Cervarix: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Cervarix sospensione iniettabile (Vaccino Papillomavirus Umano): sicurezza e modo d’azione

Cervarix sospensione iniettabile (Vaccino Papillomavirus Umano) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Cervarix è un vaccino da somministrare dai 9 anni di età per la prevenzione delle lesioni ano-genitali precancerose (della cervice uterina, della vulva, della vagina e anali) e del cancro della cervice uterina e anale causati da determinati Papillomavirus umani (HPV) oncogeni. (Per informazioni rilevanti sui dati che supportano questa indicazione vedere i paragrafi 4.4 e 5.1).

L’uso di Cervarix deve essere effettuato secondo le raccomandazioni ufficiali.

Cervarix sospensione iniettabile: come funziona?

Ma come funziona Cervarix sospensione iniettabile? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Cervarix sospensione iniettabile

Categoria farmacoterapeutica: Vaccini, vaccini Papillomavirus, codice ATC: J07BM02 Meccanismo di azione

Cervarix è un vaccino adiuvato ricombinante non infettivo preparato da particelle altamente purificate simili al virus (VLPs) della proteina maggiore L1 del capside dei tipi oncogeni HPV 16 e 18. Dal momento che le VLPs non contengono DNA virale, non possono infettare le cellule, riprodursi o causare la malattia. Gli studi condotti nell’animale hanno dimostrato che l’efficacia dei vaccini basati sulle VLP L1 sono ampiamente mediate dallo sviluppo di una risposta immune umorale.

Si stima che i ceppi HPV-16 e HPV-18 siano responsabili di circa il 70% dei tumori alla cervice, il 90

% dei cancri anali, il 70% delle neoplasie vulvari e vaginali intraepiteliali di grado elevato HPV- correlate e il 78 % delle neoplasie anali intraepiteliali di grado elevato (AIN 2/3) HPV-correlate. Anche altri tipi oncogeni di HPV possono causare tumori ano-genitali (circa il 30%). I virus HPV45, – 31 e -33 sono i tre tipi di HPV non contenuti nel vaccino più frequentemente identificati nel carcinoma cervicale squamoso (12,1%) e nell’adenocarcinoma (8,5%).

Il termine “lesioni ano-genitali precancerose” nel paragrafo 4.1 corrisponde a Neoplasia intraepiteliale della cervice uterina di grado elevato (CIN 2/3), neoplasia vulvare intraepiteliale di grado elevato (VIN2/3), neoplasia vaginale intraepiteliale di grado elevato (VaIN2/3) e neoplasie anali intraepiteliali di grado elevato (AIN 2/3).

Studi clinici

Efficacia clinica in donne di età compresa tra i 15 e i 25 anni

L’efficacia di Cervarix è stata verificata in due studi clinici controllati, randomizzati, in doppio cieco di fase II e III che hanno incluso un totale di 19.778 donne di età dai 15 ai 25 anni.

Lo studio di fase II (studio 001/007) ha arruolato solo donne che:

hanno avuto esito negativo al test per il DNA dell’HPV oncogeno tipo 16, 18, 31, 33, 35, 39, 45,

51, 52, 56, 58, 59, 66 e 68

erano sieronegative per l’HPV-16 e HPV-18

presentavano una citologia normale

L’endpoint primario di efficacia è stato l’infezione incidente con il virus dell’HPV-16 e/o dell’HPV-

18. La persistenza dell’infezione a dodici mesi è stata valutata come endpoint di efficacia addizionale.

Lo studio di fase III (studio 008) ha arruolato donne senza che ad esse venisse fatto un pre-screening per la presenza dell’infezione da HPV, es. senza tener conto della citologia basale, dello stato sierologico e di HPV DNA.

L’endpoint primario di efficacia è stato il CIN2+ associato all’HPV-16 e/o HPV-18(HPV-16/18). La Neoplasia Intraepiteliale Cervicale (CIN) di grado 2 e 3 (CIN2/3) e l’adenocarcinoma cervicale in situ (AIS) sono stati utilizzati negli studi clinici come markers surrogati per il cancro cervicale.

L’endpoint secondario riguardava l’infezione persistente a 6 e 12 mesi.

E’ stato anche dimostrato che l’infezione persistente che dura per almeno sei mesi è un marker surrogato rilevante per il cancro della cervice uterina in donne di età compresa tra i 15 e i 25 anni.

Efficacia profilattica contro l’infezione da HPV-16/18 in una popolazione naïve a tipi di HPV oncogeni

Le donne (N=1.113) sono state vaccinate nello studio 001 e valutate per l’efficacia fino al 27° mese. Un sottogruppo di donne (N=776) vaccinate nello studio 001 è stato seguito nello studio 007 fino a 6,4 anni (circa 77 mesi) dopo la prima dose (follow-up medio di 5,9 anni). Nello studio 001, ci sono stati cinque casi di infezione persistente a 12 mesi da HPV-16/18 (4 da HPV–16; 1 da HPV-18) nel gruppo di controllo e un caso di infezione da HPV-16 nel gruppo del vaccino. Nello studio 007 l’efficacia di Cervarix contro l’infezione persistente a 12 mesi da virus dell’HPV-16/18 è stata del 100% (IC 95%: 80,5; 100). Ci sono stati sedici casi di infezione persistente da HPV-16, e cinque casi di infezione persistente da HPV-18, tutti nel gruppo di controllo.

Nello studio HPV-023, i soggetti della coorte brasiliana (N=437) dello studio 001/007 sono stati seguiti fino ad una media di 8,9 anni (deviazione standard 0,4 anni) dopo la prima dose. Al completamento dello studio, non ci sono stati casi di infezioni o lesioni istopatologiche associate ad HPV-16 o HPV-18 nel gruppo vaccino dello studio HPV-023. Nel gruppo placebo, ci sono stati 4 casi di infezione persistente a 6 mesi e 1 caso di infezione persistente a 12 mesi. Lo studio non aveva la potenza statistica per dimostrare una differenza tra il gruppo vaccino e il gruppo placebo in relazione a questi endpoints.

Efficacia profilattica contro i virus HPV-16/18 in donne naïve al virus dell’HPV-16 e/o dell’HPV-18

Nello studio HPV-008, le analisi primarie di efficacia sono state eseguite nella coorte in Accordo al Protocollo (coorte ATP: incluse donne che hanno ricevuto 3 dosi di vaccino e che erano DNA negative e sieronegative al mese 0 e DNA negative al mese 6 per i tipi di HPV considerati nell’analisi).

Questa coorte includeva donne con una citologia normale o di basso-grado come valore di base ed escludeva solo donne con una citologia di grado elevato (0,5% della popolazione totale). Il conteggio dei casi per la coorte ATP è iniziato al giorno 1 dopo la terza dose di vaccino.

Complessivamente il 74% delle donne arruolate erano naïve ad entrambi i virus HPV-16 e HPV-18 (cioè DNA negative e sieronegative all’inizio dello studio).

Sono state eseguite due analisi dello studio HPV-008: un’ analisi evento-correlata effettuata una volta diagnosticati almeno 36 casi di lesione CIN2+ associati con HPV-16/18 nella coorte ATP e un’ analisi a completamento dello studio.

L’efficacia del vaccino verso l’endpoint primario CIN2+ alla fine dello studio è presentata nella Tabella 1. In un’ analisi supplementare, l’efficacia di Cervarix è stata valutata contro le lesioni CIN3+ correlate ai ceppi HPV-16/18.

Tabella 1: Efficacia del vaccino contro le lesioni cervicali di grado elevato associate con HPV-16/18 (coorte ATP)

Endpoint HPV-16/18 Coorte ATP(1)
Analisi a fine studio(3)
Cervarix (N = 7.338) Controlli (N = 7.305) % Efficacia (IC 95%)
n(2) n
CIN2+ 5 97 94,9% (87,7;98,4)
CIN3+ 2 24 91,7% (66,6;99,1)
N = numero di soggetti inclusi in ogni gruppo n = numero di casi
(1) ATP: include donne che hanno ricevuto 3 dosi di vaccino, che erano DNA negative e sieronegative al mese 0 e DNA negative al mese 6 per i tipi di HPV considerati (HPV-16 o HPV-18)
(2) incluso 4 casi di CIN2+ e 2 casi di CIN3+ nei quali era stato identificato nella lesione un altro tipo di HPV oncogeno in concomitanza con il virus HPV-16 o
HPV-18.
Questi casi erano esclusi nella analisi di assegnazione del tipo di HPV (vedere Tabella sotto).
(3) follow-up medio di 40 mesi dopo la dose 3

All’analisi evento-correlata l’efficacia era del 92,9% (IC 96,1%: 79,9;98,3) contro CIN2+ e dell’80% (IC 96,1%: 0,3;98,1) contro CIN3+. In aggiunta è stata dimostrata l’efficacia statisticamente significativa del vaccino contro CIN2+ associata con i virus HPV-16 e HPV-18 presi singolarmente.

Ulteriori esami dei casi con presenza di tipi multipli di HPV hanno considerato i tipi di HPV rilevati dal test Polymerase Chain Reaction (PCR) in almeno uno dei due campioni citologici precedenti, in aggiunta ai tipi rilevati nella lesione per distinguere il/i tipo/i di HPV più probabilmente responsabile/i della lesione (assegnazione del tipo di HPV). Questa analisi post-hoc esclude i casi (nel gruppo del vaccino e nel gruppo di controllo) che non erano considerati essere causalmente associati con le infezioni da HPV-16 o HPV-18 acquisite durante lo studio.

Sulla base dell’analisi post-hoc di assegnazione del tipo di HPV, si è rilevato 1 caso CIN2+ nel gruppo vaccino verso i 92 casi nel gruppo di controllo (Efficacia 98,9% (IC 95%: 93,8; 100)) e nessun caso CIN3+ nel gruppo vaccino verso 22 casi nel gruppo di controllo (Efficacia 100% (IC 95%: 81,8; 100)) alla fine dello studio.

Nella analisi evento-correlata, l’efficacia del vaccino contro CIN1 associata con i virus HPV16/18 osservati nella coorte ATP era del 94,1% (IC 96,1%:83,4;98,5). L’efficacia del vaccino contro CIN1+ associata con i virus HPV16/18 osservati nella coorte ATP era del 91,7% (IC 96,1%: 82,4;96,7). Alla fine dello studio, l’efficacia del vaccino contro CIN1 associata con i virus HPV16/18 osservati nella coorte ATP era del 92,8% (IC 95%: 87,1;96,4).

All’analisi finale dello studio, ci sono stati 2 casi di VIN2 + o VaIN2 + nel gruppo vaccino e 7 casi nel gruppo di controllo nella coorte ATP associato all’HPV-16 o HPV-18. Lo studio non aveva una potenza in grado di dimostrare una differenza tra il vaccino e il gruppo di controllo per questi endpoint.

L’efficacia del vaccino contro gli endpoints virologici (infezione persistente a 6 mesi e a 12 mesi) associati con i virus HPV-16/18 osservati nella coorte ATP alla fine dello studio è presentata nella Tabella 2.

Tabella 2: Efficacia del vaccino contro gli endpoints virologici associati con i virus HPV-16/18 (coorte ATP)

endpoint HPV-16/18 Coorte ATP(1)
Analisi a fine studio(2)
Cervarix
(N = 7.338)
Controlli (N = 7.305) % Efficacia (IC 95%)
n/N n/N
Infezione persistente a 6 mesi 35/7.182 588/7.137 94,3% (92,0;96,1)
Infezione persistente a 12 mesi 26/7.082 354/7.038 92,9% (89,4;95,4)
N = numero di soggetti inclusi in ogni gruppo n = numero di casi
(1) ATP: include donne che hanno ricevuto 3 dosi di vaccino, che erano DNA negative e sieronegative al mese 0 e DNA negative al mese 6 per i tipi di HPV considerati (HPV-16 o HPV-18)
(2) follow-up medio di 40 mesi dopo la dose 3

I risultati di efficacia all’analisi evento-correlata erano del 94,3% (IC 96,1%:91,5;96,3) contro l’infezione persistente a 6 mesi e del 91,4% (IC 96,1%: 89,4;95,4) contro l’infezione persistente a 12 mesi.

Efficacia contro i virus HPV-16/18 in donne con evidenza di infezione HPV-16 o HPV-18 all’inizio dello studio

Non vi erano evidenze di protezione dalla malattia causata dai tipi di HPV per quei soggetti che erano HPV DNA positivi all’inizio dello studio. Tuttavia, gli individui già infettati (HPV DNA positivi) con uno dei tipi di HPV correlati al vaccino prima della vaccinazione erano protetti dalla malattia clinica causata dagli altri tipi di HPV presenti nel vaccino.

Efficacia contro l’HPV tipi 16 e 18 in donne con o senza precedente infezione o malattia

La coorte Totale di Vaccinati (TVC) includeva tutti i soggetti che avevano ricevuto almeno una dose di vaccino, indipendentemente dal loro stato HPV DNA, citologia e siero-stato al basale. Questa coorte includeva donne con o senza attuale e/o precedente infezione da HPV. Il conteggio dei casi per la TVC iniziava 1 giorno dopo la prima dose.

L’efficacia stimata era più bassa nella TVC poiché questa coorte includeva donne con lesioni/infezioni pre-esistenti, che non ci si attende siano modificate da Cervarix.

La TVC è una buona approssimazione alla popolazione generale femminile nella fascia di età dei 15 – 25 anni.

L’efficacia del vaccino contro le lesioni cervicali di grado elevato associate con i virus HPV-16/18 osservate nella TVC alla fine dello studio è presentata in Tabella 3.

Tabella 3: Efficacia del vaccino contro le lesioni cervicali di grado elevato associate con i virus HPV-16/18 (TVC)

endpoint HPV- 16/18 TVC(1)
Analisi a fine studio(2)
Cervarix (N = 8.694) Controlli (N = 8.708) % Efficacia (IC 95%)
n n
CIN2+ 90 228 60,7% (49,6; 69,5)
CIN3+ 51 94 45,7% (22,9; 62,2)
N = numero di soggetti inclusi in ogni gruppo n = numero di casi
(1) TVC: include tutti i soggetti vaccinati (che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino) indipendentemente dallo stato del DNA HPV, dalla citologia e dallo stato sierico al basale.
Questa coorte include donne con infezioni/lesioni pre-esistenti.
(2) follow-up medio di 44 mesi dopo la dose 1

L’efficacia del vaccino contro gli endpoints virologici (infezione persistente a 6 mesi e 12 mesi) associati con i virus HPV-16/18 osservata nella TVC alla fine dello studio è presentata nella Tabella 4.

Tabella 4: Efficacia del vaccino contro gli endpoints virologici associati con i virus HPV-16/18 (TVC)

endpoint HPV- 16/18 TVC(1)
Analisi a fine studio(2)
Cervarix Controlli % Efficacia (IC 95%)
n/N n/N
Infezione persistente a 6 mesi 504/8.863 1.227/8.870 60,9% (56,6; 64,8)
Infezione persistente a 12
mesi
335/8.648 767/8.671 57,5% (51,7; 62,8)
N = numero di soggetti inclusi in ogni gruppo n = numero di casi
(1) TVC: include tutti i soggetti vaccinati (che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino) indipendentemente dallo stato del DNA HPV, dalla citologia e dallo stato sierico al basale.
(2) follow-up medio di 44 mesi dopo la dose 1

Impatto complessivo del vaccino sul carico della malattia cervicale da HPV

Nello studio HPV-008 è stata confrontata l’incidenza delle lesioni cervicali di grado elevato tra il gruppo placebo e il gruppo vaccino indipendentemente dal tipo di HPV DNA presente nella lesione. Nelle coorti TVC e TVC-naïve era stata dimostrata l’efficacia del vaccino contro le lesioni cervicali di grado elevato alla fine dello studio (Tabella 5).

La TVC-naïve è un sottoinsieme della TVC che include donne con una normale citologia, e che erano HPV DNA negative per i 14 tipi di HPV oncogeni e sieronegative per i virus HPV-16 e HPV-18 al basale.

Tabella 5. Efficacia del vaccino contro le lesioni cervicali di grado elevato indipendentemente dal tipo di HPV DNA presente nella lesione

Analisi a fine studio(3)
Cervarix Controlli % Efficacia (IC 95%)
N Casi N Casi
CIN2+
TVC-naïve (1) 5.466 61 5.452 172 64,9% (52,7; 74,2)
TVC (2) 8.694 287 8.708 428 33,1% (22,2; 42,6)
CIN3+
TVC-naïve (1) 5.466 3 5.452 44 93,2% (78,9; 98,7)
TVC (2) 8.694 86 8.708 158 45,6% (28,8; 58,7)
N : numero di soggetti inclusi in ogni gruppo
(1) TVC naïve: include tutti i soggetti vaccinati (che avevano ricevuto almeno una dose di vaccino) che presentavano citologia normale ed erano HPV DNA negativi per 14 tipi di HPV oncogeni e sieronegativi per i tipi di HPV 16 e 18 al basale.
(2) TVC: include tutti i soggetti vaccinati (che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino) indipendentemente dallo stato del DNA HPV, dalla citologia e dallo stato sierico al basale.
(3) follow-up medio di 44 mesi dopo la dose 1

Alla fine dello studio, Cervarix aveva ridotto le procedure terapeutiche cervicali definitive (incluse escissione mediante ansa elettrochirurgica [LEEP], conizzazione a lama fredda e procedure laser) del 70,2% (IC 95%: 57,8; 79,3) nella TVC-naïve e del 33,2% (IC 95%: 20,8; 43,7) nella TVC.

Efficacia di protezione crociata

L’efficacia di protezione crociata di Cervarix contro gli endpoints istopatologici e virologici (infezione persistente) è stata valutata nello studio HPV 008 per 12 tipi di HPV oncogeni non contenuti nel vaccino.

Lo studio non è stato realizzato con una potenza sufficiente a valutare l’efficacia contro le patologie causate da singoli tipi di HPV. Le analisi contro gli endpoints primari sono state confuse da

co-infezioni multiple nelle lesioni CIN2+.

A differenza degli endpoints istopatologici, gli endpoints virologici sono meno confondibili in caso di infezioni multiple.

Si dimostrava una consistente cross-protection verso gli endpoint infezione persistente a 6 mesi e lesioni CIN2+ da HPV-31, 33 e 45 in tutte le coorti in studio.

L’efficacia del vaccino alla fine dello studio contro l’infezione persistente a 6 mesi e CIN2+ associate ai singoli tipi di HPV oncogeni non presenti nel vaccino è presentata in Tabella 6 (coorte ATP).

Tabella 6: Efficacia del vaccino per i tipi di HPV oncogeni non presenti nel vaccino

ATP(1)
Tipi di HPV Infezione persistente a 6 mesi CIN2+
Cervarix Controllo % Efficacia (IC 95%) Cervarix Controllo % Efficacia (IC 95%)
n n n n
Tipi correlati al virus HPV-16 (specie A9)
HPV-31 58 247 76,8% 5 40 87,5%
(69,0; 82,9) (68,3; 96,1)
HPV-33 65 117 44,8% 13 41 68,3%
(24,6; 59,9) (39,7; 84,4)
HPV-35 67 56 -19,8% 3 8 62,5%
(<0,0; 17,2) (<0,0; 93,6)
HPV-52 346 374 8,3% 24 33 27,6%
(<0,0; 21,0) (<0,0; 59,1)
HPV-58 144 122 -18,3% 15 21 28,5%
(<0,0;7,7) (<0,0;65,7)
Tipi correlati al virus HPV-18 (specie A7)
HPV-39 175 184 4,8% 4 16 74,9%
(<0,0; 23,1) (22,3; 93,9)
HPV-45 24 90 73,6% 2 11 81,9%
(58,1; 83,9) (17,0; 98,1)
HPV-59 73 68 -7,5% 1 5 80,0%
(<0,0; 23,8) (<0,0; 99,6)
HPV-68 165 169 2,6% 11 15 26,8%
(<0,0; 21,9) (<0,0; 69,6)
Altri tipi
HPV-51 349 416 16,6% 21 46 54,4%
(3,6; 27,9) (22,0; 74,2)
HPV-56 226 215 -5,3% 7 13 46,1%
(<0,0; 13,1) (<0,0; 81,8)
HPV-66 211 215 2,3% 7 16 56,4%
(<0,0; 19,6) (<0,0; 84,8)
n= numero di casi
(1) ATP: include donne che hanno ricevuto 3 dosi di vaccino, erano DNA negative al mese 0 e al mese 6 per il tipo di HPV rilevante.
Sono stati calcolati i limiti dell’intervallo di confidenza circa l’efficacia del vaccino.
Quando il valore zero è incluso, cioè quando il limite inferiore del IC è <0 l’efficacia non è considerata statisticamente significativa.
L’efficacia contro CIN3 è stata dimostrata solo per l’HPV-31 e non vi erano evidenze di protezione contro AIS per qualsiasi altro tipo di HPV.

Efficacia clinica in donne dai 26 anni di età

L’efficacia di Cervarix è stata valutata in uno studio clinico di fase III in doppio cieco, randomizzato (HPV-015) che ha incluso un totale di 5.778 donne di età compresa tra i 26 e 72 anni (mediana 37,0 anni). Lo studio è stato condotto in Nord America, America Latina, Asia Pacifica e Europa.

L’analisi finale è stata condotta al termine dello studio, 7 anni dopo la prima vaccinazione. L’endpoint primario era una combinazione di un endpoint virologico e un endpoint istopatologico: infezione persistente a 6 mesi correlata a HPV-16/18 e/o CIN1+. Le analisi primarie di efficacia sono

state eseguite sulla coorte ATP per l’efficacia e sulla TVC, che comprendeva un sottoinsieme di donne

fino al 15% – con una storia di infezione o malattia associata a HPV (definita come due o più strisci anormali in sequenza, colposcopia anormale, o biopsia o trattamento della cervice dopo striscio anormale o riscontri da colposcopia). L’inserimento di questo sottoinsieme ha permesso la valutazione dell’efficacia profilattica in una popolazione rappresentativa del mondo reale, poiché le donne adulte sono generalmente il gruppo di età target per lo screening della cervice.

L’efficacia del vaccino a conclusione dello studio è riassunta nella seguente tabella:

Non ci sono prove che la prevenzione di un’infezione persistente che dura per almeno 6 mesi sia un marker surrogato rilevante per la prevenzione del cancro del collo dell’utero nelle donne dai 26 anni di età.

Tabella 7 – Efficacia del vaccino a conclusione dello studio HPV-015

Endpoint ATP(1) TVC(2)
Cervarix Controllo % Efficacia (IC 96,2%) Cervarix Controllo % Efficacia (IC 96,2%)
n/N n/N n/N n/N
HPV-16/18
IP 6M e/o 7/1.852 71/1.818 90,5% 93/2.768 209/2.778 56.8%
CIN1+ (78.6; 96.5) (43,8; 67,0)
IP 6M 6/1.815 67/1.786 91,4% 74/2.762 180/2.775 60%
(79,4; 97,1) (46,4; 70,4)
CIN2+ 1/1.852 6/1.818 83,7% 33/2.733 51/2.735 35,8%
(<0,0; 99,7) (<0,0; 61,0)
ASC-US+ 3/1.852 47/1.818 93,8% 38/2.727 114/2.732 67.3%
(79,9; 98,9) (51,4; 78,5)
IP 6M in 3/851 13/837 78% 42/1.211 65/1.192 38,7%
soggetti (15,0; 96,4) (6,3; 60,4)
sieropositivi
solo al dato
di partenza
Efficacia di protezione crociata
HPV-31 10/2.073 29/2.090 65,8% 51/2.762 71/2.775 29% (<0,0; 52,5)
IP 6M (24,9; 85,8)
HPV-45 9/2.106 30/2.088 70,7% 22/2.762 60/2.775 63.9%
IP 6M (34,2; 88,4) (38,6; 79,6)
HPV-31 5/2.117 23/2.127 78,4% 34/2.727 55/2.732 38,7%
ASC-US+ (39,1; 94,1) (2,0; 62,3)
HPV-45 5/2.150 23/2.125 78,7% 13/2.727 38/2.732 66,1%
ASC-US+ (40,1; 94,1) (32,7; 84,1)
N = numero di soggetti in ogni gruppo
N = numero di soggetti riportanti almeno un evento in ogni gruppo IP 6M = infezione persistente a 6 mesi
IC = Intervallo di Confidenza
ASC-US = Atypical Cells of Undetermined Significance (citologia anormale)
(1) 3 dosi di vaccino, DNA negative e siero negative al mese 0 (se non specificato) e DNA negative al 6° mese per i tipi HPV rilevanti (HPV-16 e/o HPV-18)
(2) almeno una dose di vaccino, indipendentemente dal HPV DNA e stato sierico (se non specificato) al mese 0.
Inclusi 15% dei soggetti con storia precedente di malattia/infezione HPV.

L’efficacia del vaccino contro ?ASC-US (citologia anormale) associata a tipi oncogeni non-vaccinali è stata del 37,2% (IC 96,2% [21,3; 50,1]) (ATP).

L’efficacia contro CIN1+ a prescindere dal tipo di HPV rilevato nella lesione è stato del 22,9% (IC 96,2% [4,8; 37,7]) (TVC).

Non c’è stata evidenza di protezione dalla malattia causata da HPV in soggetti dai 25 anni di età che erano DNA positivi e/o con la citologia anormale all’entrata nello studio.

Immunogenicità

Risposta immunitaria di Cervarix dopo il primo ciclo di vaccinazione

Non è stato identificato per i vaccini contro l’HPV alcun livello minimo anticorpale associato alla protezione contro il CIN di grado 2 e 3 o contro un’infezione persistente associata ai tipi di virus dell’HPV contenuti nel vaccino.

La risposta anticorpale ai tipi HPV-16 e HPV-18 è stata misurata impiegando un test ELISA (versione 2, metodologia MedImmune, modificata da GSK) tipo-specifico che ha dimostrato di essere correlato con il test di neutralizzazione basato sullo pseudovirione.

L’immunogenicità indotta da tre dosi di Cervarix è stata valutata in 5.465 soggetti di sesso femminile di età dai 9 ai 55 anni e in oltre 800 soggetti di sesso maschile di età compresa tra 10 e 18 anni.

Negli studi clinici, più del 99% delle donne inizialmente sieronegative hanno sieroconvertito per entrambi i tipi HPV 16 e 18, un mese dopo la terza dose. Le medie geometriche dei titoli delle IgG indotte dal vaccino (GMT) erano ben oltre i titoli osservati in donne precedentemente infettate ma la cui infezione da HPV era stata eliminata (infezione naturale).

I soggetti inizialmente sieropositivi e sieronegativi hanno raggiunto titoli simili a seguito della vaccinazione.

Persistenza della risposta immunitaria a Cervarix

Lo studio 001/007, che ha incluso donne di età dai 15 ai 25 anni al momento della vaccinazione, ha valutato la risposta immunitaria contro i ceppi HPV-16 e HPV-18 fino a 76 mesi dopo la somministrazione della prima dose di vaccino. Nello studio 023 (un sottogruppo dello studio 001/007) la risposta immunitaria continuava ad essere valutata fino a 113 mesi. Nel gruppo vaccino, 92 soggetti disponevano di dati di immunogenicità per l’intervallo [M107-M113] dopo la somministrazione della prima dose di vaccino con follow-up mediano di 8,9 anni. Il 100% di questi soggetti (IC 95%: 96,1;100) è rimasto sieropositivo per HPV-16 e HPV-18 con il test ELISA.

Le GMT delle IgG indotte dal vaccino sia per il tipo HPV-16 che per il tipo HPV-18 hanno raggiunto il picco al 7° mese e hanno quindi iniziato a diminuire fino a raggiungere un plateau dal 18° mese fino all’intervallo [M107-M113] continuando a rimanere, sia per HPV-16 che per HPV-18, almeno 10 volte superiori alle GMT determinate con il test ELISA, osservate in donne la cui infezione naturale da HPV era stata eliminata.

Nello studio 008, l’immunogenicità fino al 48° mese era simile alla risposta osservata nello studio 001. E’ stato osservato un profilo di cinetica simile con gli anticorpi neutralizzanti.

In un altro studio clinico (studio 014), condotto in donne di età dai 15 ai 55 anni, tutti i soggetti avevano sieroconvertito ad entrambi i tipi di HPV 16 e 18 dopo la terza dose (7° mese). Le GMT erano, comunque, più basse nelle donne sopra i 25 anni. 470 soggetti (di cui 142 di età tra i 15 e i 25 anni, 172 di età tra i 26 e i 45 anni e 156 di età tra i 46 e i 55 anni) che hanno portato a termine lo studio HPV-014 ricevendo la schedula a tre dosi sono stati seguiti fino a 10 anni nello studio di estensione HPV-060. Dieci anni dopo la somministrazione della prima dose, il 100% dei soggetti di età 15-25 anni, 99,2% dei soggetti di età 26-45 anni e 96,3% dei soggetti di età 46-55 anni erano ancora sieropositivi per HPV-16, e 99,2%, 93,7% e 83,8% per HPV-18, rispettivamente. In tutti i gruppi di età, le GMTs sono rimaste almeno da 5 a 32 volte per HPV-16 e da 3 a 14 volte per HPV-18 al di sopra di quelle riscontrate in donne dopo un’infezione naturale per entrambi gli antigeni.

Evidenza di Risposta Anamnestica (Memoria Immunitaria)

Nello studio 024 (un sottoinsieme dello studio 001/007) è stata somminitstrata una dose challenge di Cervarix a 65 soggetti dopo un intervallo medio di 6,8 anni dalla somministrazione della prima dose di vaccino. A distanza di una settimana e di un mese dalla dose challenge è stata osservata una risposta immune anamnestica a HPV-16 e HPV-18 (con ELISA), le GMTs, un mese dopo la dose challenge, superavano quelle osservate un mese dopo la vaccinazione primaria a 3 dosi.

Estensione dell’efficacia di Cervarix dalle giovani donne alle adolescenti

In una analisi aggregata (HPV-029, HPV-30 e HPV-48), il 99,7% e il 100% delle bambine dell’età di 9 anni hanno reagito sierologicamente all’HPV tipo 16 e 18, rispettivamente dopo la terza dose (al mese 7) con GMTs almeno 1,4 volte e 2,4 volte più elevate quando confrontate ai soggetti di sesso femminile con età compresa tra i 10-14 anni e i 15-25 anni, rispettivamente.

In due studi clinici (HPV-012 e HPV-013) condotti in bambine e ragazze di età compresa tra i 10 e i 14 anni, tutti i soggetti hanno presentato sieroconversione ad entrambi i tipi di HPV 16 e 18 dopo la terza dose (7° mese) con le GMT almeno 2 volte maggiori di quelle delle donne di età compresa tra i 15 e i 25 anni.

Negli studi clinici (HPV-070 e HPV-048) condotti in bambine e ragazze di età compresa tra i 9 e i 14 anni che hanno ricevuto un ciclo con schedula a 2 dosi (0, 6 mesi o 0, 12 mesi) e in giovani donne di età compresa tra 15 e 25 anni che hanno ricevuto Cervarix secondo la schedula standard 0, 1, 6 mesi, tutti i soggetti hanno presentato sieroconversione ad entrambi i tipi di HPV 16 e 18 un mese dopo la seconda dose. La risposta immunitaria dopo 2 dosi nelle bambine e ragazze di età compresa tra 9 e 14 anni è risultata non inferiore alla risposta dopo 3 dosi nelle giovani donne di età compresa tra 15 e 25 anni.

Sulla base di questi dati di immunogenicità, l’efficacia di Cervarix viene estesa alla fascia di età compresa tra i 9 e i 14 anni.

Durata della risposta immunitaria nelle donne dai 26 anni di età

Nello studio di fase III (HPV-015) nelle donne dai 26 anni in poi, tutti i soggetti presentavano sieroconversione un mese dopo la terza dose. A 84 mesi, cioè 78 mesi dopo il completamento dell’intero ciclo di vaccinazione, il 99,3 % e il 95,9% delle donne inizialmente sieronegative erano rimaste sieropositive per gli anticorpi anti-HPV-16 e anti-HPV-18, rispettivamente. Tutte le donne inizialmente sieropositive sono rimaste sieropositive per entrambi gli anticorpi anti-HPV-16 e anti- HPV-18. I titoli anticorpali hanno raggiunto un picco al mese 7, sono poi gradualmente diminuiti fino al mese 18 e si sono stabilizzati fino a raggiungere un plateau fino al mese 84.

L’immunogenicità nei maschi di età compresa tra 10 e 18 anni

L’immunogenicità nei maschi è stata valutata in 2 studi clinici HPV-011 (N = 173) e HPV-040 (N = 556). I dati hanno mostrato un’immunogenicità simile in maschi e femmine. Nello studio HPV-011, tutti i soggetti hanno mostrato sieroconversione sia per HPV-16 che 18 ed i livelli GMT erano non inferiori a quelli osservati nelle donne di età compresa tra i 15 e i 25 anni nello studio HPV-012.

Bridging di efficacia clinica contro le lesioni anali e i tumori

Nessuno studio di efficacia contro le lesioni anali precancerose è stato condotto con Cervarix. Tuttavia, gli studi condotti su bambine di età compresa tra 9 e 14 anni (studio HPV-071) e su donne di età compresa tra 18 e 45 anni (studio HPV-010) hanno stabilmente dimostrato una maggiore risposta immunitaria con Cervarix rispetto al vaccino di confronto per cui i dati di efficacia su lesioni anali precancerose risultano conclusivi ed hanno dimostrato protezione.

Immunogenicità in donne con infezione da HIV

Nello studio HPV-020, condotto in Sud Africa, 22 soggetti non infetti da HIV e 42 soggetti infetti da HIV (stadio clinico 1 WHO; coorte ATP per l’immunogenicità) hanno ricevuto Cervarix. Tutti i soggetti erano sieropositivi nel test ELISA sia per HPV 16 che per HPV 18 un mese dopo la terza dose (Mese 7) e la sieropositività per HPV 16 e HPV 18 era mantenuta fino al Mese 12. Le GMT sembravano essere più basse nel gruppo infetto da HIV (senza sovrapposizione dell’intervallo di confidenza 95%). La rilevanza clinica di questa osservazione non è nota. Non sono stati misurati gli anticorpi funzionali. Non esiste alcuna informazione circa la protezione contro l’infezione persistente o le lesioni precancerose nelle donne con infezione da HIV.


Cervarix sospensione iniettabile: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Cervarix sospensione iniettabile, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Cervarix sospensione iniettabile

Non pertinente.


Cervarix sospensione iniettabile: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Cervarix sospensione iniettabile agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Cervarix sospensione iniettabile è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Cervarix sospensione iniettabile: dati sulla sicurezza

I dati preclinici non rilevano rischi particolari per l’essere umano sulla base di studi convenzionali di sicurezza farmacologica, tossicità acuta e per dosi ripetute, tollerabilità locale, fertilità, tossicità embrio-fetale e postnatale (fino alla fine del periodo di allattamento).

I dati sierologici suggeriscono il trasferimento degli anticorpi anti-HPV-16 e anti-HPV-18 attraverso l’allattamento nei ratti. Tuttavia, non è noto se gli anticorpi indotti dal vaccino siano escreti nel latte materno umano.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Cervarix sospensione iniettabile: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Cervarix sospensione iniettabile

Cervarix sospensione iniettabile: interazioni

In tutti gli studi clinici sono stati esclusi i soggetti che hanno ricevuto immunoglobuline o emoderivati nei 3 mesi precedenti la prima dose del vaccino.

Uso con altri vaccini

Cervarix può essere somministrato contemporaneamente con un vaccino di richiamo combinato contenente difterite (d), tetano (T) e pertosse [acellulare] (pa) con o senza virus della poliomielite inattivato (IPV), (vaccini dTpa, dTpa-IPV), senza alcuna interferenza clinicamente rilevante con la risposta anticorpale verso ciascun componente di entrambi i vaccini. La somministrazione sequenziale di vaccino combinato dTpa-IPV seguita dalla somministrazione di Cervarix un mese dopo, tendeva ad indurre la produzione delle GMTs anti-HPV-16 e anti-HPV-18 inferiori rispetto a quelle sviluppate a

seguito della sola somministrazione di Cervarix. La rilevanza clinica di questa osservazione non è nota.

Cervarix può anche essere somministrato contemporaneamente al vaccino meningococcico sierogruppo A, C, W-135, Y coniugato con tossoide tetanico (MenACWY-TT); al vaccino combinato contro l’epatite A (inattivato) e l’epatite B (rDNA) (Twinrix) o ad un vaccino contro l’epatite B (rDNA) (Engerix B).

La somministrazione di Cervarix contemporaneamente a Twinrix non ha mostrato interferenze clinicamente rilevanti nella risposta anticorpale verso gli antigeni dell’HPV e dell’epatite A. La media geometrica delle concentrazioni anticorpali anti HBS era significativamente ridotta in caso di co- somministrazione, ma la rilevanza clinica di questa osservazione non è nota poiché i tassi di sieroprotezione sono rimasti immodificati. La percentuale di soggetti che ha raggiunto un anti-HBS ? 10mUI/ml era del 98,3% per la vaccinazione contemporanea e il 100% per Twinrix somministrato da solo. Risultati simili sono stati osservati quando Cervarix è stato somministrato in concomitanza ad Engerix B con il 97,9% dei soggetti che ha raggiunto un anti-HBS ? 10mUI/ml in confronto al 100% dei soggetti in cui Engerix B era stato somministrato da solo.

Se Cervarix deve essere somministrato contemporaneamente ad un altro vaccino iniettabile, i vaccini devono essere sempre somministrati in differenti siti di iniezione.

Uso con contraccettivi ormonali

Negli studi clinici, circa il 60% delle donne che hanno ricevuto Cervarix faceva uso di contraccettivi ormonali. Non ci sono prove che l’uso di contraccettivi ormonali abbia un impatto sull’efficacia di Cervarix.

Uso con medicinali immunosoppressori sistemici

Vedere paragrafo 4.4.


Cervarix sospensione iniettabile: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Cervarix sospensione iniettabile: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari. Tuttavia, alcuni degli effetti di cui al paragrafo 4.8 "Effetti indesiderati" possono influenzare temporaneamente la capacità di guidare veicoli e l’uso di macchinari.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco