Benefix: effetti collaterali e controindicazioni

Benefix: effetti collaterali e controindicazioni

Benefix 1000 ui, polvere e solvente per soluzione iniettabile (Nonacog Alfa) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Trattamento e profilassi delle emorragie in pazienti affetti da emofilia B (deficit congenito di fattore IX).

Benefix 1000 ui, polvere e solvente per soluzione iniettabile: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Benefix 1000 ui, polvere e solvente per soluzione iniettabile ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Benefix 1000 ui, polvere e solvente per soluzione iniettabile, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Benefix 1000 ui, polvere e solvente per soluzione iniettabile: controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Reazione allergica nota alle proteine di criceto

Benefix 1000 ui, polvere e solvente per soluzione iniettabile: effetti collaterali

Ad oggi, nessuna reazione avversa riportata in associazione con BeneFIX si è verificata con una frequenza da ≥1/100 a <1/10 (comune). La frequenza delle reazioni avverse riportata in associazione con BeneFIX è categorizzata come non comune (da ≥1/1000 a ≤1/100) o rara (da ≥1/10,000 a ≤1/1000). Fra queste le più significative includono: anafilassi, cellulite, flebite, e anticorpi neutralizzanti.

Le reazioni avverse provenienti dall’esperienza di studi clinici e dall’esperienza post marketing sono riportate qui di seguito mediante classificazione per sistemi e organi e per ordine di frequenza. All’interno di ogni gruppo di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità. Queste frequenze sono basate su una stima per-infusione e sono descritte utilizzando le seguenti categorie: non comune (da ≥1/1000 a ≤1/100); rara (da ≥1/10,000 a ≤1/1000).

Patologie del sistema nervoso

Non comuni: Vertigini, cefalea, alterazione del gusto, senso di vuoto alla testa.

Patologie gastrointestinali

Non comuni: Nausea

Rari: Vomito

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Non comuni: Cellulite, flebite, reazioni al sito di iniezione (inclusi senso di bruciore sul sito di infusione e fitte dolorose al sito di iniezione), senso di dolore al sito di iniezione

Rari: Piressia

Disturbi del sistema immunitario

Non comuni: Sviluppo di anticorpi neutralizzanti (inibizione del fattore IX)*

Rari: Ipersensibilità / reazioni allergiche; tali reazioni possono includere anafilassi*, broncospasmo/affanno respiratorio, ipotensione, angioedema, tachicardia, oppressione al torace, orticaria generalizzata, prurito, eruzione cutanea, sensazione di bruciore alle mascelle e alla testa, brividi (febbrili), formicolio, rossore del volto, letargia, agitazione, tosse secca/starnuti

* Vedere le ulteriori informazioni in seguito riportate.

Ipersensibilità / reazioni allergiche

Ipersensibilità o reazioni allergiche sono state talvolta osservate in pazienti trattati con prodotti a base di fattore IX, incluso BeneFIX. In alcuni casi, queste reazioni sono sfociate in gravi anafilassi. Reazioni allergiche sono state osservate in stretta associazione temporale con lo sviluppo di inibitori del fattore IX (vedere anche paragrafo 4.4).

L’eziologia delle reazioni allergiche verso il BeneFIX non è stata ancora chiarita. Tali reazioni sono potenzialmente a rischio per la vita. Se insorge una reazione allergica/anafilattica, la somministrazione di BeneFIX deve essere immediatamente interrotta. In caso di reazioni allergiche gravi, è necessario prendere in considerazione misure emostatiche alternative. Il trattamento richiesto dipende dalla natura e dalla gravità dell’effetto collaterale (vedere anche paragrafo 4.4)

In conseguenza del processo produttivo, BeneFIX contiene tracce di proteine di criceto. Possono insorgere risposte da ipersensibilità.

Sviluppo di inibitori

I pazienti affetti da emofilia B possono sviluppare anticorpi neutralizzanti (inibitori) verso il fattore IX. In questo caso la condizione può manifestarsi sotto forma di risposta clinica insufficiente, per la quale è consigliabile rivolgersi a un centro emofilia specializzato.

Un inibitore a basso titolo, clinicamente rilevante, venne rilevato in 1 dei 65 pazienti trattati con BeneFIX (ivi inclusi 9 pazienti partecipanti soltanto allo studio chirurgico), che avevano in precedenza ricevuto prodotti derivati da plasma. Questo paziente fu in grado di continuare il trattamento con BeneFIX senza rialzo anamnestico del titolo dell’inibitore o anafilassi.

I dati a disposizione sono insufficienti per poter fornire informazioni sulla incidenza dell’inibitore fra i pazienti mai trattati in precedenza (PUPs).

Casi di sindrome nefrotica sono stati riportati a seguito di dosi elevate di Fattore IX derivato dal plasma per indurre immunotolleranza in patienti affetti da emofilia B con inibitori verso il fattore IX e anamnesi di reazioni allergiche.

Complicanze renali

In uno studio clinico, a distanza di dodici giorni da una dose di BeneFIX per un episodio emorragico, un paziente positivo per l’anticorpo dell’epatite C ha sviluppato un infarto renale. Il rapporto temporale fra l’infarto e la somministrazione di BeneFIX è incerto. Il paziente ha continuato il trattamento con BeneFIX.

Benefix 1000 ui, polvere e solvente per soluzione iniettabile: avvertenze per l’uso

Anticorpi neutralizzanti l’attività (inibitori) costituiscono un evento non comune in pazienti precedentemente trattati (PTPs) con prodotti contenenti fattore IX. Poiché nel corso di studi clinici, un PTP in trattamento con BeneFIX ha sviluppato un inibitore a basso titolo clinicamente rilevante e poiché l’esperienza sull’antigenicità con fattore IX ricombinante è tuttora limitata, i pazienti in trattamento con BeneFIX devono essere attentamente monitorati per lo sviluppo di inibitori del fattore IX che devono essere titolati in Unità Bethesda mediante appropriati esami biologici.

Non sono stati ottenuti dati sufficienti dagli studi clinici in corso sul trattamento con BeneFIX di pazienti mai trattati in precedenza (PUPs). Ulteriori studi sulla sicurezza e l’efficacia sono in fase di svolgimento su pazienti in età pediatrica precedentemente trattati, trattati al minimo e non trattati in precedenza. Gli studi clinici condotti su BeneFIX non hanno incluso un numero sufficiente di soggetti di età pari o superiore ai 65 anni per poter determinare se questi rispondano in modo diverso rispetto ai soggetti più giovani. Come per qualsiasi paziente cui venga somministrato BeneFIX, la scelta del dosaggio per un paziente anziano deve essere personalizzata.

Come con tutti i farmaci per uso endovenoso a base di proteine, sono possibili reazioni di ipersensibilità di tipo allergico. Il prodotto contiene tracce di proteine di criceto. Reazioni anafilattiche/anafilattoidi potenzialmente a rischio per la vita sono state riscontrate a seguito di somministrazione di prodotti a base di fattore IX, incluso il BeneFIX. I pazienti devono essere informati dei segni premonitori delle reazioni di ipersensibilità che comprendono difficoltà respiratoria, respiro affannoso, gonfiore, formicolio, prurito, oppressione al petto, affanno, ipotensione ed anafilassi.

Se insorgono reazioni allergiche o di tipo anafilattico, interrompere immediatamente la somministrazione di BeneFIX ed instaurare un idoneo trattamento. In alcuni casi queste reazioni sono sfociate in grave anafilassi. In caso di shock, devono essere osservati gli attuali standard medici per il trattamento dello shock. In caso di reazioni allergiche gravi, devono essere prese in considerazione misure emostatiche alternative.

Sono state segnalate in letteratura correlazioni fra l’insorgenza di inibitore del fattore IX e reazioni allergiche. Pertanto, i pazienti che sviluppano reazioni allergiche devono essere esaminati per la presenza di un inibitore. Deve essere sottolineato che pazienti con inibitori del fattore IX possono essere ad aumentato rischio di anafilassi in caso di nuovo trattamento con il Fattore IX. Le informazioni preliminari suggeriscono che potrebbe esistere una relazione tra la presenza di importanti mutazioni per delezione nel gene del fattore IX del paziente e un aumento del rischio di formazione di inibitori e di reazioni da ipersensibilità acute. I pazienti noti per avere importanti mutazioni per delezione del gene del fattore IX devono essere tenuti sotto attenta osservazione, per rilevare possibili segni e sintomi di reazioni da ipersensibilità acute, in particolare durante le prime fasi di esposizione iniziale al prodotto.

A causa del rischio di reazione allergica con concentrati di fattore IX, le prime somministrazioni di fattore IX devono, a giudizio del medico curante, essere effettuate sotto sorveglianza medica in luoghi dove possa essere fornito un appropriato trattamento medico per le reazioni allergiche.

La posologia deve essere aggiustata secondo i dati farmacocinetici di ciascun paziente.

Benché BeneFIX contenga solo fattore IX, deve essere preso in considerazione il rischio di trombosi e di coagulazione intravasale disseminata (CID). Poiché, storicamente, la somministrazione di concentrati del complesso di fattore IX è stata associata allo sviluppo di complicanze tromboemboliche, l’impiego di prodotti contenenti fattore IX può essere potenzialmente pericoloso in pazienti con segni di fibrinolisi ed in pazienti con coagulazione intravasale disseminata (CID). A causa del rischio potenziale di complicanze trombotiche, deve essere intrapresa una sorveglianza clinica dei segni premonitori di coagulopatia trombotica e da consumo con idonei esami biologici quando si somministri questo prodotto a pazienti con malattie epatiche, a pazienti in periodo post-operatorio, a neonati o a pazienti a rischio di fenomeni trombotici o di CID. In ciascuna di queste situazioni, deve essere valutato il beneficio del trattamento con BebeFIX contro il rischio di queste complicanze.

Sono stati segnalati casi di agglutinazione dei globuli rossi nel tubicino/nella siringa durante la somministrazione di BeneFIX. Ad oggi non sono state riportate conseguenze riconducibili a queste segnalazioni. Per ridurre la possibilità di agglutinazione, è importante limitare la quantità di sangue che entra nel tubicino. Il sangue non deve entrare nella siringa. Nel caso in cui si verifichi agglutinazione di globuli rossi nel tubicino/nella siringa, è necessario eliminare tutto questo materiale (tubicini, siringa e soluzioen BeneFIX) e continuare la somministrazione con una nuova confezione.

È stata riportata una sindrome nefrotica a seguito di tentata induzione alla immunotolleranza in pazienti affetti da emofilia B con inibitori verso il fattore IX ed anamnesi di reazioni allergiche. La sicurezza e l’efficacia dell’impiego di BeneFIX per l’induzione alla immunotolleranza non sono state stabilite.

Nell’interesse dei pazienti, è consigliabile, ove possibile, prendere nota del nome e del numero di lotto del prodotto per ogni somministrazione di BeneFIX.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco