Suprefact: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Suprefact (Buserelin Acetato): sicurezza e modo d’azione

Suprefact (Buserelin Acetato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Carcinoma della prostata in cui risulti indicata la soppressione della produzione di testosterone.

Suprefact: come funziona?

Ma come funziona Suprefact? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Suprefact

Categoria farmacoterapeutica: Terapia endocrina – Analoghi dell’ormone liberatore delle

gonadotropine.

Codice A.T.C. : L02AE01

Il buserelin è un analogo dell’ormone naturale gonadorelina (GnRH), dotato di potenza biologica molto aumentata.

Dopo somministrazioni ripetute il buserelin inibisce la funzionalità ipofisaria, ossia la secrezione delle gonadotropine (FSH e LH) e quella gonadica.

Il suo effetto farmacodinamico è attribuibile alla "down regulation" dei recettori LH-RH dell’ipofisi.

Nell’uomo la soppressione del rilascio delle gonadotropine si traduce in una riduzione duratura della sintesi e della secrezione di testosterone.

Nella donna l’eliminazione del ciclico rilascio delle gonadotropine inibisce la secrezione degli estrogeni.

L’effetto soppressivo del buserelin sulla secrezione di testosterone e degli estrogeni dipende dalla dose giornaliera, dalla frequenza di assunzione e dalla durata del trattamento.

Anche se le concentrazioni di buserelin risultano inferiori ai limiti analitici, il rilascio delle gonadotropine continua per circa altre 3 ore, tempo durante il quale il buserelin rimane ancora legato ai recettori della ipofisi anteriore.

Durante il trattamento a lungo termine con buserelin, mentre viene inibito il rilascio di gonadotropine, non è direttamente influenzata la secrezione degli altri ormoni ipofisari (ormone della crescita, prolattina, ACTH, TSH). Tuttavia la deficienza di estrogeni può determinare una ridotta secrezione dell’ormone della crescita e della prolattina. La secrezione degli steroidi surrenalici si mantiene invariata.

Nel trattamento del carcinoma prostatico il buserelin, relativamente all’inibizione della sintesi di testosterone testicolare, risulta efficace al pari di una orchiectomia. Rispetto a questa il buserelin offre il vantaggio della reversibilità e di minore stress psicologico per il paziente.


Suprefact: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Suprefact, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Suprefact

Il buserelin è solubile in acqua; somministrato per via sottocutanea viene assorbito in maniera adeguata.

Per via nasale, se somministrato correttamente, viene assorbito in quantità sufficiente a garantire elevati livelli plasmatici. L’attività biologica di buserelin, in prove sperimentali, non viene ridotta neppure a seguito di rinite provocata con istamina.

L’assorbimento nasale di buserelin applicando la soluzione nasale è pari all’1-3%. Dopo iniezione sottocutanea di 200 mcg, il buserelin è biodisponibile per il 70%; al contrario, per via orale il buserelin non è efficace.

Il buserelin si accumula preferibilmente nel fegato e nei reni così come nel lobo anteriore dell’ipofisi, suo organo bersaglio biologico.

La sua emivita di eliminazione è all’incirca di 50-80 minuti per via endovenosa, di 80-120 minuti per via sottocutanea e di circa 1-2 ore per via intranasale.

Il buserelin si trova nel siero prevalentemente in forma attiva. Per il 15% circa si trova legato alle proteine plasmatiche. Insieme ai suoi metaboliti inattivi esso viene eliminato per via renale e biliare. I profili temporali della concentrazione nel siero e della eliminazione urinaria sono praticamente uguali. Nell’uomo il buserelin eliminato con le urine è per il 50% immodificato.

Il buserelin viene metabolizzato dalle peptidasi (la piroglutamil peptidasi e le endopeptidasi chimotripsina-simili) presenti nel fegato, nei reni e anche nell’intestino dove, per questo motivo, esso viene inattivato. Nell’ipofisi, il buserelin legato ai recettori viene inattivato dagli enzimi presenti nella membrana dei recettori stessi.

Il buserelin viene escreto in piccole quantità nel latte materno, che, stando alle attuali conoscenze, non provocano effetti ormonali nel bambino allattato.


Suprefact: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Suprefact agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Suprefact è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Suprefact: dati sulla sicurezza

Negli studi a lungo termine di farmacologia e di tossicologia condotti sul ratto, sul cane e sulla scimmia, non sono stati rilevati segni o sintomi tossici, né modificazioni istopatologiche; gli effetti endocrini osservati erano limitati alle gonadi.

Nel ratto trattato a lungo termine si sono evidenziati adenomi all’ipofisi; ciò non si è verificato

nel cane e nella scimmia.

Tossicità riproduttiva

Il buserelin non ha provocato effetti né embriotossici né teratogeni. In nessuno degli studi nell’animale sono stati osservati segni di tossicità materna e fetale, rilevanti per l’uomo.

Immunotossicologia

Nell’animale e nell’uomo non è stata osservata formazione di anticorpi specifici per il buserelin, anche a seguito di trattamenti a lungo termine.

Potere mutageno

Il buserelin non ha manifestato attività mutagena in nessuno degli studi eseguiti.

Potere cancerogeno

Il buserelin non ha manifestato attività cancerogena in nessuno degli studi eseguiti.

Tollerabilità locale

La tollerabilità locale di buserelin in soluzione acquosa è eccellente sia dopo iniezione che dopo applicazione sulla mucosa nasale. La tollerabilità dell’impianto sottocute è buona; le reazioni tessutali nel luogo di iniezione sono minime.

Dati preclinici suggeriscono che benzalconio cloruro è in grado di produrre un effetto tossico- concentrazione e tempo dipendente-sulle ciglia vibranti dell’epitelio della mucosa nasale, compresa immobilità irreversibile e può indurre cambiamenti istopatologici della mucosa nasale


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Suprefact: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Suprefact

Suprefact: interazioni

Durante la terapia con buserelin, l’effetto dei farmaci antidiabetici può ridursi (vedere anche paragrafo 4.8).

Poiché il trattamento di deprivazione androgenica può prolungare l’intervallo QT, deve essere attentamente valutato l’uso concomitante di Suprefact con medicinali noti per prolungare l’intervallo QT o con medicinali in grado di indurre Torsioni di punta come i medicinali antiaritmici di classe IA (ad esempio chinidina, disopiramide) o di classe III (ad esempio amiodarone, sotalolo, dofetilide, ibutilide), metadone, moxifloxacina, antipsicotici, ecc (vedere paragrafo 4.4)


Suprefact: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Suprefact: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Alcuni effetti indesiderati (come ad esempio i capogiri), possono diminuire le capacità di concentrazione e di reazione del paziente e, quindi, costituire un rischio in tutte le situazioni in cui tali capacità siano indispensabili (come guidare veicoli e usare macchinari).

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco