Elaprase: effetti collaterali e controindicazioni

Elaprase: effetti collaterali e controindicazioni

Elaprase 2 mg/ml concentrato per soluzione per infusione (Idursulfasi) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Elaprase è indicato per il trattamento a lungo termine dei pazienti con sindrome di Hunter (mucopolisaccaridosi II, MPS II).

Negli studi clinici non sono stati esaminati i soggetti eterozigoti di sesso femminile.

Elaprase 2 mg/ml concentrato per soluzione per infusione: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Elaprase 2 mg/ml concentrato per soluzione per infusione ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Elaprase 2 mg/ml concentrato per soluzione per infusione, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Elaprase 2 mg/ml concentrato per soluzione per infusione: controindicazioni

Ipersensibilità severa o pericolosa per la vita al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti qualora non sia possibile tenere sotto controllo l’ipersensibilità.

Elaprase 2 mg/ml concentrato per soluzione per infusione: effetti collaterali

Riassunto del profilo di sicurezza

Le reazioni avverse da farmaco riportate per i 32 pazienti trattati settimanalmente con 0,5 mg/kg di idursulfasi nello studio TKT024 di fase II/III controllato con placebo, della durata di 52 settimane sono state quasi tutte di severitĂ  da lieve a moderata. Le piĂ¹ comuni sono state le reazioni correlate all’infusione: in 22 pazienti su 32 sono state riportate 202 reazioni in seguito alla somministrazione di un totale di 1580 infusioni. Nel gruppo di trattamento con il placebo sono state riportate 128 reazioni correlate all’infusione in 21 pazienti su 32, in seguito alla somministrazione di un totale di 1612 infusioni. PoichĂ© durante una singola infusione puĂ² essersi verificata piĂ¹ di una reazione correlata all’infusione, è probabile che le cifre indicate sovrastimino la reale incidenza delle reazioni da infusione. Nel gruppo placebo le reazioni correlate sono risultate simili, per natura e severitĂ , a quelle riportate nel gruppo trattato. Tra le reazioni correlate all’infusione, le piĂ¹ comuni sono state reazioni

cutanee (eruzione, prurito, orticaria), piressia, cefalea, ipertensione e vampate. Con la prosecuzione del trattamento la frequenza delle reazioni correlate all’infusione si è ridotta nel tempo.

Tabella delle reazioni avverse

Nella tabella 1 sono elencate le reazioni avverse. Le informazioni sono presentate secondo la classificazione per sistemi e organi e per frequenza. La frequenza è indicata come molto comune (?1/10) o comune (?1/100, <1/10). In considerazione del numero di pazienti trattati, un evento avverso verificatosi in un singolo paziente viene definito comune. In ciascun gruppo di frequenza le reazioni avverse vengono presentate in ordine decrescente di gravitĂ . La tabella presenta anche le reazioni avverse riportate solo nel periodo successivo all’immissione in commercio, definite con frequenza "non nota" (la frequenza non puĂ² essere definita sulla base dei dati disponibili).

Classificazione per sistemi e organi Reazione avversa (termine preferenziale)
Molto comune Comune Non nota
Disturbi del sistema immunitario
Reazione anafilattoide/ anafilattica
Patologie del sistema nervoso
Cefalea Capogiro, tremore
Patologie cardiache
Cianosi, aritmia, tachicardia
Patologie vascolari
Ipertensione, vampate Ipotensione
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Respiro sibilante, dispnea Ipossia, tachipnea, broncospasmo, tosse
Patologie gastrointestinali
Dolore addominale, nausea, dispepsia, diarrea, vomito Lingua tumefatta
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Orticaria, eruzione cutanea, prurito Eritema
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Artralgia
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Piressia, dolore toracico, gonfiore in sede di infusione Edema del viso, edema periferico
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura
Reazione da infusione

Descrizione delle reazioni avverse selezionate

Nei diversi studi clinici sono state riportate reazioni avverse gravi in un totale di 5 pazienti trattati con 0,5 mg/kg alla settimana od ogni due settimane. Quattro pazienti hanno sviluppato un episodio di ipossia durante una o diverse infusioni; in tre di questi pazienti con una sottostante pneumopatia severa di tipo ostruttivo (2 con una preesistente tracheostomia) è stata necessaria l’ossigenoterapia.

L’episodio piĂ¹ severo verificatosi durante l’infusione in un paziente con malattia respiratoria febbrile, è associato a ipossia durante l’infusione che ha indotto un breve attacco convulsivo. Nel quarto paziente, la cui malattia di fondo era meno severa, si è avuta una risoluzione rapida a seguito

dell’interruzione dell’infusione. Questi eventi non si sono ripresentati durante le infusioni successive utilizzando una velocitĂ  di infusione ridotta e somministrando, prima dell’infusione, medicinali come steroidi a basso dosaggio, antistaminici e beta agonisti per nebulizzazione. Al quinto paziente, con una cardiopatia preesistente, durante lo studio sono stati diagnosticati complessi ventricolari prematuri ed embolia polmonare.

Dopo l’immissione in commercio sono state riferite reazioni anafilattoidi/anafilattiche (vedere paragrafo 4.4).

I pazienti che presentano genotipo con delezione completa / ampio riarrangiamento hanno una probabilitĂ  maggiore di sviluppare eventi avversi correlati all’infusione (vedere paragrafo 4.4)

ImmunogenicitĂ 

In 4 studi clinici (TKT008, TKT018, TKT024 e TKT024EXT), 53/107 pazienti (50%) hanno sviluppato anticorpi IgG anti-idursulfasi nel corso del trattamento. Complessivamente l’incidenza di anticorpi neutralizzanti è stata del 24% (26/107 pazienti).

Nell’analisi post-hoc dei dati di immunogenicità degli studi TKT024/024EXT, il 51% (32/63) dei pazienti trattati con idursulfasi alla dose di 0,5 mg/kg alla settimana presentava almeno 1 campione di sangue positivo agli anticorpi anti-idursulfasi, e il 37% dei pazienti (23/63) è risultato positivo agli anticorpi in almeno 3 visite di studio consecutive. Il 21% (13/63) dei pazienti è risultato positivo agli anticorpi neutralizzanti almeno una volta e il 13% (8/63) è risultato positivo agli anticorpi neutralizzanti in almeno 3 visite di studio consecutive.

Lo studio clinico HGT-ELA-038 ha valutato l’immunogenicità in bambini di età compresa tra 16 mesi e 7,5 anni. Durante lo studio di 53 settimane, nel 67,9% (19/28) dei pazienti sono stati trovati anticorpi anti-idursulfasi in almeno un campione di sangue, mentre il 57,1% (16/28) dei pazienti ha presentato positività anticorpale in almeno tre visite di studio consecutive. Il 54% dei pazienti è risultato positivo agli anticorpi neutralizzanti almeno una volta e la metà dei pazienti ha presentato positività agli anticorpi neutralizzanti in almeno tre visite di studio consecutive.

Tutti i pazienti che presentavano il genotipo con delezione completa/ampio riarrangiamento hanno sviluppato anticorpi, e la maggioranza di loro (7/8) è anche risultata positiva agli anticorpi neutralizzanti in almeno 3 occasioni consecutive. Tutti i pazienti con genotipo con mutazioni frameshift/nei siti di splicing hanno sviluppato anticorpi e 4/6 sono anche risultati positivi agli anticorpi neutralizzanti in almeno 3 visite di studio consecutive. I pazienti risultati negativi alla presenza di anticorpi appartenevano esclusivamente al gruppo con genotipo con mutazioni di mis- sense (vedere paragrafì 4.4 e 5.1).

Popolazione pediatrica

Le reazioni avverse osservate nella popolazione pediatrica sono risultate, in generale, simili a quelle riscontrate negli adulti.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V.

Elaprase 2 mg/ml concentrato per soluzione per infusione: avvertenze per l’uso

Reazioni correlate all’ infusione

I pazienti trattati con idursulfasi potrebbero sviluppare reazioni correlate all’infusione (vedere paragrafo 4.8). Tra le reazioni correlate all’infusione verificatesi con maggiore frequenza durante gli studi clinici si segnalano: reazioni cutanee (eruzione, prurito, orticaria), piressia, cefalea, ipertensione e vampate. Le reazioni correlate all’infusione sono state trattate o alleviate rallentando la velocitĂ  di infusione, interrompendo l’infusione o somministrando medicinali come antistaminici, antipiretici, corticosteroidi a bassa dose (prednisone e metilprednisolone) o beta agonisti per nebulizzazione.

Durante gli studi clinici nessun paziente ha interrotto il trattamento a causa di una reazione all’infusione.

Si deve procedere con particolare cautela nel somministrare un’infusione in pazienti con una severa pneumopatia di base. Questi pazienti devono essere sottoposti a un attento monitoraggio e all’ infusione in un contesto clinico adeguato. Fare attenzione alla gestione e al trattamento di questi pazienti limitando o controllando con cura l’uso degli antistaminici e di altri medicinali ad azione sedativa. In qualche caso puĂ² essere necessario istituire una ventilazione a pressione positiva.

deve essere valutata la possibilitĂ  di posticipare l’infusione nei pazienti che presentano una malattia respiratoria acuta con febbre. I pazienti che fanno uso di una supplementazione di ossigeno devono poterne disporre prontamente durante l’infusione, nel caso di una reazione ad essa correlata.

Reazioni anafilattoidi/anafilattiche

Alcuni pazienti trattati con idursulfasi hanno sviluppato reazioni anafilattoidi/anafilattiche potenzialmentepericolose per la vita fino a diversi anni dopo l’inizio del trattamento. Sintomi e segni di reazioni anafilattoidi/anafilattiche a insorgenza tardiva sono stati osservati fino a 24 ore dopo la reazione iniziale. In caso di reazione anafilattoide/anafilattica, si deve sospendere immediatamente la somministrazione del prodotto e avviare un trattamento e una osservazione adeguati. Attenersi agli standard medici in uso per il trattamento di emergenza. Ăˆ possibile che i pazienti con reazioni anafilattoidi/anafilattiche severe o di tipo refrattario necessitino di un monitoraggio clinico prolungato. Usare cautela nel ri-somministrare idursulfasi a pazienti che hanno sviluppato reazioni anafilattoidi/anafilattiche. Durante le infusioni devono essere presenti operatori adeguatamente preparati e l’occorrente per praticare la rianimazione d’emergenza (inclusa epinefrina).

L’ipersensibilità severa o potenzialmente pericolosa per la vita è una controindicazione alla ri- somministrazione, se non è possibile tenere sotto controllo l’ipersensibilità (vedere paragrafo 4.3).

Pazienti con genotipo con delezione completa/ampio riarrangiamento

I pazienti pediatrici che presentano un genotipo con delezione completa/ampio riarrangiamento hanno una probabilitĂ  elevata di sviluppare anticorpi, tra cui anticorpi neutralizzanti, in seguito all’esposizione a idursulfasi. I pazienti con questo genotipo hanno una probabilitĂ  piĂ¹ alta di sviluppare eventi avversi correlati all’infusione e tendono a presentare una risposta ridotta, come evidenziato dalla minore escrezione urinaria di glicosaminoglicani e da una riduzione delle dimensioni del fegato e del volume della milza rispetto ai pazienti con genotipo con mutazione mis-sense. La gestione di questi pazienti deve essere decisa su base individuale (vedere paragrafo 4.8).

Sodio

Questo medicinale contiene 0,482 mm (o 11,1 mg) di sodio per flaconcino. Da tenere in considerazione in persone che seguono una dieta a basso contenuto di sodio.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco