia. Non è stato possibile analizzare l’effetto sul ceppo razziale poiché la popolazione

oggetto di studio era prevalentemente (90 %) di ceppo caucasico. La dose giornaliera mediana di oppioidi non ha registrato alcuna variazione significativa dal basale nei pazienti trattati con metilnaltrexone bromuro né in quelli trattati con placebo.

Non sono state osservate variazioni clinicamente pertinenti dal basale nei pain score (scala di valutazione del dolore) né nei pazienti trattati con metilnaltrexone bromuro né in quelli trattati con placebo.

L’utilizzo di metilnaltrexone bromuro nel trattamento della costipazione indotta da oppioidi oltre 48 settimane non è stato valutato nelle sperimentazioni cliniche.

Costipazione indotta da oppioidi in pazienti adulti con malattia avanzata

L’efficacia e la sicurezza di metilnaltrexone bromuro nel trattamento della costipazione indotta da oppioidi in pazienti che ricevono cure palliative è stata dimostrata in due studi clinici in doppio cieco randomizzati, placebo-controllati. In tali studi l’età media era di 68 anni (intervallo 21-100); 51 % erano donne. In entrambi gli studi i pazienti avevano una malattia in fase terminale ed un’aspettativa di vita limitata, per la maggior parte di loro la diagnosi primaria era cancro incurabile; per altri la diagnosi primaria era BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva)/enfisema all’ultimo stadio, malattia cardiovascolare/insufficienza cardiaca, malattia di Alzheimer/demenza, HIV/AIDS, o altre malattie in fase terminale. Prima dello screening i pazienti avevano una costipazione indotta da oppioidi definita come meno di 3 movimenti intestinali nella settimana precedente o nessun movimento intestinale da più di 2 giorni.

Lo studio 301 ha confrontato metilnaltrexone bromuro somministrato come una dose singola sottocutanea, in doppio cieco, da 0,15 mg/kg o da 0,3 mg/kg, verso placebo. La dose in doppio cieco era seguita da una somministrazione in aperto per un periodo di 4 settimane dove metilnaltrexone bromuro poteva essere utilizzato quando necessario, con una frequenza non maggiore di una dose nell’arco di 24 ore. Durante entrambi i periodi di studio i pazienti continuavano il loro regime lassativo usuale. Un totale di 154 pazienti (47 trattati con 0,15 mg/kg di metilnaltrexone bromuro, 55 con 0,3 mg/kg di metilnaltrexone bromuro, 52 con placebo) sono stati trattati in una fase in doppio cieco. L’endpoint primario era la proporzione di pazienti con evacuazione senza terapia lassativa di rescue entro 4 ore dalla dose in doppio cieco del medicinale in studio. I pazienti trattati con metilnaltrexone bromuro avevano un tasso significativamente più alto di evacuazione entro 4 ore dalla dose in doppio cieco (62 % per 0,15 mg/kg e 58 % per 0,3 mg/kg) rispetto ai pazienti trattati con placebo (14 %); p<0,0001 per ogni dose rispetto al placebo.

Lo studio 302 ha comparato in doppio cieco dosi sottocutanee di metilnaltrexone bromuro somministrato a giorni alterni per 2 settimane, verso placebo. Durante la prima settimana (giorni 1, 3, 5, 7) i pazienti ricevevano 0,15 mg/kg di metilnaltrexone bromuro o placebo. Nella seconda settimana, la dose assegnata ad un paziente poteva essere aumentata a 0,30 mg/kg se il paziente aveva avuto 2 o meno evacuazioni senza terapia lassativa di rescue fino al giorno 8. In qualsiasi momento la dose assegnata ad un paziente poteva essere ridotta sulla base della tollerabilità. Sono stati analizzati dati da 133 pazienti (62 trattati con metilnaltrexone bromuro, 71 con placebo). Due erano gli endpoint primari: proporzione di pazienti con evacuazione senza terapia lassativa di rescue entro 4 ore dalla prima dose del medicinale in studio e proporzione di pazienti con evacuazione senza terapia lassativa di rescue entro le 4 ore successive ad almeno 2 delle prime 4 dosi del medicinale. I pazienti trattati con metilnaltrexone bromuro avevano un tasso più alto di evacuazione entro 4 ore dalla prima dose (48 %) rispetto ai pazienti trattati con placebo (16 %); p<0,0001. I pazienti trattati con metilnaltrexone bromuro avevano anche un tasso significativamente più alto di evacuazione entro le 4 ore successive ad almeno 2 delle prime 4 dosi del medicinale (52 %) rispetto ai pazienti trattati con placebo (9 %); p<0,0001. La consistenza delle feci non era significativamente migliorata in pazienti che avevano al basale feci morbide.

In entrambi gli studi nessuna prova suggeriva effetti differenti in funzione dell’età o del sesso sulla sicurezza o efficacia. L’effetto sulla razza non poteva essere analizzato in quanto la popolazione in studio era in predominanza Caucasica (88 %).

Il mantenimento nel tempo della risposta è stato dimostrato nello studio 302, nel quale il tasso di risposta di evacuazione era stabile dalla 1° alla 7° dose nel corso di un periodo in doppio cieco di due settimane.

L’efficacia e la sicurezza di metilnaltrexone bromuro sono state inoltre dimostrate in un trattamento in aperto somministrando il farmaco dal 2° giorno fino alla 4° settimana nello studio 301, e nell’estensione di 2 studi in aperto (301EXT e 302EXT) nel quale metilnaltrexone bromuro è stato dato quando necessario fino a 4 mesi (solo 8 pazienti fino a questo momento). Un totale di 136, 21 e 82 pazienti hanno ricevuto almeno una dose in aperto rispettivamente negli studi 301, 301EXT e 302 EXT. Relistor è stato somministrato ogni 3,2 giorni (intervallo medio tra le dosi, con un range di 1 – 39 giorni).

Il tasso di risposta all’evacuazione è rimasto costante durante lo studio di estensione per quei pazienti che hanno continuato il trattamento.

Non è stata riscontrata alcuna significativa relazione tra la dose di oppiodi al basale e la risposta all’evacuazione in pazienti trattati con metilnaltrexone bromuro in questi studi. Inoltre la dose di oppioidi media giornaliera non variava significativamente da quella al basale sia nei pazienti trattati con metilnaltrexone bromuro che nei pazienti trattati con placebo. Non ci sono state modifiche clinicamente rilevanti rispetto ai punteggi del dolore rilevati al basale nei pazienti trattati con metilnaltrexone bromuro o con placebo.

Effetto sulla ripolarizzazione cardiaca

In uno studio randomizzato in doppio cieco a gruppi paralleli basato sulla valutazione dell’ECG sono state somministrate dosi singole sottocutanee di metilnaltrexone bromuro (0,15, 0,30 e 0,50 mg/kg) in 207 volontari sani; nessun segnale di prolungamento dell’intervallo QT/QTc o nessuna evidenza di un effetto su parametri di ECG secondari o sulla morfologia dell’onda ECG sono stati riscontrati nel confronto con placebo e con il gruppo di controllo positivo (400 mg di moxifloxacina somministrata oralmente).


Relistor 12 mg/0,6 ml soluzione iniettabile: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Relistor 12 mg/0,6 ml soluzione iniettabile, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Relistor 12 mg/0,6 ml soluzione iniettabile

Assorbimento

Metilnaltrexone bromuro è assorbito rapidamente, con picchi di concentrazione (Cmax) raggiunti approssimativamente alla 0,5 ora successiva alla somministrazione sottocutanea. La Cmax e l’area sotto la curva concentrazione plasmatica-tempo (AUC) aumentano all’aumentare della dose da 0,15 mg/kg a 0,5 mg/kg in maniera proporzionale alla dose. La biodisponibilità assoluta di una dose sottocutanea di 0,30 mg/kg rispetto ad una dose endovenosa di 0,30 mg/kg è pari all’ 82 %.

Distribuzione

Metilnaltrexone bromuro è distribuito moderatamente a livello tissutale. Il volume di distribuzione all’omeostasi (Vss) è approssimativamente 1,1 L/kg. Metilnaltrexone bromuro è minimamente legato alle proteine plasmatiche (11,0 % – 15,3 %) come determinato dalla dialisi all’equilibrio.

Biotrasformazione

Metilnaltrexone bromuro è metabolizzato in modesta quantità nell’uomo in base alla quantità di metaboliti di metilnaltrexone bromuro recuperati durante la fase di escrezione. La conversione negli isomeri del 6 metil naltrexolo e metilnaltrexone solfato sembra essere il primo passaggio metabolico. Ognuno degli isomeri del 6 metil naltrexolo ha attività antagonista moderatamente minore del metilnaltrexone bromuro, e una esposizione approssimativamente più bassa dell’8 % dei materiali relativi al prodotto nel plasma. Metilnaltrexone solfato è un metabolita inattivo e presente nel plasma

ad un livello approssimativamente pari al 25 % dei materiali relativi al prodotto. La N-demetilazione del metilnaltrexone bromuro per generare naltrexone non è significativa, incidendo solo per lo 0,06 % della dose somministrata.

Eliminazione

Metilnaltrexone bromuro è eliminato principalmente come principio attivo immodificato. Circa metà della dose è escreta con le urine e un po’ meno con le feci. L’emivita terminale (t1/2) è approssimativamente di 8 ore.

Popolazioni speciali

Pazienti con compromissione epatica

L’effetto di una compromissione epatica da lieve a moderata sull’esposizione sistemica al metilnaltrexone bromuro è stato studiato in 8 soggetti, con Child-Pugh Class A e B, confrontandoli con soggetti sani. I risultati non hanno mostrato nessun effetto significativo dello status di compromissione epatica sull’AUC o la Cmax di metilnaltrexone bromuro. L’effetto di una grave compromissione epatica sulla farmacocinetica del metilnaltrexone bromuro non è stato studiato.

Pazienti con compromissione renale

In uno studio di volontari con gradi variabili di insuffcienza renale riceventi una dose singola di 0,30 mg/kg di metilnaltrexone bromuro, la compromissione renale aveva un effetto marcato

sull’escrezione renale del metilnaltrexone. La clearance renale del metilnaltrexone bromuro diminuiva all’aumentare della severità della compromissione renale. Una grave compromissione renale comportava una diminuzione della clearance renale del metilnaltrexone bromuro da 8 a 9 volte; comunque, ciò risultava in un aumento di solo 2 volte nell’esposizione totale al metilnaltrexone bromuro (AUC). La Cmax non era modificata in modo significativo. Non sono stati effettuati studi su pazienti con compromissione renale all’ultimo stadio necessitanti dialisi.

Popolazione pediatrica

Non sono stati condotti studi nella popolazione pediatrica (vedere paragrafo 4.2).

Popolazione anziana

In uno studio comparativo dei profili farmacocinetici di dosi endovenose singole e multiple di metilnaltrexone bromuro ad una dose di 24 mg tra soggetti sani, giovani (10 soggetti, 18-45 anni) ed anziani (10 soggetti, da 65 anni in sù), l’effetto dell’età sull’esposizione al metilnaltrexone bromuro è risultato minimo. I livelli allo steady-state di Cmax ed AUC negli anziani erano 545 ng/mL e

412 ng•h/mL rispettivamente, ovvero approssimativamente 8,1 % e 20 % maggiore di quelli nei soggetti giovani. Pertanto non è raccomandato nessun adeguamento del dosaggio in base all’età.

Sesso

Non sono state osservate significative differenze in funzione del sesso.

Peso

Un’analisi integrata di dati farmacocinetici in soggetti sani ha indicato che l’esposizione al metilnaltrexone bromuro adeguando la dose in base al peso (mg/kg) aumentava proporzionalmente al peso corporeo. L’esposizione media al metilnaltrexone bromuro a 0,15 mg/kg, in un intervallo di peso da 38 a 114 kg, era 179 ng•h/mL (intervallo: 139-240). Tale esposizione per una dose di 0,15 mg/kg può essere raggiunta con un adeguamento del dosaggio basato su fasce di peso utilizzando una dose di 8 mg nel caso in cui il peso corporeo sia compreso in un intervallo tra 38 kg e minore di 62 kg e una dose di 12 mg nel caso in cui il peso corporeo sia compreso tra 62 e 114 kg, consentendo una esposizione media di 187 ng•h/mL (intervallo: 148-220). Inoltre l’analisi ha mostrato che una dose pari a 8 mg per pesi corporei compresi in un intervallo tra 38 kg e minori di 62 kg e una dose pari a

12 mg per pesi corporei compresi tra 62 e 114 kg, corrispondono a dosi medie di

0,16 mg/kg (intervallo: 0,21-0,13) e 0,16 mg/kg (intervallo: 0,19-0,11) rispettivamente, in base alla distribuzione dei pesi corporei dei pazienti partecipanti agli studi 301 e 302.


Relistor 12 mg/0,6 ml soluzione iniettabile: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Relistor 12 mg/0,6 ml soluzione iniettabile agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Relistor 12 mg/0,6 ml soluzione iniettabile è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Relistor 12 mg/0,6 ml soluzione iniettabile: dati sulla sicurezza

I dati non-clinici non rivelano rischi particolari per l’uomo sulla base di studi convenzionali di safety farmacology, tossicità a dosi ripetute, genotossicità e potenziale cancerogeno. Gli effetti cardiaci sono stati osservati in alcuni studi non-clinici sui cani (prolungamento dei potenziali d’azione nelle fibre del Purkinje o prolungamento dell’intervallo QTc). Il meccanismo di tale effetto non è noto; ad ogni modo sembra non coinvolgere il canale ionico cardiaco di tipo umano del potassio (hERG).

Iniezioni sottocutanee di Relistor a 150 mg/kg/die diminuivano la fertilità nei ratti. Dosi fino a

25 mg/kg/die (18 volte l’esposizione [AUC] nell’uomo a dosi sottocutanee di 0,3 mg/kg) non hanno influenzato la fertilità o la performance riproduttiva generale.

Non ci sono state evidenze di teratogenicità nei ratti o nei topi. Iniezioni sottocutanee di Relistor a 150/100 mg/kg/die nei ratti portava a progenie con pesi più bassi; dosi fino a 25 mg/kg/die (18 volte l’esposizione [AUC] nell’uomo a dosi sottocutanee di 0,3 mg/kg) non avevano effetto sul travaglio, parto o sopravvivenza e crescita della progenie.

Metilnaltrexone bromuro è escreto attraverso il latte di ratti che allattano.

Sono stati effettuati studi in ratti e cani giovani. A seguito di iniezione endovenosa di metilnaltrexone bromuro, si è scoperto che i ratti giovani sono più sensibili dei ratti adulti alla tossicità correlata al metilnaltrexone. Nei ratti giovani, dopo somministrazione endovenosa di metilnaltrexone bromuro per 13 settimane, i sintomi clinici avversi (incidenze di convulsioni e respiro difficoltoso) si verificavano a dosaggi (? 3 mg/kg/giorno) ed esposizioni (5,4 volte l’esposizione {AUC} osservata negli esseri umani adulti a dosi sottocutanee di 0,15 mg/kg) più bassi di quelli che causavano una tossicità simile a quella riscontrata nei ratti adulti (20 mg/kg/giorno). Non si sono verificati effetti avversi nei ratti giovani a dosi di 1 mg/kg/giorno o nei ratti adulti a dosi di 5 mg/kg/giorno (rispettivamente 1,6 volte e 7,8 volte l’esposizione {AUC} osservata negli esseri umani adulti a dosi sottocutanee di 0,15 mg/kg).

A seguito di iniezione endovenosa di metilnaltrexone bromuro per 13 settimane, è stata osservata tossicità correlata al metilnaltrexone nei cani sia giovani che adulti. Nei cani giovani ed adulti, dopo somministrazione di metilnaltrexone bromuro a dosi di 20 mg/kg/giorno, sono stati osservati sintomi clinici indicativi di tossicità a carico del SNC e prolungamento dell’intervallo QTc. Non si sono verificati effetti avversi nei cani giovani o adulti a dosi di 5 mg/kg/giorno (44 volte l’esposizione

{AUC} osservata negli esseri umani adulti a dosi sottocutanee di 0,15 mg/kg).


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Relistor 12 mg/0,6 ml soluzione iniettabile: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Relistor 12 mg/0,6 ml soluzione iniettabile

Relistor 12 mg/0,6 ml soluzione iniettabile: interazioni

L’interazione potenziale tra farmaci, collegata al transporter cationico organico (OCT), tra metilnaltrexone bromuro e un OCT inibitore è stata studiata in 18 soggetti sani confrontando i profili farmacocinetici a dose singola di metilnaltrexone bromuro prima e dopo la somministrazione di dosi multiple da 400 mg di cimetidina. La clearance renale di metilnaltrexone bromuro era ridotta in seguito alla somministrazione di dosi multiple di cimetidina (da 31 L/h a 18 L/h). Ad ogni modo ciò ha comportato solo una minima riduzione della clearance totale (da 107 L/h a 95 L/h). In conseguenza di ciò nessuna variazione significativa nell’AUC del metilnaltrexone bromuro, in aggiunta alla Cmax, è stata osservata prima e dopo la somministrazione di dosi multiple di cimetidina.


Relistor 12 mg/0,6 ml soluzione iniettabile: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Relistor 12 mg/0,6 ml soluzione iniettabile: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Metilnaltrexone bromuro ha un’influenza minore sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari.

Potrebbero verificarsi capogiri, e ciò potrebbe influenzare la capacità di guida o di utilizzare macchinari (vedere paragrafo 4.8).

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco