Che cos è lansoprazolo ?

Introduzione: Il Lansoprazolo è un farmaco ampiamente utilizzato nella pratica clinica per il trattamento di varie patologie legate all’acidità gastrica. La sua efficacia e il suo profilo di sicurezza lo rendono uno dei principali presidi terapeutici in gastroenterologia. In questo articolo, esploreremo in dettaglio la natura, il funzionamento e le indicazioni del Lansoprazolo, nonché gli effetti collaterali e le controindicazioni.

Definizione e Classificazione del Lansoprazolo

Il Lansoprazolo è un inibitore di pompa protonica (IPP), una classe di farmaci che riducono la produzione di acido nello stomaco. È una molecola sintetica che si lega in modo irreversibile alla pompa protonica delle cellule parietali dello stomaco, inibendone l’attività. Questo farmaco è disponibile in diverse formulazioni, tra cui capsule e granulati per sospensione orale.

La classificazione del Lansoprazolo come IPP lo colloca in una categoria di farmaci essenziali per il trattamento di patologie associate all’ipersecrezione acida. A differenza degli antiacidi, che neutralizzano l’acido già presente nello stomaco, il Lansoprazolo agisce prevenendo la sua produzione. È stato introdotto sul mercato farmaceutico negli anni ’90 e da allora è stato ampiamente prescritto.

Il Lansoprazolo è spesso prescritto come alternativa ad altri IPP quando questi non sono ben tollerati o non risultano efficaci. La sua azione prolungata permette una gestione ottimale dell’acidità gastrica, rendendolo uno strumento terapeutico prezioso nel controllo a lungo termine delle patologie acido-correlate.

Meccanismo d’Azione del Lansoprazolo

Il meccanismo d’azione del Lansoprazolo è caratterizzato dall’inibizione selettiva della H+/K+-ATPasi, l’enzima responsabile del trasporto di ioni idrogeno (protoni) nelle cellule parietali dello stomaco. Questo processo è il passaggio finale nella secrezione dell’acido cloridrico e la sua inibizione porta a una significativa riduzione dell’acidità gastrica.

Il farmaco viene assorbito dal tratto gastrointestinale e trasportato alle cellule parietali, dove si converte nella sua forma attiva. Il legame del Lansoprazolo con la H+/K+-ATPasi è covalente e quindi irreversibile per la durata di vita della cellula parietale, il che spiega la durata prolungata dell’effetto terapeutico.

La riduzione dell’acidità gastrica favorisce la guarigione delle lesioni della mucosa e la riduzione dei sintomi in diverse patologie. Inoltre, l’ambiente meno acido può ridurre la sopravvivenza di batteri patogeni come Helicobacter pylori, spesso associati a ulcere e gastriti.

Indicazioni Terapeutiche e Dosaggio

Il Lansoprazolo è indicato nel trattamento di diverse condizioni, tra cui la malattia da reflusso gastroesofageo (GERD), ulcere peptiche, sindrome di Zollinger-Ellison e eradicazione di Helicobacter pylori, in combinazione con antibiotici appropriati. Il suo impiego è raccomandato anche nella prevenzione delle ulcere da farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS).

Il dosaggio del Lansoprazolo varia in base alla condizione da trattare. Per la GERD, la dose abituale è di 15-30 mg al giorno prima di un pasto, mentre per l’eradicazione di H. pylori può essere necessario un regime terapeutico più complesso. Il trattamento con Lansoprazolo deve essere personalizzato dal medico in base alle esigenze specifiche del paziente.

È importante seguire attentamente le indicazioni del medico per quanto riguarda il dosaggio e la durata del trattamento. Un uso improprio può ridurre l’efficacia del farmaco o aumentare il rischio di effetti collaterali. La terapia con Lansoprazolo non dovrebbe essere interrotta bruscamente senza consultare un medico, per evitare il rischio di rebound acido.

Effetti Collaterali e Controindicazioni

Gli effetti collaterali del Lansoprazolo sono generalmente lievi e transitori. Tra i più comuni si annoverano cefalea, diarrea, nausea, dolore addominale e vertigini. In rari casi, possono verificarsi reazioni allergiche o effetti più gravi come alterazioni del fegato o colite.

L’uso prolungato di IPP come il Lansoprazolo può essere associato a un aumentato rischio di fratture ossee, carenze nutrizionali (come la carenza di vitamina B12 e magnesio) e infezioni gastrointestinali. È fondamentale che il medico valuti attentamente il rapporto rischio-beneficio prima di prescrivere questo farmaco, soprattutto in pazienti anziani o con preesistenti condizioni mediche.

Le controindicazioni includono ipersensibilità al principio attivo o ad altri componenti del farmaco. Il Lansoprazolo non è raccomandato in gravidanza e allattamento a meno che il beneficio atteso per la madre superi il rischio potenziale per il feto o il neonato. È inoltre sconsigliato in pazienti con gravi problemi epatici.

Conclusioni: Il Lansoprazolo è un farmaco efficace e sicuro per il trattamento di patologie legate all’ipersecrezione acida gastrica. Tuttavia, come per tutti i farmaci, è essenziale un uso corretto e sotto stretto controllo medico. La conoscenza del suo meccanismo d’azione, delle indicazioni terapeutiche e degli effetti collaterali permette una gestione ottimale del trattamento e garantisce la massima efficacia terapeutica con il minimo rischio per il paziente.

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