Ultiva: effetti collaterali e controindicazioni

Ultiva: effetti collaterali e controindicazioni

Ultiva polvere per concentrato per soluzione iniettabile (Remifentanil Cloridrato) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Ultiva è indicato, come agente analgesico, per l’uso durante l’induzione e/o il mantenimento dell’anestesia generale.

Ultiva è indicato per la produzione di analgesia in pazienti di età maggiore o uguale a 18 anni in terapia intensiva sottoposti a ventilazione meccanica.

Ultiva polvere per concentrato per soluzione iniettabile: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Ultiva polvere per concentrato per soluzione iniettabile ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Ultiva polvere per concentrato per soluzione iniettabile, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Ultiva polvere per concentrato per soluzione iniettabile: controindicazioni

Ultiva è controindicato per l’impiego epidurale ed intratecale in quanto nella formulazione è presente glicina (vedere paragrafo 5.3).

Ultiva è controindicato in pazienti con ipersensibilità accertata verso il principio attivo, altri analoghi del fentanil o uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Ultiva è controindicato per l’impiego come unico agente per l’induzione dell’anestesia.

Ultiva polvere per concentrato per soluzione iniettabile: effetti collaterali

Gli eventi avversi piĂ¹ comunemente associati con l’impiego di remifentanil sono una diretta conseguenza dell’azione farmacologica agonista -oppioide.

Tali eventi avversi scompaiono entro alcuni minuti dall’interruzione o dalla riduzione della velocità di somministrazione di remifentanil.

Le frequenze sotto riportate sono definite come molto comune (?1/10), comune (da ?1/100 a <1/10), non comune (da ?1/1.000 a <1/100), raro (da ?1/10.000 a <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non puĂ² essere definita sulla base dei dati disponibili).

Disturbi del sistema immunitario
Raro: reazioni allergiche, inclusa anafilassi, sono state evidenziate in pazienti trattati con remifentanil
somministrato con uno o piĂ¹ agenti anestetici
Disturbi psichiatrici
Non nota: dipendenza al farmaco
Patologie del sistema nervoso
Molto comune: rigiditĂ  muscolo-scheletrica
Raro: sedazione (durante il recupero dall’anestesia
generale)
Non nota: convulsioni
Patologie cardiache
Comune: bradicardia
Raro: asistolia/arresto cardiaco, generalmente preceduto
da bradicardia, sono stati rilevati in pazienti trattati con remifentanil somministrato con altri agenti anestetici
Non nota: blocco atrioventricolare
Patologie vascolari
Molto comune: ipotensione
Comune: ipertensione post-operatoria
Patologie respiratorie, toraciche e
mediastiniche
Comune: depressione respiratoria acuta, apnea
Non comune: ipossia
Patologie gastrointestinali
Molto comune: nausea, vomito
Non comune: stipsi
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Comune: prurito
Patologie sistemiche e condizioni relative alla
sede di somministrazione
Comune: brividi post-operatori
Non comune: dolore post-operatorio
Non nota: tolleranza al farmaco

Interruzione del trattamento

A seguito della brusca sospensione di remifentanil sono stati riportati non frequentemente sintomi quali tachicardia, ipertensione e agitazione, in particolar modo dopo somministrazione prolungata per piĂ¹ di tre giorni (vedere paragrafo 4.4).

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa

Ultiva polvere per concentrato per soluzione iniettabile: avvertenze per l’uso

Ultiva deve essere somministrato esclusivamente in una struttura perfettamente attrezzata per l’assistenza e il monitoraggio della funzionalitĂ  respiratoria e cardiovascolare con personale specificamente qualificato nell’impiego di farmaci anestetici e nell’individuazione e nel trattamento degli eventi avversi attesi da potenti oppioidi, inclusa la rianimazione respiratoria e cardiaca. Il personale qualificato deve anche essere in grado di ristabilire e mantenere la pervietĂ  delle vie aeree e la ventilazione assistita. L’uso di Ultiva in pazienti in terapia intensiva sottoposti a ventilazione meccanica non è raccomandato per trattamenti di durata superiore ai tre giorni.

I pazienti con nota ipersensibilitĂ  agli oppioidi di una classe diversa possono presentare una reazione di ipersensibilitĂ  a seguito della somministrazione di Ultiva. Si deve prestare cautela prima di utilizzare Ultiva in questi pazienti (vedere paragrafo 4.3).

Cessazione rapida dell’azione/Passaggio ad analgesia alternativa

A causa della breve durata di azione di Ultiva, entro 5-10 minuti dall’interruzione della sua somministrazione, non sarĂ  piĂ¹ presente alcuna attivitĂ  oppioide residua. Per quei pazienti sottoposti a procedure chirurgiche note per dar luogo a dolore post-operatorio, è necessario somministrare analgesici prima di interrompere la somministrazione di Ultiva. Deve essere presa in considerazione in caso di impiego in terapia intensiva la possibilitĂ  che si verifichino tolleranza, iperalgesia e modifiche

emodinamiche associate. Prima dell’interruzione della somministrazione di Ultiva, devono essere somministrati ai pazienti analgesici alternativi e farmaci sedativi. Si deve tener presente il tempo necessario affinchè l’analgesico a piĂ¹ lunga durata d’azione possa dare il suo effetto terapeutico. La scelta dell’analgesico/i, della dose e del momento della somministrazione deve essere programmata in anticipo ed essere adattata al tipo di intervento chirurgico cui è stato sottoposto il paziente ed al livello di assistenza post-operatoria prevista. Quando vengono somministrati altri agenti oppioidi come parte del regime adottato per il passaggio alla analgesia alternativa, il beneficio di fornire adeguata analgesia post-operatoria deve sempre essere valutato in rapporto al potenziale rischio di depressione respiratoria causata da questi agenti.

Rischio dall’uso concomitante di sedativi quali benzodiazepine o farmaci correlati

L’uso concomitante di Ultiva e sedativi quali benzodiazepine o farmaci correlati, puĂ² portare a sedazione, depressione respiratoria, coma e decesso. A causa di questi rischi, la prescrizione contemporanea di questi sedativi deve essere riservata a pazienti per i quali non siano possibili opzioni alternative di trattamento. Se viene presa la decisione di prescrivere Ultiva insieme a sedativi, deve essere usata la dose efficace piĂ¹ bassa e la durata del trattamento deve essere la piĂ¹ breve possibile.

I pazienti devono essere seguiti attentamente per segni e sintomi di depressione respiratoria e sedazione. A tale proposito, si raccomanda fortemente di informare i pazienti, e chi se ne prende cura, di essere attenti a tali sintomi (vedere paragrafo 4.5).

Interruzione del trattamento

A seguito della sospensione di remifentanil sintomi che comprendano tachicardia, ipertensione e agitazione sono stati riportati non frequentemente dopo brusca interruzione, specie dopo che la somministrazione sia stata protratta per piĂ¹ di tre giorni. Dove riportato ciĂ², la re-introduzione e la riduzione dell’infusione sono risultate benefiche.

L’utilizzo di Ultiva nei pazienti in terapia intensiva meccanicamente ventilati non è raccomandato per un trattamento di durata superiore ai 3 giorni.

RigiditĂ  muscolare – prevenzione e trattamento

Alle dosi raccomandate, si puĂ² verificare rigiditĂ  muscolare. Come con altri oppioidi, l’incidenza della rigiditĂ  muscolare è correlata alla dose ed alla velocitĂ  di somministrazione. Pertanto l’iniezione del farmaco in bolo lento deve essere somministrata in un periodo di tempo non inferiore a 30 secondi.

Il trattamento della rigiditĂ  muscolare indotta da remifentanil deve avvenire tenendo conto delle condizioni cliniche del paziente con appropriate misure di supporto. L’eccessiva rigiditĂ  muscolare che si verifica durante l’induzione dell’anestesia deve essere trattata mediante la somministrazione di un agente bloccante neuromuscolare e/o ulteriori farmaci ipnotici.

La rigiditĂ  muscolare osservata durante l’impiego di remifentanil come analgesico puĂ² essere trattata interrompendo la somministrazione di remifentanil o diminuendone la dose/minuto. La risoluzione della rigiditĂ  muscolare successiva all’interruzione dell’infusione di remifentanil si verifica entro qualche minuto. In alternativa puĂ² essere somministrato un oppioide antagonista, tuttavia questo puĂ² antagonizzare l’effetto analgesico del remifentanil od attenuarlo.

Prevenzione e trattamento della depressione respiratoria

Come per tutti i farmaci oppioidi ad elevata potenza, l’analgesia profonda è accompagnata da marcata depressione respiratoria. Pertanto remifentanil deve essere impiegato solo in strutture in grado di monitorare e trattare la depressione respiratoria. I pazienti con disfunzioni respiratorie devono essere seguiti con particolare cura.

La comparsa di depressione respiratoria deve essere trattata in modo appropriato, compresa la riduzione della dose/minuto di infusione del 50% o l’interruzione temporanea dell’infusione stessa.

A differenza degli altri analoghi del fentanil, remifentanil non ha dimostrato di causare depressione respiratoria ricorrente anche dopo somministrazione prolungata.

Tuttavia, dato che numerosi fattori possono influenzare il recupero post-operatorio, è importante assicurarsi che il paziente sia pienamente cosciente ed abbia raggiunto una adeguata ventilazione spontanea prima di lasciare l’area operatoria.

Effetti cardiovascolari

Il rischio di effetti cardiovascolari, quali ipotensione e bradicardia che possono raramente essere la causa di arresto asistolico/arresto cardiaco (vedere paragrafì 4.5 e 4.8) puĂ² essere limitato riducendo la velocitĂ  di infusione di Ultiva o la dose di anestetici concomitanti, o usando, come appropriato soluzioni per somministrazione endovenosa, agenti vasopressori, o anticolinergici.

I pazienti debilitati, ipovolemici, ipotesi ed anziani, possono essere piĂ¹ sensibili agli effetti cardiovascolari del remifentanil.

Somministrazione involontaria

Ultiva puĂ² essere presente nello spazio morto dei deflussori per la somministrazione endovenosa e/o della cannula, in una quantitĂ  sufficiente a causare depressione respiratoria, apnea e/o rigiditĂ  muscolare se tali dispositivi vengono dilavati con soluzioni infusionali o altri farmaci. Tale eventualitĂ  puĂ² essere evitata somministrando Ultiva in un set infusionale a rapido deflusso o per mezzo di un set infusionale dedicato che venga rimosso quando la somministrazione di Ultiva sia interrotta.

Neonati/bambini

Ci sono pochi dati disponibili sull’impiego in neonati e bambini al di sotto di 1 anno di età (vedì paragrafì 4.2 Neonatì e bambìnì (dì età ìnferìore ad 1 anno) e 5.1).

Abuso di farmaco

Come per altri oppioidi remifentanil puĂ² produrre dipendenza.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco