Lartruvo: effetti collaterali e controindicazioni

Lartruvo: effetti collaterali e controindicazioni

Lartruvo (Olaratumab) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Lartruvo è indicato in associazione a doxorubicina per il trattamento dei pazienti adulti affetti da sarcoma dei tessuti molli in fase avanzata che non sono candidabili a trattamenti curativi di tipo chirugico o radioterapico e che non sono stati precedentemente trattati con doxorubicina (vedere paragrafo 5.1).

Lartruvo: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Lartruvo ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Lartruvo, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Lartruvo: controindicazioni

IpersensibilitĂ  al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Lartruvo: effetti collaterali

Riassunto del profilo di sicurezza

Pazienti trattati con olaratumab nello studio di Fase 2.

Nel braccio olaratumab piĂ¹ doxorubicina, le reazioni avverse (ADRs – Adverse Drug Reactions) piĂ¹ gravi (di Grado ?3) osservate sono state neutropenia (54,7 %) e dolore muscoloscheletrico (7,8 %).

Le ADRs piĂ¹ frequenti sono state nausea, dolore muscoloscheletrico, neutropenia e mucosite.

Le ADRs piĂ¹ frequentemente associate all’interruzione permanente del trattamento si sono manifestate in 3 pazienti (4,7%), di queste le piĂ¹ frequenti sono state le reazioni correlate all’infusione (3,1 %) e la mucosite (1,6 %).

Tossicità note riportate per la doxorubicina, osservate nel trattamento di associazione tra olaratumab e doxorubicina, comprendono affaticamento, anemia, trombocitopenia e alopecia. Fare riferimento all’RCP di doxorubicina per la descrizione completa di tutti gli eventi avversi associati al trattamento con doxorubicina.

Tabella delle reazioni avverse

Le ADRs che sono state riportate nei pazienti con sarcoma dei tessuti molli trattati con olaratumab in associazione a doxorubicina nello studio di Fase 2 sono elencate di seguito nella Tabella 2, in base alla classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA, frequenza e grado di severità. La seguente convenzione è stata usata per la classificazione della frequenza:

Molto comune (?1/10) Comune (?1/100, <1/10)

Non comune (?1/1.000, <1/100) Raro (?1/10.000, <1/1.000)

Molto raro (<1/10.000)

All’interno di ogni gruppo di frequenza, le ADRs sono riportate in ordine di gravitĂ  decrescente.

Tabella 2: Reazioni avverse nei pazienti trattati con olaratumab piĂ¹ doxorubicina nel sarcoma dei tessuti molli durante la porzione di Fase 2 dello studio di Fase 1b/2

Classificazione per sistemi e organi Reazione Avversaa Frequenza complessiva Frequenza Grado 3/4
Patologie del sistema
emolinfopoietico
Neutropenia Molto comune Molto comune
Linfopenia Molto comune Comune
Patologie del sistema nervoso Cefalea Molto comune Nessun caso riportato
Patologie
gastrointestinali
Diarrea Molto comune Comune
Mucosite Molto comune Comune
Nausea Molto comune Comune
Vomito Molto comune Nessun caso riportato
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Dolore
muscoloscheletricob
Molto comune Comune
Patologie sistemiche e
condizioni relative alla sede di somministrazione
Reazioni correlate
all’infusionec
Molto comune Comune

a Fare riferimento ai criteri NCI CTCAE (Versione 4.03) per ogni Grado di tossicitĂ 

b Dolore muscoloscheletrico include artralgia, dolore alla schiena, dolore osseo, dolore al fianco, dolore inguinale, dolore toracico muscoloscheletrico, dolore muscoloscheletrico, mialgia, spasmi muscolari, dolore al collo e dolore alle estremitĂ .

c Reazioni correlate all’infusione includono reazioni anafilattiche/shock anafilattico.

Descrizione di ADRs selezionate

Reazioni correlate all’infusione (IRRs)

IRRs sono state riportate nel 12,5% dei pazienti e si sono manifestate per lo piĂ¹ come brividi, febbre o dispnea. IRRs gravi, compreso un caso fatale (vedere paragrafo 4.4) sono state riportate nel 3,1% dei pazienti e si sono manifestate per lo piĂ¹ come dispnea, perdita di conoscenza ed ipotensione. Tutte le IRRs gravi sono avvenute durante o immediatamente dopo la prima somministrazione di olaratumab.

Neutropenia

Nello studio di fase 2, l’incidenza di neutropenia è stata del 59,4 % (tutti i Gradi) e del 54,7 % (Grado

3) nel braccio olaratumab piĂ¹ doxorubicina e del 38,5 % (tutti i Gradi) e 33,8 % (Grado 3) nel braccio doxorubicina in monoterapia. Il tasso di neutropenia febbrile è stato del 12,5 % nel braccio olaratumab piĂ¹ doxorubicina e del 13,8 % nel braccio doxorubicina. Per aggiustamenti di dosaggio, vedere paragrafo 4.2.

Dolore muscoloscheletrico

Nello studio di fase 2, l’incidenza di dolore muscoloscheletrico è stata del 64,1% (tutti i Gradi) e del 7,8% (Grado 3) nel braccio olaratumab piĂ¹ doxorubicina e del 24,6% (tutti i Gradi) e 1,5% (Grado 3) nel braccio doxorubicina. Nella maggioranza dei pazienti il dolore era correlato alla patologia tumorale sottostante o a metastasi o a condizioni preesistenti o concomitanti. La maggioranza di questi eventi si è manifestata nei primi 4 cicli. Il dolore puĂ² durare da pochi giorni fino a un massimo di 200 giorni. In alcuni pazienti c’è stata una recidiva del dolore. Il dolore non peggiorava nel tempo o durante la recidiva.

TossicitĂ  cardiaca

Non è stata osservata una differenza clinicamente significativa in termini di cardiotossicità correlata alla doxorubicina fra i due bracci di trattamento dello studio. Il tasso di aritmia cardiaca è stato simile in entrambi i bracci (15,6 % nel braccio sperimentale e 15,4 % nel braccio di controllo). Il tasso di

alterata funzionalità cardiaca insorgente durante il trattamento è stato paragonabile tra i due bracci di trattamento (7,8% nel braccio sperimentale e del 6,2% nel braccio di controllo).

Eventi emorragici

Nello studio di fase 2, la frequenza di eventi emorragici considerati correlati ad ogni medicinale in studio è stata del 3,1% in entrambi i bracci. Tutti questi eventi sono stati di Grado 1/2 ed erano presenti diversi fattori confondenti. Tre eventi di Grado?3, compreso uno fatale, sono stati riportati durante il programma di sviluppo clinico di olaratumab (vedere paragrafo 4.4).

TossicitĂ  nei pazienti anziani

E’ stata osservata una maggiore incidenza di eventi avversi di Grado?3, di eventi avversi che hanno portato alla sospensione del trattamento e un tasso piĂ¹ alto di tossicitĂ  ematologica nella popolazione anziana rispetto all’intera popolazione dello studio (vedere paragrafo 4.2). I tassi di interruzione sono stati sovrapponibili tra i bracci di trattamento all’interno di tutti i gruppi di etĂ .

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’allegato V

Lartruvo: avvertenze per l’uso

Reazioni correlate all’infusione

Negli studi clinici condotti con olaratumab sono state riportate reazioni correlate all’infusione (IRRs), comprese le reazioni anafilattiche. La maggior parte di queste reazioni si è verificata durante o dopo la prima infusione di olaratumab. I sintomi relativi a IRRs hanno incluso vampate, dispnea, broncospasmo, o febbre/brividi, e in alcuni casi si sono manifestati come ipotensione grave, shock anafilattico o arresto cardiaco fatale. Gravi IRRs come reazioni anafilattiche possono verificarsi nonostante l’uso della premedicazione. Durante l’infusione, i pazienti devono essere monitorati per la comparsa di segni e sintomi di IRRs in un ambiente nel quale è disponibile l’attrezzatura per la rianimazione. Per la gestione e l’aggiustamento del dosaggio in pazienti che manifestano IRR di Grado 1 o 2 durante l’infusione, vedere paragrafo 4.2. Una premedicazione con difenidramina cloridrato (per via endovenosa), paracetamolo e desametasone è raccomandata nei pazienti che hanno manifestato una precedente IRR di Grado 1 o 2. Olaratumab deve essere immediatamente e definitivamente interrotto nei pazienti che presentino una IRR di Grado 3 o 4 (vedere paragrafì 4.2 e 4.8).

Neutropenia

I pazienti che ricevono olaratumab e doxorubicina sono a rischio di neutropenia (vedere paragrafo 4.8). La conta dei neutrofili deve essere controllata prima della somministrazione di olaratumab nei giorni 1 e 8 di ogni ciclo. La conta dei neutrofili deve essere monitorata durante il trattamento con olaratumab e doxorubicina e deve essere somministrata una eventuale terapia di supporto, come antibiotici o G-CSF, secondo le linee guida locali. Per gli aggiustamenti di dosaggio correlati alla neutropenia, fare riferimento al paragrafo 4.2.

Eventi emorragici

I pazienti che assumono olaratumab e doxorubicina sono a rischio di eventi emorragici (vedere paragrafo 4.8). La conta piastrinica deve essere controllata prima della somministrazione di olaratumab nei giorni 1 e 8 di ogni ciclo. I parametri della coagulazione devono essere monitorati nei pazienti con condizioni predisponenti al sanguinamento, come l’uso di anticoagulanti. In uno studio su olaratumab in associazione a doxorubicina liposomiale, si è verificato un caso di emorragia intracranica fatale in un paziente che aveva avuto una caduta durante il trattamento.

Pazienti pre-trattati con antracicline

Il rischio di tossicità cardiaca aumenta con l’aumentare delle dosi cumulative di antracicline, compresa la doxorubicina. Non sono disponibli dati sull’associazione di olaratumab e doxorubicina nei pazienti pre-trattati con antracicline, compreso il pretrattamento con doxorubicina (vedere paragrafo 4.1)

Dieta povera di sodio

Questo medicinale contiene 22 md di sodio in ogni flaconcino da 19 ml e 57 mg di sodio in ogni flaconcino da 50 ml. Da tenere in considerazione nei pazienti che seguono una dieta povera di sodio.

TossicitĂ  cardiaca

La doxorubicina puĂ² causare cadiotossicitĂ . Il rischio di tossicitĂ  aumenta con l’aumentare delle dosi cumulative ed è piĂ¹ elevato nei soggetti con una storia di cardiomiopatia, irradiazione mediastinica o patologia cardiaca preesistente. Per minimizzare la cardiotossicitĂ  correlata alla doxorubicina, prima dell’inizio e durante tutto il trattamento, deve essere preso in considerazione e pianificato in tutti i pazienti l’utilizzo di misure cardio-protettive appropriate (misurazione della frazione di eiezione ventricolare sinistra – LVEF con ecocardiogramma o scansione MUGA (Multigated Acquisition Scan), monitoraggio ECG e/o l’uso di medicinali cardioprotettivi).

Fare riferimento all’RCP della doxorubicina per le raccomandazioni sul monitoraggio cardiaco.

Nello studio clinico di fase 2, i pazienti in entrambi i gruppi di trattamento che avevano ricevuto 5 o piĂ¹ cicli di doxorubicina hanno ricevuto dexrazoxano prima di ogni somministrazione di doxorubicina

dal ciclo 5 in poi per ridurre al minimo il rischio di cardiotossicità correlata a doxorubicina (vedere paragrafì 4.8 e 5.1).

Compromissione epatica

Poiché la doxorubicina viene metabolizzata rapidamente ed eliminata prevalentemente per via biliare, la tossicità della doxorubicina è aumentata nei pazienti con compromissione epatica. Fare riferimento all’RCP della doxorubicina per l’appropriato monitoraggio della funzionalità epatica e per gli aggiustamenti di dosaggio nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco