Aimovig: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Aimovig (Erenumab): sicurezza e modo d’azione

Aimovig (Erenumab) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Aimovig è indicato per la profilassi dell’emicrania in adulti che hanno almeno 4 giorni di emicrania al mese.

Aimovig: come funziona?

Ma come funziona Aimovig? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Aimovig

Categoria farmacoterapeutica: Analgesici, antiemicranici, codice ATC: N02CX07 Meccanismo d’azione

Erenumab è un anticorpo monoclonale umano che lega il recettore del peptide correlato al gene della calcitonina (CGRP). Il recettore del CGRP è localizzato in aree che sono rilevanti per la fisiopatologia dell’emicrania come il ganglio del trigemino. Erenumab compete in modo potente e specifico con il legame del CGRP al proprio recettore inibendone la funzione a tale livello e non ha una significativa attività contro altri membri della famiglia di recettori per la calcitonina.

CGRP è un neuropeptide che modula il segnale nocicettivo ed è un vasodilatatore che è stato associato alla fisiopatologia dell’emicrania. Al contrario di altri neuropeptidi, si è osservato che i livelli di CGRP aumentano in modo significativo durante l’attacco emicranico e ritornano alla norma con la risoluzione della cefalea. Nei pazienti l’infusione endovenosa di CGRP provoca cefalea di tipo simil- emicranico.

L’inibizione degli effetti del CGRP può teoricamente attenuare la vasodilatazione compensatoria in condizioni di ischemia. Uno studio ha valutato l’effetto di una singola dose per via endovenosa di Aimovig 140 mg in soggetti con angina stabile esposti ad attività fisica controllata. Aimovig non ha modificato significativamente il tempo di esercizio rispetto al placebo e non ha aggravato l’ischemia miocardica in questi pazienti.

Efficacia e sicurezza clinica

Aimovig (erenumab) è stato valutato per la profilassi dell’emicrania in due studi pivotal nell’ambito dell’intero spettro dell’emicrania dalla forma cronica alla forma episodica. In entrambi gli studi, i pazienti arruolati avevano avuto una storia di emicrania (con o senza aura) almeno di 12 mesi secondo i criteri diagnostici della Classificazione Internazionale delle Cefalee (ICHD-III). Sono stati esclusi i pazienti anziani (>65 anni), i pazienti con uso eccessivo di oppiacei nello studio sull’emicrania cronica, i pazienti con uso eccessivo di farmaci per il trattamento acuto nello studio sull’emicrania episodica e anche i pazienti con pregresso infarto miocardico, ictus, attacchi ischemici transitori, angina instabile o che erano stati sottoposti a un intervento di bypass coronarico o ad altre procedure di rivascolarizzazione nei 12 mesi precedenti lo screening. I pazienti con ipertensione scarsamente controllata o con BMI >40 sono stati esclusi dallo Studio 1.

Emicrania cronica Studio 1

Aimovig (erenumab) è stato valutato come monoterapia per la profilassi dell’emicrania cronica in uno studio randomizzato, multicentrico, di 12 settimane, controllato verso placebo, in doppio cieco, in pazienti con emicrania con o senza aura (?15 giorni di cefalea al mese con ?8 giorni di emicrania al mese).

667 pazienti sono stati randomizzati in rapporto di 3:2:2 a trattamento con placebo (n = 286) o con erenumab 70 mg (n = 191) o erenumab 140 mg (n = 190), stratificati sulla base della presenza di uso eccessivo di medicinali per il trattamento acuto (presente nel 41% dei pazienti totali). Ai pazienti era permesso l’uso di trattamenti acuti per la cefalea durante lo studio.

Le caratteristiche demografiche e cliniche basali erano bilanciate e paragonabili tra i bracci dello studio. I pazienti avevano un’età mediana di 43 anni, l’83% era di sesso femminile e il 94% era di razza bianca. La frequenza media dell’emicrania al basale era di circa 18 giorni di emicrania al mese. Nel complesso, il 68% dei pazienti non aveva risposto a una o più precedenti terapie farmacologiche profilattiche per mancanza di efficacia o scarsa tollerabilità e il 49% non aveva risposto a due o più precedenti terapie farmacologiche profilattiche per mancanza di efficacia o scarsa tollerabilità. Un totale di 366 (96%) pazienti nei bracci erenumab e 265 (93%) pazienti nel braccio placebo ha completato lo studio (ovvero ha eseguito la valutazione prevista alla Settimana 12).

In un’analisi mensile dal mese 1, si è osservata la riduzione dei giorni di emicrania medi mensili rispetto al placebo e, in un’analisi di follow-up settimanale, dalla prima settimana di somministrazione si è osservata l’insorgenza dell’effetto di erenumab.

Figura 1 Variazione nel tempo dei giorni mensili di emicrania rispetto al basale nello Studio 1 (compreso l’endpoint primario al Mese 3)

Change in Monthly Migraine Days = Variazione dei giorni mensili di emicrania

Tabella 2 Variazione rispetto al basale degli outcome di efficacia e riportati dal paziente alla Settimana 12 nello Studio 1

Aimovig (erenumab) 140 mg
(n = 187)
Aimovig (erenumab) 70 mg
(n = 188)
Placebo (n = 281) Differenza tra trattamenti (IC 95%) p-value
Outcome di efficacia
MMD
Variazione media -6,6 -6,6 -4,2 Entrambi -2,5 Entrambi
(IC 95%) (-7,5, -5,8) (-7,5; -5,8) (-4,9, -3,5) (-3,5, -1,4) <0,001
Basale (DS) 17,8 (4,7) 17,9 (4,4) 18,2 (4,7)
Pazienti responder
?50% in riduzione di
MMD
Percentuale [%] 41,2% 39,9% 23,5% n/a Entrambi
<0,001 a,d
Pazienti responder
?75% in riduzione di
MMD
Percentuale [%] 20,9% 17,0% 7,8% n/a n/ab
Giorni mensili di utilizzo
di medicinali per il
trattamento acuto
specifici per l’emicrania 70 mg:
Variazione media (IC -4,1 -3,5 -1.6 -1,9 (-2,6, -1,1) Entrambi
95%) (-4,7, -3,6) (-4,0, -2,9) (-2,1, -1,1) 140 mg: <0,001 a
-2,6 (-3,3, -1,8)
Basale (DS) 9,7 (7,0) 8,8 (7,2) 9,5 (7,6)
Outcome riportati dai pazienti
HIT-6 70 mg:
Variazione mediac (IC -5,6 -5,6 -3,1 -2,5 (-3,7, -1,2) n/ab
95%) (-6,5, -4,6) (-6,5, -4,6) (-3,9, -2,3) 140 mg:
-2,5 (-3,7, -1,2)
MIDAS totale 70 mg:
Variazione mediac (IC -19,8 -19,4 -7,5 -11,9 (-19,3, -4,4) n/ab
95%) (-25,6, -14,0) (-25,2, -13,6) (-12,4, -2,7) 140 mg:
-12,2 (-19,7, -4,8)
IC = intervallo di confidenza; MMD = Monthly Migraine Days, giorni di emicrania al mese; HIT-6 = Headache Impact Test, test di impatto della cefalea; MIDAS = Migraine Disability Assessment, Valutazione della disabilità causata da emicrania; n/a = non applicabile.
a Per gli endpoint secondari, tutti i p-value sono riportati come p-value senza correzione e sono statisticamente significativi dopo correzione per confronti multipli.
b Per gli endpoint esplorativi, il p-value non è stato presentato.
c Per il test HIT-6: la variazione e la riduzione dal basale sono state valutate nelle ultime 4 settimane della fase di trattamento di 12 settimane in doppio cieco.
Per la valutazione MIDAS: la variazione e la riduzione dal basale sono state valutate nell’arco delle 12 settimane.
Per la raccolta dei dati è stato utilizzato un periodo di richiamo di 3 mesi.
d Il p-value è stato calcolato sulla base dei valori di odds ratio.

Nei pazienti che non avevano risposto a una o più terapie farmacologiche profilattiche, la differenza tra trattamenti per la riduzione dei giorni mensili di emicrania (MMD) osservata tra erenumab 140 mg e placebo è stata -3,3 giorni (IC 95%: -4,6; -2,1) e tra erenumab 70 mg e placebo -2,5 giorni (IC

95%: -3,8; -1,2). Nei pazienti che non avevano risposto a due o più terapie farmacologiche profilattiche, la differenza tra trattamenti osservata tra 140 mg e placebo è stata -4,3 giorni (IC

95%: -5,8; -2,8) e tra 70 mg e placebo -2,7 giorni (IC 95%: -4,2; -1,2). Nei pazienti che non avevano risposto a una o più terapie farmacologiche profilattiche c’è stata anche una proporzione più alta di soggetti che ha raggiunto una riduzione di almeno il 50% dei MMD nel gruppo di trattamento con erenumab rispetto al placebo (40,8% per 140 mg, 34,7% per 70 mg verso 17,3% per il placebo), con un valore di odds ratio di 3,3 (IC 95%: 2,0; 5,5) per 140 mg e 2,6 (IC 95%: 1,6; 4,5) per 70 mg. Nei pazienti che non avevano risposto a due o più terapie farmacologiche profilattiche la proporzione è stata 41,3% per 140 mg e 35,6% per 70 mg verso 14,2% per il placebo con un valore di odds ratio di 4,2 (IC 95%: 2,2; 7,9) e 3,5 (IC 95%: 1,8; 6,6), rispettivamente.

Circa il 41% dei pazienti presentava uso eccessivo di medicinali. La differenza tra trattamenti osservata tra erenumab 140 mg e placebo e tra erenumab 70 mg e placebo per la riduzione dei MMD in questi pazienti è stata -3,1 giorni (IC 95%: -4,8, -1,4) in entrambi i casi e per la riduzione dei giorni mensili di utilizzo di medicinali per il trattamento acuto specifici per l’emicrania è stata -2,8 (IC

95%: -4,2, -1,4) per 140 mg e -3,3 (IC 95%: -4,7, -1,9) per 70 mg. C’è stata una maggiore proporzione di pazienti nel gruppo erenumab rispetto al placebo che ha raggiunto una riduzione di almeno il 50% dei MMD (34,6% per140 mg, 36,4% per 70 mg verso 17,7% per il placebo), con un valore di odds ratio di 2,5 (IC 95%: 1,3; 4,9) e 2,7 (IC 95%: 1,4; 5,2), rispettivamente.

Nell’estensione in aperto dello Studio 1 dove i pazienti avevano ricevuto 70 mg e/o 140 mg di erenumab, l’efficacia si è mantenuta fino a 1 anno. Il 74,1% dei pazienti ha completato la fase di estensione di 52 settimane. Aggregando i dati per le due dosi, è stata osservata una riduzione

di -9,3 dei MMD dopo 52 settimane rispetto al basale dello studio core. Il 59% dei pazienti che aveva completato lo studio ha raggiunto una risposta del 50% nell’ultimo mese dello studio.

Emicrania episodica Studio 2

Aimovig (erenumab) è stato valutato per la profilassi dell’emicrania episodica in uno studio randomizzato, multicentrico, di 24 settimane, controllato verso placebo, in doppio cieco in pazienti con emicrania con o senza aura (4-14 giorni di emicrania al mese).

955 pazienti sono stati randomizzati in rapporto 1:1:1 per ricevere erenumab 140 mg (n = 319) o erenumab 70 mg (n = 317) o placebo (n = 319). Ai pazienti era permesso l’uso di trattamenti sintomatici per la cefalea durante lo studio.

Le caratteristiche demografiche e cliniche basali erano bilanciate e confrontabili tra i bracci dello studio. I pazienti avevano un’età mediana di 42 anni, l’85% era di sesso femminile e l’89% era di razza bianca. La frequenza media dell’emicrania al basale era di circa 8 giorni di emicrania al mese. In generale, il 39% dei pazienti non aveva risposto a una o più precedenti terapie farmacologiche profilattiche per mancanza di efficacia o scarsa tollerabilità. Un totale di 294 pazienti (92%) per

140 mg, 287 pazienti (91%) per 70 mg e 284 pazienti (89%) nel braccio placebo hanno completato la fase in doppio cieco.

I pazienti trattati con erenumab hanno avuto una riduzione rispetto al basale della frequenza dei giorni di emicrania dal mese 4 al mese 6, clinicamente rilevante e statisticamente significativa nei confronti dei pazienti in trattamento con placebo (Figura 2). Le differenze rispetto al placebo sono state osservate dal mese 1 in avanti.

Figura 2 Variazione nel tempo dei giorni mensili di emicrania rispetto al basale nello Studio 2 (compreso l’outcome primario nei mesi 4, 5 e 6)

Change in Monthly Migraine Days = Variazione dei giorni mensili di emicrania

Tabella 3 Variazione rispetto al basale degli outcome di efficacia e riportati dal paziente alle settimane 13-24 nello Studio 2

Aimovig (erenumab) 140 mg
(n = 318)
Aimovig (erenumab) 70 mg
(n = 312)
Placebo
(n = 316)
Differenza tra trattamenti (IC 95%) p-value
Outcome di efficacia
MMD
Variazione media -3,7 -3,2 -1,8 70 mg: -1,4 (-1,9, -0,9) Entrambi
(IC 95%) (-4,0, -3,3) (-3,6, -2,9) (-2,2, -1,5) 140 mg: -1,9 (-2,3, -1,4) <0,001a
Basale (DS) 8,3 (2,5) 8,3 (2,5) 8,2 (2,5)
Pazienti
responder ?50%
in riduzione di
MMD Entrambi
Percentuale [%] 50,0% 43,3% 26,6% n/a <0,001 a,d
Pazienti
responder ?75%
in riduzione di
MMD
Percentuale [%] 22,0% 20,8% 7,9% n/a n/ab
Giorni mensili di
utilizzo di
medicinali per il
trattamento acuto
specifici per
l’emicrania
Variazione media -1,6 -1,1 -0,2 70 mg: -0,9(-1,2, -0,6) Entrambi
(IC 95%) (-1,8, -1,4) (-1,3, -0,9) (-0,4, 0,0) 140 mg: -1,4 (-1,7, -1,1) <0,001a
Basale (DS) 3,4 (3,5) 3,2 (3,4) 3,4 (3,4)
Outcome riportati dai pazienti
HIT-6
Variazione mediac (IC 95%)
-6,9
(-7,6, -6,3)
-6,7
(-7,4, -6,0)
-4,6
(-5.3, -4,0)
70 mg: -2,1 (-3,0, -1,1)
140 mg: -2,3 (-3,2, -1,3)
n/ab
MIDAS
(modificata) totale n/ab
Variazione mediac -7,5 -6,7 -4,6 70 mg: -2,1 (-3,3, -0,9)
(IC 95%) (-8,3, -6,6) (-7,6, -5,9) (-5,5, -3,8) 140 mg: -2,8 (-4,0, -1,7)
IC = intervallo di confidenza; MMD = Monthly Migraine Days, giorni di emicrania al mese; HIT-6 = Headache Impact Test, test di impatto della cefalea; MIDAS = Migraine Disability Assessment, Valutazione della disabilità causata da emicrania; n/a = non applicabile.
a Per gli endpoint secondari, tutti i p-value sono riportati come p-value senza correzione e sono statisticamente significativi dopo correzione per confronti multipli.
b Per gli endpoint esplorativi, il p-value non è stato presentato.
c Per il test HIT-6: la variazione e la riduzione dal basale sono state valutate nelle ultime 4 settimane della fase di trattamento di 12 settimane in doppio cieco.
Per la valutazione MIDAS: la variazione e la riduzione dal basale sono state valutate nell’arco delle 24 settimane.
Per la raccolta dei dati è stato utilizzato un periodo di richiamo di 1 mese.
d Il p-value è stato calcolato sulla base dei valori di odds ratio.

Nei pazienti che non avevano risposto a una o più terapie farmacologiche profilattiche la differenza tra trattamenti in riferimento alla riduzione dei MMD osservata tra erenumab 140 mg e placebo è stata

di -2,5 (IC 95%: -3,4; -1,7) e tra erenumab 70 mg e placebo è stata di -2,0 (IC 95%: -2,8; -1,2). C’è stata anche una maggiore proporzione di soggetti trattati con erenumab, rispetto al placebo, che aveva raggiunto una riduzione di almeno il 50% dei MMD (39,7% per 140 mg e 38,6 per 70 mg con un valore di odds ratio di 3,1 [IC 95%: 1,7; 5,5] e di 2,9 [IC 95%: 1,6; 5,3], rispettivamente).

Nella parte di ri-randomizzazione attiva dello Studio 2, l’efficacia si è mantenuta fino a 1 anno. I pazienti sono stati ri-randomizzati alla fase di trattamento attivo (TA) per ricevere erenumab 70 mg o 140 mg. Il 79,8% ha completato l’intero studio a 52 settimane. La riduzione dei giorni mensili di emicrania dal basale alla settimana 52 è stata -4,22 nel gruppo TA 70 mg e -4,64 giorni nel gruppo TA 140 mg. Alla settimana 52, la proporzione di soggetti che aveva raggiunto una riduzione dei MMD

?50% rispetto al basale è stata 61,0% nel gruppo TA 70 mg e 64,9% nel gruppo TA 140 mg. Popolazione pediatrica

L’Agenzia europea dei medicinali ha rinviato l’obbligo di presentare i risultati degli studi con Aimovig nella prevenzione delle cefalee emicraniche in uno o più sottogruppi della popolazione pediatrica (vedere paragrafo 4.2 per ìnformazìonì sull’uso pedìatrìco).


Aimovig: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Aimovig, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Aimovig

Erenumab mostra una cinetica non lineare come risultato del legame con il recettore CGRP-R. Tuttavia, alle dosi terapeuticamente rilevanti, la farmacocinetica di erenumab dopo somministrazione sottocutanea ogni 4 settimane è prevalentemente lineare a causa della saturazione del legame con CGRP-R. La somministrazione sottocutanea di una dose da 140 mg una volta al mese e da 70 mg una volta al mese in volontari sani ha determinato una Cmax media (deviazione standard [SD]) di

15,8 (4,8) µg/ml e di 6,1 (2,1) µg/ml, rispettivamente e una AUClast media (SD) di 505 (139) giorno*µg/ml e di 159 (58) giorno*µg/ml, rispettivamente.

È stato osservato un accumulo inferiore a 2 volte delle concentrazioni minime sieriche a seguito di dosi da 140 g somministrate per via sottocutanea ogni 4 settimane e le concentrazioni minime sieriche si sono avvicinate allo steady state entro 12 settimane dal trattamento.

Assorbimento

A seguito di una singola dose sottocutanea da 140 mg o da 70 mg di erenumab somministrata a adulti sani, le concentrazioni sieriche di picco mediane sono state raggiunte in 4 – 6 giorni e la biodisponibilità assoluta stimata era 82%.

Distribuzione

A seguito di una singola dose endovenosa da 140 mg di erenumab, il volume di distribuzione medio (SD) durante la fase terminale (Vz) è stato stimato essere 3,86 (0,77) l.

Biotrasformazione / Eliminazione

Sono state osservate due fasi di eliminazione per erenumab. A basse concentrazioni, l’eliminazione avviene prevalentemente attraverso il legame saturabile a livello del target (CGRP-R) mentre a concentrazioni maggiori l’eliminazione di erenumab avviene in gran parte attraverso una via proteolitica non specifica. Nel corso del periodo di trattamento, erenumab è principalmente eliminato attraverso una via proteolitica non specifica con un’emivita effettiva di 28 giorni.

Popolazioni speciali

Pazienti con compromissione renale

I pazienti con compromissione renale severa (eGFR <30 ml/min/1,73 m2) non sono stati studiati. Le analisi farmacocinetiche di popolazione di dati integrati da studi clinici con Aimovig non rivelano differenze nella farmacocinetica di erenumab in pazienti con lieve o moderata compromissione renale rispetto ai pazienti con funzione renale normale (vedere paragrafo 4.2).

Pazienti con compromissione epatica


Aimovig: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Aimovig agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Aimovig è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Aimovig: dati sulla sicurezza

I dati preclinici non rivelano rischi particolari per l’uomo sulla base di studi convenzionali di sicurezza farmacologica, tossicità a dosi ripetute, tossicità della riproduzione e dello sviluppo.

Non sono stati condotti studi di carcinogenicità con erenumab. Erenumab non è farmacologicamente attivo nei roditori. Esso ha attività biologica nelle scimmie cynomolgus ma questa specie non è un modello appropriato per la valutazione del rischio tumorigeno. Non è stato valutato il potenziale mutagenico di erenumab; tuttavia non è atteso che gli anticorpi monoclonali alterino il DNA o i cromosomi.

In studi tossicologici a dosi ripetute, non vi sono stati effetti avversi sulle scimmie sessualmente mature trattate con dosi fino a 150 mg/kg per via sottocutanea due volte alla settimana per un massimo di 6 mesi a esposizioni sistemiche fino a 123 e a 246 volte superiori alla dose clinica di 140 mg e di 70 mg, rispettivamente, ogni 4 settimane, sulla base dell’AUC sierica. In questi studi non sono stati riscontrati effetti evversi anche su marcatori surrogati di fertilità (modifiche anatomo-patologiche o istopatologiche negli organi riproduttivi).

In uno studio sulla riproduzione in scimmie cynomolgus non vi sono stati effetti avversi sulla gravidanza, sullo sviluppo embrio-fetale o post-natale (fino a 6 mesi di età) quando erenumab è stato somministrato durante la gravidanza a livelli di esposizione di circa 17 volte e 34 volte superiori a quelli raggiunti in pazienti in trattamento con erenumab al dosaggio di 140 mg e di 70 mg, rispettivamente, ogni 4 settimane sulla base dell’AUC. Sono state osservate concentrazioni sieriche di erenumab misurabili nelle scimmie neonate alla nascita, a conferma del fatto che erenumab, come altri anticorpi IgG, passa la barriera placentare.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Aimovig: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Aimovig

Aimovig: interazioni

Non sono da attendersi effetti sull’esposizione ai medicinali co-somministrati, sulla base delle vie di metabolismo degli anticorpi monoclonali. Non sono state osservate interazioni con contraccettivi orali (etinilestradiolo/norgestimato) o con sumatriptan in studi condotti in volontari sani.


Aimovig: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Aimovig: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Si ritiene che Aimovig non alteri o alteri in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco